Arrigo Sacchi: differenze tra le versioni
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|Disciplina = Calcio
|Ruolo = [[Allenatore]] <small>(ex [[Difensore (calcio)|difensore]])</small>
|TermineCarriera = 1º luglio
|SquadreGiovanili = {{Carriera sportivo
|sport = calcio
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|1963-1964|{{simbolo|600px Nero e Verde Strisce-Flag.svg}} Fusignano|
|1964-1965|Baracca Lugo|
|1965-1972|{{simbolo|600px Nero e Verde Strisce-Flag.svg}} Fusignano|
}}
|Allenatore = {{Carriera sportivo
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|1985-1987|Parma|
|1987-1991|Milan|
|1991-1996|{{Naz|CA|ITA|M}}|
|1996-1997|Milan|
|1998-1999|Atletico Madrid|
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}}
[[Commissario tecnico]] della [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]] [[Campionato del mondo di calcio|vice-campione del mondo]] a [[campionato mondiale di calcio 1994|USA 94]], è considerato uno dei migliori allenatori nella [[storia del calcio]].<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2007/09_Settembre/13/allenatori.shtml|titolo=Una classifica per i tecnici Il migliore è Rinus Michels|autore=Simona Marchetti|data=13 settembre 2007|accesso=17 gennaio 2015}}</ref><ref name=greatestmanagers>{{cita web|url=http://www.espnfc.com/ac-milan/story/1515274/greatest-managersno-6-arrigo-sacchi|titolo=Greatest Managers, No. 6: Arrigo Sacchi|editore=ESPN FC|lingua=en}}</ref> Nel 2019 il periodico francese ''[[France Football]]'' lo ha inserito al terzo posto della classifica dei 50 migliori tecnici di tutti i tempi;<ref>{{
Soprannominato
Personaggio controverso per i suoi metodi di allenamento, le sue idee e le sue convinzioni, Sacchi ebbe, tra l'altro, numerosi screzi con l'[[opinione pubblica]] e con alcuni suoi giocatori:<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/03/21/la-legge-sacchi-vialli-bocciato.html|pubblicazione=la Repubblica|titolo=La legge Sacchi - Vialli bocciato|autore=Maurizio Crozzetti|data=21 marzo 1995|accesso=17 gennaio 2015}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/giugno/04/ultima_Sacchi_fuori_Baggio_Vialli_co_0_92060418973.shtml|pubblicazione=Corriere della Sera|titolo=L'ultima di Sacchi: fuori Baggio e Vialli|autore=Franco Melli|data=4 giugno 1992|accesso=17 gennaio 2015}}</ref> proprio per questo è stato spesso accusato di ritenere prioritari gli schemi rispetto agli uomini.<ref name=rilevante>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/24/Sacchi_pretende_Italia_esagerata_co_0_9601242156.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141016014650/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/24/Sacchi_pretende_Italia_esagerata_co_0_9601242156.shtml|pubblicazione=Corriere della Sera|titolo=L'ultima di Sacchi: fuori Baggio e Vialli|autore=Franco Melli|data=4 giugno 1992|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì|dataarchivio=16 ottobre 2014}}</ref>
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== Caratteristiche tecniche ==
=== Allenatore ===
[[File:Arrigo Sacchi - Milan AC 1988-89.jpg|thumb|left|Sacchi dirige una seduta di allenamento a [[Milanello]] nella stagione 1988-1989]]▼
Proponeva un [[4-4-2]] che si ispirava in parte al ''[[calcio totale]]'' della [[Nazionale di calcio dei Paesi Bassi|nazionale olandese]] di [[Rinus Michels]], squadra che prediligeva una difesa in linea (in modo da far cadere gli avversari nella trappola del [[Fuorigioco (calcio)|fuorigioco]]) e [[pressing]] a tutto campo con o senza palla.<ref name=olanda/><ref name=olanda2/> Il modulo offensivo proposto dall'allenatore di Fusignano consisteva in una difesa organizzata con il metodo di una [[Diagonale (calcio)|diagonale]] a quattro, un centrocampo a rombo (dove uno dei mediani si trasformava in trequartista) e due punte centrali molto vicine fra loro.
▲[[File:Arrigo Sacchi - Milan AC 1988-89.jpg|thumb|Sacchi dirige una seduta di allenamento a [[Milanello]] nella stagione 1988-1989]]
Nonostante sia conosciuto per il suo calcio offensivo, Sacchi dedicava grande attenzione anche ai movimenti difensivi, a tal punto che quasi sempre le sue squadre si contraddistinguevano per essere le meno battute a fine campionato: miglior difesa nei campionati [[Serie A 1987-1988|1987-88]] (14 gol subiti) e [[Serie A 1990-1991|1990-91]] (19 gol subiti) e seconda miglior difesa nel [[Serie A 1988-1989|1988-89]] (25 gol subiti) e nel [[Serie A 1989-1990|1989-90]] (27 gol subiti). Noto anche per il suo carattere rigido e intransigente, si fece conoscere dal pubblico sportivo per i suoi metodi di allenamento, considerati pesanti, severi e poco convenzionali rispetto agli approcci classici. Il fusignanese era solito intensificare gli allenamenti della squadra che dirigeva e si distingueva per un'attenzione maniacale nel preparare le partite e gli schemi di gioco.<ref name=canalemilan>{{cita web|url = http://www.canalemilan.it/rubriche/amarcord/1987-i-primi-mesi-di-sacchi-al-milan-28482|titolo = 1987: I primi mesi di Sacchi al Milan |accesso = 17 gennaio 2015|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130514013723/http://www.canalemilan.it/rubriche/amarcord/1987-i-primi-mesi-di-sacchi-al-milan-28482|dataarchivio = 14 maggio 2013}}</ref> I suoi giocatori dovevano lavorare il doppio per essere pronti in campo a svolgere ruoli sia offensivi che difensivi. Per lui tutti i giocatori erano importanti, ma nessuno era rilevante.<ref name=rilevante/>
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[[File:Arrigo Sacchi al Baracca Lugo.jpg|thumb|left|Sacchi calciatore del [[Baracca Lugo]] nel 1965]]
Figlio d'arte, avendo il padre Augusto, originario di [[Mandello del Lario]], militato in squadre come la {{Calcio SPAL|N}} e la {{Calcio
=== Allenatore ===
==== Gli esordi ====
Dal 1973 Sacchi allena il Fusignano, che gioca in [[Seconda Categoria]], per poi passare all'Alfonsine ([[Promozione (calcio)|Promozione]]) e al Bellaria ([[Serie D]]). Durante gli [[anni 1970|anni settanta]] abbandona per un momento il calcio, dedicandosi al lavoro in azienda.<ref name="sacchi rinuncia alibi" /> Nel 1982 conquista con la squadra giovanile del {{Calcio Cesena|N}} lo [[Campionato Primavera|scudetto Primavera]]. Decide di lasciare il lavoro per dedicarsi totalmente al calcio. [[Alberto Rognoni]], fondatore del Cesena, lo presenta a [[Italo Allodi]], ottenendo per il suo pupillo l'iscrizione al corso di [[Coverciano]].
[[File:Parma AC - Alessandro Melli e Arrigo Sacchi.jpg|thumb|Sacchi (a destra)
Successivamente, Arrigo Sacchi viene chiamato da Dino Cappelli, presidente del {{Calcio Rimini|N}}, per guidare la squadra in [[Serie C1]], concludendo la stagione al quinto posto. Dopo un anno
==== Il Milan e gli ''Immortali'' di Sacchi ====
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I primi risultati non sono a favore di Sacchi, che ottiene una vittoria contro il {{Calcio Pisa|N}} e subisce due sconfitte, contro la {{Calcio Fiorentina|N}} (che assieme alla sconfitta a tavolino contro la {{Calcio Roma|N}} si rivelerà l'unica in campionato) e contro gli spagnoli dello {{Calcio Sporting Gijon|N}} nella gara di andata dei trentaduesimi di finale di [[Coppa UEFA 1987-1988|Coppa UEFA]].<ref name=canalemilan/> Le gare successive non migliorano la situazione, che si aggrava con la sconfitta al [[Stadio Via del mare|Via del mare]] di [[Lecce]] nell'andata dei sedicesimi di finale di Coppa UEFA contro l'{{Calcio Espanyol|N}}, sconfitta che costa ai rossoneri l'eliminazione dalla competizione. In questa occasione Sacchi viene attaccato dai tifosi rossoneri, che chiedono a gran voce le sue dimissioni e il ritorno di [[Fabio Capello]] sulla panchina rossonera. Berlusconi, tuttavia, continua a difendere Sacchi e fa presente alla squadra l'intenzione di volerlo tenere sulla panchina almeno fino alla fine della stagione: "Lui resta, voi non so".<ref name=canalemilan/> I risultati successivi sono migliori, tanto che in campionato il Milan conclude il girone d'andata al secondo posto, per poi superare nel girone di ritorno il {{Calcio Napoli|N}} capolista, battuto per 3-2 nello scontro diretto giocato al [[Stadio San Paolo|San Paolo]] il 1º maggio 1988,<ref>{{cita web|url = http://www.milannews.it/ritorno-al-passato/01051988-quel-napoli-milan-passato-alla-storia-37082|titolo = 01/05/1988: quel Napoli-Milan passato alla storia|data = 23 ottobre 2010|accesso=17 gennaio 2015}}</ref> e aggiudicarsi così l'undicesimo scudetto della storia rossonera, il primo titolo dell'era Berlusconi.
Nel [[Milan Associazione Calcio 1988-1989|1988-1989]] Sacchi guida il Milan al terzo posto in campionato alle spalle di {{Calcio Inter|N}} e Napoli e conduce il club rossonero alla vittoria della sua terza [[UEFA Champions League|Coppa dei Campioni]]. Nella semifinale di ritorno della massima competizione europea per club sconfigge il {{Calcio Real Madrid|N}} a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] per 5-0,<ref>{{cita web|url = http://www.dnamilan.com/racconti-epici/-milan-real-madrid-5-0.html|titolo = Racconti Epici: Milan - Real Madrid 5-0|data = 29 dicembre 2011|accesso = 17 gennaio 2015|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150117143758/http://www.dnamilan.com/racconti-epici/-milan-real-madrid-5-0.html|dataarchivio = 17 gennaio 2015}}</ref> poi, nella finale del [[Camp Nou]] di [[Barcellona]], il ''Diavolo'' si impone con un netto 4-0 sulla {{Calcio Steaua Bucarest|N}}. La stagione del Milan si conclude in modo trionfale, con la vittoria della [[Supercoppa italiana 1988|prima edizione]] della [[Supercoppa italiana]]
[[File:Arrigo Sacchi e Franco Baresi - Intercontinentale 1989.jpg|thumb|Sacchi (a sinistra) e [[Franco Baresi]] con la [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppa Intercontinentale]] vinta dal Milan nel 1989]]
Nei primi mesi della [[Milan Associazione Calcio 1989-1990|stagione 1989-1990]] il Milan vince la [[Supercoppa UEFA 1989|Supercoppa UEFA]] contro il {{Calcio Barcellona|N}} (1-1 a [[Barcellona]] e 1-0 a Milano) e la [[Coppa Intercontinentale 1989 (calcio)|Coppa Intercontinentale]], battendo a [[Tokyo]] i colombiani dell'{{Calcio Nacional Medellin|N}} per 1-0.<ref>{{cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/624/2011/12/17-210772/1989,+Una+punizione+di+Evani+d%C3%A0+al+Milan+l'Intercontinentale++|titolo=1989, Una punizione di Evani dà al Milan l'Intercontinentale|autore=Francesca Fanelli|data=17 dicembre 2011|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì}}</ref> In questa stagione, dopo essere stata ad un passo dal vincere tutte le competizioni disponibili, la compagine milanese viene superata in campionato dal Napoli di Maradona. Alla 33ª giornata, il 22 aprile, mentre il Napoli vince a {{Calcio Bologna|N}}, il Milan, come già nel 1973, viene sconfitto a {{Calcio Verona|N}} in un incontro arbitrato da [[Rosario Lo Bello]], autore di quattro espulsioni dei milanisti (Sacchi al 63', [[Frank Rijkaard|Rijkaard]] all'83', Van Basten all'87' e [[Alessandro Costacurta|Costacurta]] all'89'). A un minuto dal termine dell'incontro il Verona realizza il gol della vittoria, che consegna di fatto lo scudetto al Napoli.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/25/Bello_Quel_Diavolo_era_cotto_co_0_9701251372.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141215120655/http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/25/Bello_Quel_Diavolo_era_cotto_co_0_9701251372.shtml|titolo=Lo Bello: " Quel Diavolo era cotto, non fui io a bruciarlo "|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Mario Gherarducci|data=25 gennaio 1997|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì|dataarchivio=15 dicembre 2014}}</ref> Pochi giorni dopo il Milan perde anche la finale di [[Coppa Italia 1989-1990|Coppa Italia]] contro la {{Calcio Juventus|N}}, ma l'annata si chiude in modo trionfale, con la vittoria, per la seconda volta consecutiva, della [[Coppa dei Campioni 1989-1990|Coppa dei Campioni]], grazie al successo per 1-0 nella finale di [[Vienna]] contro il {{Calcio Benfica|N}}.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/05/24/il-trionfo-della-tattica.html |autore=Gianni Brera|titolo=Il trionfo della tattica |pubblicazione=la Repubblica|data=24 maggio 1990|accesso=17 gennaio 2015}}</ref><ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/05/24/basta-rijkaard-milan-alle-stelle.html |autore=Licia Granello |titolo=Basta Rijkaard, Milan alle stelle |pubblicazione=la Repubblica|data=24 aprile 1990|accesso=17 gennaio 2015}}</ref>
Nel [[Milan Associazione Calcio 1990-1991|1990-1991]] i rossoneri si mantengono ai vertici del campionato, ottenendo il secondo posto dietro alla {{Calcio Sampdoria|N}}, vincitrice quell'anno del suo primo scudetto, e aggiungono al proprio palmarès un'altra [[Supercoppa UEFA 1990|Supercoppa europea]], vinta nella doppia sfida contro la {{Calcio Sampdoria|N}}, e un'altra [[Coppa Intercontinentale 1990 (calcio)|Coppa Intercontinentale]], ottenuta a [[Tokyo]] ai danni dei paraguaiani dell'{{Calcio Club Olimpia|N}} (3-0). Nel febbraio 1991 Arrigo Sacchi manifesta al presidente Berlusconi la volontà di prendersi un [[Anno sabbatico (lavoro)|anno sabbatico]] per una lampante incapacità di gestire il notevole stress a cui era sottoposto da tempo. L'eliminazione ai quarti di finale nella Coppa dei Campioni per mano dell'{{Calcio Olympique Marsiglia|N}} e i contatti con la nazionale italiana inducono l'allenatore romagnolo a non rinnovare il contratto con il Milan. Al suo posto viene scelto [[Fabio Capello]], che ha già avuto esperienza sulla panchina rossonera nella stagione 1986-87, sostituendo, nelle ultime sei giornate di campionato, l'esonerato [[Nils Liedholm]].
{{cn|Nel 2006 la rivista francese ''[[France Football]]'' ha nominato il Milan di Arrigo Sacchi migliore squadra del mondo del dopoguerra.}} L'anno seguente un sondaggio online pubblicato nella rivista inglese ''[[World Soccer]]'' inserì il Milan di Sacchi (in particolare quello della stagione 1988-1989) al quarto posto tra le squadre migliori di tutti i tempi, dietro al {{NazNB|CA|BRA|M}} del 1970, all'{{NazNB|CA|HUN|M}} del 1954 e ai {{NazNB|CA|NED|M}} del 1974, ma prima tra le squadre di club.<ref name="CDS"/>
==== La nazionale italiana ====
[[File:Italia vs Ucraina - 1995 - Bari - Arrigo Sacchi.jpg|thumb|left|Sacchi (a sinistra) sulla panchina della nazionale italiana nel 1995]]
Nell'ottobre del 1991 Sacchi viene assunto alla guida della [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]],<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,25/articleid,0883_01_1991_0252_0025_12300331/|titolo=Matarrese fa la rivoluzione per Sacchi|autore=Bruno Perucca|pubblicazione=La Stampa|data=19 ottobre 1991|p=25}}</ref> subentrando all'esonerato [[Azeglio Vicini]], che aveva mancato la qualificazione al {{EC|1992}}: Sacchi può quindi utilizzare le ultime partite di qualificazione per il campionato europeo come test. L'allenatore romagnolo guida la nazionale per la prima volta il 13 novembre 1991, debuttando con un pareggio per 1-1 contro la {{NazNB|CA|NOR|M}} a [[Genova]] e poi ottenendo una vittoria per 2-0 contro {{NazNB|CA|CYP|M}} a [[Foggia]].
La sua gestione del gruppo azzurro, nonostante buoni risultati, crea molte polemiche a causa delle diverse esclusioni eccellenti decise nel tempo – tra cui [[Roberto Mancini]], [[Walter Zenga]], [[Gianluca Vialli]], [[Giuseppe Bergomi]], [[Giuseppe Giannini (calciatore)|Giuseppe Giannini]], [[Luigi De Agostini]] e [[Salvatore Schillaci]] – e divide l'opinione pubblica tra i sostenitori della politica ''sacchiana'' e i detrattori, con questi ultimi che lo accusano di essere prettamente un accentratore La prima competizione a cui Sacchi prende parte con la nazionale azzurra è la [[U.S. Cup 1992]], torneo [[amichevole]] che dovrebbe servire alla [[federazione calcistica degli Stati Uniti|federcalcio statunitense]] come prova per il mondiale di {{WC2|1994}}. L'Italia pareggia a reti inviolate con il {{NazNB|CA|PRT|M}}, vince per 2-0 contro l'{{NazNB|CA|IRL|M}} e pareggia per 1-1 con i padroni di casa degli {{NazNB|CA|USA|M}}, consentendo a questi ultimi di vincere il trofeo.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/giugno/08/Sacchi_stavolta_gioca_difesa_co_0_92060819792.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150117153201/http://archiviostorico.corriere.it/1992/giugno/08/Sacchi_stavolta_gioca_difesa_co_0_92060819792.shtml|titolo=Sacchi stavolta gioca in difesa|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Franco Melli|data=8 giugno 1992|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì|dataarchivio=17 gennaio 2015}}</ref> Nell'ottobre del 1992 le qualificazioni al {{WC|1994}} iniziano con il 2-2 contro la {{NazNB|CA|CHE|M}} e proseguono con lo 0-0 contro la {{NazNB|CA|SCO|M}}, il 2-1 contro {{NazNB|CA|MLT|M}}, il 3-1 al Portogallo, con una goleada a [[Palermo]] contro Malta (6-1), il 2-0 all'{{NazNB|CA|EST|M}} e poi con la sconfitta contro la Svizzera per 0-1. Il 3-0 all'Estonia, seguito dalle vittorie per 3-1 sulla Scozia e per 1-0 sul Portogallo, garantiscono, nel novembre 1993, il ''pass'' per il mondiale statunitense. Nello stesso mese l'Italia raggiunge per la prima volta il primo posto nella [[classifica mondiale della FIFA]], istituita nell'agosto dello stesso anno.
Nel luglio 1994 l'Italia riesce a qualificarsi per la [[Finale del campionato mondiale di calcio 1994|finale del campionato mondiale]], dopo aver superato a fatica la fase a gironi, venendo ripescata fra le migliori terze, e dopo aver eliminato la {{NazNB|CA|NGA|M}} agli ottavi di finale, dopo i [[tempi supplementari]] e al termine di una partita molto tesa, giocata sotto un sole cocente e caratterizzata dalla rinascita calcistica di un [[Roberto Baggio]] fino a quel momento in difficoltà<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/06/all_ultimo_respiro_Baggio_trovo_co_0_9407062653.shtml|titolo=All'ultimo respiro Baggio trovò se stesso|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Luca Valdiserri, Gianfranco Teotino|p=2|data=6 luglio 1994|accesso=17 gennaio 2015}}</ref>, la {{NazNB|CA|ESP|M}} ai quarti, con un altro gol di Baggio allo scadere<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/10/resurrezione_dell_Arrigo_co_0_9407103435.shtml|titolo=La resurrezione dell'Arrigo|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Gianfranco Teotino|pp=
Nei mesi seguenti Sacchi comincia a formare un nuovo gruppo di giocatori. Dopo due anni di discreto livello, gli azzurri si qualificano per il {{EC|1996}} dove, con una vittoria, una sconfitta e un pari, vengono estromessi al primo turno, finendo terzi nel girone con Germania, {{NazNB|CA|CZE|M}}{{Ln}}
==== Dal 1996 al ritiro ====
[[File:Champions League 1996-97 - Milan vs Rosenborg - Carmignani, Sacchi, Ramaccioni.jpg|thumb|Sacchi nel dicembre 1996, al suo ritorno sulla panchina milanista, tra il suo vice [[Pietro Carmignani]] (a sinistra) e il ''team manager'' rossonero [[Silvano Ramaccioni]] (a destra).]]
Liberatosi dalla nazionale, il 2 dicembre 1996 Sacchi torna dopo un lustro al [[Associazione Calcio Milan|Milan]], subentrando al posto dell'esonerato [[Óscar Tabárez]].<ref>{{cita news|autore=Marco Ansaldo|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,31/articleid,0670_01_1996_0332_0037_9108545/|titolo=Sacchi: «Sono ritornato dove mi ha portato il cuore»|pubblicazione=La Stampa|data=3 dicembre 1996|p=31}}</ref> Approdato alla guida di una squadra alla fine di un ciclo, l'allenatore non riuscirà a replicare i successi del passato. La sua seconda esperienza milanista si apre, dopo pochi giorni, con una clamorosa eliminazione dalla [[UEFA Champions League 1996-1997|UEFA Champions League]] per mano del meno quotato {{Calcio Rosenborg|N}};<ref>{{cita news|autore=Giancarlo Padovan|autore2=Giancarla Ghisi|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/dicembre/05/Effetto_Sacchi_Milan_fuori_dall_co_8_9612052574.shtml|titolo=Effetto Sacchi, Milan fuori dall'Europa|pubblicazione=Corriere della Sera|data=5 dicembre 1996|p=40|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131203015808/http://archiviostorico.corriere.it/1996/dicembre/05/Effetto_Sacchi_Milan_fuori_dall_co_8_9612052574.shtml}}</ref> nel prosieguo dell'annata il tecnico non riesce a invertire la rotta, incappando tra l'altro in pesanti sconfitte come il 6-1 casalingo nella ''[[Rivalità calcistica Juventus-Milan|classica]]'' contro la {{Calcio Juventus|N}}<ref>{{cita news|autore=Gianni Mura|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/04/07/disastro-sacchi-una-sconfitta-storica.html|titolo=Disastro Sacchi & C., una sconfitta storica|pubblicazione=la Repubblica|data=7 aprile 1997}}</ref> e, una settimana più tardi, il 3-1 nel [[Derby di Milano|derby]] contro l'{{Calcio Inter|N}}. L'annata si chiude con un deludente undicesimo posto in [[Serie A 1996-1997|campionato]], che comporta l'esclusione dei rossoneri dalle [[Competizioni UEFA per club|coppe europee]]: sarà ''a posteriori'' il peggiore piazzamento del club nella cosiddetta ''era [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]]'' (1986-2017) oltreché tra i peggiori in assoluto dal [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]]. Al termine della stagione le strade di Sacchi e del Milan si separano definitivamente.
Dopo un [[Anno sabbatico (lavoro)|anno sabbatico]], il 16 giugno 1998 viene presentato come nuovo allenatore dell'{{Calcio Atletico Madrid|N}}, squadra della [[Primera División (Spagna)|massima serie spagnola]];<ref>{{cita web |url=http://www.repubblica.it/online/sport/sacchi/sacchi/sacchi.html |titolo=È ufficiale, Arrigo Sacchi allenerà l'Atletico Madrid|data=4 maggio 1998}}</ref><ref>{{cita web|url=https://elpais.com/m/diario/1998/06/17/deportes/898034428_850215.html|titolo=Sacchi no se pronuncia sobre el futuro de Kiko y Caminero|data=17 giugno 1998}}</ref> dopo sette mesi, il 14 febbraio 1999, viene esonerato senza avere conseguito nel frattempo risultati di rilievo.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/02/15/sacchi-esonero-da-17-miliardi.html?ref=search|titolo=Sacchi, esonero da 17 miliardi|pubblicazione=la Repubblica|data=15 febbraio 1999}}</ref><ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/02/16/jesus-gil-il-terribile-21-tecnici-in.html?ref=search|titolo=Jesus Gil il terribile 21 tecnici in 12 anni|pubblicazione=la Repubblica|data=16 febbraio 1999}}</ref>
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!width=50|% Vittorie
|-
|{{NazNB|CA|ITA|M}}
|{{Bandiera|ITA}}
|13 novembre 1991
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!rowspan="2"|Piazzamento
!colspan="5"|Andamento
! colspan="
|-
!Giocate
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!width=40|DR
|-
|rowspan="2"|1991-1992 || rowspan="9"|{{Naz|CA|ITA|M}} || [[Qualificazioni al campionato europeo di calcio 1992|Qual. Euro 1992]] || ''Non qualificato''
{{WDL|2|1|1|0}} || 3 || 1 || +2
|-
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==== Panchine da commissario tecnico della nazionale italiana ====
{{
{{Cronopar|13-11-1991|Genova|ITA|1|1|NOR|<small>[[Ruggiero Rizzitelli]]</small>|QEuro|1992||||<small>Cap:[[Franco Baresi|F. Baresi]]</small>}}
{{Cronopar|21-12-1991|Foggia|ITA|2|0|CYP|<small>[[Roberto Baggio]]<br />[[Gianluca Vialli]]</small>|QEuro|1992||||<small>Cap:[[Franco Baresi|F. Baresi]]</small>}}
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:1989
* [[Premio Sportilia]]: 1
* Inserito nella [[Hall of fame del calcio italiano]] nella categoria Allenatore italiano (2011)▼
:2006
▲* Inserito nella [[Hall of fame del calcio italiano]] nella categoria Allenatore italiano (2011)
* [[UEFA President's Award]]: 1
:2022
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[[Categoria:Dirigenti del Real Madrid C.F.]]
[[Categoria:Membri della Hall of Fame del calcio italiano]]
[[Categoria:Commissari tecnici della
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