Processo (diritto): differenze tra le versioni
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=== Il rapporto processuale ===
Oltre che come procedimento, il processo può essere visto come un particolare [[rapporto giuridico]], il ''rapporto processuale'', intercorrente tra le parti e un [[giudice]] terzo e imparziale. Si tratta di una ricostruzione, risalente alla dottrina tedesca del [[XIX secolo]], accoglibile nella misura in cui non si perda di vista il carattere intrinsecamente ''dinamico'' del rapporto, che dal momento dell'instaurazione, con l{{'}}''atto introduttivo'', si modifica continuamente per effetto dei successivi atti processuali.
Il rapporto processuale va tenuto distinto dal ''rapporto sostanziale'', relativo al [[diritto soggettivo]] per la cui realizzazione è stato instaurato. Ha propri presupposti (''[[presupposti processuali]]''), ossia [[fatto giuridico|fatti]] la cui sussistenza è condizione necessaria affinché sorga il potere-dovere del giudice di pronunciarsi sul diritto sostanziale; ove questi presupposti manchino, il rapporto processuale viene ugualmente in essere, ma in capo al giudice sorge un diverso potere-dovere, quello di dichiarare la loro insussistenza.
===Principio dispositivo e inquisitorio===
Secondo il ruolo che il diritto processuale riserva al giudice, si distinguono i sistemi basati sul ''principio dispositivo'' da quelli basati sull'opposto ''principio inquisitorio'', fermo restando che il diritto positivo, nel disciplinare il processo, può ispirarsi in varia misura tanto all'uno quanto all'altro principio, realizzando, quindi, una commistione tra i due.
Il principio dispositivo è, in realtà, un insieme di principi, che vanno considerati separatamente giacché ben potrebbe la disciplina positiva conformarsi a uno e discostarsi dall'altro. Tali principi sono tradizionalmente espressi da brocardi, a testimonianza della loro antica origine:
* ''"[[nemo iudex sine actore]]"'' (o il già citato ''"ne procedat iudex ex officio"''), che vieta al giudice di avviare il processo in assenza di azione della parte;
* ''"[[iudex iuxta alligata et probata iudicare debet|iudex iuxta alligata iudicare debet]]"'', che vieta al giudice di fondare la sua decisione su fatti diversi da quelli che le parti hanno allegato (l{{'}}''allegazione'' è l'atto con il quale la parte introduce in giudizio un fatto ponendo la sua sussistenza o insussistenza);
* ''"[[ne eat iudex extra petita partium|ne eat iudex ultra petita partium]]"'' (o ''"sententia debet esse conformis libello"''), che vieta al giudice di pronunciare a favore o contro soggetti diversi dalle parti (le ''personae'' dell'[[#Azione|azione]]), di accordare o negare cosa diversa da quella domandata dalla parte (il ''[[petitum]]'') e di sostituire il fatto costitutivo del diritto fatto valere dalla parte (la ''[[causa petendi]]'') con uno diverso;
* ''"[[iudex iuxta alligata et probata iudicare debet|iudex iuxta probata iudicare debet]]"'', che vieta al giudice di fondare la sua decisione su mezzi di prova diversi da quelli proposti dalle parti.
I primi tre brocardi si possono compendiare nel ''principio dispositivo in senso proprio'' (o ''materiale'' o ''sostanziale''), mentre il quarto esprime il ''principio dispositivo in senso improprio'' (o ''formale'' o ''processuale''), detto anche ''principio di disponibilità delle prove''. Un processo basato sul principio dispositivo si pone come unico obiettivo la risoluzione della controversia tra le parti e, dunque, la tutela dei loro interessi privati; alle parti è, quindi, lasciata la piena disponibilità della vicenda processuale, mentre il giudice si limita ad assicurare che si svolga nel rispetto delle regole.
Il principio inquisitorio, invece, prende piede quando nel processo si vogliono perseguire anche altri interessi pubblici, sicché viene riconosciuto al giudice un ruolo più attivo, allo scopo di assicurare tale finalità.<ref>La contrapposizione richiama quella tra i due modelli ideali di processo teorizzati da Mirjan Damaska: il ''processo come risoluzione di conflitti'' e il ''processo come attuazione di scelte politiche''</ref> Non stupisce, quindi, che il principio dispositivo caratterizzi tipicamente il processo civile e che nel processo penale possa essere più o meno attenuato, a beneficio del principio inquisitorio. Anche il processo civile, del resto, può discostarsi dal principio dispositivo quando, ad esempio, l'ordinamento, per ragioni di equità, si propone di assicurare una particolare tutela a una parte ritenuta "debole" (quale potrebbe essere il lavoratore nei confronti del datore di lavoro); lo scostamento è, poi, considerevole negli [[stato comunista|ordinamenti comunisti]], correlativamente al venir meno del principio della natura privata dei diritti patrimoniali e, quindi, della loro libera disponibilità.
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* il ''[[processo civile]]'', volto a risolvere le controversie concernenti rapporti giuridici di [[diritto privato]], nonché quelli di cui è parte la [[pubblica amministrazione]] quando non sono devoluti al [[giudice amministrativo]] (innanzi al quale si svolge, invece, il ''[[processo amministrativo]]'');
*il ''[[processo penale]]'', volto a risolvere le controversie concernenti la [[responsabilità]] di un soggetto per un [[reato]] e la sua conseguente sottoposizione a una [[pena]].
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== Voci correlate ==
{{Div col|cols=
* [[Azione legale]]
* [[Atto processuale]]
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* [[Equo processo]]
* [[Giudice]]
* [[Giurisdizione]]
* [[Grado di giudizio]]
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* [[Magistratura]]
* [[Metodi alternativi di risoluzione delle controversie]]
* [[Onere della prova]]
* [[Parte (diritto)]]
* [[Processo civile]]
* [[Processo penale]]
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* [[Responsabilità processuale]]
* [[Sentenza]]
* [[Sistema accusatorio]]
* [[Sistema inquisitorio]]
* [[Tribunale]]
* [[Udienza (diritto)]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web |url=https://www.voxcanonica.com/2021/09/27/levoluzione-storica-del-processo-penale-canonico/!|titolo =L’evoluzione storica del processo penale canonico|autore=Maria Cives|data=27 settembre 2021}}
{{Controllo di autorità}}
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