Arrigo Sacchi: differenze tra le versioni

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|Disciplina = Calcio
|Ruolo = [[Allenatore]] <small>(ex [[Difensore (calcio)|difensore]])</small>
|TermineCarriera = 1º luglio 19651972 - giocatore<br />31 gennaio 2001 - allenatore<ref>Ha proseguito la carriera come direttore tecnico e come consulente per diverse squadre</ref>
|SquadreGiovanili = {{Carriera sportivo
|sport = calcio
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|1963-1964|{{simbolo|600px Nero e Verde Strisce-Flag.svg}} Fusignano|
|1964-1965|Baracca Lugo|
|1965-1972|{{simbolo|600px Nero e Verde Strisce-Flag.svg}} Fusignano|
}}
|Allenatore = {{Carriera sportivo
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}}
 
[[Commissario tecnico]] della [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]] [[Campionato del mondo di calcio|vice-campione del mondo]] a [[campionato mondiale di calcio 1994|USA 94]], è considerato uno dei migliori allenatori nella [[storia del calcio]].<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2007/09_Settembre/13/allenatori.shtml|titolo=Una classifica per i tecnici Il migliore è Rinus Michels|autore=Simona Marchetti|data=13 settembre 2007|accesso=17 gennaio 2015}}</ref><ref name=greatestmanagers>{{cita web|url=http://www.espnfc.com/ac-milan/story/1515274/greatest-managersno-6-arrigo-sacchi|titolo=Greatest Managers, No. 6: Arrigo Sacchi|editore=ESPN FC|lingua=en}}</ref> Nel 2019 il periodico francese ''[[France Football]]'' lo ha inserito al terzo posto della classifica dei 50 migliori tecnici di tutti i tempi;<ref>{{citaCita newsweb|lingua=it|url=https://www.gazzetta.it/Calcio/19-03-2019/france-football-classifica-migliori-allenatori-sacchi-3-ancelotti-8-33030970308.shtml|titolo=France Football, classifica migliori allenatori: Sacchi 3°, Ancelotti 8° |editoresito=[[La Gazzetta dello Sport]] - Tutto il rosa della vita|data=19 marzo 2019-03-19|accesso=2025-04-17}}</ref> in precedenza, nel 2007, il quotidiano inglese ''[[The Times]]'' lo aveva inserito all'undicesimo posto della propria graduatoria degli allenatori, primo tra gli italiani.<ref name="times">{{cita news|url=https://www.quotidiano.net/sport/2007/09/15/36088-michels_allenatore_bravo_sempre_sacchi_11esimo.shtml|titolo=Michels allenatore più bravo di sempre, Sacchi 11esimo|editore=quotidiano.net|data=13 settembre 2007}}</ref> Nel 2011 è stato introdotto nella [[Hall of Fame del calcio italiano]].<ref>{{cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/calcio/2011/11/25-206596/Hall+of+fame+2011+a+Platini,+Baggio,Riva|titolo=Hall of fame 2011 a Platini, Baggio, Riva|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150117181439/http://www.corrieredellosport.it/calcio/2011/11/25-206596/Hall+of+fame+2011+a+Platini,+Baggio,Riva|dataarchivio=17 gennaio 2015}}</ref> Nel 2022 è stato insignito del [[UEFA President's Award|Premio del Presidente UEFA]] per i risultati sportivi straordinari, l'eccellenza professionale e le esemplari qualità umane.<ref>[{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/sport/2022/08/25/sacchi-si-puo-vincere-ma-attraverso-lo-spettacolo-_72345b05-a663-49ca-a5de-d0ec312c0f21.html |titolo=Sacchi: 'Si può vincere, ma attraverso lo spettacolo'] - Notizie - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2022-08-25|accesso=2025-04-17}}</ref>
 
Soprannominato "''il profeta di Fusignano''",<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/05/13/alle-radici-dell-arrigo.html|titolo=Alle radici dell'Arrigo|pubblicazione=la Repubblica|autore=Gianni Mura|data=13 maggio 1988|accesso=17 gennaio 2015}}</ref> inizia la propria ascesa nel calcio italiano nel 1987 quando, dopo essersi fatto notare nelle serie minori con il {{Calcio Parma|N}}, [[Silvio Berlusconi]] lo sceglie come allenatore del {{Calcio Milan|N}}. Sacchi introduce innovazioni nel [[modulo (calcio)|modulo]] di gioco e nelle tecniche di allenamento, dando un'impronta che segnerà la storia della squadra rossonera e del calcio italiano<ref>{{citaCita newsweb|lingua=it|url=httphttps://www.ultimouomo.com/come-sacchi-ha-cambiato-il-calcio/|editore=ultimouomo.com|titolo=Come Arrigo Sacchi ha cambiato il calcio – Ultimo Uomo|datasito=www.ultimouomo.com|accesso=2025-04-17 maggio 2016}}</ref>: sfrutta a fondo le caratteristiche del gioco a zona, già praticato nel Milan di [[Nils Liedholm]], e pone un'assoluta attenzione alla fase difensiva, cui aggiunge il [[pressing]] sistematico a centrocampo; diviene noto per i suoi pesanti e severi allenamenti nonché per il ricorso a [[schema (calcio)|principi tattici]] mutuati dal ''[[calcio totale]]'' della [[Nazionale di calcio dei Paesi Bassi|nazionale olandese]] di [[Rinus Michels]], che ammirava sin da ragazzo.<ref name=olanda>{{cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/624/2011/02/20-156773/1986,+Berlusconi+salva+il+Milan|titolo=1986, Berlusconi salva il Milan|autore=Francesca Fanelli|data=20 febbraio 2011|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141017005514/http://www.corrieredellosport.it/624/2011/02/20-156773/1986,+Berlusconi+salva+il+Milan|dataarchivio=17 ottobre 2014}}</ref><ref name=olanda2>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/gennaio/15/Italia_Sacchi_come_Olanda_Cruyff_co_0_9201152821.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141016014647/http://archiviostorico.corriere.it/1992/gennaio/15/Italia_Sacchi_come_Olanda_Cruyff_co_0_9201152821.shtml|titolo=L'Italia di Sacchi come l'Olanda di Cruyff|pubblicazione=Corriere della Sera|data=15 gennaio 1992|autore=Franco Melli|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì|dataarchivio=16 ottobre 2014}}</ref> Il suo Milan del quadriennio 1987-1991 è ritenuto una delle compagini calcistiche migliori di ogni epoca,<ref name=worldsoccer>{{cita web|url=http://it.uefa.com/uefachampionsleague/news/newsid=2263074.html|titolo=Le squadre più forti di tutti i tempi|data=5 luglio 2015|accesso=17 gennaio 2015}}</ref> inserita nel 2007 al quarto posto, primo tra quelle di club, nella classifica delle migliori squadre dalla rivista inglese ''[[World Soccer]]''.<ref name="CDS">{{cita news|url=https://www.corriere.it/Primo_Piano/Sport/2007/07_Luglio/10/milan_quarto_world_soccer.html|editore=Corriere della Sera|titolo=Il Milan di Sacchi quarta squadra di sempre|data=11 luglio 2007}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/sport/2317066/The-greatest-teams-of-all-time.html|titolo=The greatest teams of all time|editore=The Telegraph|data=4 luglio 2007|lingua=en}}</ref>
 
Personaggio controverso per i suoi metodi di allenamento, le sue idee e le sue convinzioni, Sacchi ebbe, tra l'altro, numerosi screzi con l'[[opinione pubblica]] e con alcuni suoi giocatori:<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/03/21/la-legge-sacchi-vialli-bocciato.html|pubblicazione=la Repubblica|titolo=La legge Sacchi - Vialli bocciato|autore=Maurizio Crozzetti|data=21 marzo 1995|accesso=17 gennaio 2015}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/giugno/04/ultima_Sacchi_fuori_Baggio_Vialli_co_0_92060418973.shtml|pubblicazione=Corriere della Sera|titolo=L'ultima di Sacchi: fuori Baggio e Vialli|autore=Franco Melli|data=4 giugno 1992|accesso=17 gennaio 2015}}</ref> proprio per questo è stato spesso accusato di ritenere prioritari gli schemi rispetto agli uomini.<ref name=rilevante>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/24/Sacchi_pretende_Italia_esagerata_co_0_9601242156.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141016014650/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/24/Sacchi_pretende_Italia_esagerata_co_0_9601242156.shtml|pubblicazione=Corriere della Sera|titolo=L'ultima di Sacchi: fuori Baggio e Vialli|autore=Franco Melli|data=4 giugno 1992|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì|dataarchivio=16 ottobre 2014}}</ref>
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== Caratteristiche tecniche ==
=== Allenatore ===
[[File:Arrigo Sacchi - Milan AC 1988-89.jpg|thumb|left|Sacchi dirige una seduta di allenamento a [[Milanello]] nella stagione 1988-1989]]
 
Proponeva un [[4-4-2]] che si ispirava in parte al ''[[calcio totale]]'' della [[Nazionale di calcio dei Paesi Bassi|nazionale olandese]] di [[Rinus Michels]], squadra che prediligeva una difesa in linea (in modo da far cadere gli avversari nella trappola del [[Fuorigioco (calcio)|fuorigioco]]) e [[pressing]] a tutto campo con o senza palla.<ref name=olanda/><ref name=olanda2/> Il modulo offensivo proposto dall'allenatore di Fusignano consisteva in una difesa organizzata con il metodo di una [[Diagonale (calcio)|diagonale]] a quattro, un centrocampo a rombo (dove uno dei mediani si trasformava in trequartista) e due punte centrali molto vicine fra loro.
[[File:Arrigo Sacchi - Milan AC 1988-89.jpg|thumb|Sacchi dirige una seduta di allenamento a [[Milanello]] nella stagione 1988-1989]]
 
Nonostante sia conosciuto per il suo calcio offensivo, Sacchi dedicava grande attenzione anche ai movimenti difensivi, a tal punto che quasi sempre le sue squadre si contraddistinguevano per essere le meno battute a fine campionato: miglior difesa nei campionati [[Serie A 1987-1988|1987-88]] (14 gol subiti) e [[Serie A 1990-1991|1990-91]] (19 gol subiti) e seconda miglior difesa nel [[Serie A 1988-1989|1988-89]] (25 gol subiti) e nel [[Serie A 1989-1990|1989-90]] (27 gol subiti). Noto anche per il suo carattere rigido e intransigente, si fece conoscere dal pubblico sportivo per i suoi metodi di allenamento, considerati pesanti, severi e poco convenzionali rispetto agli approcci classici. Il fusignanese era solito intensificare gli allenamenti della squadra che dirigeva e si distingueva per un'attenzione maniacale nel preparare le partite e gli schemi di gioco.<ref name=canalemilan>{{cita web|url = http://www.canalemilan.it/rubriche/amarcord/1987-i-primi-mesi-di-sacchi-al-milan-28482|titolo = 1987: I primi mesi di Sacchi al Milan |accesso = 17 gennaio 2015|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130514013723/http://www.canalemilan.it/rubriche/amarcord/1987-i-primi-mesi-di-sacchi-al-milan-28482|dataarchivio = 14 maggio 2013}}</ref> I suoi giocatori dovevano lavorare il doppio per essere pronti in campo a svolgere ruoli sia offensivi che difensivi. Per lui tutti i giocatori erano importanti, ma nessuno era rilevante.<ref name=rilevante/>
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[[File:Arrigo Sacchi al Baracca Lugo.jpg|thumb|left|Sacchi calciatore del [[Baracca Lugo]] nel 1965]]
 
Figlio d'arte, avendo il padre Augusto, originario di [[Mandello del Lario]], militato in squadre come la {{Calcio SPAL|N}} e la {{Calcio GallarateseGallarate|N|1947}},<ref name="profeta di fusignano">{{cita news|url=https://www.goal.com/it/notizie/arrigo-sacchi-il-profeta-di-fusignano-che-ha-rivoluzionato/kk9pt3xpu32f1pjgfx1x896lg|titolo=Arrigo Sacchi, il 'Profeta di Fusignano' che ha rivoluzionato il calcio italiano: dal grande Milan alla Nazionale|pubblicazione=Goal.com |autore=Paolo Camedda|data=1 aprile 2022|accesso=15 luglio 2022}}</ref> Sacchi cresce calcisticamente nella squadra del suo paese natale, il Fusignano, per poi passare a giocare come terzino sinistro nel [[Baracca Lugo]] in [[Serie D]], con modesti risultati.<ref>{{cita news|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/arrigo-sacchi_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/|titolo=SACCHI, Arrigo|pubblicazione=Enciclopedia dello Sport|autore=Alberto Costa|data=2002|accesso=15 luglio 2022}}</ref> La carriera semi-professionistica, sempre con il Fusignano, dura soltanto un paio d'anni: Sacchi alterna il calcio con il lavoro nell'azienda di calzature del padre<ref name="sacchi rinuncia alibi">{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/15/Sacchi_rinuncia_all_alibi_Baggio_co_0_940715254.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150117153153/http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/15/Sacchi_rinuncia_all_alibi_Baggio_co_0_940715254.shtml|titolo=Sacchi rinuncia all'alibi Baggio|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Giancarlo Padovan|data=15 luglio 1994|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì|dataarchivio=17 gennaio 2015}}</ref>. Dopo aver chiuso nel Fusignano la carriera da calciatore, passa immediatamente ad allenare la stessa squadra.<ref name="profeta di fusignano" />
 
=== Allenatore ===
==== Gli esordi ====
Dal 1973 Sacchi allena il Fusignano, che gioca in [[Seconda Categoria]], per poi passare all'Alfonsine ([[Promozione (calcio)|Promozione]]) e al Bellaria ([[Serie D]]). Durante gli [[anni 1970|anni settanta]] abbandona per un momento il calcio, dedicandosi al lavoro in azienda.<ref name="sacchi rinuncia alibi" /> Nel 1982 conquista con la squadra giovanile del {{Calcio Cesena|N}} lo [[Campionato Primavera|scudetto Primavera]]. Decide di lasciare il lavoro per dedicarsi totalmente al calcio. [[Alberto Rognoni]], fondatore del Cesena, lo presenta a [[Italo Allodi]], ottenendo per il suo pupillo l'iscrizione al corso di [[Coverciano]].
[[File:Parma AC - Alessandro Melli e Arrigo Sacchi.jpg|thumb|Sacchi (a destra) tecnicoalla guida del Parma tranel il 1985 e ilprecampionato 1986-1987, in allenamento con il suo promettente attaccante [[Alessandro Melli|Melli]].]]
 
Successivamente, Arrigo Sacchi viene chiamato da Dino Cappelli, presidente del {{Calcio Rimini|N}}, per guidare la squadra in [[Serie C1]], concludendo la stagione al quinto posto. Dopo un anno vapassa ad allenare le giovanili della {{Calcio Fiorentina|N}}, parentesi durata una sola annata, per poi tornare a Rimini, dove conduce i biancorossi al quarto posto nella [[Serie C1 1984-1985]]. Nel 1985 [[Italo Allodi]] lo manda ad allenare il {{Calcio Parma|N}} (appena retrocesso in [[Serie C1 1985-1986|Serie C1]]), per fare qualche anno di esperienza prima di affidargli la squadra gigliata. Sacchi riporta subito i ducali in [[Serie B]], vincendo il campionato a pari punti con il {{Calcio Modena|N}},<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/1997/gennaio/05/Sacchi_Zeman_tanti_incroci_una_ga_0_9701054166.shtml|titolo=Sacchi-Zeman: tanti incroci e una prima volta|autore=Andrea Schianchi|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=5 gennaio 1997}}</ref> e nella stagione 1986-1987 sale alla ribalta delle cronache quando elimina dalla [[Coppa Italia]] il Milan, vincendo a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]]. Nella stessa annata i parmigiani ottengono, da neopromossi, il settimo posto in serie cadetta, a soli tre punti dalla zona promozione, dopo aver lottato per la massima serie, sfumata a causa di un calo accusato nelle ultime giornate. Il gioco di Sacchi, basato sulla [[Difesa a zona (tattica sportiva)|difesa a zona]] e sul [[pressing]], piace al presidente dei rossoneri [[Silvio Berlusconi]], che lo vuole nel suo club a tutti i costi.<ref name=canalemilan/>
 
==== Il Milan e gli ''Immortali'' di Sacchi ====
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I primi risultati non sono a favore di Sacchi, che ottiene una vittoria contro il {{Calcio Pisa|N}} e subisce due sconfitte, contro la {{Calcio Fiorentina|N}} (che assieme alla sconfitta a tavolino contro la {{Calcio Roma|N}} si rivelerà l'unica in campionato) e contro gli spagnoli dello {{Calcio Sporting Gijon|N}} nella gara di andata dei trentaduesimi di finale di [[Coppa UEFA 1987-1988|Coppa UEFA]].<ref name=canalemilan/> Le gare successive non migliorano la situazione, che si aggrava con la sconfitta al [[Stadio Via del mare|Via del mare]] di [[Lecce]] nell'andata dei sedicesimi di finale di Coppa UEFA contro l'{{Calcio Espanyol|N}}, sconfitta che costa ai rossoneri l'eliminazione dalla competizione. In questa occasione Sacchi viene attaccato dai tifosi rossoneri, che chiedono a gran voce le sue dimissioni e il ritorno di [[Fabio Capello]] sulla panchina rossonera. Berlusconi, tuttavia, continua a difendere Sacchi e fa presente alla squadra l'intenzione di volerlo tenere sulla panchina almeno fino alla fine della stagione: "Lui resta, voi non so".<ref name=canalemilan/> I risultati successivi sono migliori, tanto che in campionato il Milan conclude il girone d'andata al secondo posto, per poi superare nel girone di ritorno il {{Calcio Napoli|N}} capolista, battuto per 3-2 nello scontro diretto giocato al [[Stadio San Paolo|San Paolo]] il 1º maggio 1988,<ref>{{cita web|url = http://www.milannews.it/ritorno-al-passato/01051988-quel-napoli-milan-passato-alla-storia-37082|titolo = 01/05/1988: quel Napoli-Milan passato alla storia|data = 23 ottobre 2010|accesso=17 gennaio 2015}}</ref> e aggiudicarsi così l'undicesimo scudetto della storia rossonera, il primo titolo dell'era Berlusconi.
 
Nel [[Milan Associazione Calcio 1988-1989|1988-1989]] Sacchi guida il Milan al terzo posto in campionato alle spalle di {{Calcio Inter|N}} e Napoli e conduce il club rossonero alla vittoria della sua terza [[UEFA Champions League|Coppa dei Campioni]]. Nella semifinale di ritorno della massima competizione europea per club sconfigge il {{Calcio Real Madrid|N}} a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] per 5-0,<ref>{{cita web|url = http://www.dnamilan.com/racconti-epici/-milan-real-madrid-5-0.html|titolo = Racconti Epici: Milan - Real Madrid 5-0|data = 29 dicembre 2011|accesso = 17 gennaio 2015|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150117143758/http://www.dnamilan.com/racconti-epici/-milan-real-madrid-5-0.html|dataarchivio = 17 gennaio 2015}}</ref> poi, nella finale del [[Camp Nou]] di [[Barcellona]], il ''Diavolo'' si impone con un netto 4-0 sulla {{Calcio Steaua Bucarest|N}}. La stagione del Milan si conclude in modo trionfale, con la vittoria della [[Supercoppa italiana 1988|prima edizione]] della [[Supercoppa italiana]], contro la {{Calcio Sampdoria|N}}.
[[File:Arrigo Sacchi e Franco Baresi - Intercontinentale 1989.jpg|thumb|Sacchi (a sinistra) e [[Franco Baresi]] con la [[Coppa Intercontinentale (calcio)|Coppa Intercontinentale]] vinta dal Milan nel 1989]]
 
Nei primi mesi della [[Milan Associazione Calcio 1989-1990|stagione 1989-1990]] il Milan vince la [[Supercoppa UEFA 1989|Supercoppa UEFA]] contro il {{Calcio Barcellona|N}} (1-1 a [[Barcellona]] e 1-0 a Milano) e la [[Coppa Intercontinentale 1989 (calcio)|Coppa Intercontinentale]], battendo a [[Tokyo]] i colombiani dell'{{Calcio Nacional Medellin|N}} per 1-0.<ref>{{cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/624/2011/12/17-210772/1989,+Una+punizione+di+Evani+d%C3%A0+al+Milan+l'Intercontinentale++|titolo=1989, Una punizione di Evani dà al Milan l'Intercontinentale|autore=Francesca Fanelli|data=17 dicembre 2011|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì}}</ref> In questa stagione, dopo essere stata ad un passo dal vincere tutte le competizioni disponibili, la compagine milanese viene superata in campionato dal Napoli di Maradona. Alla 33ª giornata, il 22 aprile, mentre il Napoli vince a {{Calcio Bologna|N}}, il Milan, come già nel 1973, viene sconfitto a {{Calcio Verona|N}} in un incontro arbitrato da [[Rosario Lo Bello]], autore di quattro espulsioni dei milanisti (Sacchi al 63', [[Frank Rijkaard|Rijkaard]] all'83', Van Basten all'87' e [[Alessandro Costacurta|Costacurta]] all'89'). A un minuto dal termine dell'incontro il Verona realizza il gol della vittoria, che consegna di fatto lo scudetto al Napoli.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/25/Bello_Quel_Diavolo_era_cotto_co_0_9701251372.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141215120655/http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/25/Bello_Quel_Diavolo_era_cotto_co_0_9701251372.shtml|titolo=Lo Bello: " Quel Diavolo era cotto, non fui io a bruciarlo "|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Mario Gherarducci|data=25 gennaio 1997|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì|dataarchivio=15 dicembre 2014}}</ref> Pochi giorni dopo il Milan perde anche la finale di [[Coppa Italia 1989-1990|Coppa Italia]] contro la {{Calcio Juventus|N}}, ma l'annata si chiude in modo trionfale, con la vittoria, per la seconda volta consecutiva, della [[Coppa dei Campioni 1989-1990|Coppa dei Campioni]], grazie al successo per 1-0 nella finale di [[Vienna]] contro il {{Calcio Benfica|N}}.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/05/24/il-trionfo-della-tattica.html |autore=Gianni Brera|titolo=Il trionfo della tattica |pubblicazione=la Repubblica|data=24 maggio 1990|accesso=17 gennaio 2015}}</ref><ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/05/24/basta-rijkaard-milan-alle-stelle.html |autore=Licia Granello |titolo=Basta Rijkaard, Milan alle stelle |pubblicazione=la Repubblica|data=24 aprile 1990|accesso=17 gennaio 2015}}</ref>
 
Nel [[Milan Associazione Calcio 1990-1991|1990-1991]] i rossoneri si mantengono ai vertici del campionato, ottenendo il secondo posto dietro alla {{Calcio Sampdoria|N}}, vincitrice quell'anno del suo primo scudetto, e aggiungono al proprio palmarès un'altra [[Supercoppa UEFA 1990|Supercoppa europea]], vinta nella doppia sfida contro la {{Calcio Sampdoria|N}}, e un'altra [[Coppa Intercontinentale 1990 (calcio)|Coppa Intercontinentale]], ottenuta a [[Tokyo]] ai danni dei paraguaiani dell'{{Calcio Club Olimpia|N}} (3-0). Nel febbraio 1991 Arrigo Sacchi manifesta al presidente Berlusconi la volontà di prendersi un [[Anno sabbatico (lavoro)|anno sabbatico]] per una lampante incapacità di gestire il notevole stress a cui era sottoposto da tempo. L'eliminazione ai quarti di finale nella Coppa dei Campioni per mano dell'{{Calcio Olympique Marsiglia|N}} e i contatti con la nazionale italiana inducono l'allenatore romagnolo a non rinnovare il contratto con il Milan. Al suo posto viene scelto [[Fabio Capello]], che ha già avuto esperienza sulla panchina rossonera nella stagione 1986-87, sostituendo, nelle ultime sei giornate di campionato, l'esonerato [[Nils Liedholm]].
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[[File:Italia vs Ucraina - 1995 - Bari - Arrigo Sacchi.jpg|thumb|left|Sacchi (a sinistra) sulla panchina della nazionale italiana nel 1995]]
 
Nell'ottobre del 1991 Sacchi viene assunto alla guida della [[Nazionale di calcio dell'Italia|nazionale italiana]],<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,25/articleid,0883_01_1991_0252_0025_12300331/|titolo=Matarrese fa la rivoluzione per Sacchi|autore=Bruno Perucca|pubblicazione=La Stampa|data=19 ottobre 1991|p=25}}</ref> subentrando all'esonerato [[Azeglio Vicini]], che aveva mancato la qualificazione al {{EC|1992}}: Sacchi può quindi utilizzare le ultime partite di qualificazione per il campionato europeo come test. L'allenatore romagnolo guida la nazionale per la prima volta il 13 novembre 1991, debuttando con un pareggio per 1-1 contro la {{NazNB|CA|NOR|M}} a [[Genova]] e poi ottenendo una vittoria per 2-0 contro {{NazNB|CA|CYP|M}} a [[Foggia]].

La sua gestione del gruppo azzurro, nonostante buoni risultati, crea molte polemiche a causa delle diverse esclusioni eccellenti decise nel tempo – tra cui [[Roberto Mancini]], [[Walter Zenga]], [[Gianluca Vialli]], [[Giuseppe Bergomi]], [[Giuseppe Giannini (calciatore)|Giuseppe Giannini]], [[Luigi De Agostini]] e [[Salvatore Schillaci]] – e divide l'opinione pubblica tra i sostenitori della politica ''sacchiana'' e i detrattori, con questi ultimi che lo accusano di essere prettamente un accentratore.;<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/settembre/05/Sacchi_deciso_fuori_Zenga_co_0_92090511396.shtml|titolo=Sacchi ha deciso: fuori Zenga|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Fabio Monti|data=5 settembre 1992|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì|dataarchivio=21 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151121044546/http://archiviostorico.corriere.it/1992/settembre/05/Sacchi_deciso_fuori_Zenga_co_0_92090511396.shtml}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/settembre/09/Vialli_prima_ancora_arrivare_co_0_95090911174.shtml|titolo=Vialli se ne va prima ancora di arrivare|pubblicazione=Corriere della Sera|data=9 settembre 1995|p=37|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150117153204/http://archiviostorico.corriere.it/1995/settembre/09/Vialli_prima_ancora_arrivare_co_0_95090911174.shtml|dataarchivio=17 gennaio 2015|urlmorto=sì}}</ref> sul piano extrasportivo anche il suo contratto miliardario con la [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|federcalcio]], ben superiore a quello degli altri selezionatori dello sport italiano, presta il fianco alla critica.<ref>{{cita news|titolo=Un Sacchi di soldi|pubblicazione=Guerin Sportivo|numero=nº 44 (1019)|città=Bologna|editore=Conti Editore|data=2-8 novembre 1994|pp=18-19}}</ref>
 
La prima competizione a cui Sacchi prende parte con la nazionale azzurra è la [[U.S. Cup 1992]], torneo [[amichevole]] che dovrebbe servire alla [[federazione calcistica degli Stati Uniti|federcalcio statunitense]] come prova per il mondiale di {{WC2|1994}}. L'Italia pareggia a reti inviolate con il {{NazNB|CA|PRT|M}}, vince per 2-0 contro l'{{NazNB|CA|IRL|M}} e pareggia per 1-1 con i padroni di casa degli {{NazNB|CA|USA|M}}, consentendo a questi ultimi di vincere il trofeo.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/giugno/08/Sacchi_stavolta_gioca_difesa_co_0_92060819792.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150117153201/http://archiviostorico.corriere.it/1992/giugno/08/Sacchi_stavolta_gioca_difesa_co_0_92060819792.shtml|titolo=Sacchi stavolta gioca in difesa|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Franco Melli|data=8 giugno 1992|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì|dataarchivio=17 gennaio 2015}}</ref> Nell'ottobre del 1992 le qualificazioni al {{WC|1994}} iniziano con il 2-2 contro la {{NazNB|CA|CHE|M}} e proseguono con lo 0-0 contro la {{NazNB|CA|SCO|M}}, il 2-1 contro {{NazNB|CA|MLT|M}}, il 3-1 al Portogallo, con una goleada a [[Palermo]] contro Malta (6-1), il 2-0 all'{{NazNB|CA|EST|M}} e poi con la sconfitta contro la Svizzera per 0-1. Il 3-0 all'Estonia, seguito dalle vittorie per 3-1 sulla Scozia e per 1-0 sul Portogallo, garantiscono, nel novembre 1993, il ''pass'' per il mondiale statunitense. Nello stesso mese l'Italia raggiunge per la prima volta il primo posto nella [[classifica mondiale della FIFA]], istituita nell'agosto dello stesso anno.
 
Nel luglio 1994 l'Italia riesce a qualificarsi per la [[Finale del campionato mondiale di calcio 1994|finale del campionato mondiale]], dopo aver superato a fatica la fase a gironi, venendo ripescata fra le migliori terze, e dopo aver eliminato la {{NazNB|CA|NGA|M}} agli ottavi di finale, dopo i [[tempi supplementari]] e al termine di una partita molto tesa, giocata sotto un sole cocente e caratterizzata dalla rinascita calcistica di un [[Roberto Baggio]] fino a quel momento in difficoltà<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/06/all_ultimo_respiro_Baggio_trovo_co_0_9407062653.shtml|titolo=All'ultimo respiro Baggio trovò se stesso|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Luca Valdiserri, Gianfranco Teotino|p=2|data=6 luglio 1994|accesso=17 gennaio 2015}}</ref>, la {{NazNB|CA|ESP|M}} ai quarti, con un altro gol di Baggio allo scadere<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/10/resurrezione_dell_Arrigo_co_0_9407103435.shtml|titolo=La resurrezione dell'Arrigo|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Gianfranco Teotino|pp=1–31-3|data=10 luglio 1994|accesso=17 gennaio 2015}}</ref>, e la {{NazNB|CA|BGR|M}} in semifinale, con un'altra doppietta del numero dieci degli azzurri; tutte e tre le gare furono vinte per 2-1.<ref>{{cita news|autore=Giancarlo Padovan, Luca Valdiserri|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/14/Baggio_porta_paradiso_co_8_9407142134.shtml|titolo=Baggio ci porta in paradiso|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=14|mese=luglio|anno= 1994|p=3|accesso=17 gennaio 2015}}</ref> La finale contro il {{NazNB|CA|BRA|M}}, una partita bloccata tatticamente e avara di emozioni, si conclude sullo 0-0 dopo 120 minuti di gioco: ai [[tiri di rigore]] gli errori di Baresi, [[Daniele Massaro]] e Roberto Baggio consegnano la vittoria ai sudamericani.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/ottobre/31/Baggio_McEnroe_Schumi_Come_sbaglia_co_9_061031079.shtml|titolo=Da Baggio a McEnroe e Schumi: come si sbaglia un punto decisivo|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Tommaso Pellizzari|p=53|data=31 ottobre 2006|accesso=17 gennaio 2015}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/18/Baggio_sbaglia_tiro_della_sua_co_0_9407181835.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141215114950/http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/18/Baggio_sbaglia_tiro_della_sua_co_0_9407181835.shtml|titolo=All'ultimo respiro Baggio trovò se stesso|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Luca Valdiserri, Gianfranco Teotino|p=2|data=6 luglio 1994|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì|dataarchivio=15 dicembre 2014}}</ref>
 
Nei mesi seguenti Sacchi comincia a formare un nuovo gruppo di giocatori. Dopo due anni di discreto livello, gli azzurri si qualificano per il {{EC|1996}} dove, con una vittoria, una sconfitta e un pari, vengono estromessi al primo turno, finendo terzi nel girone con Germania, {{NazNB|CA|CZE|M}}{{Ln}}che alla fine saranno [[Finale del campionato europeo di calcio 1996|le due finaliste]] del torneo{{Ln}}e {{NazNB|CA|RUS|M}}.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/giugno/20/Bye_bye_Italia_torna_casa_co_8_960620529.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150117153156/http://archiviostorico.corriere.it/1996/giugno/20/Bye_bye_Italia_torna_casa_co_8_960620529.shtml|titolo=Bye bye Italia: si torna a casa|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Giancarlo Padovan|p=3|data=20 giugno 1996|accesso=17 gennaio 2015|urlmorto=sì|dataarchivio=17 gennaio 2015}}</ref> Dopo questa manifestazione Sacchi, fortemente criticato per la precoce eliminazione,<ref>{{cita news|autore=Marco Tarozzi|titolo=La storia degli Europei - 1996 Germania|pubblicazione=Calcio 2000|numero=29|data=aprile 2000|p=61}}</ref> rimane CT ancora per qualche mese: il 6 novembre 1996 la sconfitta per 2-1 subìta in amichevole a [[Sarajevo]] contro la {{NazNB|CA|BIH|M}} pone simbolicamente fine all'esperienza azzurra del fusignanese, che si dimetterà dall'incarico poche settimane più tardi e verrà sostituito da [[Cesare Maldini]].
 
==== Dal 1996 al ritiro ====
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!rowspan="2"|Piazzamento
!colspan="5"|Andamento
! colspan="54" |Reti
|-
!Giocate
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==== Panchine da commissario tecnico della nazionale italiana ====
{{cronoiniCronoini|ITA||M}}
{{Cronopar|13-11-1991|Genova|ITA|1|1|NOR|<small>[[Ruggiero Rizzitelli]]</small>|QEuro|1992||||<small>Cap:[[Franco Baresi|F. Baresi]]</small>}}
{{Cronopar|21-12-1991|Foggia|ITA|2|0|CYP|<small>[[Roberto Baggio]]<br />[[Gianluca Vialli]]</small>|QEuro|1992||||<small>Cap:[[Franco Baresi|F. Baresi]]</small>}}
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:1989
 
* [[Premio Sportilia]]: 1
* Inserito nella [[Hall of fame del calcio italiano]] nella categoria Allenatore italiano (2011)
:2006
 
* Inserito nella [[Hall of fame del calcio italiano]] nella categoria Allenatore italiano (2011)
* [[UEFA President's Award]]: 1
:2022
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[[Categoria:Dirigenti del Real Madrid C.F.]]
[[Categoria:Membri della Hall of Fame del calcio italiano]]
[[Categoria:Commissari tecnici della Nazionalenazionale di calcio dell'Italia]]