Proteine intrinsecamente disordinate: differenze tra le versioni
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{{T|inglese|biologia|marzo 2018|argomento 2=chimica}}{{C|la traduzione sembra non cogliere il senso (neppure a livello linguistico) della voce inglese da cui è tratta|biologia|maggio 2024|argomento2=chimica}}{{Correggere|biologia|maggio 2024|la prosa risente di una traduzione difettosa dall'inglese|argomento2=chimica}}[[File:1a5r SUMO-1 protein.gif|thumb|upright=1.4|Flessibilità conformazionale nella proteina [[SUMO protein|SUMO-1]] (PDB:[http://www.rcsb.org/pdb/explore/explore.do?structureId=1a5r 1a5r]).
La parte centrale mostra una struttura relativamente ordinata. Invece, le regioni N- e C-terminali (rispettivamente a sinistra e a destra) mostrano un 'disordine intrinseco', anche se una breve regione elicoidale persiste nella coda N-terminale. <!--Ten alternative [[Nuclear magnetic resonance spectroscopy of proteins|NMR models]] were morphed.--> Elementi della struttura secondaria: l'[[alfa elica]] in rosso e il [[foglietto
<ref>{{Cita libro |coautori=Majorek K, Kozlowski L, Jakalski M, Bujnicki, JM |curatore-cognome=Bujnicki |curatore-nome=J |titolo=Prediction of Protein Structures, Functions, and Interactions |editore=John Wiley & Sons, Ltd. |data=18 dicembre 2008 |pp=
Una '''proteina intrinsecamente disordinata''' ('''IDP''') è una [[proteine|proteina]] a cui manca una [[struttura terziaria]] fissa o ordinata, tipicamente in assenza di partner macromolecolari con cui interagire, come altre proteine o [[RNA]].<ref name="pmid11381529">{{Cita pubblicazione|coautori= Dunker AK, Lawson JD, Brown CJ, Williams RM, Romero P, Oh JS, Oldfield CJ, Campen AM, Ratliff CM, Hipps KW, Ausio J, Nissen MS, Reeves R, Kang C, Kissinger CR, Bailey RW, Griswold MD, Chiu W, Garner EC, Obradovic Z |titolo= Intrinsically disordered protein |rivista= Journal of Molecular Graphics & Modelling |volume= 19 |numero= 1 |pp=
A volte sono considerate come una classe separata di proteine, insieme a quelle [[proteina globulare|globulari]], [[Proteina fibrosa|fibrose]] e di [[proteina di membrana|membrana]].<ref>{{Cita pubblicazione|coautori= Andreeva A, Howorth D, Chothia C, Kulesha E, Murzin AG |titolo= SCOP2 prototype: a new approach to protein structure mining |rivista= Nucleic Acids Research |volume= 42 |numero= Database issue |pp= D310-4 |data= January 2014 | pmid = 24293656 | pmc = 3964979 | doi = 10.1093/nar/gkt1242 }}</ref>
La scoperta delle IDP ha cambiato il [[paradigma]] della struttura tradizionale delle proteine, la cui funzione dipende da una [[Struttura terziaria|struttura tridimensionale ordinata]]. Questo dogma è stato messo in discussione negli anni 2000 e 2010, con l'aumento di prove da vari rami della biologia strutturale, che suggeriscono che la dinamica delle proteine potrebbe essere molto rilevante per tali sistemi. ▼
▲La scoperta delle IDP ha cambiato il [[paradigma]] della struttura tradizionale delle proteine, la cui funzione dipende da una [[Struttura terziaria|struttura tridimensionale ordinata]]. Questo dogma è stato messo in discussione negli anni 2000 e 2010, con l'aumento di prove da vari rami della [[biologia strutturale]], che suggeriscono che la dinamica delle proteine potrebbe essere molto rilevante per tali sistemi.
== Storia ==
[[File:PDB 2fft EBI.jpg|thumb|Un insieme di strutture [[Risonanza magnetica nucleare|NMR]] della fosfoproteina solubile [[tilacoide]] TSP9 che mostra una catena proteica ampiamente flessibile.<ref name="pmid17176085">{{Cita pubblicazione|coautori= Song J, Lee MS, Carlberg I, Vener AV, Markley JL |titolo= Micelle-induced folding of spinach thylakoid soluble phosphoprotein of 9 kDa and its functional implications |rivista= Biochemistry |volume= 45 |numero= 51 |pp=
Dagli anni '30 agli anni '50, le prime [[struttura proteica|strutture proteiche]] furono risolte e scoperte grazie alla [[cristallografia]]. Queste prime strutture suggerivano che dovesse essere necessaria, in genere, una [[struttura terziaria|struttura tridimensionale]] fissa per mediare le funzioni biologiche delle proteine. Quando Mirsky e Pauling affermarono che le proteine hanno una sola configurazione definita in modo univoco, non riconobbero che il lavoro di Fisher avrebbe sostenuto la loro tesi con il modello "chiave-serratura" (1894). Queste pubblicazioni consolidarono il [[dogma centrale della biologia molecolare]], in quanto la sequenza determina la struttura che, a sua volta, determina la funzione delle proteine.
Nel 1950, Karush scrisse di "adattabilità configurazionale", contraddicendo tutte le ipotesi e le ricerche del diciannovesimo secolo. Era convinto che le proteine avessero più di una configurazione allo stesso livello di energia e potessero sceglierne una nel momento in cui si legavano ad altri substrati. Negli anni '60, il [[paradosso di Levinthal]] suggerì che la ricerca conformazionale sistematica di un polipeptide lungo non è in grado di produrre una singola struttura proteica piegata su scale temporali biologicamente rilevanti (cioè da secondi a minuti). Curiosamente, per molte (piccole) proteine, o domini proteici, è possibile osservare [[in vitro]] un ripiegamento relativamente rapido ed efficiente. Come affermato nel [[dogma di Anfinsen]] del 1973, la struttura tridimensionale di queste proteine è codificata in modo univoco nella sua struttura primaria (la sequenza amminoacidica), è cineticamente accessibile e stabile in una gamma di condizioni fisiologiche (simili) e può quindi essere considerata come lo stato nativo di tali proteine "ordinate".
Durante i decenni successivi, tuttavia, non è stato possibile assegnare numerose regioni di proteine nelle serie di dati [[Cristallografia a raggi X|ottenuti ai raggi X]], implicando che esse occupano più posizioni intermedie nelle mappe di [[densità elettronica]]. La mancanza di posizioni fisse e uniche rispetto al [[reticolo cristallino]] suggeriva che queste regioni erano "disordinate". La [[Spettroscopia di risonanza magnetica nucleare|spettroscopia a risonanza magnetica nucleare]] delle proteine ha anche dimostrato la presenza di grandi linker (o congiuntori) e terminazioni flessibili in molti complessi strutturali.
È ormai generalmente accettato che le proteine esistano come un insieme di strutture simili, con alcune regioni più vincolate di altre. Le proteine intrinsecamente non strutturate (IUP) occupano l'estremo di questo spettro di flessibilità e comprendono anche proteine con una notevole tendenza alla struttura locale o ad assemblaggi flessibili multidominio. Queste regioni altamente disordinate di proteine sono state in seguito collegate a fenomeni funzionalmente importanti come la [[regolazione allosterica]] e la [[catalisi enzimatica]].<ref name="pmid21570668">{{Cita pubblicazione|coautori= Bu Z, Callaway DJ |titolo= Proteins move! Protein dynamics and long-range allostery in cell signaling |rivista= Advances in Protein Chemistry and Structural Biology |volume= 83 |pp=
Il disordine intrinseco è particolarmente elevato tra le proteine che regolano la cromatina e la trascrizione e le previsioni [[bioinformatica|bioinformatiche]] indicano che esso è più comune nei [[Genoma|genomi]] e nei [[proteoma|proteomi]] sequenziati rispetto a strutture note nel database delle proteine. Sulla base della previsione DISOPRED2, segmenti disordinati lunghi (> 30 residui) si verificano nel 2,0% di archae, nel 4,2% di eubatteri e nel 33,0% delle proteine eucariote.<ref>{{Cita pubblicazione|coautori= Ward JJ, Sodhi JS, McGuffin LJ, Buxton BF, Jones DT |titolo= Prediction and functional analysis of native disorder in proteins from the three kingdoms of life |rivista= Journal of Molecular Biology |volume= 337 |numero= 3 |pp=
Nel 2010 è diventato chiaro che le IDP sono molto abbondanti tra le proteine correlate a malattie, come [[alfa-sinucleina]] e [[Proteina Tau|tau]].<ref>{{Cita pubblicazione|coautori= Uversky VN, Oldfield CJ, Dunker AK |titolo= Intrinsically disordered proteins in human diseases: introducing the D2 concept |rivista= Annual Review of Biophysics |volume= 37 |pp=
==Ruoli biologici==
Molte proteine disordinate hanno l'affinità di legame con i loro recettori regolata dalla [[modificazione post-traduzionale]]: per questo motivo, è stato proposto che la flessibilità delle proteine disordinate faciliti i diversi requisiti conformazionali per legare gli enzimi modificanti e i loro recettori.<ref>{{Cita pubblicazione|coautori= Collins MO, Yu L, Campuzano I, Grant SG, Choudhary JS |titolo= Phosphoproteomic analysis of the mouse brain cytosol reveals a predominance of protein phosphorylation in regions of intrinsic sequence disorder |rivista= Molecular & Cellular Proteomics |volume= 7 |numero= 7 |pp=
===Legami flessibili===
Le regioni disordinate si trovano spesso come linker flessibili o ad anello che collegano dominii. Le sequenze dei linker variano notevolmente in lunghezza ma sono tipicamente ricche di [[amminoacido|amminoacidi]] polari neutri (senza carica). I linker flessibili consentono ai domini di connessione di ruotare
===Motivi lineari===
I motivi lineari sono brevi segmenti disordinati di proteine che mediano le interazioni funzionali con altre proteine o altre biomolecole (RNA, DNA, zuccheri ecc.). Molti compiti dei motivi lineari sono associati alla regolazione cellulare, ad esempio nel controllo della forma cellulare, nella localizzazione subcellulare delle singole proteine e nel turnover proteico regolato. Spesso, le modificazioni post-traduzionali come la fosforilazione sintonizzano l'affinità (non raramente per diversi ordini di grandezza) dei singoli motivi lineari per specifiche interazioni. L’evoluzione relativamente rapida e un numero relativamente piccolo di restrizioni strutturali per stabilire nuove interfacce (a bassa affinità) rendono particolarmente difficile individuare motivi lineari ma i loro ruoli biologici diffusi e il fatto che molti virus imitino / sequestrino motivi lineari per ricodificare efficientemente le cellule infette sottolinea la tempestiva urgenza della ricerca su questo argomento molto stimolante ed emozionante. A differenza delle proteine globulari, le IDP non hanno tasche attive disposte nello spazio. Tuttavia, nell'80% delle IDP (~ 3 dozzine) sottoposte a caratterizzazione strutturale dettagliata mediante NMR ci sono motivi lineari denominati PreSMos (motivi pre-strutturati) che sono elementi strutturali secondari transitori innescati per il riconoscimento del bersaglio. In diversi casi è stato dimostrato che queste strutture transitorie diventano strutture secondarie piene e stabili, ad esempio eliche, sul legame del bersaglio. Quindi, I PreSMos sono i siti putativi attivi nelle IDP<ref>{{Cita pubblicazione|coautori= Lee SH, Kim DH, Han JJ, Cha EJ, Lim JE, Cho YJ, Lee C, Han KH |titolo= Understanding pre-structured motifs (PreSMos) in intrinsically unfolded proteins |rivista= Current Protein & Peptide Science |volume= 13 |numero= 1 |pp=
===Ripiegamento e legame===
Molte proteine non strutturate subiscono transizioni verso stati più ordinati al momento del legame ai loro bersagli (ad esempio le [[MoRFs]]<ref name=ref2006>{{Cita pubblicazione|coautori= Mohan A, Oldfield CJ, Radivojac P, Vacic V, Cortese MS, Dunker AK, Uversky VN |titolo= Analysis of molecular recognition features (MoRFs) |rivista= Journal of Molecular Biology |volume= 362 |numero= 5 |pp=
La capacità delle proteine disordinate di legarsi, e quindi di esercitare una funzione, dimostra che la stabilità non è una condizione richiesta. Molti siti funzionali brevi sono sovrarappresentati nelle proteine disordinate.
=== Disordine nello stato limite (fuzzy complexes) ===
Le proteine intrinsecamente disordinate possono mantenere la loro libertà conformazionale anche quando si legano specificamente ad altre proteine. Il disordine strutturale nello stato legato può essere statico o dinamico.
==Structural aspects==
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