Renzo De Felice: differenze tra le versioni

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|Attività = storico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , considerato il maggiore studioso del [[fascismo]]<ref>{{cita|Vidotto|p. 21}}: "....Renzo De Felice, il maggiore studioso del fascismo italiano e il primo a fornire nuovi strumenti concettuali per l'analisi e la comprensione del ventennio fascista."</ref><ref>{{cita|Aga Rossi|p. 128}}.</ref>, alla cui approfondita analisi si dedicò sin dal 1960 e fino all'anno della sua morte
|Immagine = Renzo De Felice.jpg
}}
 
== La vita e la carriera accademica ==
Figlio unico, Renzo De Felice conseguì la maturità da privatista<ref>{{Treccani|renzo-de-felice_(Dizionario-Biografico)/}}</ref> nel 1949 presso il [[liceo classico]] [[Marco Terenzio Varrone]] di [[RomaRieti]]. Si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Roma [[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|La Sapienza]] e nell'[[anno accademico]] 1951-1952 ottenne il passaggio al secondo anno del corso di [[laurea]] in filosofia. Durante gli studi universitari si era iscritto al [[Partito Comunista Italiano]] e, secondo la testimonianza del suo collega di studi [[Piero Melograni]], decise il suo passaggio al corso di laurea in filosofia perché lo studio della stessa gli sembrava – in una prospettiva [[marxismo|marxista]] – indispensabile per fondare adeguatamente gli studi di carattere storico, che lo appassionavano sin dalla sua iscrizione a giurisprudenza<ref>[[Piero Melograni]], ''Studenti di Federico Chabod'' in Luigi Goglia, Renato Moro, Fiorenza Fiorentino (a cura di), ''Renzo De Felice. Studi e testimonianze, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura'', 2002. ISBN 88-87114-81-1, pp.102-103</ref><ref>[http://www.giomurru.com/papers/antologia/Renzo%20De%20Felice.pdf ''Renzo De Felice, la storia al di là delle trappole ideologiche'', ricordo - intervista a De Felice a cura di Giò Murru]</ref>.
 
Era un militante di ispirazione [[trockista]] e, nel 1952, fu arrestato insieme a [[Sergio Bertelli]] mentre preparava una contestazione contro la visita a Roma del generale statunitense [[Matthew Ridgway]], veterano della [[guerra di Corea]] e comandante della [[NATO]]<ref>Fabio Felicetti, ''[http://archiviostorico.corriere.it/1992/settembre/22/Felice_fini_cella_non_tollerava_co_0_92092214180.shtml E De Felice finì in cella. Non tollerava Ridgway]'', in ''Corriere della Sera'', 22 settembre 1992, p. 19; L'episodio è menzionato anche da {{cita|Gentile, 2002|p. 14 n. 1}}.</ref>. Alla fine degli 1980, interrogato su cosa avesse conservato dell'ideologia coltivata in gioventù, rispose:
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{{Citazione|Lo storico non può essere unilaterale, non può negare aprioristicamente le "ragioni" di una parte e far proprie quelle di un'altra. Può contestarle, non prima però di averle capite e valutate.|Renzo De Felice<ref>Renzo De Felice, ''Mussolini l'alleato 1940-1945. II. La guerra civile 1943-1945'', Einaudi, Torino 1997, p. 429.</ref>}}
 
La sua grande opera affronta il ''Ventennio fascista'' partendo dalla vita di Benito Mussolini: il primo volume, ''Mussolini il rivoluzionario'', è del 1965; l'ultimo, ''Mussolini l'alleato. La guerra civile'', fu pubblicato incompleto e postumo nel 1997. Uscita nell'arco di 30 trent'anni in 8otto volumi per 7.000settemila pagine, diedeoffre un'interpretazione originale del fenomeno fascista, che ancora suscita consensi e critiche. Lettura ostica, sia per la struttura della prosa che per le vaste appendici documentarie, con note ampie ed esaustive, il magnum opus defeliciano è stato uno dei più grandi casi storiografici del secondo Dopoguerra, influendo sul dibattito culturale italiano. L'interpretazione che De Felice dà del fascismo si articola su tre temi fondamentali: l'origine socialista del pensiero di [[Benito Mussolini|Mussolini]] e la differenza fra il fascismo e le dittature di destra contemporanee; la distinzione fra il "fascismo movimento" e il "fascismo regime"; la realizzazione di un consenso determinante a garantire stabilità e successo al regime fascista. De Felice individua un'evoluzione ideologica di Mussolini da socialista a interventista e quindi a fascista; le dinamiche che si innescarono portando il fascismo dall'essere un movimento «di sinistra» a quello di movimento conservatore e di destra; il successivo trapasso da movimento ricco di sfumature e posizioni divergenti a quello facente perno sulla personalità del duce; l'identificazione del fascismo a forza dell'immobilismo e della conservazione. Il consenso e l'appoggio del quale godette il fascismo - e non quindi fondato solo su elementi coercitivi e polizieschi - fu un altro tema sollevato e documentato da De Felice, secondo il quale esso cessò solo tra il 1942-43, quando la sconfitta militare su tutti i fronti di guerra si profilava minacciosa<ref>{{Cita web |url=http://www.cliomediaofficina.it/clionew/wp-content/uploads/2014/11/De-Felice-Torna-il-Mussolini-che-fece-scandalo-Corriere-della-sera-1752001-De-Felice-EDITORIA-DIGITALE.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=5 gennaio 2019 |dataarchivio=5 gennaio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190105145412/http://www.cliomediaofficina.it/clionew/wp-content/uploads/2014/11/De-Felice-Torna-il-Mussolini-che-fece-scandalo-Corriere-della-sera-1752001-De-Felice-EDITORIA-DIGITALE.pdf |urlmorto=sì }}</ref>. Al di là degli elogi e delle critiche, l'interpretazione che De Felice offre del fascismo e della dittatura mussoliniana ha comunque il merito di aver suscitato una nuova stagione di studi e riflessioni sul fascismo. Secondo [[Indro Montanelli]], «sul Ventennio fascista nessuno potrà più scrivere una riga senza consultare De Felice, nel quale c'è tutto. Tutto meno una cosa, purtroppo la più importante: l'uomo Mussolini, senza il quale del fascismo non si capisce nulla, perché il fascismo fu tutto e soltanto lui»<ref>Indro Montanelli, «Le Nuove Stanze», Rizzoli, Milano 2001, pp.80-81</ref>.
 
I volumi mussoliniani di De Felice hanno riscosso grande successo di vendite. Pubblicati da Einaudi, per l'editore torinese nel 2001 uscì un'edizione in quattro&nbsp;cd-rom, con vasto corredo di apparati fotografici, filmati, documenti sonori; nello stesso anno, i quattro compact disc furono allegati ai settimanali ''[[Panorama (rivista)|Panorama]]'' e ''[[TV Sorrisi e Canzoni]]''. Gli 8 volumi sono stati pubblicati in formato cartaceo per quattro volte in allegato: la prima volta nel 2006 coi settimanali mondadoriani; nell'autunno 2015-16 con il quotidiano ''[[Il Giornale]]''; nell'autunno 2018-19 nuovamente coi settimanali Mondadori; la quarta volta nell'autunno 2022 con la rivista ''TV Sorrisi e Canzoni'', in occasione del centenario della [[Marcia su Roma]].
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* {{Cita libro|autore=Alceste De Ambris-Luigi Campolonghi-Mario Girardon-Maria Rygier|titolo=Benito Mussolini. Quattro testimonianze|editore=La Nuova Italia|città=Firenze|anno=1976}}
* {{Cita libro|titolo=Autobiografia del fascismo. Antologia di testi fascisti, 1919-1945|edizione=Collana Politica e Società:saggi e documenti|editore=Minerva Italica|città=Bergamo|anno=1978}} - Collezione Biblioteca di cultura storica, Torino, Einaudi, 2001, ISBN 978-88-061-6106-4; Collana ET Saggi, 2004; Collana Classici della Storia, Luni Editrice, 2019; Collana ET Storia, Einaudi, 2019.
* {{Cita libro|autore=[[Galeazzo Ciano]]|titolo=DiarioCenni 1937-1943|edizione=[[Collanastorici Storicasulla Rizzoli|Collanaemigrazione Storica]]italiana nelle Americhe e in Australia|editore=RizzoliFranco Angeli|città=Milano|anno=19801979}}
* {{Cita libro|autore=[[Galeazzo Ciano]]|titolo=[[Diario di Galeazzo Ciano|Diario 1937-1943]]|edizione=[[Collana Storica Rizzoli|Collana Storica]]|editore=Rizzoli|città=Milano|anno=1980}}
* {{Cita libro|autore=[[Tullio Cianetti]]|titolo=Memorie dal carcere di Verona. <small>Lavoro e organizzazione sindacale in epoca fascista nella testimonianza inedita dell'ultimo ministro delle Corporazioni</small>|edizione=Collana Storica|editore=Rizzoli|città=Milano|anno=1983}}
* {{Cita libro|autore=[[Dino Grandi]]|titolo=25 Luglio Quarant'anni dopo|editore=Il Mulino|città=Bologna|anno=1983}}