Linciaggio di Jesse Washington: differenze tra le versioni

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Tuttavia, c'era tensione razziale in città: i quotidiani locali davano risalto ai crimini commessi da afroamericani e nel 1905, Sank Majors, un uomo di colore, era stato impiccato a un ponte in prossimità di Waco.<ref name=Wood179/> D'altra parte, nella zona vivevano attivisti anti-linciaggio, tra i quali il presidente della [[Baylor University]].<ref>{{Cita|P. Bernstein|p. 80|Bernstein2006}}, 2006.</ref> Nel 1916, diversi fattori condussero a un incremento del livello di razzismo locale, tra i quali la proiezione di ''[[Nascita di una nazione]]'' (''The Birth of a Nation''), film che promuoveva la [[Potere bianco|supremazia bianca]] e glorificava il [[Ku Klux Klan]], e la vendita di fotografie di un recente caso di linciaggio di un uomo di colore a [[Temple (Texas)|Temple]].<ref name=Wood179/>
 
Va ricordato che tra il 1889 e il 1940 in USA si registrarono 3.833 linciaggi, perlopiù ai danni di afroamericani, tematica descritta nella canzone [[Strange Fruit (brano musicale)|Strange Fruit]] (a sua volta tratta dalla poesia "Bitter fruit"). <ref >{{cita web|https://rebelstudio.it/2020/04/17/strange-fruit-di-billie-holiday/}}</ref>
 
== Dall'omicidio all'arresto ==
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Quella notte, gli aiutanti dello sceriffo raggiunsero l'abitazione di Washington e lo trovarono davanti alla casa con addosso i vestiti da lavoro sporchi di sangue,<ref name=SoRelle185-6/> particolare che lui attribuì a un'[[epistassi]].<ref>{{Cita|P. Bernstein|p. 92|Bernstein2006}}, 2006.</ref> Jesse, suo fratello William e i loro genitori furono condotti a Waco per essere interrogati dallo sceriffo; mentre i genitori e il fratello di Jesse furono presto rilasciati, lui fu trattenuto per altre domande. Gli uomini che lo avevano interrogato dichiararono in seguito che aveva negato la propria responsabilità riguardo al delitto, ma aveva fornito anche dettagli contraddittori sulle proprie azioni.<ref name=SoRelle185-6/> Nel frattempo si diffusero delle voci riguardo al fatto che lui avesse avuto un alterco con un uomo bianco, pochi giorni prima del delitto.<ref name=Bernstein90/>
 
Il 9 maggio, Fleming portò Washington nella [[Contea di Hill (Texas)|Contea di Hill]], dove lo sceriffo locale, Fred Long, lo interrogò nuovamente con Fleming presente: Washington allora confessò di aver ucciso la donna in seguito a una discussione per dei [[mulo|muli]], e descrisse l'arma del delitto e dove fosse collocata.<ref name=SoRelle186-7>{{Cita|J.M. SoRelle|pp. 186-187|SoRelle2007}}, 2007.</ref><ref name=Berg102>{{Cita|M. Berg|p. 102|Berg2011}}, 2011.</ref> Mentre lo sceriffo Long portava Washington a [[Dallas]], dove il ragazzo dettò e firmò una dichiarazione che descriveva lo stupro e l'omicidio di Lucy Fryer, lo sceriffo Fleming faceva ritorno a Robinson e, nel posto indicato da Washington, trovava un martello insanguinato.<ref name=SoRelle186-7/> L'indomani la confessione fu pubblicata sui quotidiani di Waco,<ref name=SoRelle186-7/> che descrissero con clamore i tentativi di Fryer di resistere all'aggressione dell'omicida, nonostante il dottore che aveva esaminato il cadavere avesse concluso che era stata uccisa prima di poter opporre qualsiasi resistenza.<ref>{{Cita|G.E. Hale|p. 215|Hale1998}}, 1998.</ref> Quella notte si radunò una folla intenzionata a linciare il ragazzo, ma desistette non essendo riuscita a trovare la sua prigione;<ref name=SoRelle186-7/> ciononostante, un giornale locale lodò il tentativo.
 
Fu quindi allestito un piccolo funerale privato per Lucy Fryer.<ref>{{Cita|P. Bernstein|pp. 93-94|Bernstein2006}}, 2006.</ref> L'11 maggio, fu riunito il [[grangrand giurìjury]] nella Contea di McLennan, che rapidamente redasse un atto d'accusa contro Washington; il processo fu fissato per il 15 maggio.<ref name=SoRelle186-7/> Il ''Times-Herald'' di Waco pubblicò il 12 maggio una nota, chiedendo ai cittadini di lasciare che fosse il tribunale a decretare il destino di Washington.<ref>{{Cita|P. Bernstein|pp. 101-102|Bernstein2006}}, 2006.</ref> Anche lo sceriffo Fleming intervenne e si recò a Robinson il 13 maggio, chiedendo ai residenti di mantenere la calma, richiesta che - è riportato - fu ben accolta.<ref>{{Cita|P. Bernstein|p. 101|Bernstein2006}}, 2006.</ref> All'assistenza legale di Washington furono assegnati alcuni avvocati privi di esperienza,<ref>{{Cita|P. Bernstein|p. 100|Bernstein2006}}, 2006.</ref> che non prepararono alcuna difesa, ma notarono come il ragazzo fosse calmo nei giorni precedenti al processo.<ref>{{Cita|P. Bernstein|p. 102|Bernstein2006}}, 2006.</ref>
 
== Il processo e il linciaggio ==
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[[William Edward Burghardt Du Bois|W. E. B. Du Bois]], arrabbiato dalla notizia dell'aggressione, dichiarò: «qualsiasi discorso sul trionfo della Cristianità, o sulla diffusione della cultura umana, rimane una chiacchiera oziosa finché il linciaggio di Waco sarà possibile negli Stati Uniti».<ref>{{en}} «any talk of the triumph of Christianity, or the spread of human culture, is idle twaddle as long as the Waco lynching is possible in the United States».<br />{{Cita|W.D. Carrigan|p. 191|Carrigan2006}}, 2006.</ref> Ricevuto il rapporto di Elisabeth Freeman, pubblicò una fotografia scattata durante il linciaggio sulla copertina di ''[[The Crisis (rivista)|The Crisis]]'', rivista della NAACP.<ref name=Wood180-2/> Il fascicolo che trattava dell'evento fu intitolato ''The Waco Horror'' (''L'orrore di Waco'') e fu pubblicato come un supplemento di otto pagine al numero di luglio della rivista.<ref name=ModJPr>{{Cita|W. E. B. Du Bois||ModJPr}}, 1916.</ref> Sebbene lo ''Houston Chronicle'' e il ''New York Times'' avessero già utilizzato la parola "orrore" per descrivere l'evento, fu Du Bois ad associarla definitivamente al linciaggio di Washington.<ref>{{Cita|P. Bernstein|p. 129|Bernstein2006}}, 2006.</ref> Nel 1916, ''The Crisis'' ebbe una tiratura di {{formatnum:30000}} copie, tre volte il numero dei soci della NAACP.<ref name=Bernstein60>{{Cita|P. Bernstein|p. 60|Bernstein2006}}, 2006.</ref> Benché la rivista avesse condotto precedentemente campagne contro il linciaggio, fino al luglio del 1916 non aveva mai pubblicato immagini delle vittime. Fu Du Bois a insistere per mutare la linea editoriale, vincendo le perplessità della direzione della NAACP, convinto che una copertura dell'evento senza censura avrebbe spinto gli americani bianchi a sostenere la necessità di un cambiamento.<ref>{{Cita|M.M. Francis|pp. 58-60|Francis2011}}, 2011.</ref> Fu lui a scrivere il resoconto del linciaggio pubblicato sulla rivista,<ref name=Bernstein159-61>{{Cita|P. Bernstein|pp. 159-161|Bernstein2006}}, 2006.</ref> includendo le interviste raccolte da Elisabeth Freeman a Waco,<ref>{{Cita|A.P. Rice|p. 8|Rice2003}}, 2003.</ref> ma senza nominarla.<ref name=Bernstein159-61/> L'articolo si concludeva con un appello a sostenere il movimento anti-linciaggio.<ref name=ModJPr/><ref name=Bernstein159-61/> La NAACP distribuì il rapporto a centinaia di giornali e politici, campagna che portò a un'ampia condanna del linciaggio. In molti tra i bianchi furono disturbati dalle manifestazioni esaltate di chi aveva sostenuto il linciaggio.<ref name=Apel31-32/> L'attenzione rivolta alla morte di Washington su ''The Crisis'' non scemò nei numeri seguenti. In un numero successivo, [[Oswald Garrison Villard]] scrisse che «il crimine di Waco è una sfida alla nostra civiltà americana».<ref>{{en }}«the crime at Waco is a challenge to our American civilization»<br />{{Cita|P. Bernstein|p. 162|Bernstein2006}}, 2006.</ref>
 
Anche altri giornali rivolti alla comunità afroamericana fornirono una copertura significativa del linciaggio, così come giornali liberali quali ''[[The New Republic]]'' e ''[[The Nation]]''.<ref>{{Cita|P. Bernstein|pp. 130 e 135|Bernstein2006}}, 2006.</ref> Elisabeth Freeman girò per gli Stati Uniti riportando gli esiti della sua inchiesta, sostenendo che un cambiamento nell'opinione pubblica sarebbe potuto risultare più fruttuoso delle azioni legislative.<ref name=Bernstein165/> Sebbene ci fossero stati altri linciaggi brutali quanto quello di Jesse Washington, la disponibilità di immagini e le modalità che condussero alla morte del ragazzo, lo resero una ''cause célèbre''.<ref name=SoRelle197-8>{{Cita|J.M. SoRelle|pp. 197-198|SoRelle2007}}, 2007.</ref> I leader della NAACP valutarono l'opzione di appurare in tribunale le responsabilità della morte di Washington, ma rinunciarono a causa dei costi che ne sarebbero potuti derivare.<ref>{{Cita|R.L. Zangrando|p. 30|Zangrando1980}}, 1980.</ref>
 
La NAACP andò incontro a problemi finanziari in quegli anni:<ref name=Bernstein60/> nonostante un successo iniziale nella raccolta fondi per la campagna anti-linciaggio, l'ingresso degli Stati Uniti nella [[prima guerra mondiale]] comportò un ridimensionamento del finanziamento accordato all'associazione.<ref name=SoRelle197-8/><ref>{{Cita|P. Bernstein|p. 169|Bernstein2006}}, 2006.</ref> In seguito, il presidente della NAACP [[Joel Elias Spingarn]] dichiarerà che in quegli anni l'associazione era riuscita a rendere «nella mente del pubblico il linciaggio come qualcosa di simile a un problema nazionale».<ref>{{en}} «lynching into the public mind as something like a national problem.»<br />{{Cita|J.B. Armstrong|p. 114|Armstrong2011}}, 2011.</ref> Nel suo studio del 2006 sul linciaggio, Patricia Bernstein descrive la campagna anti-linciaggio della NAACP come «il primo inizio di una battaglia che sarebbe durata molti anni».<ref>{{en}} «barest beginnings of a battle that would last many years.»<br />{{Cita|P. Bernstein|p. 174|Bernstein2006}}, 2006.</ref>
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== Analisi storica e retaggio ==
[[File:JesseWill WashingtonStanley lynching (1916).tiftiff|miniatura|destra|Cartolina colorizzata del linciaggio di Jesse Washington]]
Anche recentemente alcuni storici si sono domandati se Washington abbia effettivamente commesso il delitto e non tutti concordano sulla risposta. Mentre Manfred Berg, nel 2011, individua ancora in Washington il responsabile dell'omicidio della signora Fryer, sebbene dubiti che il ragazzo l'abbia stuprata,<ref name=Berg102/> Julie Armstrong dell'[[Università della Florida Meridionale]] ritiene che il ragazzo sia innocente di entrambe le accuse.<ref>{{Cita|J.B. Armstrong|p. 60|Armstrong2011}}, 2011.</ref> Patricia Bernstein pone l'attenzione sul fatto che non fu individuato il movente che avrebbe portato Washington a compiere il delitto; la confessione - argomenta - potrebbe essergli stata estorta e l'arma del delitto, la prova più grave della sua colpevolezza, potrebbe essere stata collocata sul posto dallo sceriffo.<ref>{{Cita|P. Bernstein|p. 96|Bernstein2006}}, 2006.</ref>
 
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* {{cita libro |lingua=inglese |autore=Adam Gussow |titolo=Seems Like Murder Here: Southern Violence and the Blues Tradition |anno=2002 |editore=University of Chicago Press |isbn=978-0-226-31098-5 |cid=Gussow2002}}
* {{cita libro |lingua=inglese |autore=Grace Elizabeth Hale |titolo=Making Whiteness: the Culture of Segregation in the South, 1890–1940 |url=https://archive.org/details/makingwhitenessc0000hale |anno=1998 |editore=Vintage Books |isbn=978-0-679-77620-8 |cid=Hale1998}}
* {{cita libro |lingua=inglese |autore=Cynthia Skove Nevels |titolo=Lynching to Belong: Claiming Whiteness Through Racial Violence |url=https://archive.org/details/lynchingtobelong0000neve |anno=2007 |editore=Texas A&M University Press |isbn=978-1-58544-589-9 |cid=Nevels2007}}
* {{cita libro |lingua=inglese |autore=Anne P. Rice|titolo=Witnessing Lynching: American Writers Respond |anno=2003 |editore=Rutgers University Press |isbn=978-0-8135-3330-8 |cid=Rice2003}}
* {{cita libro |lingua=inglese |autore=James M. SoRelle |curatore=Bruce A. Glasrud; James Smallwood |titolo=The African American Experience in Texas: An Anthology |url=https://archive.org/details/africanamericane0000unse_p5u0 |anno=2007 |editore=Texas Tech University Press |isbn=978-0-89672-609-3 |capitolo=The "Waco Horror": The Lynching of Jesse Washington |cid=SoRelle2007}}
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;Articoli su rivista
* {{cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Megan Ming Francis |titolo=The Battle for the Hearts and Minds of America |rivista=Souls: A Critical Journal of Black Politics, Culture, and Society |anno=2011 |volume=13 |numero=1 |pp=46–7146-71 |doi=10.1080/10999949.2011.551477 |cid=Francis2011}}
* {{cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Peter Ehrenhaus |coautori=A. Susan Owen |titolo=Race Lynching and Christian Evangelicalism: Performances of Faith |rivista=Text and Performance Quarterly |anno=2004 |volume=24 |numero=3/4 |doi=10.1080/1046293042000312779 |pp=276–301276-301 |cid=EhrenhausOwen}}
* {{cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Amy Louise Wood |titolo=Lynching Photography and the Visual Reproduction of White Supremacy |rivista=American Nineteenth Century History |anno=2005 |volume=6 |numero=3 |pp=373–99373-99 |doi=10.1080/14664650500381090 |cid=Wood2005}}
 
;Quotidiani
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[[Categoria:Waco]]
[[Categoria:Linciaggi negli Stati Uniti d'America|Jesse Washington]]
[[Categoria:Morti assassinati a seguito di torture]]