Giuseppe Bonaparte: differenze tra le versioni
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{{Monarca
|immagine = Joseph-Bonaparte.jpg
|legenda = ''Ritratto di Giuseppe Bonaparte'' di [[François Gérard]] del [[1808]] circa, [[Castello di Fontainebleau]]
|stemma = Coat of Arms of the Kingdom of Naples.svg
|titolo = [[Re di Napoli]]
|regno =
|inizio regno = 30 marzo [[1806]]
|fine regno = 8 luglio [[1808]]
|incoronazione =
|predecessore = [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]]
|successore = [[Gioacchino Murat|Gioacchino Napoleone]]
|altrititoli =
|titolo1 = [[Sovrani di Spagna#Bonaparte (1808-1813)|Re di Spagna e delle Indie]]<br>[[File:Grand Coat of Arms of Joseph Bonaparte as King of Spain.svg|70px]]
|regno1 =
|inizio regno1 = 6 giugno [[1808]]
|fine regno1 = 11 dicembre [[1813]]
|incoronazione1 =
|predecessore1 = [[Ferdinando VII di Spagna|Ferdinando VII]]
|successore1 = [[Ferdinando VII di Spagna|Ferdinando VII]]
|nome completo =
|data di nascita = 7 gennaio [[1768]]
|luogo di nascita = [[Corte (Francia)|Corte]]
|data di morte = {{Calcola età3|1844|7|28|1768|1|7}}
|luogo di morte = [[Firenze]]
|sepoltura = [[Hôtel des Invalides]]
|casa reale = [[Famiglia Bonaparte|Bonaparte]]
|padre = [[Carlo Maria Buonaparte|Carlo Maria Bonaparte]]
|madre = [[Maria Letizia Ramolino]]
|consorte = [[Giulia Clary]]
|figli = '''legittimi'''<br/>Giulia Giuseppina<br />[[Zénaïde Bonaparte|Zénaïde Letizia Giulia]]<br />[[Charlotte Napoléone Bonaparte|Carlotta Napoleona]]<br/>'''illegittimi'''<br/>Giulio<br/>Teresa<br/>Paolina<br/>Caterina<br/>Felice
|religione = [[Cattolicesimo]]
}}
{{Bio
|Nome = Giuseppe
|Cognome = Bonaparte
|PreData = in [[Lingua francese|francese]] ''Joseph Bonaparte''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Corte
|LuogoNascitaLink = Corte (Francia)
|GiornoMeseNascita = 7 gennaio
|AnnoNascita = 1768
|LuogoMorte = Firenze
|GiornoMeseMorte = 28 luglio
|AnnoMorte = 1844
|Epoca = 1800
|Attività = re
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = fu [[Regno di Napoli (1806-1815)|re di Napoli]] dal [[1806]] al [[1808]], e [[re di Spagna]] dal [[1808]] al [[1813]], meglio conosciuto in quanto fratello maggiore di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]]
}}
== Biografia ==
=== Giovinezza tra l'Italia e la Francia ===
Inizialmente destinato alla carriera ecclesiastica, Giuseppe frequentò per qualche tempo dal [[1778]] il collegio di [[Autun]], rimanendo comunque già subito coinvolto nella causa della liberazione della [[Corsica]], iniziativa che abbandonò presto per quella della [[Francia]] dopo numerosi diverbi avuti con [[Pasquale Paoli]], che la sua famiglia aveva in un primo tempo sostenuto nella lotta indipendentista dell'isola e che poi aveva abbandonato definitivamente quando la [[Repubblica di Genova]] aveva venduto l'isola ai francesi.
Nel frattempo, con la morte del padre e la presenza dei fratelli più piccoli ([[Girolamo Bonaparte|Girolamo]], il più giovane di questi, aveva appena tre mesi) e della madre, non ancora ventenne assunse il ruolo di capofamiglia, ruolo che però cedette qualche tempo dopo al fratello minore Napoleone, unico già fornito di reddito. Quando nel [[1787]] il fratello Napoleone fece ritorno in Corsica dopo avere compiuto i propri studi militari ed essere divenuto ufficiale di artiglieria, si trasferì per qualche tempo in [[Toscana]], dove intraprese gli studi di giurisprudenza all'[[Università di Pisa]], laureandosi l'anno successivo e facendo nuovamente ritorno in Corsica con la famiglia. Nominato avvocato del Consiglio superiore della Corsica a [[Bastia]], nel [[1789]] lasciò la carica faticosamente acquisita per tornare in Toscana e ottenere dal granduca il riconoscimento dell'antica nobiltà di famiglia, processo già perseguito da suo padre.
Tornato ancora una volta ad [[Ajaccio]], Giuseppe divenne segretario del generale Rossi, da poco presidente del Comitato generale dei tre ordini, che aveva il compito di presiedere l'ordine nell'isola. Il 30 novembre [[1789]] l'Assemblea nazionale della Corsica respinse la richiesta di [[Repubblica di Genova|Genova]] di potere rioccupare pacificamente l'isola, abolendo contestualmente anche il regime militare e dichiarando invece la Corsica parte integrante del territorio francese. A quel tempo Giuseppe venne nominato giudice, grazie anche all'amicizia di Clemente Paoli, fratello maggiore di Pasquale, che aveva frequentato a Pisa durante i suoi studi.
Nel [[1793]] l'applicazione della costituzione civile del clero determinò anche in Corsica un malcontento sfociato in numerose rivolte, con conseguenti repressioni. Pasquale Paoli, accusato ormai di tradimento della patria, si schierò dapprima contro i francesi, appoggiando invece l'intervento degli inglesi che, asserragliati in [[Piemonte]], sbarcarono nel giugno del [[1794]] sull'isola e ne dichiararono l'annessione alla corona britannica.
=== Matrimonio ===
Nel [[1794]], a [[Cuges-les-Pins]], Giuseppe sposò [[Giulia Clary]], figlia di un commerciante di [[Marsiglia]]; ebbe da lei tre figlie, di cui solo due sopravvissero.
=== Guerre napoleoniche ===
[[File:Gérard - Signature du Concordat entre la France et le Saint-Siège, le 15 juillet 1801.jpg|thumb|right|La firma dell'accordo tra Francia e Santa Sede (1801); Giuseppe Bonaparte è in piedi sulla sinistra, al centro il fratello [[Napoleone]]]]
Nel [[1796]] Giuseppe prese parte con Napoleone alla [[prima campagna d'Italia]], lasciando la Corsica che ormai veniva abbandonata anche dagli inglesi. L'anno seguente, durante la [[Prima Repubblica francese]], venne nominato diplomatico, prima alla corte dei [[Ducato di Parma e Piacenza|duchi di Parma]] e poi a [[Stato Pontificio|Roma]], lasciando la città solo dopo i disordini del 28 dicembre [[1797]] e l'assassinio del generale [[Mathurin-Léonard Duphot|Duphot]], suo aiutante. Tornato in Francia, fu membro del [[Consiglio dei Cinquecento]], l'organo legislativo inferiore all'epoca del [[Direttorio]], nel [[1798]]. In preparazione del [[colpo di Stato del 18 brumaio]], tentò di riconciliare Napoleone con il generale [[Jean-Baptiste Jules Bernadotte|Bernadotte]], facendolo sposare con la sorella di sua moglie, [[Désirée Clary]]. Fu in questo periodo che acquistò la proprietà di [[Mortefontaine (Oise)|Mortefontaine]].
Durante le [[guerre napoleoniche]] svolse il compito di inviato per conto di suo fratello e firmò trattati con gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], l'[[Impero austriaco|Austria]], la [[Gran Bretagna]] e lo [[Stato Pontificio]], di cui ricordiamo i più rilevanti: il [[Convenzione del 1800|trattato di Mortefontaine]] (1800), la [[pace di Luneville|pace di Lunéville]] (1801) e la [[pace di Amiens]] (1802).
=== Ascesa al Regno di Napoli ===
[[File:Grandes armes du Royaume de Naples2.svg|thumb|left|Stemma del Regno di Napoli al tempo di Giuseppe Bonaparte]]
Con la proclamazione di Napoleone a imperatore, il Senato conferì anche ai suoi fratelli Giuseppe, [[Luigi Bonaparte|Luigi]] e [[Luciano Bonaparte|Luciano]] il titolo di altezze imperiali e il rango di principi francesi. Durante la campagna che vide impegnato suo fratello nel [[1805]], assicurò la reggenza dell'impero. Nel [[1805]] ottenne il titolo di gran dignitario dell'Impero francese e il titolo di grande elettore dell'impero, stabilendosi al [[castello di Villandry]], acquistato per lui dal fratello, ma preferendo di gran lunga il [[Palazzo del Lussemburgo]] a [[Parigi]].
Dal [[1806]] al [[1808]] Giuseppe Bonaparte governò il [[Regno di Napoli (1806-1815)|Regno di Napoli]] in nome di suo fratello, che gli affiancò nel governo i napoletani [[Antonio Cristoforo Saliceti]] e [[Marzio Mastrilli]], oltre ad altri valenti personaggi di governo francesi dell'epoca, quali [[Pierre-Louis Roederer]], [[André-François Miot de Mélito]], [[Louis Stanislas de Girardin]] e [[Mathieu Dumas]].
[[File:Joseph Bonaparte (by Wicar).jpg|thumb|right|Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, in un ritratto del 1808]]
Con [[Andrea Massena]] a capo della spedizione che aveva il compito di scacciare i Borboni da Napoli, Giuseppe intraprese il suo viaggio verso il regno del sud e nel gennaio [[1806]] si fermò per tre giorni a [[Roma]], dove firmò un accordo per le forniture militari al nuovo regno che andava conquistando, passando poi il confine con 40.000 uomini. L'11 febbraio entrò nella piazzaforte di [[Capua]] e il 15 dello stesso mese fece il proprio ingresso solenne a [[Napoli]], omaggiato dalle autorità cittadine e di governo, che apprezzarono particolarmente il suo gesto di omaggio a [[San Gennaro]], patrono della città, cui fece dono di una preziosissima collana di diamanti. [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Napoli]], intanto, era fuggito in [[Sicilia]] e il suo esercito si era ritirato al suo seguito. Per conoscere e farsi conoscere, Giuseppe intraprese subito una visita nelle principali province del regno, giungendo in [[Calabria]] già nel marzo successivo.
Nel pur breve periodo del suo regno promulgò importanti riforme, tra cui l'[[Leggi eversive della feudalità|eversione della feudalità]], e istituì nuovi organi, come l'Intendenza e la Gran corte criminale, inimicandosi l'aristocrazia, ma venendo invece apprezzato dal popolo. Con decreto del 22 febbraio 1806 fondò il corpo dei [[pompieri]]. Il brigantaggio fu un problema non indifferente durante il governo napoletano di Giuseppe, fenomeno criminale fomentato dai Borboni che minacciavano in continuazione di destabilizzare il governo napoleonico nella penisola. {{Senza fonte}}
[[Massoneria|Massone]], a partire dal "Grande Oriente della Divisione dell'Armata d'Italia esistente nel regno di Napoli", sotto la Gran Maestranza del generale napoleonico e patriota italiano [[Giuseppe Lechi]], fondò nel [[1807]] il [[Grande Oriente di Napoli]], di cui fu Gran maestro fino al [[1841]].<ref>Luigi Sessa, ''I Sovrani Grandi Commendatori e breve storia del Supremo Consiglio d'Italia del Rito Scozzese antico e accettato. Palazzo Giustiniani dal 1805 ad oggi'', Foggia, Bastogi Ed., 2004, p. 182.</ref>
Nel [[1808]] ricevette da Napoleone una lettera che lo informava di averlo prescelto per il ruolo di nuovo sovrano di Spagna, dove Bonaparte era riuscito a ottenere con l'inganno l'abdicazione di [[Carlo IV di Spagna|Carlo IV]]; la [[penisola iberica]] si presentava come un punto strategico per fermare la continua spina nel fianco dell'Impero francese rappresentata dalle forze inglesi e dai loro facili sbarchi in Europa proprio attraverso Spagna e [[Portogallo]]. Per ordine del fratello imperatore, quindi, Giuseppe il 5 luglio [[1808]] consegnò il regno al cognato [[Gioacchino Murat]], che divenne il nuovo sovrano. Per evitare che un vuoto di potere improvviso potesse alimentare ulteriori sentimenti di malcontento, quando Giuseppe dovette intraprendere il viaggio verso Madrid, gli atti di governo continuarono a essere firmati a suo nome, pur avendo lasciato la moglie alla reggenza formale del trono in sua assenza.
=== Governo in Spagna ===
[[File:Esménard - Portrait en buste de Joseph Bonaparte.jpg|thumb|Giuseppe Bonaparte, re di Spagna, in uniforme da ufficiale dell'esercito]]
Il 6 luglio [[1808]] suo fratello lo nominò [[re di Spagna]] e lo proclamò sovrano con il nome di Giuseppe Napoleone I.
Giuseppe era riluttante a lasciare Napoli, dove almeno il popolo lo apprezzava, al contrario della Spagna, dove il governo napoleonico era odiato. In Spagna Giuseppe trovò innanzitutto una fiera opposizione da parte dei suoi avversari politici, che lo chiamarono scherzosamente ''Pepe Botella'' per la sua inclinazione all'alcool, una accusa che molti storiografi spagnoli oggi rigettano, sostenendo che Giuseppe fosse completamente astemio. Il popolo di Madrid lo chiamava il "Re piazzuola", dato che fece abbattere molte chiese e conventi nella capitale spagnola per fare posto alla costruzione di piazze pubbliche. La più importante di queste fu la piazza orientale del Palazzo Reale.<ref>[http://www.artehistoria.jcyl.es/historia/personajes/6581.htm José Bonaparte] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080202235857/http://www.artehistoria.jcyl.es/historia/personajes/6581.htm |data=2 febbraio 2008 }}</ref>
Il suo arrivo a Madrid giunse in piena [[guerra d'indipendenza spagnola]], dopo le sollevazioni popolari del 2 maggio contro le truppe napoleoniche. Secondo lo storico inglese Thompson, questa rivolta spagnola fu "la reazione alle nuove istituzioni e alle nuove idee, un movimento in difesa di quella corona ereditaria dei re cattolicissimi che Napoleone, un nemico scomunicato dal papa, aveva posto sul capo di un francese; l'offesa si estendeva alla chiesa cattolica stessa, perseguitata dai repubblicani che dissacrarono chiese, uccisero preti e rafforzarono la "legge dei culti", compromettendo anche i diritti locali a vantaggio di un governo centralizzato.<ref>J. M. Thompson, ''Napoleon Bonaparte: His Rise and Fall'' (1951) 244-45</ref>
[[File:80 Reales en or à l'effigie de Joseph Napoléon.jpg|thumb|Giuseppe Bonaparte su una moneta da 80 reales]]
Durante la sua prima fase di governo della Spagna, Giuseppe si ritirò per qualche tempo nella parte settentrionale del paese. Sentendosi in una posizione difficile e per lui ignominiosa, Giuseppe propose la sua abdicazione dal trono spagnolo nella speranza che il fratello lo avrebbe riportato a Napoli. Al contrario di quanto auspicato, l'imperatore inviò in Spagna numerosi rinforzi per assistere il sovrano nel mantenere la sua posizione come re di Spagna. Malgrado il facile assedio di Madrid e il controllo del governo di Giuseppe su diverse città e province, il governo bonapartista in Spagna fu costellato sempre da resistenze e guerriglie filo-borboniche.
Promulgò la [[Statuto di Baiona|Costituzione di Baiona]] nell'intento di guadagnarsi l'appoggio dei nobili e degli uomini illustri spagnoli (chiamati successivamente ''[[afrancesado]]s''); tuttavia non riuscì a fare trionfare il programma riformista del suo governo. L'essere stato imposto dagli invasori come sovrano e le misure liberali che egli attuò gli procurarono l'ostilità popolare, allontanando l'appoggio del popolo spagnolo e perfino quello dei propri seguaci, gli ''afrancesados''.
Durante il regno di Giuseppe in Spagna, il [[Venezuela]] dichiarò la propria indipendenza (1810) dalla Spagna e fu la prima nazione in assoluto a fare questa azione.
=== Fuga ===
Giuseppe dovette fuggire davanti alla ritirata delle truppe francesi nella battaglia di [[Bailén]]. Ma l'intervento di suo fratello Napoleone, arrivato al comando della maggior parte dell'esercito, lo rassicurò che poteva ristabilire il suo governo nella capitale iberica.
Dopo la disfatta nella battaglia delle Arapiles, il 22 giugno del 1812, Giuseppe abbandonò di nuovo Madrid per andare verso la Francia, ma il suo passaggio per [[Vitoria]] fu bloccato dalle truppe del [[Arthur Wellesley, I duca di Wellington|duca di Wellington]], che sconfissero il suo esercito. Uscì dalla Spagna definitivamente il 13 giugno 1813 - senza il suo prezioso "equipaggiamento", che consisteva nei gioielli della Corona spagnola e in opere d'arte - per rifugiarsi in Francia, dove rimase fino alla caduta di Napoleone.
=== Luogotenente dell'Impero: battaglia di Parigi ===
[[File:José Bonaparte, rey de España (2).jpg|thumb|Giuseppe Bonaparte]]
Dopo la sconfitta francese nella [[Sesta coalizione|guerra della sesta coalizione]] e l'invasione del territorio nazionale da parte delle truppe austro-russo-prussiane, venne nominato dal fratello Napoleone luogotenente dell'Impero, con il compito di difendere la città di Parigi dal nemico.
Incapace di dominare gli eventi, il 30 marzo [[1814]] autorizzò i [[maresciallo dell'Impero|marescialli di Francia]] [[Auguste Marmont|Marmont]] e [[Édouard Adolphe Casimir Joseph Mortier|Mortier]] a negoziare con gli alleati la capitolazione della città<ref>{{Citazione|Se il Signor Maresciallo Duca di Ragusa e il Signor Maresciallo Duca di Treviso non possono più tenere [la città di Parigi, ''n.d.r.''], essi sono autorizzati a entrare in trattativa con il [[Karl Philipp Schwarzenberg|principe di Schwarzenberg]] e l'[[Alessandro I di Russia|imperatore di Russia]] che si trovano loro di fronte. Firmato Giuseppe|da ''Mémoires du Maréchal Marmont, Duc de Raguse'', Livre XX, Ed Perrotin, Paris, 1857|Si M. le Maréchal Duc de Raguse et M. le Maréchal duc de Trévise ne peuvent plus tenir, ils sont autorisés à entrer en pourparlers avec le Prince de Schwarzenberg et l'Empereur de Russie qui sont devant eux. Signé Joseph|lingua=fr}}<br />Il Duca di Ragusa era il Maresciallo [[Auguste Marmont]] e il Duca di Treviso era il Maresciallo [[Édouard Adolphe Casimir Joseph Mortier|Mortier]]</ref> e lasciò Parigi diretto a [[Blois]], ove stava la cognata, l'imperatrice reggente [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena]] con il figlio [[Napoleone II di Francia|Napoleone, re di Roma]].
=== Ritiro negli Stati Uniti e ritorno in Italia ===
Si trasferì allora negli Stati Uniti ([[1817]]), dove si costruì una tenuta a Point Breeze, [[Filadelfia]], lussuosamente ammobiliata e con un'impressionante collezione di libri rari e opere d'arte; vi risiedette con un'amante statunitense, mentre la moglie rimase con i suoi figli in Europa, fino al [[1839]].
Sotto il nome di ''[[Conte]] di [[Survilliers]]'' si dedicò a opere di beneficenza, protetto dai bonapartisti emigrati per mezzo della [[Massoneria]] (alla quale era stato iniziato l'8 ottobre 1793 nella [[Loggia massonica|Loggia]] ''Parfaite Sincérité'' di [[Marsiglia]], divenendo nel 1804 [[Gran maestro]] del Grande Oriente di Francia e poi a Napoli Gran maestro del [[Grande Oriente di Napoli]]); nel 1841 ricevette l'autorizzazione a trasferirsi a [[Firenze]].
=== Morte ===
Morì a Firenze, a [[Palazzo Serristori]], il 28 luglio del [[1844]]. Il suo corpo venne in un primo tempo sepolto nella [[basilica di Santa Croce]], accanto a quello della figlia [[Charlotte Napoléone Bonaparte|Charlotte]] (un anno dopo, nel [[1845]], li raggiungerà anche quello di [[Julie Clary]]). Successivamente, nel [[1862]], su interessamento del nipote [[Napoleone III]], i soli resti di Giuseppe vennero trasferiti a [[Parigi]], all'[[Hôtel des Invalides]], dove tuttora hanno riposo.
== Discendenza ==
[[File:Jacques-Louis David - Portrait of the Sisters Zénaïde and Charlotte Bonaparte.jpg|thumb|Zénaïde Bonaparte e la sorella Carlotta]]
Giuseppe e [[Giulia Clary]] ebbero tre figlie, di cui solo due sopravvissero:
* Giulia Giuseppina Bonaparte (29 febbraio 1796 - 6 giugno 1797)
* [[Zénaïde Bonaparte|Zenaide Letizia Giulia Bonaparte]] ([[Parigi]], 8 luglio [[1801]] - [[Napoli]], 8 agosto [[1854]]), sposò il principe [[Carlo Luciano Buonaparte|Carlo Luciano Bonaparte]], suo cugino primo, figlio di [[Luciano Bonaparte]], con discendenza.
* [[Carlotta Napoleona Bonaparte]] (Parigi, 31 ottobre [[1802]] - [[Sarzana]], 3 marzo [[1839]]), sposò il principe [[Napoleone Luigi Bonaparte]], suo cugino primo, figlio di [[Luigi Bonaparte]], senza discendenza. Alcuni anni dopo essere rimasta vedova, rimase incinta di un figlio illegittimo, ma morì con esso durante il parto.
Durante il suo periodo di governo nel Regno di Napoli ebbe una relazione con Maria Giulia [[Colonna (famiglia)#Principi di Sonnino (1688) e poi di Stigliano (1716)|Colonna di Stigliano]], moglie del [[Acquaviva (famiglia)|duca d'Atri]], dalla quale ebbe due figli illegittimi:<ref>{{Cita web|url=https://www.historypage.it/famiglia-bonaparte/|titolo=FAMIGLIA BONAPARTE – HistoriaPage|lingua=it-IT|accesso=2022-06-12}}</ref>
* Giulio (1806–1838)
* Teresa (1808-morta infante)
Durante il suo esilio americano, con l'amante Annette Savage ("Madame de la Folie") Giuseppe ebbe altre due figlie illegittime:
* Paolina Anna, morta infante
* Caterina Carlotta (1822–1890), sposò il colonnello Zebulon Howell Benton della contea di Jefferson, New York, dal quale ebbe un figlio, Louis Joseph Benton (1848-1940).
Ebbe anche una relazione con Émilie Hémart Lacoste (1798-1879), dalla quale ebbe un figlio illegittimo:
* Felice Giuseppe Francesco Lacoste (1825).
La Hémart sarà anche madre dello scrittore e romanziere francese [[Louis Edmond Duranty]] (1833-1880).
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
| 1 = Giuseppe Bonaparte<br />(1768 - 1844)
| 2 = [[Carlo Maria Buonaparte]]<br />(1746 - 1785)
| 4 = [[Giuseppe Maria Buonaparte]]<br />(1713 - 1763)
| 8 = [[Sebastiano Nicola Buonaparte]]<br />(1683 - dopo il 1720)
|16 = Giuseppe Buonaparte<br />(1663 – 1703)
|17 = Maria Bozzi<br />(1668 c. – 1704)
| 9 = Maria Anna Tusoli di Bocagnano
|18 = Carlo Tusoli di Bocagnano
|19 = Isabella
| 5 = Maria Saveria Paravicini<br />(1715 - prima del 1750)
|10 = Giuseppe Maria Paravicini
|20 = Francesco Maria Paravicini
|21 =
|11 = Maria Angela Salineri
|22 = Angelo Agostino Salineri
|23 = Francetta Merezano
| 3 = [[Maria Letizia Ramolino]]<br />(1750 - 1836)
| 6 = Giovanni Geronimo Ramolino<br />(1723 - 1755)
|12 = Giovanni Agostino Ramolino
|24 = Giovanni Girolamo Ramolino
|25 = Maria Letizia Boggiani
|13 = Angela Maria Peri
|26 = Andrea Peri
|27 = Maria Maddalena Colonna d'Istria
| 7 = Angela Maria Pietrasanta<br />(1725 - 1790)
|14 = Giuseppe Maria Pietrasanta
|28 = Giovanni Antonio Pietrasanta
|29 = Paola Brigida Sorba
|15 = Maria Giuseppa Malerba
|30 = Ignazio Malerba
}}
== Onorificenze ==
=== Onorificenze spagnole ===
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Golden Fleece ribbon bar.svg
|nome_onorificenza=Gran maestro e Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro (ramo spagnolo)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Toson d'oro
|motivazione=
|data=6 giugno 1808
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ordre royal d'Espagne ribbon.svg
|nome_onorificenza=Gran Maestro, Cavaliere di Gran Croce e fondatore dell'Ordine Reale di Spagna
|collegamento_onorificenza=Ordine Reale di Spagna
|motivazione=
|data=20 ottobre 1808
}}
=== Onorificenze napoletane ===
{{Onorificenze
| immagine = Ordine delle Due Sicilie ribbon bar.png
| nome_onorificenza = Gran Maestro e Cavaliere di Gran Croce del Reale Ordine delle Due Sicilie (Quando ancora Re di Napoli)
| collegamento_onorificenza = Ordine reale delle Due Sicilie
| motivazione =
| data = 24 febbraio 1808
}}
=== Onorificenze francesi ===
{{Onorificenze
| immagine = Legion Honneur GC ribbon.svg
| nome_onorificenza = Decorato con il gran collare dell'Ordine della Legion d'Onore (benemerenza non statuaria)
| collegamento_onorificenza = Legion d'onore
| motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine=Legion Honneur GC ribbon.svg
|nome_onorificenza=Grand Aigle dell'Ordine della Legion d'onore
|collegamento_onorificenza=Legion d'onore
|motivazione=
|luogo= promozione del 13 piovoso dell'anno XIII
|fonte= Almanacco Imperiale del 1805
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ord.CouronnedeFer.GC.jpg
|nome_onorificenza=Gran Dignitario dell'Ordine della Corona Ferrea
|collegamento_onorificenza=ordine della Corona ferrea
|motivazione=
}}
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=Seraphimerorden ribbon.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia)
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Serafini
|motivazione=
|data=4 novembre 1810
}}
=== Accademiche ===
{{Onorificenze
|immagine=Olive wreath.svg
|nome_onorificenza=Laurea in Giurisprudenza
|collegamento_onorificenza =
|motivazione =
|luogo =[[Università di Pisa]]
}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Francesco Barra. ''Il regno di Giuseppe Bonaparte: 1806-1808'', Quaderni irpini, 1972.
== Voci correlate ==
* [[Elisa Bonaparte]]
* [[Carolina Bonaparte]]
* [[Girolamo Bonaparte]]
* [[Luciano Bonaparte]]
* [[Luigi Bonaparte]]
* [[Paolina Bonaparte]]
* [[Famiglia Bonaparte]]
* [[Regno di Napoli (1806-1815)|Regno di Napoli]]
* [[Eversione della feudalità]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.napoliontheroad.it/celentanobonaparte.htm | 2 = Giuseppe Bonaparte re di Napoli | accesso = 5 luglio 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20060607041730/http://www.napoliontheroad.it/celentanobonaparte.htm | dataarchivio = 7 giugno 2006 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www2.comune.roma.it/museonapoleonico/it/famiglia.htm | 2 = La famiglia Bonaparte | accesso = 5 luglio 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20060714083743/http://www2.comune.roma.it/museonapoleonico/it/famiglia.htm | dataarchivio = 14 luglio 2006 | urlmorto = sì }}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Re di Spagna]]
|periodo = 6 giugno [[1808]] - 11 dicembre [[1813]]
|precedente = [[Carlo IV di Spagna|Carlo IV]]
|successivo = [[Ferdinando VII di Spagna|Ferdinando VII]]
|immagine = Flag of Spain.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Sovrani di Napoli|Re di Napoli]]
|periodo = 30 marzo [[1806]] - 8 luglio [[1808]]
|precedente = [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Napoli]]
|successivo = [[Gioacchino Murat]]
|immagine = Flag_of_Kingdom_of_Naples_(1806-1808).svg
}}
{{Box successione
|tipologia = precedenza titoli nobiliari
|carica = '''Pretendente al trono francese'''
|periodo = ''Principe ereditario''<br />20 maggio [[1804]] - 20 marzo [[1811]]
|precedente = [[Luigi XVII di Francia|Luigi Carlo di Francia]]<br />''Delfino del Regno di Francia''
|successivo = [[Napoleone II di Francia|Napoleone Francesco Bonaparte]]<br />''Re di Roma''
|immagine = Flag of France.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = precedenza titoli nobiliari
|carica = '''Pretendente al trono imperiale francese'''
|periodo = ''Erede presunto''<br />22 giugno - 7 luglio [[1815]]
|precedente = [[Napoleone II di Francia|Napoleone Francesco Bonaparte]]<br />''Re di Roma''
|successivo = [[Carlo X di Francia|Carlo di Borbone]]<br />''Conte di Artois''
|immagine = Flag of France.svg
}}
{{Box successione
|tipologia = pretendente al trono
|carica = '''Pretendente al trono imperiale francese'''
|periodo = 22 luglio [[1832]] - 28 luglio [[1844]]<br />Giuseppe I
|precedente = [[Napoleone II di Francia|Napoleone Francesco Bonaparte]]
|successivo = [[Luigi Bonaparte]]
|immagine = Flag of France.svg
}}
{{Re di Napoli}}
{{Re di Spagna}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|guerre napoleoniche}}
[[
[[Categoria:Generali francesi delle guerre napoleoniche]]
[[
[[Categoria:Re di Spagna]]
[[Categoria:Gran maestri dell'ordine del Toson d'oro|Giuseppe]]
[[Categoria:Massoni]]
|