Papa Leone XII: differenze tra le versioni

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{{Papa della Chiesa cattolica
|nome=Papa Leone XII
|immagine=Charles Picqué – Portrait de Léon XII (1828) (2).jpg
|didascalia=[[Charles Picqué (pittore)|Charles Picqué]], ''Ritratto di Leone XII'' (1828), seminario maggiore di [[Malines]]
|stemma=C o a Leon XII.svg
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=== Il Giubileo del 1825 ===
[[File:Leone XII apre la porta santa della basilica di San Pietro in Vaticano.jpg|alt=Leone XII apre la porta santa della basilica di San Pietro in Vaticano in occasione del giubileo del 1825|miniatura|''Leone XII apre la porta santa della basilica di San Pietro in Vaticano in occasione del giubileo del 1825'', stampa d'epoca|sinistra]]
Evento centrale del pontificato di Leone XII fu la celebrazione del [[Giubileo universale della Chiesa cattolica|giubileo]] nel 1825, l’unico regolarmente celebrato in tutto l’Ottocento<ref>{{Cita libro|titolo=Sul Giubileo del 1825 si vedano: Ph. Boutry, Espace du pèlerinage, espace de la romanité. L’année sainte de la Restauration, in Luoghi sacri e spazi della santità, a cura di S. Boesch Gajano, L. Scaraffia, Rosenberg & Sellier, Torino 1990, pp. 419-444; Idem, La tradition selon Léon XII. 1825, l’année sainte de la Restauration, in Histoire religieuse. Histoire globale-histoire ouverte. Mélanges offerts à Jacques Gadille, a cura di J.D. Durand, R. Ladous, Beauchesne, Paris 1992, pp. 279-299; Idem, Une théologie de la visibilité. Le projet zelante de resacralisation de Rome et son échec (1823-1829), in Cérémonial et rituel à Rome (XVIe-XIXe siècle), École française, a cura di M.A. Visceglia, C. Brice, Rome 1997, pp. 317-367; D. Rocciolo, Aspetti e problemi della vita religiosa a Roma nell’anno 1825, in I giubilei nella storia della Chiesa, Atti del congresso internazionale, Roma 23-26 giugno 1999, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2001, pp. 591-603 e M. Spinelli, Un giubileo “fruttuoso”. L’anno santo del 1825-26 nell’epistolario di s. Gaspare del Bufalo, in I giubilei nella storia della Chiesa, pp. 604-621; G.M. Croce, Da Pio VII a Leone XIII. I giubilei del XIX secolo, in La storia dei giubilei. 1800-2000, F. Margiotta Broglio, G. Fossi (a cura), vol. IV, BNL-Edizioni Giunti, Firenze 2000, pp. 10-53; «Si dirà quel che si dirà: si ha da fare il giubileo». Leone XII, la città di Roma e il giubileo del 1825, a cura di R. Colapietra e I. Fiumi Sermattei, Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche, n. 148, Ancona 2014.}}</ref>. Infatti, nel 1800 non fu possibile celebrarlo perché Roma fino a pochi mesi prima era occupata dalle truppe francesi. Anche successivamente non fu rispettata la ricorrenza: nel 1850 saltò a causa della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica romana]] del 1849]] e nel 1875 [[Papa Pio IX|Pio IX]] fu costretto a celebrare il giubileo all’interno del Vaticano a motivo della [[presa di Roma]] del 1870.
 
L’indizione del giubileo da parte di Leone XII rappresentò una coraggiosa presa di posizione personale del papa, una vera e propria sfida per vedere come avrebbe risposto il mondo cattolico all’invito della Chiesa, in un contesto culturale e spirituale in profonda trasformazione<ref>{{Cita libro|titolo=R. Colapietra, Una riflessione sul giubileo di Leone XII, in «Si dirà quel che si dirà: si ha da fare il giubileo» cit., pp. 15-33; Idem, Leone XII e il giubileo del 1825, “Atti e Memorie della Deputazione di storia patria per le Marche, 112 (2014-2015), pp. 427-435.}}</ref>.
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Proibì le società bibliche, di stampo protestante e finanziate spesso dalla [[massoneria]] e, fortemente influenzato dai [[gesuiti]], riorganizzò tutto il sistema scolastico.
Pubblicò il codice ''Reformatio Tribunalium''. Riordinò le [[Università]] del suo Stato con la [[Bolla pontificia|bolla]] ''Quod divina sapientia'', dell'agosto 1824, suddividendole in due classi: alla prima assegnò quelle di Roma e [[Bologna]], con trentotto [[Cattedra#Cattedra universitaria(università)|cattedre]]; alla seconda quelle di [[Ferrara]], [[Perugia]], [[Camerino]], [[Macerata]] e [[Fermo (Italia)|Fermo]], con diciassette cattedre. Istituì, nello stesso tempo, la Congregazione degli Studi, allo scopo di controllare l'operato delle Università stesse. Venne dato maggiore spazio all'istruzione scientifica ad esempio con l'istituzione della laurea in farmacia.<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviocapitolino.it/cdrom/medici_e_speziali/immagini/16e.htm|titolo=MEDICI E SPEZIALI - Immagini|accesso=2018-10-02}}</ref> Volle rivedere anche il cosiddetto "[[indice dei libri proibiti]]" e permise la libera circolazione delle opere di [[Galileo Galilei]].<ref>{{Cita libro|nome=Buonanno,|cognome=Roberto.|titolo=Il cielo sopra Roma : i luoghi dell'astronomia|url=https://books.google.it/books?id=W05cgemaPUwC&dq=inauthor:%22Roberto+Buonanno%22&hl=it&source=gbs_navlinks_s|accesso=2018-09-30|data=2008|editore=Springer-Verlag Italia|p=123|OCLC=261325336|ISBN=9788847006720}}</ref> Definì anche un progetto di riforma delle parrocchie romane, sopprimendone 17 e creandone 9.
 
=== Controversia sulla vaccinazione ===
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Vari testi attribuiscono a Leone XII il divieto di vaccinazione contro il [[vaiolo]]. In particolare [[Benedetto Croce]] scrisse che "il papa che similmente abolì codici e tribunali istituiti dai francesi volle tornare agli ordini del vecchio tempo, e rinchiuse daccapo i giudei nei ghetti e li astrinse ad assistere a pratiche di una religione che non era la loro, e perfino proibì l’innesto del vaiuolo che mischiava le linfe delle bestie con quelle degli uomini: vani sforzi che poi cedettero dal più al meno alle necessità dei tempi"<ref>Benedetto Croce - Storia d'Europa nel secolo decimonono, Bari 1932</ref>.
 
Secondo Donald J. Keefe<ref>Donald J. Keefe, S.I., ''[http://www.catholicscholars.org/PDFFiles/v9n4sep1986.pdf Tracking a Footnote] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20221122212639/https://www.catholicscholars.org/PDFFiles/v9n4sep1986.pdf |date=22 novembre 2022 }}'', Fellowship of Catholic Scholars Quarterly, vol. 9, n.4, pag 5-6, settembre 1986</ref> nessun documento ufficiale riporta tali affermazioni.
Da testi dell'epoca risulta che papa Leone si limitò a togliere nel 1824 l'obbligatorietà della vaccinazione (invisa a larghi strati della popolazione per la sua supposta pericolosità, sebbene fosse stata resa obbligatoria, dopo due anni dallo scoppio di un'epidemia di vaiolo, nello Stato Pontificio il 20 giugno 1822 dal conte [[Monaldo Leopardi]], gonfaloniere e padre di [[Giacomo Leopardi]]), pur mantenendone l'obbligo della gratuità di somministrazione:<ref>[[Giacomo Tommasini]], ''Raccolta completa delle opere mediche: Con note aggiunte ed emende tipografiche'', Olmo e Tiocchi, 1836, [http://books.google.it/books?id=bXMFAAAAQAAJ&pg=PA19&output=html pagine 18-21]</ref><ref>Questa dispensa dell'obbligo fu oggetto di satira ad opera di [[Giuseppe Gioachino Belli|Gioacchino Belli]] nel sonetto: [https://it.wikisource.org/wiki/Sonetti_romaneschi/Er_linnesto ''Er linnesto'']</ref>
 
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Da notare che Leone XII nel 1824 insignì dell'[[Ordine dello Speron d'oro|ordine equestre dello Sperone d'oro]] [[Luigi Sacco (medico)|Luigi Sacco]] come ringraziamento per l'invio di 108 copie del suo libro sulla vaccinazione che furono distribuiti negli uffici di sanità dello Stato Pontificio. Questo fatto fu scoperto da A.P. Gaeta in un carteggio inedito da lui rinvenuto nell'Archivio Segreto Vaticano.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=A. P. Gaeta|anno=1946|titolo=Carteggio inedito di Luigi Sacco con le Segreterie di Stato di Pio VII e di Leone XII (1816-1824)|rivista=Castalia|volume=2|numero=|p=215}}</ref> Commentando questa scoperta [[Maria Luisa Righini Bonelli]] rileva che ''"non sembra quindi attendibile quanto alcuno volle affermare, e cioè che'' Leone XII ''si sarebbe mostrato contrario a ciò che aveva fatto Pio VII e specialmente il cardinal Consalvi, promotore dell'editto emanato nel 1822 a favore della vaccinazione"'' .<ref>{{Cita pubblicazione|autore=M. L. Righini Bonelli|anno=1946|titolo=Rivista di storia delle scienze mediche e naturali|rivista=|volume=35-37|numero=|p=78}}</ref>
 
La questione è stata definitivamente chiarita da Bercé e Otteni<ref>{{cita pubblicazione | autore=Y.M. Bercé |autore2=J.C. Otteni | titolo=Pratique de la vaccination antivariolique dans le Provinces de l'Etat pontifical au XIXe siecle. Remarques sur le supposé interdit vaccinal de Léon XII | rivista=Revue d'histoire ecclésiastique|volume=103|numero=2|anno=2008|lingua=fr|pp=448-466}}</ref> che con un'ampia e documentata trattazione hanno dimostrato come non si sia trattato di un divieto bensì di rendere facoltativa la vaccinazione che aveva incontrato forti opposizioni nella popolazione. È pure attestata con certezza l'esistenza di voci presso i contemporanei circa questo supposto, ma falso, obbligo, riportata dalla stessa circolare del Tommasini e dalla poesia del Belli ''Er linnesto''.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=I. Fiumi Sermattei|anno=2015|titolo=«Come li sorci cuann’è mmorto er gatto, je fanno su la panza un minuetto». La memoria di Leone XII nei sonetti del Belli|rivista=Rivista del Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli"|numero=2|ppp=125-136}}</ref>
 
== Concistori per la creazione di nuovi cardinali ==
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== Curiosità sulla morte ==
[[File:Tomb of Pope Leo XII.jpg|thumb|Tomba di Leone XII, vicino a quella di san [[Leone Magno]], secondo le sue richieste.]]
Pare che Leone XII avesse ricevuto durante tutta la sua vita il sacramento dell'[[estrema unzione]] ben diciassette volte; una di queste capitò dopo gli strapazzi dell'incoronazione e siccome guarì dopo che l'avevano già dato per morente la vigilia di [[Natale]], si gridò al miracolo.<ref name="ReferenceA">Claudio Rendina, I papi, Newton Compton, Roma, 1983</ref>
 
Leone, di carattere forte e determinato, continuò a lavorare fino all'ultimo, nonostante la malferma salute. Morì a [[Roma]] il 10 febbraio 1829. Resta traccia della diffusa impopolarità di questo papa nell'epitaffio sulla statua di [[Pasquino]]: "''Qui della Genga giace, per sua e nostra pace''".<ref name="ReferenceA" />
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[[Categoria:Persone legate all'Università degli Studi di Camerino]]
[[Categoria:Persone legate all'Università degli Studi di Macerata]]
[[Categoria:Antimassoneria cattolica]]