Locomotiva FS E.626: differenze tra le versioni
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[[File:FS E626 231 (Corbezzi).jpg|miniatura|E.626.231 con un treno storico sulla [[ferrovia Porrettana]].]]
Le [[locomotiva|locomotive]] elettriche del gruppo '''E.625''' ed '''E.626''' furono i primi mezzi di trazione a corrente continua a 3000 V a essere costruiti e messi in esercizio dalle [[Ferrovie dello Stato Italiane]], tra il [[1927]] e il [[1939]]. Rappresentano il gruppo di locomotive che ha avuto vita più longeva in assoluto sulla rete ferroviaria italiana (e tra i più longevi tra le principali amministrazioni ferroviarie mondiali), restando in servizio commerciale regolare in ambito FS per ben 72 anni, con l'ultima E.626 ritirata nel [[1999]].
== Storia ==
Le E.626 nascono nel [[1926]] da una richiesta lanciata dalle [[Ferrovie dello Stato]] alle aziende dell'epoca per la costruzione di una [[locomotiva|motrice]] elettrica a [[corrente continua]] da utilizzare sulla linea [[Ferrovia Napoli-Foggia|Benevento-Foggia]], allora in corso di elettrificazione. Questa linea, storica per essere stata la prima [[elettricità|elettrificata]] con questo sistema in [[Italia]] invece che a [[trazione trifase|corrente trifase]] ({{M|3600|ul=V}} {{TA|16⅔ [[Hertz|Hz]]}}), venne concepita come la "prova generale" per l'adozione di questo tipo d'alimentazione sulle principali tratte nazionali: il sistema a corrente continua a {{M|3|ul=kV}} è quello ancora oggi adottato come standard, anche se per la [[Alta velocità ferroviaria|rete ad alta velocità]] è stato usato il {{Val|25|ul=kV}} [[corrente alternata|CA]].
Il progetto della parte meccanica venne sviluppato dal team dell'ingegner [[Giuseppe Bianchi (ingegnere)|Giuseppe Bianchi]] del Servizio Materiale e Trazione FS di [[Firenze]], "padre fondatore" dell'odierno sistema ferroviario italiano e di molte locomotive storiche; su richiesta specifica delle Ferrovie, le nuove motrici avrebbero dovuto avere 6 assi motori, per distribuire meglio il peso delle macchina sulle linee di allora, dotate di armamenti leggeri, e per migliorare l'aderenza in salita.
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