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In generale può essere descritta come '''informazione''' qualsiasi ''"notizia, [[dato]] o elemento che consente di avere [[conoscenza]] più o meno esatta di fatti, situazioni, modi di essere''".<ref>{{Treccani|informazione}}</ref>
Nella pratica il concetto di informazione non è ben definito e tende ad assumere sfumature diverse in base al contesto di applicazione.<ref name="cita Jianfeng et al 2023">{{cita|Jianfeng et al 2023|p
In [[biblioteconomia]] è comune definire l{{'}}informazione come l'insieme di [[dati]], correlati tra loro, con cui un'[[idea]] (o un fatto) prende forma ed è comunicata.<ref>Giuliano Vigini, ''Glossario di biblioteconomia e scienza dell'informazione'', Editrice Bibliografica, Milano 1985, p. 62.</ref> In [[ingegneria]] ed [[informatica]] si è invece consolidata una [[teoria dell'informazione|teoria quantitativa dell'informazione]], che pur essendo costruita con rigore e formalismo matematico poggia comunque su una definizione [[assioma]]tica e circolare del concetto.<ref>
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== Etimologia ==
La parola informazione deriva dal sostantivo [[Lingua latina|latino]] ''informatio(-nis)'' (dal verbo ''informare'', nel significato di "dare forma", "disciplinare", "istruire", "insegnare")
Inoltre la parola greca corrispondente era "μορφή" (''morfè'', da cui il latino ''forma'' per [[metatesi (linguistica)|metatesi]]), oppure "εἶδος" (''éidos'', da cui il latino ''idea''), cioè "idea", "concetto" o "forma", "immagine"; la seconda parola fu notoriamente usata tecnicamente in ambito filosofico da [[Platone]] e [[Aristotele]] per indicare l'identità ideale o [[essenza (filosofia)|essenza]] di qualcosa (vedi [[Teoria delle forme]]). ''Eidos'' si può anche associare a "pensiero", "asserzione" o "concetto".<ref>Il termine indicava originariamente "ciò che appare alla vista", derivando dalla radice [[Lingue indoeuropee|indoeuropea]] *''weid-''/''wid-''/''woid-'', "vedere" (confronta il latino ''video''). Esso venne però ad assumere in seguito una grande molteplicità di significati (per esempio, in [[Isocrate]] esso indica il "modello teorico" di un'[[orazione (retorica)|orazione]]).</ref>
== Descrizione ==
In generale un'informazione ha valore in quanto potenzialmente utile al fruitore per i suoi molteplici scopi: nell'informazione, infatti, è spesso contenuta [[conoscenza]] o [[esperienza]] di fatti reali vissuti da altri soggetti e che possono risultare utili senza dover necessariamente attendere di sperimentare ognuno ogni determinata situazione.
Sotto questo punto di vista il concetto utile di informazione e la parallela necessità di comunicare o scambiare informazione tra individui nasce, nella [[Storia dell'uomo|storia dell'umanità]], con l'elaborazione di [[codice (semiotica)|codici]] condivisi come il [[linguaggio]] e L'informazione e la sua elaborazione attraverso i [[computer]] hanno avuto certamente un impatto notevole nella nostra attuale vita quotidiana. L'importanza è testimoniata, ad esempio, dai sistemi di protezione escogitati mediante la [[crittografia]] e dal valore commerciale della borsa tecnologica. L'uso appropriato dell'informazione pone anche problemi etici di rilievo, come nel caso della [[riservatezza]] riguardo alle informazioni cliniche che potrebbero altrimenti avvantaggiare le compagnie di assicurazioni mediche e danneggiare i pazienti.
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== Altre teorie dell'informazione ==
Lo storico [[Yuval Noah Harari]] distingue tre visioni dell'
*''la visione ingenua dell'informazione'', mutuata dal concetto psicologico di [[realismo ingenuo]], presuppone che:
*''la visione populista dell'informazione'', per la quale l'informazione è solo un'arma a servizio del potere.
*''la visione complessa dell'informazione'', presuppone che le reti informative per prosperare devono contemporaneamente divulgare la verità e creare ordine, due cose spesso in antitesi.<ref>Yuval Noah Harari,''Nexus: Breve storia delle reti di informazioni dall'età della pietra all'IA'' (''Nexus: A Brief History of Information Networks from the Stone Age to AI'', 2024), trad. di Marco Piani, Collana Saggi, Milano-Firenze, 2024, ISBN 978-88-301-3799-8</ref>
Il fisico computazionale [[Federico Faggin]]
== Note ==
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