Rodolfo Valentino: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Famiglia ===
Terzo di quattro figli (Beatrice, Alberto e Maria erano i suoi fratelli), era nato a [[Castellaneta]], invicino [[Taranto]], nell'allora [[provincia di TarantoLecce]], da padre italiano, Giovanni Guglielmi, un [[Medicina veterinaria|veterinario]] ex capitano di cavalleria, originario di [[Martina Franca]], appassionato d'[[araldica]] (i suoi studi lo convinsero di essere imparentato a certi nobili papalini e decise, di conseguenza, di aggiungere al proprio cognome il titolo ''"di Valentina D'Antonguella''"), e da madre francese di origine torinese, Marie Gabrielle Bardin (Bardini poi francesizzato in Bardin), [[dama di compagnia]] della [[marchese|marchesa]] del posto.
 
=== Studi ===
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Dopo qualche mese a Taranto partì in vacanza per [[Parigi]]. Qui si diede alla vita frivola: ben presto rimase senza denaro e fu costretto a chiedere aiuto economico alla famiglia per tornare a casa. Questa esperienza non fu del tutto infruttuosa, poiché gli permise di affinare le sue doti di ballerino. Ritornato a Taranto, decise di partire per gli Stati Uniti in cerca di fortuna. Ad aumentare il fascino del Nord America su Rodolfo contribuirono anche i racconti dei successi del musicista tarantino [[Domenico Savino]], che anni prima era partito: i Guglielmi conoscevano bene la famiglia Savino e la sorella di Domenico talvolta raccontava a Rodolfo della fama del fratello.
 
Nel 1913, così, si imbarcò sul mercantile <nowiki>''Cleveland''</nowiki> e raggiunse [[New York]] il 23 dicembre dello stesso anno<ref>{{Cita news|autore=Nicola Antonio Imperiale|titolo=Storie di Puglia – Rodolfo Valentino, l’attore del cinema americano che veniva dalla Puglia|pubblicazione=https://www.bari-e.it/storie-di-puglia/storie-di-puglia-rodolfo-valentino-lattore-del-cinema-americano-che-venne-dalla-puglia/}}</ref>. Nuovamente Rodolfo rimase in breve tempo al verde e iniziò a intraprendere mestieri di fortuna, come il cameriere e il giardiniere. Grazie all'amico [[Domenico Savino]], che gli regalò un [[tight]], si presentò al [[Maxim|Night-Club Maxim]], dove riuscì a fare una buona impressione e venne immediatamente assunto come ''taxi dancer'' (partner a pagamento per balli di coppia). Con le mance cospicue ricevute dalle signore riuscì a superare il periodo di crisi economica nel quale era incappato.
 
Nel frattempo ebbe dapprima una relazione con la nota ballerina [[Bonnie Glass]], che si era appena separata dal compagno [[Clifton Webb]]. Da questa relazione Rodolfo ebbe anche vantaggi economici, poiché fu [[Gigolò|ingaggiato]] dalla stessa per 50 dollari alla settimana.
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Al successo arrivò anche e soprattutto grazie alla sua bellezza e al magnetismo che la sua figura sprigionava: fu forse uno dei primi ''sex symbol'' maschili portati alla ribalta dal cinema, divenendo in breve – probabilmente anche in conseguenza della sua morte precoce – un'icona destinata a entrare nella [[memoria collettiva]].
 
Valentino recitava e col proprio stile dettava la moda del momento: gli abiti alla Valentino, i capelli alla Valentino, gli stivali alla Valentino e, soprattutto, lo sguardo alla Valentino. Fu il primo "divo" – o "superdivo" – maschile del [[cinemaCinema]].
 
Altri suoi film importanti furono ''[[Lo sceicco (film)|Lo sceicco]]'' (1921), ''[[Sangue e arena (film 1922)|Sangue e arena]]'' (1922), ''[[L'aquila (film 1925)|Aquila nera]]'' (1925) e ''[[Il figlio dello sceicco (film 1926)|Il figlio dello sceicco]]'' (1926), in cui impersonava l'eroe romantico e mascalzone, che col suo fascino magnetico ipnotizzava la protagonista.
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Sia Valentino che Rambova erano [[Spiritismo|spiritisti]], e condividevano innumerevoli interessi tra cui l'arte e la scrittura. Valentino scrisse un libro di poesie, ''Daydreams'', molte delle quali ispirate alla Rambova<ref>{{cita| Leider|2003, pp. 241–2}}.</ref>. La vita domestica dei due fu invece travagliata da concezioni del tutto contrastanti: Valentino era ancorato agli [[Tradizionalismo cattolico|ideali tradizionali]] che vedevano la donna come moglie e madre, mentre Natasha non era disposta a rinunciare alla propria carriera per essere relegata al ruolo di moglie. Lui desiderava figli, lei non era interessata a diventare madre<ref>{{cita|Morris|p. 177}}.</ref><ref>{{cita|Jorgensen & Scoggins|p. 30}}.</ref><ref name="silentology"/>.
 
La delusione del film ''[[Il giovane Rajah]]'' portò alla rottura definitiva di Valentino con la [[Paramount Pictures|Paramount]]. Fu ingaggiato poi dalla [[United Artists]], che vietò per contratto alla Rambova di intervenire sulle scelte artistiche del marito. Anche per questo motivo i due si separarono. Nell'ultimo periodo della sua vita Valentino ebbe una relazione con l'attrice [[Pola Negri]].
 
La sceneggiatrice [[June Mathis]] intuì per prima il fascino che Rodolfo Valentino esercitava sulle donne e fu, in sostanza, l'artefice del suo mito. La [[Metro-Goldwyn-Mayer|Metro]] le aveva affidato il compito di sceneggiare ''I quattro cavalieri dell'Apocalisse'' di [[Vicente Blasco Ibáñez]], un romanzo di successo, considerato, tuttavia, poco adatto allo schermo, dal quale, contro ogni previsione, riuscì a trarre un'eccellente sceneggiatura. Richard Rowland, direttore dello Studio, decise allora di ricorrere al suo intuito per la scelta del regista e del protagonista maschile. June Mathis indicò [[Rex Ingram (regista)|Rex Ingram]] per la regia e impose Rodolfo Valentino per il ruolo di Julio, malgrado le resistenze della Metro, riluttante ad affidare il ruolo di protagonista ad uno sconosciuto. Il 6 marzo 1921 il film uscì nelle sale di New York, riscuotendo un enorme successo. Valentino entrò a passo di tango nella storia del cinema mondiale e nell'immaginario femminile, consolidando il mito dell'amante latino, del cavaliere senza macchia e senza paura che muore giovane, come tragicamente accadde, a soli trentuno anni, all'apice di un successo per molti versi ancora insuperato. Nemmeno il genio dissacrante di [[Ken Russell]], nel film ''[[Valentino (film 1977)|Valentino]]'' (1977), interpretato da [[Rudol'f Nureev]], riuscì a scalfire il suo mito.
 
June Mathis contribuì alla sua folgorante e breve carriera anche dopo il successo dei ''Quattro cavalieri''. Firmò, infatti, la sceneggiatura di ''La signora delle camelie'', dove Valentino interpretava il ruolo di Armand al fianco di [[Alla Nazimova]], regina della Metro e stella delle scene teatrali. Valentino, conscio del richiamo commerciale legato al suo nome, decise, malgrado il diverso parere della Mathis, di firmare un contratto con la Famous Players-Lasky (futura [[Paramount Pictures|Paramount]]), che gli proponeva un considerevole aumento retributivo per interpretare ''[[Lo sceicco (film)|Lo sceicco]]'', un film che avrebbe immortalato l'immagine esotica dell'attore, connotandolo, tuttavia, in modo non sempre positivo. L'anno successivo sceneggiò ''[[Sangue e arena (film 1922)|Sangue e arena]]'', un altro romanzo di Vicente Blasco Ibáñez intriso d'amore, di fatalità e di morte. Il soggetto calzava molto bene con il temperamento di Valentino, che riuscì a trasformarsi realisticamente nel torero Gallardo. Un'interpretazione che lo confermò attore di talento oltre che divo di successo, agevolato in questo dalla duttile regia di [[Fred Niblo]], che assecondò la sua recitazione.
 
Dopo aver girato ''L'aquila'' (1925), diretto da [[Clarence Brown]], considerata una delle sue migliori interpretazioni, Valentino ritornò ad interpretare lo “Sceicco”, il ruolo che tanto aveva contribuito alla sua immagine. ''[[Il figlio dello sceicco (film 1926)|Il figlio dello sceicco]]'' (1926), amplificato dalla sua scomparsa a soli trentuno anni all'apice del successo, diretto da [[George Fitzmaurice]], con [[Vilma Bánky]] come attrice protagonista, uscì nelle sale il 6 settembre 1926, pochi giorni dopo la morte del suo protagonista, scatenando scene d'isteria collettiva che non hanno più avuto uguali nella storia del cinema statunitense.
 
===Sessualità===
A Valentino vennero attribuite relazioni [[Omosessualità|omosessuali]], alcune mai confermate altre smentite dai fatti. Secondo alcuni, i matrimoni con la Acker prima e con la Rambova poi, entrambe vicine al circolo lesbico raccolto attorno alla nota attrice [[Alla Nazimova]]<ref>{{cita web|url=https://martinturnbull.com/about-the-garden-of-allah-series-of-books-by-martin-turnbull/about-alla-nazimova/|titolo=About Alla Nazimova|lingua=en|accesso=25 dicembre 2022}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.examiner.com/article/hollywood-s-golden-age-of-lesbian-glam|titolo=Hollywood's golden age of lesbian 'glam'|autore=Leslie Davis|data=27 agosto 2009|lingua=en|accesso=25 dicembre 2022|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141220090137/http://www.examiner.com/article/hollywood-s-golden-age-of-lesbian-glam}}</ref>, furono matrimoni di copertura sia per Valentino che per le rispettive mogli. Ad ogni modo, Valentino ebbe diverse relazioni di lavoro con uomini che contribuirono al suo successo ad Hollywood,: tra queste quella con il regista dedi ''[[I quattro cavalieri dell'Apocalisse (film 1921)|I quattro cavalieri dell'Apocalisse]]'' [[Rex Ingram (regista)|Rex Ingram]] e con i colleghi [[Paul Ivano]] e André Daven<ref>{{cita libro|titolo=Il mistero Valentino|autore=Leo Pantaleo|editore=Idea Books|anno=1995|isbn=88-7017-122-1}}</ref>. Tuttavia, Paul Ivano negò che il rapporto con Valentino fosse di natura omosessuale, asserendo che sia lui che Valentino erano eterosessuali<ref>{{cita|Leider|pp. 111–130111-130}}.</ref>. Diverse furono anche le voci riguardo all'amicizia intima e duratura di Valentino con uno dei suoi truccatori personali,: Giorgio Rea<ref>{{Cita libro|autore=Emilia Costantini|titolo=Rodolfo Valentino. Voci divulgate inutilmente per il solo scopo di demolire il mito di Valentino. Il romanzo di una vita|anno=2013|editore=Fivestore edizioni|città=Milano|p=76|isbn=978-88-97453-80-2}}</ref>.
 
All'epoca la stampa degli Stati Uniti si accanì contro quella sessualità, ritenuta ambigua, di uno "straniero" che rubava i cuori delle donne americane e metteva a repentaglio la mascolinità dell'uomo americano. Accusato di essere un comune dandy effeminato, corruttore dei costumi, nel 1926 venne insultato da un giornalista del ''Chicago Tribune'' come «piumino per cipria rosa»<ref name="silentology"/>. L'articolo mandò su tutte le furie Valentino, che sfidò il giornalista ad un incontro di pugilato (dal momento che i duelli erano illegali) per provare la propria mascolinità<ref>"The Press: Personal Puff". Time. August 2, 1926. Archived from the original on January 31, 2011.</ref>. La sfida non venne raccolta dall'anonimo giornalista<ref>{{cita libro|titolo=The Coon-Sanders Nighthawks: The Band that Made Radio Famous|url=https://archive.org/details/coonsandersnight0000edmi|autore=Fred W. Edmiston|editore=McFarland & Company|città=Jefferson|anno=2003|lingua=en|p=[https://archive.org/details/coonsandersnight0000edmi/page/n46 31]|isbn=0-7864-1340-9}}</ref>. Poco tempo dopo fu invece Frank O'Neill, un giornalista del ''New York Evening Journal'' appassionato di pugilato, ad offrirsi volontario per un incontro. La sfida si svolse sul tetto del New York's Ambassador Hotel e si concluse con la vittoria di Valentino<ref>{{cita libro|titolo=Sex Lives of the Hollywood Idols|url=https://archive.org/details/sexlivesofhollyw00nige|autore=Nigel Cawthorne|editore=PRION|anno=1997|lingua=en|isbn=1-85375-249-5}}</ref>. [[Jack Dempsey]], campione di pesi massimi e istruttore di pugilato di Valentino e di altre eminenti personalità di Hollywood, disse di lui: «Era il più virile e mascolino degli uomini. Le donne erano attratte a lui come moscerini al miele. Ovunque andasse non riusciva a scrollarsele di dosso. Un uomo adorabile e fortunato»<ref>{{cita libro|titolo=Valentino: The First Superstar|url=https://archive.org/details/valentino00noel|autore=Noel Botham|editore=Metro Books|anno=2002|lingua=en|p=[https://archive.org/details/valentino00noel/page/n334 325]|isbn=1-84358-013-6}}</ref>.
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Viene citata anche l'esistenza di un presunto diario privato dell'attore, reso celebre nel 1959 dal regista e scrittore d'avanguardia statunitense [[Kenneth Anger]], che nel suo libro ''[[Hollywood Babilonia]]'' (opera criticata per l'infondatezza dei contenuti) punta a mettere a nudo tutti i retroscena e gli scandali della colonia cinematografica di Hollywood, dagli esordi fino agli anni cinquanta.
 
La sessualità di Valentino non venne mai significativamente messa in discussione fino agli anni '60. Vari libri (almeno quattro, incluso il sopracitato ''Hollywood Babilonia''), pubblicati in seguito, ipotizzano l'omosessualità dell'attore, nonostante il matrimonio con Rambova (ipotesi scartata dai biografi dell'attrice<ref>{{cita libro|titolo=Lost Hollywood|url=https://archive.org/details/losthollywood0000wall_f6q5|autore=David Wallace|editore=Macmillan Publishers|città=Londra|anno=2002|lingua=en|p=[https://archive.org/details/losthollywood0000wall_f6q5/page/n63 48]|isbn=0-312-28863-8|oclc=49346768}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Twilight of the Idols: Hollywood and the Human Sciences in 1920s America|autore=Mark Lynn Anderson|editore=University of California Press|città=Berkeley|anno=2001|lingua=en|p=74|isbn=978-0-520-94942-3|oclc=721927339}}</ref>). In questi libri viene citata una relazione omosessuale tra Valentino e [[Ramón Novarro]], nonostante quest'ultimo avesse affermato di conoscere appena l'attore italiano di persona<ref name="Mystique">{{cita libro|titolo=The Valentino Mystique|autore=Allan R. Ellenberger|editore=McFarland & Company|città=Jefferson|anno=2005|lingua=en|p=15|isbn=0-7864-1950-4}}</ref><ref name="Paradise">{{cita libro|titolo=Beyond Paradise: The Life of Ramon Novarro|autore=Andre Soares|editore=University Press of Mississippi|città=Jackson|anno=2010|p=295|lingua=en|isbn=978-1-60473-457-7}}</ref>. In ''[[Hollywood Babilonia]]'' si cita una storia secondo la quale Valentino avrebbe dato in regalo a [[Ramón Novarro|Novarro]] un dildo in stile art deco che sarebbe poi stato ritrovato nella bocca di Novarro al momento del suo assassinio. L'esistenza di tale regalo si rivelò essere falsa<ref name="Mystique"/><ref>{{cita|Morris|ppp. 263-264}}.</ref><ref name="Paradise"/>. La sessualità di Valentino venne nuovamente messa in discussione, in seguito, dall'autore Samuel Steward, che sosteneva di aver avuto rapporti sessuali con l'attore in un hotel in Ohio<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Sexual Outlaw on the Gay Frontier|autore=Patricia Cohen|rivista=[[The New York Times]]|data=25 luglio 2010|lingua=en}}</ref>. Tali affermazioni vennero poi smentite dai fatti, dal momento che numerosi documenti dimostrano come Valentino si trovasse a New York il giorno del presunto incontro con Steward<ref>{{cita web|url=https://www.huffpost.com/entry/the-secret-historian-and_b_700927|titolo=The Secret Historian and the Silent Film Star: One Was Gay|autore=Thomas Gladysz|sito=[[The Huffington Post]]|data=31 agosto 2010|lingua=en|accesso=25 dicembre 2022}}</ref>.
 
In generale, i biografi di Valentino, tra cui Emily Leider<ref>{{cita|Leider|pp. 81, 126, 271–274}}.</ref> e Allan Ellenberger<ref>{{cita libro|titolo=The Valentino Mystique|autore=Allan R. Ellenberger|editore=McFarland & Company|città=Jefferson|anno=2005|lingua=en|p=16|isbn=0-7864-1950-4}}</ref>, concordano sul fatto che i documenti e le evidenze disponibili non sembrano confermare l'omosessualità di Valentino, avallando piuttosto l'ipotesi che l'attore fosse molto probabilmente eterosessuale.
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=== Due cortei funebri ===
[[File:ValentinoCrypt.JPG|thumb|upright=0.7|La tomba di Rodolfo Valentino]]
Scene di isteria e fanatismo, oltre che una trentina di suicidi – non si sa quanto legati alla sua morte&nbsp;– si registrarono nel giorno dei suoi funerali a [[New York]]. Nello stesso giorno furono organizzati due cortei funebri, uno appunto a [[New York]], l'altro a [[Hollywood]];. quandoQuando, il 30 agosto, il corteo funebre attraversò un quartiere di New York, furono decine di migliaia le persone che vi parteciparono. C'era anche una corona con nastro che si diceva inviata da [[Benito Mussolini|Mussolini]] e quindici giovanotti in [[Camicia Nera|camicia nera]], ma un giornale scoprì che la corona era una trovata del capoufficio stampa delle pompe funebri, il quale aveva anche provveduto a mascherare almeno due dei quindici giovanotti.
 
Le sue spoglie furono sepolte nel ''Mausoleo della Cattedrale'' all'Hollywood Memorial Park (ora [[Hollywood Forever Cemetery]]) di [[Los Angeles]], [[California]].
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* Nella sua [[Castellaneta|città natale]] si trovano il "Museo Rodolfo Valentino" e (posta al termine della passeggiata, nel pieno centro cittadino) una scultura (1961) in maiolica che richiama la sua interpretazione nel film ''[[Il figlio dello sceicco (film 1926)|Il figlio dello sceicco]]'', a tinte molto forti, dello scultore Gheno. Sul prospetto della casa natale è ricordato mediante una targa bronzea donata da un suo fan club di [[Cincinnati]], [[Ohio]].
* In occasione del centenario della nascita, nel 1995, [[Castellaneta]] gli ha dedicato una serie di manifestazioni culturali ed eventi, compreso un annullo postale, sotto la direzione artistica dell'attore pugliese [[Michele Placido]]. Per l'occasione era stata preparata una produzione originale, con musica dal vivo composta e diretta dal compositore [[jazz]] [[Bruno Tommaso]] e l'intervento dell'orchestra da lui messa insieme per quella particolare data. Per un problema tecnico dell'organizzazione l'evento non poté essere portato a termine. Si sarebbe trattato della ''sonorizzazione dal vivo'' di due film, tra cui ''[[Il figlio dello sceicco (film 1926)|Il figlio dello sceicco]]'', con musiche originali composte proprio per celebrare la ricorrenza.
* Alla sua vita è ispirata la commedia musicale di [[Garinei e Giovannini]] ''[[Ciao, Rudy]]'' (1966), interpretata da [[Marcello Mastroianni]] e musicata da [[Armando Trovajoli]].
* Nel 1972 venne istituito da Carlo Apollonio il "[[Premio Rodolfo Valentino]]", che venne organizzato in Puglia per i nove anni successivi. Dal 1982 al 1995 il premio fu trasferito a Los Angeles per ritornare l'anno successivo in Europa in varie città, tra cui Parigi, Londra e Berlino. Il premio vede protagonisti gli attori che, come Valentino, si distinguono nella costruzione del personaggio che è poi, secondo lo spirito del premio, l'anima dell'essere un divo.
* La Fondazione Rodolfo Valentino di Castellaneta ha istituito a sua volta il "Premio Rodolfo Valentino Italian Excellence" e il "Premio Città di Rodolfo Valentino".
* L'attore è citato nella canzone ''[[Manic Monday]]'' delle [[The Bangles|Bangles]]<ref>{{Cita web|url=https://www.azlyrics.com/lyrics/bangles/manicmonday.html|titolo=The Bangles Lyrics - Manic Monday|lingua=en|accesso=5 novembre 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.infinititesti.com/2011/10/28/bangles-manic-monday-testo-e-traduzione/|titolo=Bangles - Manic Monday (testo e traduzione) - InfinitiTesti|accesso=5 novembre 2017}}</ref>.
* L'attore è menzionato nel brano [[Right Before Your Eyes|''Right'' ''Before Your Eyes'']], originariamente scritto e interpretato da [[Ian Campbell Thomas|Ian Thomas]] e successivamente riproposto dal gruppo musicale [[America (gruppo musicale)|America]].
* Nel 2015 l'attore apparve come personaggio nella [[Episodi di American Horror Story (quinta stagione)|quinta stagione]] della serie televisiva ''[[American Horror Story]]'', interpretato da [[Finn Wittrock]].
* Nel 2016 il fisarmonicista Renzo Ruggieri ha pubblicato un disco jazz, con recitazione dell'attore Umberto Fabi, intitolato "Valentino è Tango". In questo format disc ha ripercorso il mito di Valentino attraverso musica e parole, con traduzioni delle poesie originali di quest'ultimo<ref>{{Cita web|url=http://www.jazzitalia.net/recensioni/valentinoetango.asp#.Wf7SPmjWzIU|titolo=Jazzitalia - Recensioni - Renzo Ruggieri: Valentino è Tango!|accesso=5 novembre 2017}}</ref>.
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* ''[[L'amante fatale]]'' (''Once to Every Woman''), regia di [[Allen Holubar]] (1920)
* ''[[The Wonderful Chance]]'', regia di [[George Archainbaud]] (1920)
* ''[[Stolen Moments (film 1920)|Stolen Moments]]'', regia di [[James Vincent (attore)|James Vincent]] (1920)
* ''[[I quattro cavalieri dell'Apocalisse (film 1921)|I quattro cavalieri dell'Apocalisse]]'' (''The Four Horsemen of the Apocalypse''), regia di [[Rex Ingram (regista)|Rex Ingram]] (1921)
* ''[[Uncharted Seas]]'', conosciuto anche come ''[[Uncharted Seas|Uncharted Sea]]'', regia di [[Wesley Ruggles]] (1921)
* ''[[La commedia umana (film 1921)|La commedia umana]]'' (''The Conquering Power'', conosciuto anche come ''Eugenie Grandet)'', regia di [[Rex Ingram (regista)|Rex Ingram]] (1921)
* ''[[La signora delle camelie (film 1921)|La signora delle camelie]]'' (''Camille''), regia di [[Ray C. Smallwood]] (1921) con [[Alla Nazimova]], [[Rex Cherryman]] e [[Patsy Ruth Miller]]
* ''[[Lo sceicco (film)|Lo sceicco]]'' (''The Sheik''), regia di [[George Melford]] (1921)
* ''[[Il mozzo dell'Albatros]]'' (''Moran of the Lady Letty''), regia di [[George Melford]] (1922)
* ''[[L'età di amare]]'' (''Beyond the Rocks''), regia di [[Sam Wood]] (1922)
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* {{Cita libro |autore = Roberto Parisi |titolo = Rodolfo Valentino |città = Treviso |editore = [[Edizioni Anordest]] |anno = 2013 |isbn = 978-88-96742-84-6}}
* {{cita libro|autore=Emilia Costantini|titolo=Rodolfo Valentino Il romanzo di una vita|editore=Fivestore Editore|anno=2013|isbn=978-88-97453-80-2}}
* {{cita libro|autore=Jay Jorgensen|autore2=Donald L. Scoggins|titolo=Creating the Illusion: A Fashionable History of Hollywood Costume Designers|url=https://archive.org/details/creatingillusion0000jayj|editore=Running Press|anno=2015|lingua=en|isbn=978-0-762-45807-3|oclc=963893175|cid=Jorgensen & Scoggins}}
* {{Cita libro |autore = [[Kenneth Anger]] |traduttore = [[Davide Tortorella]] |titolo = [[Hollywood Babilonia]] |ed = 3 |volume = 2 |città = Milano |annooriginale = 1960 |editore = [[Adelphi]] |anno = 1986 |isbn = 88-459-1558-1}}