Città della Pieve: differenze tra le versioni
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|Divisione amm grado 2 = Perugia
|Amministratore locale = Fausto Risini
|Partito = [[lista civica]] di [[centro-destra]]
|Data elezione = 27-5-2019
|Data rielezione = 10-6-2024
|Data istituzione =
|Altitudine = 509
|Sottodivisioni = Canale, Maranzano, [[Moiano (Città della Pieve)|Moiano]], Po' Bandino, Ponticelli, Salci, San Litardo
|Divisioni confinanti = [[Allerona]] ([[Provincia di Terni|TR]]), [[Castiglione del Lago]], [[Cetona]] ([[Provincia di Siena|SI]]), [[Chiusi]] (SI), [[Fabro]] (TR), [[Monteleone d'Orvieto]] (TR), [[Paciano]], [[Piegaro]], [[San Casciano dei Bagni]] (SI)
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Città della Pieve all'interno della provincia di Perugia
}}
'''Città della Pieve''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
È situata su un colle, a circa 508 {{m s.l.m.}}, dominante la [[Val di Chiana]], a pochi chilometri dal confine tra [[Umbria]] e [[Toscana]].
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=== Torre del Pubblico ===
La Torre Civica, conosciuta anche come Torre del Pubblico, è uno dei monumenti medievali più antichi di Città della Pieve. Fu edificata in un periodo in cui la città si stava affermando come libero comune. Nei secoli ha avuto diverse funzioni: campanile, torre dell’orologio e punto di controllo strategico.
Guardando la torre appaiono evidenti almeno due distinte fasi costruttive di epoche diverse. La parte in basso in travertino, a filari squadrati è di molti secoli precedente il 1000 e sicuramente di altezza superiore della attuale. Indicata con il nome di "Turris S. Gervasci", poiché costruita nelle vicinanze della chiesa di San Gervasio, aveva finestre bifore, trifore e quadrifore con un ingresso ad arco pieno tipico dello stile romanico. In un secondo tempo, tra la seconda metà del XIV secolo e la prima del XV, non si sa se per esigenze militari o semplicemente perché rovinata, fu alzata di 7 m e fu cambiato lo stile adoperando il mattone, si chiusero alcune finestre per aumentarne la stabilità e ne furono aperte altre. La torre era isolata dalla chiesa, ma alla fine del XVI secolo la cattedrale venne ampliata e prolungata addossando la facciata alla torre senza però rispettare alcun criterio estetico. Il suo basamento è di forma quadrata con un lato di 6 m, mentre la sua altezza è di 39 m▼
▲Guardando la torre appaiono evidenti almeno due distinte fasi costruttive di epoche diverse. La parte in basso in travertino, a filari squadrati è di molti secoli precedente il 1000 e sicuramente di altezza superiore della attuale. Indicata con il nome di "Turris S. Gervasci", poiché costruita nelle vicinanze della chiesa di San Gervasio, aveva finestre bifore, trifore e quadrifore con un ingresso ad arco pieno tipico dello stile romanico. In un secondo tempo, tra la seconda metà del XIV secolo e la prima del XV, non si sa se per esigenze militari o semplicemente perché rovinata, fu alzata di 7 m e fu cambiato lo stile adoperando il mattone, si chiusero alcune finestre per aumentarne la stabilità e ne furono aperte altre. La torre era isolata dalla chiesa, ma alla fine del XVI secolo la cattedrale venne ampliata e prolungata addossando la facciata alla torre senza però rispettare alcun criterio estetico. Il suo basamento è di forma quadrata con un lato di 6 m, mentre la sua altezza è di 39 m.
=== La Rocca ===
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===Architetture religiose===
==== La
[[File:Cattedrale di Città della Pieve (PG) - Agosto 2013 - Panorama.jpg|thumb|[[Duomo di Città della Pieve|Concattedrale dei Santi Gervasio e Protasio]]]]
Il ''Liber Pontificalis'' di Anastasio Bibliotecario del IX secolo ci dà notizia che una matrona romana, ''Vestina'', vissuta nel IV secolo, possedeva tenimenti presso questo colle e presso [[Fondi]], città del [[Lazio]]. Successivamente alla loro vendita innalzò in [[Roma]] una chiesa dedicata ai SS. Martiri Gervasio e Protasio (oggi [[Basilica di San Vitale (Roma)|San Vitale]]). La coincidenza che nelle due cittadine vi fosse lo stesso culto ai SS Gervasio e Protasio e che vi sia una chiesa a loro dedicata fa pensare che la matrona Vestina fu presa da entusiasmo per le meravigliose cose nello scoprimento delle Sante Reliquie di questi martiri, tanto da riuscire a coinvolgere gli abitanti di queste città nella venerazione di questi Santi.
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La copertura con capriate crollò nel 1667 e successivamente venne ricostruita a volta. Tra il 1693 e il 1708 vennero edificate le cappelle laterali. Nel 1738 venne eretto il campanile. Nell'abside, sopra il coro, si ammira una tavola di [[Pietro Perugino]] raffigurante ''La Madonna fra i santi protettori Gervasio e Protasio'', che tengono in mano due orifiammi con l'antica arme cittadina e i SS Pietro e Paolo. Nelle cappelle si possono ammirare opere di allievi del [[Perugino]] come [[Domenico Alfani|Domenico Paride Alfani]] e Giacomo di Guglielmo oltre alla tela d'altare realizzata da [[Niccolò Circignani]] e Salvio Savini. Tra le varie opere è presente un simulacro in legno del XVI secolo di probabile attribuzione a Giovanni Tedesco.
===== La cripta =====
Sotto l'abside della cattedrale sono visibili i resti di un'antica costruzione fatta con colonne e pilastri sostenenti quattro archi che vanno a riunirsi in un pilastro centrale di forma ottagonale. Questo locale era destinato a ricevere le salme dei vescovi; queste, successivamente vennero rimosse e portate in cattedrale. Fu costruita forse sulle rovine del tempio pagano esistente in epoca etrusca e romana e della chiesa cristiana fondata da Vestina nel V secolo. Si è giunti a questa conclusione poiché questa fabbrica è preesistente alla chiesa romanica. Adesso è rinvenuta una mostra delle reliquie dei SS. Gervasio e Protasio.
==== Il convento e la chiesa di San Francesco ====
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=== Altro ===
Nel territorio comunale, da segnalare la chiesetta della Madonna della Sanità, a 2 km a sud del capoluogo: vecchio romitorio con timpano romanico, e all'interno, al di sopra dell'altare, si trova una tela della scuola del [[Perugino]]. Molto interessante, soprattutto, il borgo-castello di Salci
che fu un ducato autonomo dei [[Bandini (famiglia)|Bandini]] e dei [[Bonelli (famiglia)|Bonelli]] per 292 anni, fino all'[[Unità d'Italia]]. Degno di nota è inoltre il [[Palazzo Laval della Fargna]], edificio in stile [[tardo barocco]] romano, appartenuto alla famiglia Fargna fino ai primi del Novecento e oggi sede degli uffici comunali.
==== Il borgo di Salci ====
{{Vedi anche|Ducato di Salci}}
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La posizione strategica del minuscolo territorio (0,03 km² circa) tra Città della Pieve ed [[Orvieto]] e di "cuscinetto" tra due più grandi Stati ([[Granducato di Toscana]] e [[Stato Pontificio]]) ne aveva fatto fin dal medioevo oggetto di aspre contese.
Il borgo appartenne per molto tempo ai Bandini di Castel della Pieve (dove si ammira ancora il loro palazzo), discendenti dal condottiero Vanni.
Nel 1568 [[Pio V]] elevò la signoria al rango di ducato concedendolo a [[Lucrezia Bandini]], unica figlia di [[Bandino III Bandini|Bandino III]] e di [[Giulia Cesarini]].
La scomparsa nel 1570 della duchessa portò il piccolo feudo pontificio ai piemontesi Bonelli (Michele e il fratello Cardinale Alessandrino), congiunti di [[papa Pio V]] che ne furono titolari fino al 1860.<ref>Diligenti, p.2</ref>
Nel 1886 il borgo fu venduto a Vittoria di Mirafiori, figlia di [[Vittorio Emanuele II di Savoia]] e di [[Rosa Vercellana]] che fece edificare nei dintorni un castello neogotico. Successivamente il borgo fu incamerato dal comune di Città della Pieve.
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== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|27 Ottobre 1946|1952|Giacomo Antonio Cecconi|[[Rapporti tra il Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano|PCI - PSI]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|25 Maggio 1952|1956|Giacomo Antonio Cecconi|[[Rapporti tra il Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano|PCI - PSI]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|27 Maggio 1956|1960|Solismo Sacco|[[Rapporti tra il Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano|PCI - PSI]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|6 Novembre 1960|23 Maggio 1962|Paolo Giometti|[[Rapporti tra il Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano|PCI - PSI]]}}{{ComuniAmminPrec|1962|1970|Gino Bombagli|[[Rapporti tra il Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano|PCI - PSI]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|1970|1975|Marino Serafini|[[Partito Comunista Italiano]]|Sindaco}}
{{ComuniAmminPrec|15 Giugno 1975|1980|Marino Serafini|[[Partito Comunista Italiano]]|Sindaco}}{{ComuniAmminPrec|23 giugno [[1980]]|30 giugno [[1990]]|Danilo Fonti|[[Partito Comunista Italiano]]||<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}} {{ComuniAmminPrec|4 luglio [[1990]]|23 aprile [[1995]]|Palmiro Giovagnola|[[Partito Comunista Italiano]]<br/>[[Partito Democratico della Sinistra]]||<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|24 aprile [[1995]]|13 giugno [[1999]]|Palmiro Giovagnola|[[Centro-sinistra]]||<ref name=interno />}}
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{{ComuniAmminPrec|8 giugno [[2009]]|25 maggio [[2014]]|Riccardo Manganello|[[Centro-sinistra]]||<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|26 maggio [[2014]]|26 maggio [[2019]]|Fausto Scricciolo|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]||<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|27 maggio [[2019]]|9 giugno [[2024]]|Fausto Risini|[[
{{ComuniAmminPrec|10 giugno [[2024]]|''in carica''|Fausto Risini|[[
{{ComuniAmminPrecFine}}
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*[[Strada statale 220 Pievaiola]]
*[[Val di Chiana]]
*[[Fornace Frazzi]]
*[[Cesare Orlandi]]
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