Conselve: differenze tra le versioni

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|Data istituzione =
|Altitudine = 6
|Abitanti = 9973
|Note abitanti = {{Istat|028|34|2024}}
|Aggiornamento abitanti = 31-8-2024
|Sottodivisioni = Palù, Beolo
|Divisioni confinanti = [[Arre]], [[Bagnoli di Sopra]], [[Cartura]], [[San Pietro Viminario]], [[Terrassa Padovana]], [[Tribano]]
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}}
 
'''Conselve''' (''Conselve'' in [[lingua veneta|veneto]]<ref>{{cita libro | autore= Gianna Marcato | titolo= Lingue e dialetti nel Veneto | anno= 2005 | editore= Unipress | città= Padova}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:9973Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Padova]] in [[Veneto]], posto in pianura a circa 20 chilometri a sud dal capoluogo. Centro agricolo e industriale tra i principali della Bassa Padovana, è un polo aggregatore per i comuni vicini e ospita un numero cospicuo di [[Villa veneta|ville venete]].
 
== Geografia fisica ==
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Nel territorio comunale non sono presenti fiumi o canali rilevanti, ma solo un reticolo idrografico minore (di scolo e/o di bonifica). Conselve fa parte del cosiddetto "Bacino Scolante"<ref>{{Cita web|url=https://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/acque-interne/bacino-scolante-1/il-territorio|titolo=Il territorio|sito=www.arpa.veneto.it|lingua=en|accesso=15 dicembre 2023}}</ref>: le acque che scorrono nel Comune prendono diverse direzioni, ma tutte raggiungono la Laguna di Venezia tramite il nodo idraulico di Ca' Bianca, e non arrivano al mare tramite il [[Adige|Fiume Adige]] o il [[Bacchiglione]], i due fiumi principali più prossimi.
[[File:Mappa altimetrica Comune di Conselve.jpg|sinistra|miniatura|420x420px|Mappa altimetrica del Comune di Conselve]]
Il territorio comunale ha un'elevazione massima di quasi 8 metri sul livello del mare nei pressi di Via Levà, vicino al confine con [[San Pietro Viminario]], mentre l'elevazione minima del territorio è (se si esclude il livello dei fiumi) alla fine di Via Beolo, a quasi - 1 metro sotto il livello del mare. Queste aree sono considerabili come una [[Depressione (geografia)|depressione]] e tale situazione idro-morfologica non è singolare, ma comune nelle aree di [[pianura alluvionale]] della Bassa Padovana o del [[Polesine]]. La condizione depressionaria del territorio fa sì che sia necessaria la funzione di [[Idrovora|idrovore]] per evitare l'impaludamento e l'allagamento dei terreni.
 
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=== Clima ===
[[File:Aree agricole e aree costruite, Comune di Conselve.png|sinistra|miniatura|420x420px|Uso del suolo nel Comune di Conselve: in verde le aree agricole, in grigio quelle costruite.]]
Conselve, come buona parte della [[Pianura Padana]], ha un [[Clima temperato umido|clima temperato umido con estate calda (Cfa)]] secondo la [[Classificazione dei climi di Köppen]]. Gli inverni sono raramente nevosi e spesso nebbiosi (a causa del fenomeno dell'[[Inversione termica]]) molto comune nelle aree altimetricamente più basse. Le precipitazioni sono abbastanza regolari lungo l'anno e le estati sono calde e spesso afose.
 
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Il 21% del territorio è "consumato", ovvero costruito od occupato da coperture permanenti (come le strade)<ref>{{Cita web|url=https://www.openpolis.it/numeri/quanto-suolo-consumato-ce-nel-tuo-comune/|titolo=Quanto suolo consumato c'è nel tuo comune|sito=Openpolis|lingua=it|accesso=28 dicembre 2023}}</ref>. Buona parte della superficie territoriale è composta da campi coltivati, in cui domina la coltivazione del [[mais]], a cui seguono, in ordine, il frumento, la soia, e la vite. Celebre è in particolare il vino [[DOCG]] [[Bagnoli Friularo]], coltivato in soli 14 Comuni della [[Provincia di Padova]]; la strada che attraversa il territorio del disciplinare DOCG attraversa Conselve ed è denominata "Stradon del Vin Friularo", parte delle "Strade del vino e dei prodotti" della Regione Veneto<ref>{{Cita web|url=https://www.regione.veneto.it/web/turismo/strade-del-vino-e-dei-prodotti|titolo=Strade del vino e dei prodotti, Regione del Veneto}}</ref>. La viticoltura nelle campagne conselvane ha origini antichissime: viene introdotta dai [[Benedettini]] nell'XI secolo, che bonificarono molte delle terre ora coltivabili. Risalirebbe a questo periodo anche l'introduzione tra le colture del celebre [[Raboso Piave|Raboso del Piave]], con il quale oggi si ottiene il Friularo DOCG. La sua piena affermazione si ebbe nel successivo periodo veneziano, nel XV secolo, quando con il decadimento della potenza commerciale della Serenissima nell'area del [[Mediterraneo]] e del [[Vicino Oriente]] l'importazione dei vini greci diminuì drasticamente, offrendo una possibilità di sviluppo ai vini locali. Era inoltre un vino con forte acidità, che ne permetteva la conservazione per lunghi periodi durante i viaggi in mare (veniva chiamato, appunto, "''vin da viajo''"). Dopo una crisi della viticoltura dovuta alla soppressione degli ordini religiosi conseguente alle [[Campagne napoleoniche]], la viticoltura ritorna a dominare il paesaggio conselvano grazie alle varietà sia francesi sia autoctone.
 
== StoriaOrigini del nome ==
{{...|centri abitati}}
 
== Storia ==
=== Periodo pre-romano ===
La frequentazione antica dell’attuale territorio comunale di Conselve ha lasciato poche tracce. La natura del territorio, soggetto a impaludamento e a importanti cambi di direzione del corso degli antichi fiumi, non ha permesso la scoperta di rimanenze archeologiche pre-romane. Tuttavia il territorio doveva essere frequentato, seppur a basse densità, come dimostrano scoperte archeologiche nei comuni limitrofi, lungo le diverse epoche: partendo dal [[Neolitico]] con un villaggio a [[Maserà di Padova]]<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/2005550/TECCHIATI_U._2009_I_resti_faunistici_del_Neolitico_recente_III_fase_VBQ_di_Masera_e_Monselice_Padova_in_Riassunti_del_Convegno_Dinamiche_insediative_nel_territorio_dei_Colli_Euganei_tra_Paleolitico_e_Medioevo_Este_e_Monselice_27-28_novembre_2009|titolo=}}</ref>, passando per l’[[età del rame]] con tracce archeologiche (una lama in selce) a Gorgo di [[Cartura]]; inoltre numerosi materiali sono stati portati alla luce a San Giusto di [[Anguillara Veneta]] riferibili all’[[età del bronzo]]; l’[[età del ferro]] è riccamente rappresentata da rinvenimenti da [[San Pietro Viminario]], [[Cartura]] e [[Tribano]]; importanti reperti dei [[Veneti]] antichi sono stati scoperti a [[Cartura]]<ref>{{Cita libro|curatore=Loredana Capuis|curatore2=Giovanni Leonardi|curatore3=Stefania Pesavento Mattioli|curatore4=Guido Rosada|altri=Luciano Bosio|titolo=Carta Archeologica del Veneto. Volume III|annooriginale=1992|editore=Regione del Veneto}}</ref>. Da vari studi scientifici<ref name=":0" />, è emerso come lungo il territorio di Conselve passasse, a partire dall’età del bronzo sino all’epoca alto-medievale, uno dei due corsi principali del fiume [[Adige]]. Nel febbraio 1950 venne rinvenuto, a due metri di profondità in una cava di sabbia presso [[Ca' Sagredo (Conselve)|Ca' Sagredo]], un cranio di [[Bos primigenius|uro]], portato probabilmente dalle acque alluvionali dell'Adige.
 
=== Periodo romano ===
[[File:Olla vitrea, II sec. d.C., Conselve (PD).jpg|sinistra|miniatura|Olla vitrea del II secolo d.C. rinvenuta a Conselve ed esposta ai Musei Civici di Padova. ]]
È lungo il [[dosso fluviale]] che si è formato, sopraelevato rispetto alla bassa pianura facilmente impaludata, che sono stati rinvenuti i principali reperti di epoca romana. Dei numerosi reperti ritrovati a Conselve, molti provengono dai terreni confinanti con [[Cartura]] (Via Rena), Via Fossalta, Via Levà. In quella zona (probabilmente lungo le antiche sponde dell’Adige) doveva esserci una [[Villa (storia romana)|villa rustica]] attiva durante l’impero di [[Caligola]]<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.academia.edu/5975455/Dinamiche_insediative_e_organizzazione_territoriale_a_sud_di_Padova_in_et%C3%A0_romana|titolo=}}</ref>. Per altri reperti non si conosce l’ubicazione originaria: è il caso, traper cuiesempio, ladi straordinariadue ollaolle vitreavitree conservataconservate ai [[Musei civici di Padova|Musei Civici di Padova]], nonle sicui conosceorigini l’ubicazionesono originariadiscusse.<ref>{{Cita libro|autore-capitolo=Simonetta Bonomi|titolo=Le divisioni agrarie romane nel territorio patavino}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Girolamo Zampieri|titolo=Vetri antichi del Museo Archeologico di Padova}}</ref>
 
Il territorio conselvano in epoca romana era presumibilmente diviso tra gli ager di [[Storia di Padova|Patavium]] e di [[Este (Italia)|Ateste]], dato che il confine doveva passare proprio lungo l’antico Adige. Senza soluzione di continuità era invece la centuriazione di epoca augustea, di cui si scorgono i segni in varie zone del territorio: per gli assi Nord-Sud l’attuale Via Fossalta e Via Levà (fino a Cagnola); per gli assi est-ovest il tratto finale di via Pontecchio<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=Michele Matteazzi|titolo=IL PAESAGGIO CENTURIATO A SUD DI PADOVA: UNA NUOVA LETTURA DALLO STUDIO ARCHEOMORFOLOGICO DEL TERRITORIO|rivista=Agri Centuriati|volume=11 (2014)}}</ref>. Sia l’ager di Ateste<ref>{{Cita libro|autore=Jacopo Bonetto|titolo=Archeologia delle Regioni d'Italia. Veneto|annooriginale=2009}}</ref>, sia, in misura minore, quello di Patavium<ref>{{Cita libro|autore=L. Lazzaro|titolo=Per una storia di Abano, I, Dall'età preromana al Medioevo|annooriginale=1983}}</ref>, sono stati in parte assegnati anche a militari provenienti dalla celebre [[Battaglia di Azio]].
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=== Il Medioevo e le Signorie ===
L'Alto Medioevo è un periodo turbolento per il Conselvano. Con la vittoria di [[Carlo Magno]] sui [[Longobardi]] nel 774, i [[Franchi]] diedero vita alla [[Marca Trevigiana|Marca trevigiana]] (territori governati da un marchese con alle dipendenze duchi e conti) e Conselve finì sotto questa giurisdizione. Fu proprio Carlo Magno, con l’appoggio della Chiesa, a effettuare un riordinamento politico – amministrativo dei territori conquistati, investendo il clero di privilegi ed immunità. Già nel 912 il vescovo di Padova ottenne da [[Berengario del Friuli]], [[Regno d'Italia (Sacro Romano Impero)|Re d'Italia]], di dotarsi di torri e castelli a protezione degli [[UnniUngari]], che saccheggeranno la cittadina solo due anni più tardi.
 
Fu dunque necessario per il territorio dotarsi di un sistema di potere maggiormente strutturato e di un fortilizio per difendere la comunità dagli attacchi esterni. Il castello di Conselve sorse dunque al limitare del paese, in quella che è (non a caso) l'attuale Via Castello. I primi signori del posto furono i Conti, protetti dai masnadieri: nel 963, per meriti di guerra, Inghelfredo Conti ricevette dall'imperatore [[Ottone II di Sassonia|Ottone II]] i castelli di Conselve e Cartura, mentre nel 983 Inghelfredo Conti Lazara venne confermato signore di Conselve dall'imperatore [[Ottone III di Sassonia|Ottone III]] e poté costruire il suo palazzo vicino al castello, entrambi poi andati distrutti nei secoli successivi.
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Con la morte di Albertino da Baone nel 1182 inizia a sfaldarsi il potere e le eredità della dinastia locale, in favore dei [[Da Carrara]]: è in questo caso lo stesso [[Federico Barbarossa]] a garantire il passaggio delle proprietà tra le due famiglie nel 1184<ref name=":5" />. Oltre al potere signorile e a quello ecclesiastico, era rilevante anche il potere del Comune di Conselve, (già realtà "informale" attorno al 1150) che rappresentava i liberi cittadini e la cui azione di difesa del territorio si rammenta in molti atti giuridici, tra cui i conflitti con proprietà ecclesiastiche (come il Monastero di San Michele a [[Brondolo]], nella quale causa intervenne anche [[Papa Onorio III]]) o con il Comune di [[Monselice]] per la gestione delle bonifiche dell'attuale territorio di [[San Pietro Viminario]].<ref name=":5" />
 
I Carraresi diventano Signori di Conselve nel 1217, ma l’affermarsil'affermarsi della signoria di [[Ezzelino da Romano|Ezzelino Da Romano]] (1237 – 1256) arrestò lo sviluppo di una signoria comunale di quella famiglia in Padova<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/da-carrara_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=CARRARA, da - Enciclopedia|sito=Treccani|lingua=it|accesso=25 settembre 2024}}</ref>. Nel 1256 Ezzelino da Romano fece circondare Conselve di fossati per impedire ai soldati di [[Filippo Fontana]], [[arcivescovo di Ravenna]] e inviato di [[papa Alessandro IV]], di attaccarlo direttamente. Nonostante ciò vi fu un primo scontro a Conselve, catastrofico per il tiranno e per la città che venne completamente rasa al suolo, cui seguì un'altra sconfitta a [[Pernumia]].
 
Segue la "seconda repubblica padovana"<ref>{{Cita web|url=https://atlive.disll.unipd.it/public/pagine/storia/citta/padova|titolo=Atlante della Letteratura del Veneto Medievale|sito=atlive.disll.unipd.it|accesso=3 ottobre 2024}}</ref> in cui il capoluogo vive una stabile [[Età comunale|esperienza comunale]] che si riflette anche nel conselvano, dove tornarono ad incrementarsi i commerci, le attività artigianali, la produzione agricola e l’allevamento dei cavalli, pur con qualche difficoltà (come la terribile alluvione del 1294, che distrusse completamente il paese). Dopo la caduta di Ezzelino, tra le altre cose, il missionario [https://wikipedia.org/wiki/Giovanni_da_Gaibana Giovanni da Gaibana] beneficia delle rendite della Collegiata di Conselve; si sa che qualche anno più tardi il coro dei canonici di Conselve viene abolito a causa dell'aria malsana e delle valli paludose<ref name=":3" />. In ogni caso, verso la fine del Duecento Conselve aveva una popolazione di circa 1450 abitanti, settimo comune per abitanti dell'attuale Provincia di Padova<ref name=":5" />.
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Quando il 20 maggio 1782, [[Papa Pio VI]] deviò per Conselve sulla strada dall'[[Austria]] a Roma (di ritorno dall'[[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena|imperatore Giuseppe II]] con i suoi doni) venne affrontato dal brigante conselvano Clodino, che assieme a un complice tentò a [[Cartura]] un assalto della colonna papale scortata da molti cavalieri, ma fu arrestato e condotto in carcere a Conselve. Il pontefice intanto deviò a Conselve in attesa che fossero rimesse in sesto le strade Pisane (la Monselice-Rovigo) allora in pessime condizioni, fece una breve sosta per il cambio dei cavalli e benedì il popolo. In effetti la fine del Settecento è un periodo in cui nel Conselvano si registrano forti fenomeni di brigantaggio e banditismo: tra le conseguenze, molti nobili che prima abitavano nelle campagne decidono di trasferirsi a Padova o a Venezia. Quelli che restarono si costruirono dei cunicoli sotterranei (ancora visibili presso la fattoria Molon di Via Fossalta) per nascondersi o per ottenere un aiuto dalle famiglie vicine<ref name=":3" />.
 
=== Napoleone e il [[Regno Lombardo-Veneto]] ===
Nella 1796 [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] entrò in Italia con il suo esercito per combattere l’Austria giungendo prima a Padova e poi, il 15 maggio 1797, provocando la caduta della Serenissima con la dichiarazione della “Municipalità” di Venezia. Conselve fu depredata di calici e paramenti preziosi del Duomo, oltre che di ori e argenterie nelle case.<ref name=":3" /> Nel 1805 il Veneto diventò parte del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d’Italia]] napoleonico. In questo periodo furono istituite le leggi sui cimiteri, sull’anagrafe e la leva militare, nel 1807 fu istituito il nuovo catasto censuario, vennero abolite le corporazioni, soppresse le parrocchie e gli enti ecclesiastici. A seguito della soppressione dei conventi i loro possedimenti furono acquistati da nuovi proprietari tra cui alcune delle famiglie esponenti della ricca colonia ebraica di Padova e dai i rappresentanti della borghesia agraria. Da “Il territorio padovano illustrato” di Andrea Gloria si traggono i nomi di alcuni proprietari di terreni in comune di Conselve: Nobile Lazara, Salom Moisè e Giuseppe, Conte Suman Pietro Tiberio, Conte Barzizza Vincenzo Paolo, Conte Papafava Alessandro e Alberto, Trieste Gabriele<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.conselve.pd.it/pat2016/files/c0305_RelazioneStorica.pdf|titolo=Relazione storica, Comune di Conselve}}</ref>. Nei primissimi anni dell'Ottocento si intensifica anche il fenomeno del [[Brigantaggio italiano|brigantaggio]], che viene energicamente stroncato solo nel 1810.<ref name=":3" />

[[File:Schermata 2023-12-15 alle 21.57.20.png|sinistra|miniatura|440x440px|Carta militare dell'Impero Austroungarico (1818-1829), zona del Conselvano. Si noti la presenza di vasti acquitrini e paludi nel territorio a est della frazione Palù, dove oggi sorge la zona industriale.]]

Dopo il [[Congresso di Vienna]] del 1815 venne definitivamente stabilita la [[Impero austro-ungarico|dominazione austriaca]] sugli ex possedimenti della Repubblica Veneta. Il territorio si trova in gravi condizioni di dissesto economico e produttivo, e il governo austriaco intervenne con importanti interventi pubblici, ricostruzioni di strade, riorganizzazione burocratica, opere a carattere sociale e sanitario. I nuovi proprietari del Conselvano introdussero nuove colture e migliorie tecniche agrarie, come il [[gelso]] e l’allevamento dei [[bachi da seta]], conducendo d’altro canto all’eccessiva estensione della coltura del mais a danno di altre produzioni cerealicole e dei pascoli già scarsi.
 
Il 28 Marzo 1838 l'Arciduca [[Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena]] visitò la cittadina<ref name=":3" />. I [[moti del 1848]] interessarono il Comune, con molti Conselvani che vi parteciparono sia a Padova sia nel territorio comunale, come nell'assalto al Commissariato del 27 marzo, e con l'esproprio di 16 case da parte degli Austriaci, trasformate in caserme.<ref name=":3" /> Il pugno di ferro venne mantenuto per tutti i decenni successivi: si registra, ad esempio, un'esecuzione sommaria di 6 pregiudicati "tutti confessi" nel 1852, lungo le mura del cimitero. Anche la condizione della popolazione rurale era precaria: la maggior parte degli edifici era ancora di fango e paglia, e nel 1850 vi erano 4000 abitanti e almeno 450 [[Casone (architettura)|casoni]]. A peggiorare tali condizione è il costante ripresentarsi delle epidemie, specialmente di colera: nel 1818, nel 1831 (780 morti), nel 1836-39 (560 morti), 1849 (più di 100 morti), nel 1854. Tuttavia il governo austriaco promosse anche molti lavori di pubblica utilità, come il miglioramento delle strade o la costruzione della piazza per come la conosciamo oggi.
 
=== Conselve dall'[[Unità d'Italia]] ===
La [[Terza guerra d'indipendenza italiana|terza guerra d'indipendenza]] porta il Veneto entro i confini del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]: pur senza battaglie, l'esercito guidato da [[Enrico Cialdini]] transitò per Conselve. I 1224 maschi sopra i 21 anni poterono dunque partecipare al [[Plebiscito del Veneto del 1866|plebiscito del 1866]]. L'11 febbraio 1869 si registra la visita e la commemorazione dei caduti conselvani di [[Menotti Garibaldi]].
 
Nonostante il cambio di governo, si continuò lo sfruttamento della terra da parte dei proprietari con conseguente impoverimento della popolazione. Ad aggravare la situazione si aggiunsero le conseguenze del grave dissesto idrogeologico provocato da decenni di abbandono delle strutture di bonifica. La [[pellagra]], ad esempio, definita "morbus miseriae", era comunissima tra le classi povere e venne debellata solo a inizio Novecento. Anche la scolarizzazione era molto bassa: nel 1881 l'[[analfabetismo]] raggiungeva il 67% della popolazione<ref>{{Cita libro|autore-capitolo=Chiara Traverso|titolo=Conselve. Luogo Nobile del Padovano|capitolo=L'Ottocento a Conselve}}</ref>. Nel 1882 si verificò una devastante [[Alluvione del Polesine del 17 settembre 1882|inondazione dell’Adige e del Bacchiglione]] che portò nel Conselvano alla perdita della produzione agricola per due anni.
 
Causato dal progressivo peggioramento delle condizioni di vita iniziò in questo periodo la grande emigrazione, sia stagionale sia permanente, verso altri paesi dell’Europa ma anche verso l’America e l’Australia. Bisogna attendere l’inizio del XX secolo per assistere nel Conselvano alla crescita di un’imprenditoria locale con lo sviluppo a Conselve di industrie laterizie, officine meccaniche agricole, e di alcuni piccoli insediamenti artigianali di servizio.
 
I casoni di terra cruda e di paglia continuavano a essere il poco glorioso distintivo per Conselve: si registra l'azione energica, anche a mezzo stampa, contro queste abitazioni del Sindaco Franzolin, dal 1909 al 1913, e ancora con l'opera di risanamento della cassa rurale promossa dal governo fascista nel 1939.
 
Durante la [[prima guerra mondiale]] l'ospedale, le scuole e il Prà furono a totale disposizione degli eserciti e l'agricoltura fu fortemente danneggiata, mancando gli uomini da lavoro. Dopo la [[battaglia di Caporetto]] a Conselve si rifugiarono molti soldati (soprattutto italiani e cecoslovacchi), nonché cittadini e autorità padovane in fuga dai bombardamenti sulla città. I morti conselvani del primo conflitto mondiale furono 154.
 
Con l'avvento del [[Fascismo]] inizia lo [[squadrismo]] agrario: nel marzo del 1921 il [[Fasci italiani di combattimento|Fascio]] di Padova sedò uno sciopero dei mugnai in paese. A differenza di altri comuni (come a [[Cartura]] o [[Candiana]]) il paesaggio agrario non cambiò granché durante il Fascismo, se non per qualche casone abbattuto.<ref name=":3" />
 
Fatto poco comune fu, nel primo Novecento, il susseguirsi di due arcipreti a Conselve che divennero entrambi vescovi alla fine del loro mandato nel paese: il primo, [[Guido Maria Mazzocco]], divenne [[Diocesi di Adria-Rovigo|Vescovo di Adria]] nel 1937; il secondo, [[Giovanni Battista Dal Prà]], divenne [[Diocesi di Terni-Narni-Amelia|Vescovo di Terni]] nel 1948.<ref>{{Cita libro|autore-capitolo=Pierantonio Gios|titolo=Conselve. Luogo nobile del Padovano|capitolo=I due vescovi di Conselve}}</ref>
 
Anche durante la [[Seconda guerra mondiale]] i Conselvani diedero il loro tributo di sangue: 50 soldati morti, 20 dispersi (specialmente nella [[campagna italiana di Russia]]), 13 [[Partigiano|partigiani]] caduti durante la [[Resistenza italiana|Resistenza]], 7 civili morti per causa di guerra. Inoltre, nel maggio del '43 un aereo da ricognizione italiano fu colpito da caccia nemici e precipitò nella frazione di Palù.<ref name=":3" /> Riguardo alla Resistenza, Conselve fu centro operativo e teatro di numerose azioni di ribellione al governo fascista. La "Brigata Azzurra", di 50 uomini, si concentrava in particolare su Conselve e venne solo in un secondo momento collegata con il [[Comitato di Liberazione Nazionale]]; aveva lo scopo di mettere in salvo i tanti prigionieri di guerra sbandati e di radunare gli ex militari renitenti alla leva delle [[Brigate nere]]. Era anche in azione la "Brigata Brunello Rutoli"<ref>{{Cita web|url=https://phaidra.cab.unipd.it/detail/o:34812|titolo=Brigata partigiana mista Brunello Rutoli. Relazione e cenni storici|autore=Brigata Rutoli, Marino Munari|sito=AIVSREC Busta 9 fascicolo 4.1|accesso=2 ottobre 2024}}</ref> e la "Brigata Garibaldi"<ref>{{Cita web|url=http://archivioresistenza.fondazionegramsci.org/resistenza-gramsci/detail/IT-GRAMSCI-HIST0004-0000481/Padova-Brigata-Garibaldi-Padova.html?index=4&startPage=0&query=&jsonVal=%7B%22jsonVal%22:%7B%22query%22:%22*:*%22,%22startDate%22:%22%22,%22endDate%22:%22%22,%22fieldDate%22:%22dataNormal%22,%22_perPage%22:20,%22archivio%22:%22%5C%22Brigate+Garibaldi%5C%22%22,%22enti%22:%22Comando+generale+delle+brigate+Garibaldi.+Brigata+Garibaldi+Venezia%22%7D%7D&orderBy=&orderType=asc|titolo=Archivi della Resistenza|sito=archivioresistenza.fondazionegramsci.org|accesso=2 ottobre 2024}}</ref>, comunista, aiutata dai [[partigiani jugoslavi]]. In generale, i partigiani effettuavano sabotaggi alle comunicazioni (una grande centrale telefonica era stata costruita dai tedeschi in Via Fossalta), ma anche qualche assalto alle colonne militari. Per contrastare l'azione partigiana, i tedeschi realizzarono una rete di fortificazioni trincerate nella Bassa Padovana, tramite il lavoro forzato dell'[[Organizzazione Todt]], tra cui una che da [[Piove di Sacco]] arrivava a [[Lozzo Atestino]], passando per Conselve.
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Tra i personaggi bellici più importanti che operarono a Conselve si ricordano [[Mario Carità]], che con la temibile azione della [[Banda Carità]] frenava le azioni di Resistenza, e [[Albert Kesselring]] che, ospite a Villa Maldura di [[Pernumia]], convocò a Conselve una trentina di comandanti della zona<ref name=":4">{{Cita libro|autore=Ferruccio Sabbion|titolo=Memorie di guerra dei Conselvani|anno=2010}}</ref>. Alle ore 14:30 del 28 aprile 1945, gli inglesi giunsero a Conselve; la gente era commossa e le campane suonavano a distesa. Dopo il voto fatto dai Conselvani alla Madonna nel 1944, che chiesero che Conselve fosse risparmiata dalla guerra, venne eretta l'attuale chiesetta nella frazione Beolo.
 
Un episodio singolare riguarda la storia delle campane del Duomo durante la [[seconda guerra mondiale]]: nel maggio del 1943 due campane vennero sequestrate per essere fuse e trasformate in armi da guerra, ma Monsignor dal PraPrà, dopo l'[[Armistizio dell'8 settembre 1943|armistizio dell'8 Settembre 1943]], corse di persona a ritirarle dalla [[Fonderia Colbachini]] di [[Cervarese Santa Croce]] che le aveva prese in consegna. Le seppellì nel cortile della canonica e poi, nell'agosto del 1944 le fece installare nuovamente sulla torre campanaria.
 
In seguito alla tremenda [[Alluvionealluvione del Polesine del novembre 1951]], Conselve ospitò 800 profughi e si registra la visita, il 18 Novembre dello stesso anno, del Presidente della Repubblica [[Luigi Einaudi]] e della moglie Aida<ref name=":4" />.
 
Almeno 300 nuclei familiari conselvani sono migrati altrove tra gli anni '20 e gli anni '70, in cerca di maggiori fortune<ref name=":3" />, specialmente nel [[Triangolo industriale]] e nel Nord Europa. Successivamente, si è avviato un processo che ha portato Conselve, assieme al resto del Padovano, a essere un territorio relativamente ricco e con molte attività industriali (ha aiutato, in questo senso, la costruzione dell'ampia zona industriale).
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Ville venete e centro storico, Conselve.png|sinistra|miniatura|420x420px|Centro storico del Comune di Conselve (in marrone) e localizzazione delle Ville Venete (il numero si riferisce al testo di questo paragrafo).]]

Il centro storico di Conselve è mappato dall'Atlante dei Centri Storici della Regione Veneto e si sviluppa principalmente lungo Via Matteotti, Via Vittorio Emanuele II e Via San Valentino<ref>{{Cita web|url=https://www.regione.veneto.it/web/lavori-pubblici/dalla-a-alla-z-dettaglio?articleId=57368|titolo=Atlante dei Centri Storici del Veneto, Regione del Veneto}}</ref>. Si tratta di un centro storico di forma lineare ma compatto, con edifici bassi e ville (denominate in origine "case da muro", soprattutto cinque-settecentesche) che avevano un collegamento diretto con le proprie tenute di campagna, situate appena dietro gli edifici stessi. La vocazione maggiormente agricola e meno "urbana" della Conselve antica si nota anche dalla quasi totale assenza di vie porticate e di fortificazioni in muratura, entrambi presenti nei centri storici più urbani quali quelli delle vicine [[Monselice]], [[Piove di Sacco]] o [[Este (Italia)|Este]]. Oltre ai principali edifici monumentali presenti nel nucleo storico, si trovano numerose ville di campagna, ora inserite nel tessuto urbano moderno. L'[[Istituto regionale ville venete]] conta nove [[Villa veneta|ville venete]] nel territorio comunale<ref>{{Cita web|url=https://irvv.regione.veneto.it/index.php?wp=INDEX#prettyPhoto|titolo=Ville Venete, Comune di Conselve}}</ref>.
=== Centro Storico ===
 
==== Ville Venete ====
[[Ca' Sagredo (Conselve)|Ca' Sagredo]], ufficialmente '''Villa [[Sagredo]] Toderini''' (1), è probabilmente la più nota e rilevante villa veneta non solo di Conselve, ma anche, assieme a [[Villa Garzoni (Pontecasale)|Villa Garzoni di Pontecasale]], dei comuni del Conselvano. Venne costruita a partire dalla seconda metà del XVII secolo da [[Giovanni Sagredo]], podestà di [[Padova]] e ambasciatore della [[Repubblica Serenissima]] presso le principali corti europee tra cui [[Parigi]]. Nato come casino di caccia, nel 1667 viene trasformato in residenza di campagna dopo che il [[Maggior Consiglio]] non convalida l'elezione a [[Doge della Repubblica di Venezia]] di Giovanni, che qui si auto-esilia e frena i lavori di abbellimento della residenza<ref>{{Cita web|url=http://www.stradonvinfriularo.it/schede/conselve/davedere.htm|titolo=Stadon del Vin Friularo - da vedere|sito=www.stradonvinfriularo.it|accesso=16 dicembre 2023}}</ref>. La villa nel Settecento passò in eredità ai Balzan, che all'inizio dell'Ottocento la restaurarono dopo il saccheggio napoleonico, e da questi ai Toderini dei Gagliardis dalla Volta, attuali proprietari. Dell'elegante facciata si evidenziano un frontone triangolare con un'edicola a volute, e le statue che scandiscono l'edificio e che rappresentano fama, abbondanza, carità, ricchezza, agricoltura, poesia e musica, realtà compresenti nell'abitare in villa. Negli interni si conservano pregevoli decorazioni a stucco settecentesche, dalle quali prendono il nome le varie stanze: quella dei vasi, quella dello scudo, con il caminetto barocco ornato dallo stemma dei Sagredo, quella delle colonne, detta anche ionica, ed infine quella del liocorno, ove l'animale si erge a decorare la cappa del camino in pietra. Oltre la quinta costruita si apre il parco-giardino adorno di pregevoli e rare essenze.
 
[[File:Ca-sagredo-facciata.jpg|miniatura|302x302px|Ca' Sagredo Toderini]]
'''Villa [[Malipiero (famiglia)|Malipiero]]-[[Moro (famiglia)|Moro]]-[[Zen (famiglia)|Zen]]-Schiesari''' (2) è oggi sede del Comune di Conselve. Il palazzo fu fatto erigere dai conti Zen di Venezia nel primo decennio del Settecento, ristrutturando e ampliando l'edificio che, nello stesso sito, vi sorgeva in precedenza. Si trattava di una casa da muro, di origine forse tardo trecentesca, con tracce gotiche (avallate da un fregio in stile gotico ritrovato all'interno), nel 1447 di proprietà di Toma Malipiero. Il fronte principale è caratterizzato da un loggiato costituito da cinque archi a tutto sesto, sostenuti da tozze colonne con capitello ionico a base di pietra. Il piano nobile è caratterizzato da una trifora posta su un terrazzino con balaustra di pietra. Dopo aver cambiato vari proprietari, il palazzo venne acquistato nel 1892 dagli Schiesari, per poi passare nel 1946 al comune. La corte chiusa retrostante testimonia il passato agricolo della villa, in quanto sono ancora presenti la barchessa per il ricovero degli attrezzi e del personale, altri annessi rustici e la colombara.
 
[[File:Villa Zen Conselve.jpg|miniatura|302x302px|Lato posteriore di Villa Zen]]
'''Villa [[Malipiero (famiglia)|Malipiero]]-[[Moro (famiglia)|Moro]]-[[Zen (famiglia)|Zen]]-Schiesari''' (2) è oggi sede del Comune di Conselve. Il palazzo fu fatto erigere dai conti Zen di Venezia nel primo decennio del Settecento, ristrutturando e ampliando l'edificio che, nello stesso sito, vi sorgeva in precedenza. Si trattava di una casa da muro, di origine forse tardo trecentesca, con tracce gotiche (avallate da un fregio in stile gotico ritrovato all'interno), nel 1447 di proprietà di Toma Malipiero. Il fronte principale è caratterizzato da un loggiato costituito da cinque archi a tutto sesto, sostenuti da tozze colonne con capitello ionico a base di pietra. Il piano nobile è caratterizzato da una trifora posta su un terrazzino con balaustra di pietra. Dopo aver cambiato vari proprietari, il palazzo venne acquistato nel 1892 dagli Schiesari, per poi passare nel 1946 al comune. La corte chiusa retrostante testimonia il passato agricolo della villa, in quanto sono ancora presenti la barchessa per il ricovero degli attrezzi e del personale, altri annessi rustici e la colombara.
'''Villa [[Michiel]]-Suman-Ferrante-Deganello''' (3) ha impianto originario tardo Cinquecentesco e fu fatta erigere dalla nobile famiglia veneziana dei [[Michiel]]. La facciata esterna, lunga quasi ottanta metri, è stata modificata nel corso del Settecento. Il prospetto interno, che si apre sull'ampio giardino, è invece Cinquecentesco. Un tempo l'intero complesso architettonico comprendeva anche stalle, scuderie, cantine e un oratorio privato; un'antica ghiacciaia è ancora visibile poco lontano dalla villa.[[File:Villa Ferrante-Deganello, Conselve.jpg|miniatura|400x400px|Villa Michiel-Suman-Ferrante-Deganello]]'''Villa de Lazara''' (4) è stata eretta nel XV secolo dalla potente e antica famiglia dei Lazara (Nicolò de Lazara era governatore e vicario di Conselve a inizio Quattrocento). Nei secoli seguenti il palazzo ha subito alcune importanti interventi di ristrutturazione e di ampliamento, quando venne eretto l’alto fastigio sulla facciata est e, nel lato nord, il pronao. La villa è impostata su una pianta quadrangolare con un portico aggettante nella facciata sulla strada. I due prospetti laterali, simmetrici, presentano la soprelevazione di un piano dell’area mediana con una impostazione a croce greca. La villa nel 1547 ha ospitato [[Enrico III di Francia]], (al tempo principe), nel 1683 [[san Gregorio Barbarigo]] (al tempo vescovo di [[Padova]]), nel 1748 [[papa Clemente XIII]] (al tempo cardinale Carlo Rezzonico) e nel 1838 il [[Regno Lombardo-Veneto|viceré del Lombardo-Veneto]] [[Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena]]. Acquistata nel 1905 da monsignor Francesco Beggiato la villa è diventata il patronato parrocchiale, dal 1927 retto dai padri canossiani. Nel suo oratorio è presente una bella volta affrescata del 1733. Il parco antistante, denominato "Prà" (in [[Lingua veneta]] "prato") era l'antico parco della villa (ma già nel Cinquecento in parte di esso vi si svolgeva il pubblico mercato) e attualmente è il principale parco urbano della cittadina. Il Prà è sottoposto a vincolo a livello nazionale in quanto, tra gli altri motivi, è "''costituito da un'ampia area nella quale si ergono imponenti piante di platani, di non comune bellezza, di rilevante altezza e di eccezionale sviluppo''" (D.M. 22/05/1972).
 
[[File:Villa Zen Conselve.jpg|miniatura|302x302px|Lato posteriore di Villa Zen]]
 
'''Villa [[Michiel]]-Suman-Ferrante-Deganello''' (3) ha impianto originario tardo Cinquecentesco e fu fatta erigere dalla nobile famiglia veneziana dei [[Michiel]]. La facciata esterna, lunga quasi ottanta metri, è stata modificata nel corso del Settecento. Il prospetto interno, che si apre sull'ampio giardino, è invece Cinquecentesco. Un tempo l'intero complesso architettonico comprendeva anche stalle, scuderie, cantine e un oratorio privato; un'antica ghiacciaia è ancora visibile poco lontano dalla villa.
 
[[File:Villa Ferrante-Deganello, Conselve.jpg|miniatura|Villa Michiel-Suman-Ferrante-Deganello]]
 
'''Villa [[Michiel]]-Suman-Ferrante-Deganello''' (3) ha impianto originario tardo Cinquecentesco e fu fatta erigere dalla nobile famiglia veneziana dei [[Michiel]]. La facciata esterna, lunga quasi ottanta metri, è stata modificata nel corso del Settecento. Il prospetto interno, che si apre sull'ampio giardino, è invece Cinquecentesco. Un tempo l'intero complesso architettonico comprendeva anche stalle, scuderie, cantine e un oratorio privato; un'antica ghiacciaia è ancora visibile poco lontano dalla villa.[[File:Villa Ferrante-Deganello, Conselve.jpg|miniatura|400x400px|Villa Michiel-Suman-Ferrante-Deganello]]'''Villa de Lazara''' (4) è stata eretta nel XV secolo dalla potente e antica famiglia dei Lazara (Nicolò de Lazara era governatore e vicario di Conselve a inizio Quattrocento). Nei secoli seguenti il palazzo ha subito alcune importanti interventi di ristrutturazione e di ampliamento, quando venne eretto l’alto fastigio sulla facciata est e, nel lato nord, il pronao. La villa è impostata su una pianta quadrangolare con un portico aggettante nella facciata sulla strada. I due prospetti laterali, simmetrici, presentano la soprelevazione di un piano dell’area mediana con una impostazione a croce greca. La villa nel 1547 ha ospitato [[Enrico III di Francia]], (al tempo principe), nel 1683 [[san Gregorio Barbarigo]] (al tempo vescovo di [[Padova]]), nel 1748 [[papa Clemente XIII]] (al tempo cardinale Carlo Rezzonico) e nel 1838 il [[Regno Lombardo-Veneto|viceré del Lombardo-Veneto]] [[Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena]]. Acquistata nel 1905 da monsignor Francesco Beggiato la villa è diventata il patronato parrocchiale, dal 1927 retto dai padri canossiani. Nel suo oratorio è presente una bella volta affrescata del 1733. Il parco antistante, denominato "Prà" (in [[Lingua veneta]] "prato") era l'antico parco della villa (ma già nel Cinquecento in parte di esso vi si svolgeva il pubblico mercato) e attualmente è il principale parco urbano della cittadina. Il Prà è sottoposto a vincolo a livello nazionale in quanto, tra gli altri motivi, è "''costituito da un'ampia area nella quale si ergono imponenti piante di platani, di non comune bellezza, di rilevante altezza e di eccezionale sviluppo''" (D.M. 22/05/1972).
 
'''Casa Schiesari-Bergonzini''' (5) risale alla prima metà del XVII secolo. La villa ha un volume compatto, solido, elevato di due piani più soffitte su una pianta pressoché quadrata. Il portale d'ingresso è contornato da una cornice in trachite decorata da uno stemma araldico in corrispondenza della chiave. Il tetto è in coppi a quattro falde di forma piramidale. Sul retro è presente un grande giardino a cui si accede attraverso un ampio portale carraio posto a destra dell'immobile.
 
==== Edifici religiosi ====
Il '''Duomo''', o [[Chiesa di San Lorenzo Martire (Conselve)]] è il principale edificio religioso della cittadina e ospita la sede del Vicariato del Conselvano. L'edificio antico sorse già nel X secolo, e la prima citazione scritta della chiesa risale al 1026, rendendola una delle più antiche della [[Diocesi di Padova]]. L'attuale chiesa è stata costruita abbattendo la precedente pieve, più piccola e a tre navate, fatta costruire nel 1194 da Alberto da Baone. La visita di [[Gregorio Barbarigo|San Gregorio Barbarigo]] del 1683 evidenziò la necessità di costruire una chiesa più ampia<ref name=":3" />. L'attuale aspetto del Duomo si deve a lavori che iniziarono nel 1720 e che terminarono nel 1748, quando fu consacrata dal cardinale Carlo Rezzonico, divenuto poi [[papa Clemente XIII]]. La facciata viene invece conclusa nel 1896, con cinque statue dello scultore [[Valentino Panciera Besarel]]. <ref name=":6">{{Cita libro|autore-capitolo=Chiara Ceschi|titolo=Conselve. Luogo nobile del Padovano|capitolo=La Parrocchiale di San Lorenzo}}</ref>Tra le varie opere d'arte conservate nel Duomo spicca la [[pala d'altare]] del ''Martirio di san Lorenzo'' (primi del Seicento), che un recente restauro ha permesso di attribuireattribuita alla scuola del [[Tintoretto]] o del [[Dario Varotari il Vecchio|Varotari]]<ref name=":6" />. La pala apparteneva al vecchio Duomo, del quale rimangono altre tracce (due colonne sormontate da putti esternamente all'edificio, nel lato orientale, e i primi due altari marmorei laterali in stile barocco). Sempre all’interno, si segnalano inoltre: i pregiati altaril'altare in marmo in stile rinascimentale su progetto della bottega di [[Alvise Tagliapietra]], l’artistica Via Crucis in terracotta incastonata sul dado del piedistallo delle lesene, due grandiose tele (20 m² ciascuna) infisse ai due lati del presbiterio: (a destra l'"''[[Ultima Cena nell'arte|Ultima Cena]]''" e a sinistra "''Il Sacrificio di [[Melchisedec]]")'' entrambe opera di [[Ludovico Seitz]], una ''Pentecoste'' di [[Baldassarre D'Anna]], sculture di [[Pietro Baratta]], ''Santa Maria Margherita La Coque e il Sacro Cuore'' di [[Luigi Morgari]], ''Battesimo di Cristo'' di [[Teodoro Matteini]], ostensorio d'argento dorato di [[Angelo Scarabello]], in canonica, ''Madonna col Bambino'' dell'ambito di [[Pietro Damini]]. Il campanile ha la base risalente all'antica pieve del 1194, la parte che dal basso arriva all'orologio è del XIV secolo e la sommità del '700.
 
[[File:Conselve Duomo.jpg|miniatura|301x301px|Interno del Duomo di San Lorenzo]]
 
L{{'}}'''oratorio di [[San Francesco]]''', inglobato nel complesso ex mulini Gentilini, un tempo era annesso a Villa Fante. La chiesetta conserva al suo interno una pala d'altare di anonimo artista veneto, risalente alla metà del Seicento che raffigura la ''[[Madonna col Bambino]] e [[san Francesco]]''. L'iscrizione murata sulla parete destra ricorda che il primo oratorio qui costruito fu fondato da [[san Prosdocimo di Padova]] e che fu bruciato dal passaggio nel 914 dagli [[Unni]], poi riedificato e ristrutturato nel 1653.
 
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==== Altro ====
'''La Loggia''', sede del Vicariato, fu eretta nel 1402, ricostruita nel 1541 e manomessa più volte, con l'aggiunta di un piano nel 1972. Del passato antico rimane solo il portale dell'antico oratorio, con un fregio con gli stemmi dei Vicari, mentre gli affreschi sono andati perduti coi lavori.
 
'''Palazzetto Ajaccio''', in Via Vittorio Emanuele II 40, fu di proprietà della famiglia Lazara. Sulla facciata laterale (anticamente la principale) si notano delle porte ad arco con mascheroni in chiave di volta. Fu scuola elementare, abitazione, osteria. Sul tetto a ponente si trova un bel camino veneziano, mentre sul muro meridionale vi è una lapide che ricorda il passaggio di [[Papa Pio VI]] a Conselve il 20 Maggio 1782, di ritorno da [[Vienna]].
 
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La '''chiesa di [[San Giovanni Battista]] Decollato di Palù''' è stata costruita nel 1574 per volontà di Giovanni Lazara come parte di una villa ora perduta. La chiesa fu restaurata nel 1647 e ospita la cappella sepolcrale della famiglia Lazara, progettata da [[Lorenzo Bedogni]]. Nel 1768, la [[Repubblica Veneta]] soppresse il convento di Sant’Agostino e incamerò i beni della chiesa, ma i Lazara vinsero la causa per la restituzione e la affidarono a sacerdoti mansionari legati a Conselve. Nell’antico oratorio è possibile ammirare, nella cupola, il prezioso affresco che il pittore emiliano [[Luca Ferrari]] realizzò nel 1640. Restaurato nel 2006, in esso sono raffigurati otto santi, ciascuno con i propri attributi, tra cui si distinguono san Nicola di Bari, san Gerolamo, sant’Antonio di Padova, san Francesco, san Giuseppe e san Carlo Borromeo<ref>{{Cita web|url=https://www.progettofrigus.it/destinations/oratorio-di-san-giovanni-battista-decollato/|titolo=Oratorio di San Giovanni Battista decollato|sito=Progetto Frigus|lingua=it|accesso=16 dicembre 2023}}</ref>. Il piccolo campanile è l'unico resto dell'antico castello dei Lazara.
 
La '''Chiesa dei [[Sacri Cuori di Gesù e Maria]]''' della frazione Beolo è stata costruita dopo la [[Seconda guerra mondiale]] , a seguito del voto alla Madonna da parte degli abitanti. La parrocchia è stata fondata nel 1952 e inaugurata nel 1955; nel 1959 viene aperta la canonica e nel 1962 il complesso diventa autonomo. Infine, in occasione del [[Giubileo del 2000]] sono stati risistemati gli interni<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.difesapopolo.it/Atlante/Le-parrocchie-della-diocesi/Da-Abano-Terme-a-Bigolino/Beolo/La-storia-di-Beolo|titolo=La storia di Beolo|sito=La Difesa del Popolo|accesso=29 novembre 2024}}</ref><ref name="web.archive.org">{{Cita web|url=http://www.conselve.it/frazioni.asp|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100529111004/http://www.conselve.it/frazioni.asp|urlmorto=sì|titolo=Conselve|sito=web.archive.org|data=29 maggio 2010|accesso=29 novembre 2024}}</ref>.
[[File:Chiesa dei "Sacri Cuori di Gesù e Maria" della frazione Beolo (Conselve - Padova).png|miniatura|Chiesa dedicata ai Sacri Cuori di Gesù e Maria nella frazione Beolo]]
 
==== Altro ====
Il '''Casone di Via Beolo''' è l'unico [[Casone (architettura)|casone]] rimasto nel Comune di Conselve e risale alla fine dell'Ottocento. Conserva l'originale struttura in muratura, mentre il tetto è originale solo nella forma ma non nei materiali<ref>{{Cita web|url=https://www.progettofrigus.it/destinations/casone-di-via-beolo/|titolo=Casone di via Beolo Conselve - provincia di Padova|sito=Progetto Frigus|lingua=it|accesso=16 dicembre 2023}}</ref>.
[[File:Casone Conselve Beolo.jpg|miniatura|367x367px|Casone di Conselve, Via Beolo]]
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Conselve}}
 
[[File:Casone Conselve Beolo.jpg|miniatura|367x367px|Casone di Conselve, Via Beolo]]
 
Il territorio di Conselve fa parte del Sistema Locale del Lavoro<ref>{{Cita web|url=http://www.istat.it/|titolo=Sistemi locali del lavoro|sito=www.istat.it|data=30 ottobre 2013|lingua=it|accesso=18 dicembre 2023}}</ref> di Padova, che è un [[distretto industriale]] pluri-specializzato, ad alta densità abitativa, con una vocazione particolare per l'[[industria meccanica]]. Conselve è inserita in un contesto territoriale comunque multipolare, di "città diffusa", in cui il mercato del lavoro è molto dinamico, con un'alta presenza di imprenditori e una forte capacità attrattiva di popolazione straniera. Di grande rilevanza economica è la zona industriale locale, condivisa con [[Bagnoli di Sopra]] e tra le più grandi della provincia. Fuori da essa, si segnalano la Cantina Sociale (dove vengono raccolte le uve del territorio e prodotte numerose tipologie di vini) e le distillerie Bonollo, spesso al centro di polemiche politiche e conflitti sociali per odori molesti e presunti agenti inquinanti<ref>{{Cita web|url=https://www.padovaoggi.it/politica/interrogazione-ministero-caso-bonollo-conselve-padova-28-dicembre-2021.html|titolo=Interrogazione al Ministero sul caso Bonollo - Conselve|sito=PadovaOggi|lingua=it|accesso=18 dicembre 2023}}</ref>.
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'''Palù''' zona situata ad appena un chilometro a sud di Conselve, attraversata dalla Strada Provinciale 92 "Conselvana" (Via Palù)<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.openstreetmap.org/search?query=conselve#map=13/45.22874/11.88382|titolo=conselve|sito=OpenStreetMap|accesso=3 dicembre 2024}}</ref>. Come spiegato in precedenza, in quest'area è presente la chiesa di San Giovanni Battista.
 
'''Beolo''' (''Béolo'' in veneto) zona situata ada nordest di Conselve. Il toponimo deriva probabilmente dal nome dialettale della betulla, ''Bégolo''<ref>{{Cita web|url=https://www.difesapopolo.it/Atlante/Le-parrocchie-della-diocesi/Da-Abano-Terme-a-Bigolino/Beolo/La-storia-di-Beolo|titolo=La storia di Beolo|sito=La Difesa del Popolo|lingua=it|accesso=15 febbraio 2023}}</ref> o dal latino medievale celtico ''Brogilus''<ref name="web.archive.org"/>. I luoghi d'interesse sono l'unico casone rimasto nella zona<ref>{{Cita web|url=https://www.progettofrigus.it/destinations/casone-di-via-beolo/|titolo=Casone di via Beolo Conselve - provincia di Padova|sito=Frigus Conselve|lingua=it|accesso=15 febbraio 2023}}</ref> e la parrocchia dei ''Sacri Cuori di Gesù e di Maria''<ref>{{Cita web|url=http://www.vicariatodiconselve.it/parrocchie/beolo.php|titolo=Beolo - Parrocchia Ss. Cuori di Gesù e Maria|sito=Vicariato di Conselve|lingua=it|accesso=15 febbraio 2023}}</ref>.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
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=== Strade ===
Conselve è servita dalla [[Strada regionale 104 Monselice-mare]], Strada Provinciale 14 di Pontecasale, Strada Provinciale 35 Volparo, Strada Provinciale 37 Paraisa, e Strada Provinciale 92 Conselvana.
 
== Amministrazione ==
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| bgcolor="{{Colore partito|Centrismo in Italia}}" |
|Umberto Perilli
|[[Grande coalizione]] <small>([[Partito Democratico (Italia)|PDCoalizione]]-[[Lega perdi Salvini Premier|LSP]])</small>persone
|[[2022]]-in carica
|[[Elezioni comunali in Veneto del 2022|2022]]