Aniello Falcone: differenze tra le versioni

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Aniello riuscì a guadagnare una reputazione internazionale, riuscendo anche ad attirare, attraverso i suoi dipinti, l'attenzione del commerciante e collezionista [[fiamminghi|fiammingo]] [[Gaspar Roomer]], che vendette le sue opere in tutta Europa, e divenendo uno degli artisti incaricati dal re [[Filippo IV di Spagna]] nella realizzazione di una serie di scene dell'antica storia romana per il [[Palazzo del Buon Ritiro]] di [[Madrid]].<ref>''Painting in Naples: From Caravaggio to Giordano, 1981, p.153</ref>
 
Nella sua bottega napoletana accoglieva giovani interessati all'arte e insegnava loro i segreti e le tecniche della pittura, trattandoli sempre con gentilezza quasi paterna. Nella sua bottega si formarono artisti come [[Micco Spadaro]], [[Salvator Rosa]], [[Luca Forte (pittore)|Luca Forte]], [[Carlo Coppola]] ed altri, in una [[Napoli]] posta sotto la [[Dominazione spagnola in Italia|dominazione spagnola]].<br />
Molti dei suoi allievi aderirono alla ''"Compagnia della Morte"'', creata dallo stesso Falcone per vendicare un amico, morto per mano di uno spagnolo, con l'improbabile scopo di uccidere tutti gli spagnoli di Napoli.<br />
Di questa ''Compagnia'' fece parte anche [[Masaniello]], con gli esiti passati poi alla [[Repubblica Napoletana (1647)|storia]].<br />
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== Arte a Napoli nel Seicento ==
L’ambiente napoletano dell’epoca era influenzato dal [[caravaggismo]] dopo la fuga di Caravaggio da Roma in seguito all’uccisione di [[Ranuccio Tomassoni]], una fuga verso sud «gravida di conseguenze anche per le sorti della pittura italiana».<ref>{{cita libro|autore = Francesco Galluzzi| titolo = Il barocco | anno= 2005 | editore = Newton & Compton Editori | città=Roma |p=55}}</ref> [[Jusepe de Ribera]] detto lo Spagnoletto per lungo tempo «mantenne e diffuse tra gli artisti napoletani i dogmi caravaggeschi (…) protetto e aiutato dallo zelo del Viceré spagnolo»<ref name="Irene Cattaneo">Irene Cattaneo, ''Salvator Rosa'', Alpes, Milano 1929, pagine 29 - 50</ref> in posizione assolutamente predominante e condividendo tale egemonia soltanto con [[Giovanni Lanfranco]], artista parmigiano formatosi con [[Agostino Carracci]] volto verso «la pittura del [[Correggio (pittore)|Correggio]] e verso il colorismo veneziano».<ref>{{cita pubblicazione |titolo=Curcio Enciclopedia Universale delle lettere delle scienze delle arti|editore= Armando Curcio Editore|città= Roma|volume= 10 |lingua=it}}</ref> Aniello Falcone, in questo contesto, «pur essendosi svincolato dalla soggezione del Ribera, aveva saputo crearsi una situazione onorata».<ref name="Irene Cattaneo" />
Lo stile pittorico di Falcone influenzò molti artisti tra cui [[Andrea De Lione]], Marzio Masturzo, [[Paolo Porpora]] e [[Jacques Courtois]].
 
== Opere ==
[[File:Aniello Falcone - Roman soldiers in the circus.jpg|thumb|''Gladiatori e Soldati romani nel circo'', 1640, [[Museo del Prado]]]]
Falcone mostra una rara capacità di dipingere battaglie dinamiche e coinvolgenti, infatti è da annoverarsi tra i più importanti pittori del genere di sempre. Definito ''"L' Oracolo delle battaglie''" da [[Luca Giordano]] e molti suoi contemporanei, come indicato dallo storico [[Bernardo De Dominici]], la sua notorietà portò ad una grande domanda da parte di una committenza aristocratica, ma anche una benevolenza da parte della Chiesa, con alcuni ordini, come i Domenicani, che richiedevano raffigurazioni di episodi di vittorie della Cristianità contro gli infedeli.
 
I più importanti collezionisti del tempo richiedevano le sue opere, come i Caracciolo principi d'Avellino, Ferrante Spinelli principe di Tarsia, Cesare Firrao principe di Sant'Agata e Gaspare Roomer, promotore della celebre [[collezione Roomer]].
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[[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]], analizzando la sua pittura per il naturalismo e per l'intensa espressività e pathos lo pone tra i [[caravaggeschi]], sottolineando comunque uno stile ben definito ed originale con cromatismi e tratti caratteristici. Il critico fu il primo ad avvicinarlo a [[Diego Velazquez]], partendo dallo studio della tela ''"La rissa all’ambasciata di Spagna''" realizzata dal pittore sivigliano nel 1630.
 
Non mancano tra i suoi lavori, dipinti raffiguranti anche paesaggi, ritratti, nature morte, insieme a quadri di soggetto sacro e affreschi:
* la tela ''"Ester e Mardocheo"'', conservata nella sacrestia della Collegiata Santa Maria delle Grazie ([[Lecce]]), inizialmente fu attribuita ad un ignoto pittore del Seicento napoletano, ma di recente è stata riattribuita ad Aniello Falcone.
* nel 1641 affresca la [[cappella Firrao]] a [[Basilica di San Paolo Maggiore|San Paolo Maggiore]]
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==Galleria d'immagini==
<gallery>
File:Aniello Falcone - The Concert - WGA7731.jpg|''Il Concerto'', [[Museo del Prado]], [[Madrid]]
File:Riposofugaegitto.jpg|''Riposo nella fuga in Egitto'', [[Museo diocesano di Napoli]]
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== Bibliografia ==
* Pierluigi Leone De Castris, ''Aniello Falcone, il Velàzquez di Napoli,'', Elio de Rosa editoreArtem, 20222025
* Nicola Spinosa, ''Aniello Falcone e i pittori della sua cerchia'', Silvana Editoriale, 2023
* Pierluigi Leone De Castris, ''Aniello Falcone, il Velàzquez di Napoli'', Elio de Rosa editore, 2022
* Giuseppe Porzio, ''Fritz Saxl. Battaglie senza eroe. Studi su Aniello Falcone '', Artem, 2021
* {{Cita libro |autore = Achille della Ragione |titolo = Aniello Falcone opera completa |città = Napoli |editore = |anno = 2008 |sbn = CFI0722703}}