Basilicata: differenze tra le versioni

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|Altitudine = 633<ref>{{Cita web|url=http://it.db-city.com/Italia/Basilicata|titolo=db-city.com}}</ref>
|Superficie = 10073.32
|Abitanti = 530716527850
|Note abitanti = [http{{Cita web|url=https://demo.istat.it/bilmensapp/query.php?linguai=ita&RipD7B|titolo=S4&Reg=R17&Pro=P000&Com=&anno=2024&submit=TavolaBilancio Datodemografico Istat]mensile - Popolazione residente al 31 ottobreanno 20242025 (dati provvisori).|editore=[[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]]}}
|Aggiornamento abitanti = 31-105-20242025
|Sottodivisioni = [[Provincia di Matera|Matera]], [[Provincia di Potenza|Potenza]]
|Sottosottodivisioni = [[Comuni della Basilicata|131]]<ref>{{Cita web|url = https://www.istat.it/it/archivio/6789|titolo = CODICI STATISTICI DELLE UNITÀ AMMINISTRATIVE TERRITORIALI: COMUNI, CITTÀ METROPOLITANE, PROVINCE E REGIONI|autore =Istituto nazionale di statistica|wkautore = Istituto nazionale di statistica|sito = istat.it|data = 30 giugno 2023|formato = xls|accesso = 23 settembre 2023|urlmorto = no}}</ref>
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|Nome abitanti = lucani, basilicatesi, basilischi<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/basilicatese|titolo=baṡilicatése|sito=treccani.it|accesso=11 ottobre 2020}}</ref><ref>{{cita web|url=https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/ci-sono-solo-lucani-in-basilicata/1415|titolo=Ci sono solo lucani in Basilicata?|accesso=18 febbraio 2021}}</ref><ref>{{Treccani|basilisco1|basilisco|v=sì}}</ref>
|Patrono = [[Gerardo Maiella]], [[Santuario della Madonna Nera del Sacro Monte di Viggiano|Madonna Nera del Sacro Monte di Viggiano]]<ref>{{cita web|url=https://www.basilicataturistica.it/turismi/san-gerardo-maiella-2/|titolo=San Gerardo Maiella|accesso=19 marzo 2021}}</ref>
|PIL = {{formatnum:1589315287}} [[Milioni|mln]] [[Euro|€]] <small>(20222023)</small><ref name="ec.europa.eu">{{Cita web|url=https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/tgs00004/default/map?lang=en&category=t_reg.t_reg_eco|titolo=Regional gross domestic product (million PPS) by NUTS 2 regions|sito=ec.europa.eu|lingua=en-GB|accesso=14 aprile 2024}}</ref>
|PIL PPA =
|PIL procapite PPA = {{formatnum:2950028600}} [[Euro|€]] <small>(20222023)</small><ref name="ec.europaPPA">{{Cita web|url=https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/tgs00005/default/map?lang=en|titolo=Regional gross domestic product (PPS per inhabitant) by NUTS 2 regions|sito=ec.europa.eu|lingua=en|accesso=8 aprile 2024}}</ref>
|Immagine localizzazione = Basilicata in Italy.svg
|Mappa = Map of region of Basilicata, Italy, with provinces-it.svg
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|Parlamentari = 4 [[Deputato della Repubblica Italiana|deputati]]<br />3 [[Senato della Repubblica|senatori]]
}}
La '''Basilicata''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/baziliˈkata/|it}}<ref>{{Dipi|Basilicata}}</ref>) è una [[Regioni d'Italia|regione italiana a statuto ordinario]] dell'[[Italia meridionale]], conistituita nel 1948 e resa operativa nel 1970. Ha il suo capoluogo nella città di [[Potenza (Italia)|Potenza]]. Conta {{formatnum:530716527850}} abitanti.<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> È detta anche '''Lucania''', denominazione che fu ufficiale dal 1932 al 1947<ref name=nome_lucania>{{cita web|url=http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=45860&r=5660|titolo=Dizionario d'ortografia e di pronunzia|accesso=26 giugno 2009|dataarchivio=17 dicembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111217081110/http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=45860&r=5660|urlmorto=sì}}</ref> oltre a identificare anticamente una [[Lucania|regione]] dai confini differenti, che inglobava gran parte di quella odierna.<ref>{{cita libro|autore=Antonio Canino, ''|titolo=Basilicata, Calabria'', |città=Torino, |editore=Touring Editore,|anno= 1980,| p.= 120.}}</ref>
 
Confina a nord e a est con la [[Puglia]], a nord e a ovest con la [[Campania]], a sud con la [[Calabria]], a sud-ovest è bagnata dal [[mar Tirreno]] ([[Golfo di Policastro]]) e a sud-est dal [[mar Ionio]] ([[Golfo di Taranto]]). È divisa in due province: [[provincia di Potenza|Potenza]] e [[provincia di Matera|Matera]], e comprende [[Comuni della Basilicata|131 comuni]].
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Nell'area nord-occidentale della regione è presente un vulcano non attivo, il [[monte Vulture]]. Le colline costituiscono il 45,13% del territorio e sono di tipo argilloso, soggette a fenomeni di erosione che danno luogo a frane e smottamenti. Le pianure occupano l'8% del territorio. La più estesa è la [[Metapontino|piana di Metaponto]] che occupa la parte meridionale della regione, lungo la [[costa jonica lucana|costa ionica]].
 
I fiumi lucani sono a carattere torrentizio e sono il [[Bradano]], il [[Basento]], l'[[Agri (fiume)|Agri]], il [[Sinni]], il [[Cavone]], il [[Noce (fiume della Basilicata)|Noce]] e al confine con la Puglia e la Campania l'[[Ofanto]]. Inoltre sono presenti torrentiaffluenti di notevole importanza in regione fra cui il torrente[[Sarmento Sauro(fiume)|Sarmento]] che confluisce nel Sinni, il torrente Sauro nell'Agri, il [[Camastra (torrente)|Camastra]] affluente del Basento e i torrenti [[Basentello]] e [[Gravine di Matera|Gravina di Matera e di Picciano]] neldel fiume Bradano. Tra i laghi, quelli di ''[[Monticchio (Basilicata)|Monticchio]]'' hanno origini vulcaniche, mentre quelli del ''[[Lago di Pietra del Pertusillo|Pietra del Pertusillo]]'', di ''[[Riserva regionale San Giuliano|San Giuliano]]'', di ''[[Diga di Monte Cotugno|Monte Cotugno]]'' e di ''[[Diga di Gannano|Gannano]]'' sono stati costruiti [[Lago artificiale|artificialmente]] per usi potabili e irrigui. Artificiale è anche il lago ''Camastra'' le cui acque vengono potabilizzate. Le coste del litorale ionico sono basse e sabbiose mentre quelle del litorale tirrenico sono alte e rocciose ([[Golfo di Policastro]]).
 
La Basilicata ha una grande diversità ambientale ed è suddivisa in sei sotto-zone diverse:
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=== Geologia ===
{{vedi anche|Terremoto della Basilicata del 1857}}
L'intera area della Basilicata è considerata a [[rischio sismico]] moderato o elevato, specie in corrispondenza dell'entroterra e dei rilievi dell'[[Appennino lucano]], sia a nord verso il confine con la [[Campania]] sia a sud verso il confine con la [[Calabria]]. Relativamente minore è il rischio sismico sulle coste e nelle zone pianeggianti. Il più grave terremoto mai registrato in Basilicata, nonché uno dei più gravi nella storia della penisola, avvenne nel 1857, con epicentro [[Montemurro]], chee provocò circa 11.000 vittime.<ref>{{Cita web|url=https://ingvterremoti.com/2014/12/16/i-terremoti-nella-storia-il-terremoto-del-16-dicembre-1857-in-basilicata-uno-dei-piu-distruttivi-della-storia-sismica-italiana/|titolo=I terremoti nella storia: il terremoto del 16 dicembre 1857 in Basilicata, uno dei più distruttivi della storia sismica italiana|sito=ingvterremoti.com|accesso=26 novembre 2020}}</ref>
 
=== Clima ===
Il [[clima]] della Basilicata cambia di zona in zona; infatti una caratteristica rilevante è che la Regione, è esposta a due mari, [[Mar Tirreno|Tirreno]] e [[Mar Ionio|Ionio]]. La parte orientale della regione (non avendo la protezione della catena appenninica) risente dell'influsso del [[mar Adriatico]], a cui va aggiunta l'orografia del territorio e l'altitudine irregolare delle montagne.
Ma nonostante la diversità, il clima della regione può essere definito continentale, con caratteri mediterranei solo nelle aree costiere. Infatti se ci si addentra già di qualche chilometro nell'interno, soprattutto in inverno, la mitezza viene subito sostituita da un clima rigido e umido.
 
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== Origine dei nomi della regione ==
Il toponimo Basilicata è attestato la prima volta attorno al [[X secolo]]: lL'origine didel talenome Basilicata nome ha diverse ipotesi:
* il termine ''Basilikos'' in [[lingua greca|greco]] vuol dire "funzionario del re" e deriva dalla parola greca ''[[Basileus]]'', denominazione del monarca e dunque degli imperatori bizantini detti appunto ''[[Basileus|''Basileus]]'' e ''[[Basilissa dei Romei'']]'' (Re e Regina dei Romani);'' tuttavia sembra che non siano mai esistiti funzionari bizantini chiamati ''Basilici'' alle dipendenze degli imperatori, infatti le suddivisioni del regno denominate [[thema]], erano circoscrizioni governate dai generali, e la provincia civile-militare in questione era denominata ''Lucania'' anche in epoca bizantina. La cronologia delle fonti {{Chiarire|(orale)}} dimostra che il termine si rinviene per la prima volta nel ''[[Catalogo dei baroni]]'' normanni del 1154, quindi indicherebbe a posteriori una dipendenza della regione dell'[[Impero romano d'Oriente]], dato che questa era ormai occupata dai normanni già dal 1150.<ref>{{Cita libro|titolo=Storia della denominazione di Basilicata per Homunculus|autore=Di Felice Uda|anno=1874}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Storia della Lucania dalle origini fino ai tempi nostri|autore=F. Curcio Rubertini|anno=1879}}</ref> Documentalmente, invece, l'uso del coronimo è ancora più tardo, perché risalente all'epoca sveva, come si evince dal decreto istitutivo.{{cn}}
Di Felice Uda · 1874}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Storia della Lucania dalle origini fino ai tempi nostri
Di F. Curcio Rubertini · 1879}}</ref>.
* {{Senza fonte|un'altra tesi fa derivare il nome dalla basilica di [[Acerenza]], il cui vescovo aveva la giurisdizione sull'intero territorio.}}
 
Lucania (unitamente all'etnonimo Lucani) ha invece diverse radici filologiche:
 
* la prima è ''«leucos»'', parola greca trasmessa al latino che significa «bianco», «lucente»; infatti una leggenda vuole che il nome fosse dato da un popolo diretto verso Sud, una volta giunto in una terra dalla quale si vedeva sorgere il Sole, e che il nome Lucania indicasse quindi "Terra della Luce";
* possibile è l'origine da ''«lucus»'', cioè "bosco sacro";
* accreditata è anche l'ipotesi di origine dal greco ''«lycos»'', ossia "lupo"; se così fosse l'etimologia sarebbe del tutto analoga a quella della tribù degli [[Hirpini]] (stanziata immediatamente a nord dei Lucani), il cui etnonimo deriva dall'[[osco]] ''«hirpos»'' che significava ugualmente "lupo".<ref>{{Cita libro|titolo=I sardi nella guerra di Troia|vol=1|serie=Quaderni dell'Associazione culturale Insieme per conoscere|autore=Carlo D'Adamo|editore=Gherli|anno=2007|isbn=9788890102820|p=55}}</ref>.
 
Benché lo statuto regionale preveda, esclusivamente, l'uso del vocabolo ''lucani'' per identificare i suoi abitanti,<ref>{{cita web|url=https://www.consiglio.basilicata.it/consiglio-api//file/1092/234337|titolo=Statuto della Regione Basilicata|accesso=18 novembre 2021}}</ref> vi è anche una certa diffusione dell'etnico ''basilicatesi'', soprattutto tra XIX e inizi XX secolo. Studiosi locali come [[Giustino Fortunato]], [[Giacomo Racioppi]], [[Tommaso Claps]] e [[Giuseppe Gattini]], come altri eruditi quali [[Benedetto Croce]] e [[Angelo De Gubernatis]], ricorrevano all'uso del termine.<ref>Vedasi opere come [https://archive.org/details/croce-storia-del-regno-di-napoli/page/286/mode/2up?q=basilicatesi Storia del regno di Napoli] di Croce, [https://books.google.it/books?id=Vqm5AAAAIAAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q=basilicatese&f=false Dizionario biografico degli scrittori contemporanei] di De Gubernatis</ref> Fu Racioppi a proporne l'uso assieme a ''basilicaioti'' e ''basilicani'', benché questi ultimi non abbiano mai trovato spazio nel linguaggio comune.<ref>Luigi Ranieri, ''Basilicata'', UTET, 1972, p.2</ref> Più raro l'appellativo ''basilisco'', citato nel ''Deonomasticon Italicum'' di [[Wolfgang Schweickard]] (in cui vengono elencate altre varianti come ''basilicatense'' e ''basilicatino'', oltre al suddetto ''basilicatese'')<ref>{{cita libro | autore=Wolfgang Schweickard | anno=2013 | titolo= Deonomasticon Italicum | editore=Walter de Gruyter | url=https://books.google.it/books?id=kbeuBgAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&vq=basilicatese&hl=it#v=onepage&q&f=false | p=195 | accesso=18 novembre 2021}}</ref> che circolò nei primi decenni del 1900, talvolta con accezione negativa, soprattutto da parte di stampa e avversari politici nei confronti di personalità come [[Francesco Ciccotti]], rivale ed ex collega di Mussolini ai tempi del [[Partito Socialista Italiano|Partito Socialista]],<ref>Mussolini si scagliò con una delle sue note scarnificanti contro l'antico compagno socialista Ciccotti, direttore del Paese: lo definì spudorato e «lercio basilisco sfrontato servitore di Cagoia» per aver pubblicato che i fasci erano associazioni a delinquere e fece anche un accenno ad alcuni scabrosi precedenti dell'uomo. Giorgio Pini, ''Mussolini, l'uomo e l'opera, Volume 2'', La Fenice, 1957, p.141-142</ref> e [[Francesco Saverio Nitti]], in carica come primo ministro del regno italiano.<ref>"Il termine basilicatese escogitato dal Racioppi non scacciò tuttavia quello dotto di lucano, nè riuscì peraltro a bandire dalla mente degli italiani quello di basilisco, il cui uso anzi ebbe una recrudescenza al tempo di Francesco Saverio Nitti [...] Era uso a quel tempo, da parte della stampa avversa, rivolgere a Nitti lo spregiativo epiteto di basilisco, così come D'Annunzio gli aveva riservato quello di «Cagoja»". Pietro Borraro, ''Giacomo Racioppi e il suo tempo'', Congedo, 1975, p. 135</ref>
 
La questione della denominazione territoriale era già dibattuta agli inizi del XIX secolo. Nel 1820, fu avanzata nel [[parlamento delle Due Sicilie]] la proposta di rinominare la province di Basilicata e [[Principato Citra]] (i cui territori corrispondevano grossomodo all'antica Lucania), con gli appellativi di ''Lucania Orientale'' e ''Lucania Occidentale''.<ref>{{cita web|url=https://consiglio.basilicata.it/archivio-news/files/docs/44/00/26/DOCUMENT_FILE_440026.pdf|titolo=La Basilicata nel mosaico regionale|accesso=14 novembre 2022}}</ref> Il dibattito s'intensificò all'indomani dell'unità d'Italia.<ref>{{cita libro | autore=Costanzo Rinaudo | anno=1890 | titolo=Rivista storica italiana, Volume 7 | editore=Edizioni scientifiche italiane | url=https://books.google.it/books?id=nVJIAAAAYAAJ&pg=PA99&dq=basilicatesi+lucani&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwjemvy7_KH0AhXFwAIHHeEuCEs4ChC7BXoECAsQBg#v=onepage&q=basilicatesi%20lucani&f=false | p=99 | accesso=18 novembre 2021}}</ref> [[Michele Lacava]] fu uno dei maggiori promotori del ripristino di 'Lucania', che considerava «splendido e nazionale», al contrario di Basilicata che riteneva «estranio ed oscuro»,<ref>{{cita libro | autore=Pietro Borraro | anno=1975 | titolo=Giacomo Racioppi e il suo tempo | editore=Congedo | | p=131 }}</ref> entrando in contrasto con Racioppi che difendeva il nome attuale. Lacava considerò 'Basilicata' un nome imposto «in onore di [[Basilio II Bulgaroctono|Basilio II]], imperatore Bizantino, despota feroce ed ippocrita»<ref>Michele Lacava, ''[https://archive.org/details/bub_gb_RKJ1Hj2WFxIC/page/n4/mode/1up La Lucania rivendicata nel suo nome]'', Morano editore, 1874, p.46</ref> e riferì come Lucania fosse ancora vivo nella memoria degli abitanti a distanza di secoli. Fortunato, strenuo sostenitore del toponimo 'Basilicata', ritenne 'Lucania' un ricordo del passato, rimarcando come i confini delle due regioni fossero differenti, ed ebbe a dire: «nato basilicatese, basilicatese – e non lucano – spero morire».<ref>Giustino Fortunato, ''[https://books.google.it/books?id=2_4OAAAAQAAJ&q=%22nato+basilicatese+,+basilicatese+e+non+lucano+spero+morire+%22&dq=%22nato+basilicatese+,+basilicatese+e+non+lucano+spero+morire+%22&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwjg3J_6uZr7AhV6gv0HHdJ7CtEQ6AF6BAgHEAI Pagine e ricordi parlamentari]'', Volume 1, Vallecchi, 1926, p.383</ref> Durante il periodo [[Fascismo|fascista]] il territorio regionale riprese il nome Lucania,<ref name=nome_lucania/> ma con la nascita della Repubblica tornò a chiamarsi Basilicata<ref>{{cita web|url=http://www.senato.it/istituzione/29375/131336/131407/131425/articolo.htm|titolo=Articolo 131 della Costituzione|accesso=3 marzo 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090101140307/http://www.senato.it/istituzione/29375/131336/131407/131425/articolo.htm|dataarchivio=1º gennaio 2009}}</ref>. [[Carlo Levi]], che ivi soggiornò in epoca fascista e repubblicana, testimoniò che i contadini con cui ebbe contatti privilegiavano, in gran parte, il nome Lucania eed erano più inclini a presentarsi come ''lucani''.<ref>{{cita web|url=http://www.prodel.it/rabatana/?p=5658771|titolo=Carlo Levi “Il nome della Lucania”. A proposito di toponimi e poesia|accesso=18 novembre 2021}}</ref> Il dibattito sull'identificazione della regione e dei residenti persiste tuttora.<ref>{{cita web|url=https://www.quotidianodelsud.it/basilicata/cronache/cronaca/2015/12/15/perche-non-chiamarsi-basilicatesiil-dibattito-sul-nuovo-statuto/|titolo=Perché non chiamarsi basilicatesi? Il dibattito sul nuovo Statuto|accesso=18 novembre 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://basilicatanews.it/uncategorized/potenza-referendum-abrogativo-per-sostituire-il-nome-di-basilicata-con-quello-di-lucania/|titolo=Potenza: referendum abrogativo per “sostituire” il nome di Basilicata con quello di Lucania|accesso=18 novembre 2021}}</ref>
 
== Regione storica della Lucania ==
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{{Vedi anche|Storia della Basilicata}}
=== Dalla preistoria al Medioevo ===
NellaIl [[preistoriaArea archeologica di Notarchirico|sito archeologico di Notarchirico]] iha restituito reperti paleolitici faunistici e [[manufatto litico|litici]], oltre ad un [[fossile]] di femore di un adolescente della specie [[Homo heidelbergensis]] vissuto intorno a {{formatnum:630000}} anni [[Before Present|dal presente]], classificati come appartenenti alla [[acheuleano|cultura acheuleana]], tra le più antiche evidenze riferibili a questa cultura in Europa<ref>{{Cita pubblicazione|autore1=Ileana Micarelli|autore2=Simona Minozzi|autore3=Laura Rodriguez|autore4=Fabio di Vincenzo|autore5=Rebeca García-González|autore6=Valentina Giuffra|autore7=Robert R. Paine|autore8=José-Miguel Carretero|autore9=Gino Fornaciari|autore10=Marie-Hélène Moncel|autore11=Giorgio Manzi|data=2024-06-15|titolo=The oldest fossil hominin from Italy: Reassessment of the femoral diaphysis from Venosa-Notarchirico in its Acheulean context|rivista=Quaternary Science Reviews|volume=334|pp=108709|accesso=20 luglio 2025|doi=10.1016/j.quascirev.2024.108709|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0277379124002105}}</ref>. I primi insediamenti umaniattribuibili all'[[Homo sapiens]] risalgono al [[Paleolitico]] inferiore e a rifugi del [[Mesolitico]]. Dal V millennio a.C. si diffusero gli insediamenti in villaggi fortificati e nell'[[età del ferro]] esistette una cultura indigena locale. Dall'VIII secolo a.C. fu fondata la [[Colonizzazione greca|colonia greca]] di [[Siris (Lucania)|Siris]] (di madrepatria [[Anatolia|microasiatica]]) e intorno al 630 a.C. quella di [[Metaponto]], di colonizzazione [[Achei|achea]], completando l'occupazione della costa [[Mar Ionio|ionica]], mentre nell'interno continuano a fiorire le comunità indigene. I primi contatti dei [[Roma (città antica)|Romani]] con i [[Lucani]] si ebbero con una temporanea alleanza anti [[Sanniti|sannita]] intorno al 330 a.C.. Dopo la conquista di [[Taranto]] nel 272 a.C., il dominio romano si estese a tutta la regione. Venne prolungata la [[via Appia]] fino a [[Brindisi]] e vennero fondate le [[colonia romana|colonie]] di ''Potentia'' (Potenza) e ''[[Grumentum]]''.
 
Alla fine del V secolo la Lucania era già ampiamente cristianizzata e dopo la caduta dell'impero romano restò in possesso [[Impero bizantino|bizantino]] fino alla [[Regno longobardo|conquista longobarda]] nel 568, entrando a far parte del [[Ducato di Benevento]]. Nel 968, dopo la conquista bizantina, venne costituito il [[Lucania (thema)|thema di Lucania]], con capoluogo Tursikon (attuale [[Tursi]])<ref>''Bisanzio in Sicilia e nel sud dell'Italia'', pag. 65</ref>. Con l'[[Conquista normanna dell'Italia meridionale|arrivo dei Normanni]], il [[thema]] scomparve favorendo la nascita del [[ducato di Puglia e Calabria]], di cui [[Melfi]] (già sede della [[Contea di Puglia]]) fu inizialmente capitale. Con le [[Costituzioni di Melfi]], promulgate da [[Federico II di Svevia]], nel 1231 nacque il [[giustizierato di Basilicata]]<ref>{{Cita libro|titolo=Ciò si evince dall'epistola 14 del libro terzo della raccolta dei decreti di Pier delle Vigne : Boccia A. V. , La Basilicata federiciana nella toponimia medievale|url=https://abenapoli.it/product/35-la-basilicata-federiciana-nella-toponimia-medievale-rudimenti-di-storiografia-sveva-isbn-9788872971451/|accesso=|data=2025|editore=Ediz. Abe, Napoli|pp=222 - 227}}</ref>. I confini del giustizierato coincidevano quasi del tutto con l'odierna regione, con l'esclusione di Matera (che entrerà nel 1663) e alcune zone del [[Melandro]], della [[Val d'Agri]] e del [[Metapontino]]. Sotto la dominazione [[angioina]], la Basilicata attraversò una profonda crisi demografica<ref>{{Cita web|url=http://www.old.consiglio.basilicata.it/conoscerebasilicata/cultura/storia/storia09.pdf|accesso=29 ottobre 2020|titolo=Angioini ed Aragonesi|sito=old.consiglio.basilicata.it}}</ref> ma nella seconda metà del XV secolo si ebbe una certa ripresa, dovuta anche all'arrivo di esuli greco-albanesi dalle regioni balcaniche dell'[[Impero bizantino]] dopo la [[caduta di Costantinopoli]].
 
=== Età moderna e borbonica ===
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Nel settembre 1943 città come [[Strage di Matera|Matera]] (prima città del Mezzogiorno a [[Insurrezione di Matera|insorgere contro i tedeschi occupanti]])<ref>{{cita web|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/38819/62-anni-fa-matera-si-ribellava-ai-nazisti.html|titolo=62 anni fa Matera si ribellava ai nazisti|sito=lagazzettadelmezzogiorno.it|accesso=23 ottobre 2020}}</ref> e [[Strage di Rionero in Vulture|Rionero]] furono vittime di rappresaglie nazifasciste mentre [[Bombardamenti di Potenza|Potenza]], Maratea e Lauria subirono i bombardamenti alleati. La [[Repubblica di Maschito]], nonostante la sua breve durata, fu una delle prime [[repubbliche partigiane|esperienze repubblicane]] nate dalla [[Resistenza italiana|Resistenza]].<ref>Michele Mancino, ''Maschito la prima repubblica in Italia'', Galzerano, 1992</ref><ref>Salvatore Ciccone, ''La repubblica di Maschito: la prima Repubblica libera nata dalla Resistenza'', Edizioni dal Sud, 1982</ref> Nel 1944 si verificò il più grave incidente ferroviario italiano e uno dei più gravi mai accaduti, il [[disastro di Balvano]], in cui morirono più di cinquecento persone.<ref>{{cita web|url=https://www.ilpost.it/2019/03/03/balvano-1944/|titolo=Il disastro dimenticato di Balvano|accesso=29 giugno 2021}}</ref> Nel dopoguerra vi furono diverse agitazioni popolari per la redistribuzione delle terre ai contadini, l'episodio più significativo fu l'occupazione delle terre avvenuta a [[Montescaglioso]] nel dicembre 1949, seguita da una repressione che portò alla morte del rivoluzionario [[Giuseppe Novello (rivoluzionario)|Giuseppe Novello]].
 
Il 23 novembre 1980 la Basilicata fu sconvolta dal [[terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto dell'Irpinia]], che colpì buona parte del potentino. Nel 1993, i [[Sassi di Matera]] vennero dichiarati [[patrimonio dell'umanità]] tutelato dall'[[UNESCO]], primo sito nel mezzogiorno d'[[Italia]] a ricevere tale riconoscimento.<ref>{{cita web|url=http://www.sassidimatera.it/matera-2/|titolo=Matera: la storia|sito=sassidimatera.it|accesso=23 ottobre 2020}}</ref> Agli inizi del 2000, sorsero movimenti come "Grande Lucania", che proponeva il ripristino dei confini della regione preromana aggregando i territori del [[Cilento]] alla Basilicata; e "Taranto Futura", con l'obiettivo di favorire il passaggio della [[provincia di Taranto]] alla regione basilicatese, ma entrambi i progetti non furono concretizzati.<ref>{{cita web|url=https://www.ondanews.it/fine-la-grande-lucania-misterioso-destino-del-progetto-aggregazione-alla-basilicata/|titolo=Che fine ha fatto la “Grande Lucania”? Il misterioso destino del progetto di aggregazione alla Basilicata|accesso=18 gennaio 2023}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.quotidianodelsud.it/basilicata/potenza/politica/la-storia/2019/11/07/la-provincia-di-taranto-blocca-il-passaggio-alla-basilicata|titolo=La Provincia di Taranto blocca il passaggio alla Basilicata|accesso=18 gennaio 2023}}</ref> Nel 2003 il [[Decreto-legge|decreto]] varato dal [[Governo Berlusconi II|governo Berlusconi]], che prevedeva l'installazione di un deposito di scorie radioattive a [[Scanzano Jonico]], provocò un'intensa protesta a cui aderirono oltre 100.000 persone<ref>{{cita web|url=http://www.online-news.it/2013/11/10/nucleare-10-anni-fa-la-rivolta-a-scanzano-jonico-contro-il-cimitero-delle-scorie/#.X5VZGYhKjIU|titolo=Nucleare, 10 anni fa la rivolta a Scanzano Jonico contro il ‘cimitero delle scorie’|sito=online-news.it|accesso=25 ottobre 2020|dataarchivio=27 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200927234745/http://www.online-news.it/2013/11/10/nucleare-10-anni-fa-la-rivolta-a-scanzano-jonico-contro-il-cimitero-delle-scorie/#.X5VZGYhKjIU|urlmorto=sì}}</ref> che portò il governo ad annullare il proposito.<ref>{{cita web|url=http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Ddlpres&leg=15&id=00262765&part=doc_dc&parse=si|titolo=XV Legislatura: disegno di legge d'iniziativa dei senatori Adduce, Piglionica, Di Siena, Palermo, Carloni, Boccia Antonio, Casson, Pisa, Randazzo, Benvenuto, Pegorer e Ripamonti comunicato alla Presidenza il 20 marzo 2007|sito=senato.it|accesso=25 ottobre 2020}}</ref>
 
== Società ==
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[[File:Map of municipalities of Basilicata - Italy.svg|thumb|I comuni della Basilicata]]
Di seguito vengono riportati i principali comuni della regione per popolazione residente<ref>Vista territoriale del bilancio demografico (provvisorio) nella:
* {{cita web|url=https://demo.istat.it/bilmens/query1.php?anno=2021&lingua=ita&allrp=4&Pro=76&periodo=12&submit=Tavola|titolo=provincia di Potenza|editore=[[ISTAT]]|mese=dicembrenovembre|anno=20212024}}
* {{cita web|url=https://demo.istat.it/bilmens/query1.php?anno=2021&lingua=ita&allrp=4&Pro=77&periodo=12&submit=Tavola|titolo=provincia di Matera|editore=[[ISTAT]]|mese=dicembrenovembre|anno=20212024}}</ref>:
{| class="wikitable sortable" style="width:69%;"
|- style="background:#efefef"
Riga 180 ⟶ 178:
|1
| align=center|[[Potenza (Italia)|Potenza]]
| align="center" |{{TA|6463.786943}}
| align=center|[[Provincia di Potenza|PZ]]
| align=center|819
Riga 187 ⟶ 185:
|2
| align=center|[[Matera]]
| align="center" |{{TA|59.869573}}
| align=center|[[Provincia di Matera|MT]]
| align=center|401
Riga 194 ⟶ 192:
|3
| align=center|[[Policoro]]
| align="center" |{{TA|17.779752}}
| align=center|MT
| align=center|25
Riga 201 ⟶ 199:
|4
| align=center|[[Melfi]]
| align="center" |{{TA|1716.108949}}
| align=center|PZ
| align=center|530
Riga 208 ⟶ 206:
|5
| align=center|[[Pisticci]]
| align="center" |{{TA|16.832727}}
| align=center|MT
| align=center|364
Riga 215 ⟶ 213:
|6
| align=center|[[Lavello (Italia)|Lavello]]
| align="center" |{{TA|12.996886}}
| align=center|PZ
| align=center|313
Riga 222 ⟶ 220:
|7
| align=center|[[Rionero in Vulture]]
| align="center" |{{TA|12.620447}}
| align=center|PZ
| align=center|643
Riga 229 ⟶ 227:
|8
| align=center|[[Bernalda]]
| align="center" |{{TA|1211.005915}}
| align=center|MT
| align=center|127
Riga 236 ⟶ 234:
|9
| align=center|[[Lauria]]
| align="center" |{{TA|11.993712}}
| align=center|PZ
| align=center|430
Riga 243 ⟶ 241:
|10
| align=center|[[Venosa]]
| align="center" |{{TA|10.998673}}
| align=center|PZ
| align=center|415
Riga 250 ⟶ 248:
|11
| align=center|[[Avigliano]]
| align="center" |{{TA|10.708500}}
| align=center|PZ
| align=center|867
Riga 257 ⟶ 255:
|12
| align=center|[[Montescaglioso]]
| align="center" |{{TA|9.194223}}
| align=center|MT
| align=center|365
Riga 265 ⟶ 263:
 
=== Emigrazione ===
I flussi migratori hanno fatto sì che la popolazione basilicatese crescesse soltanto del 13% tra il 1861 e il 2011, il tasso di crescita più basso a livello nazionale, escludendo il [[Molise]] che ha persino registrato un regresso assoluto della popolazione residente nello stesso arco temporale.<ref>{{cita web|url=https://www.myrrha.it/demografia-in-basilicata-di-angelo-raffaele-colangelo-numero-13-gennaio-2019/|titolo=Demografia in Basilicata|accesso=21 marzo 2021}}</ref> La Basilicata è ancora oggi una regione con un rilevante deficit di sviluppo, benché la sua economia sia cresciuta in maniera piuttosto significativa a partire dagli anni novanta, anche grazie alla scoperta del petrolio e all'apertura della [[Società Automobilistica Tecnologie Avanzate|SATA di Melfi]], tant'è che il suo Pil pro-capite è il secondo più alto del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] (al 20222023).<ref name="ec.europaPPA"/> Ma dopo un'interruzione negli anni novanta si è ripreso il fenomeno migratorio sia verso regioni più ricche, sia interna in cui si spopolano i centri più piccoli e si popolano i due capoluoghi e le città delle aree più sviluppate.
 
=== Immigrati e minoranze ===
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=== Lingue e dialetti ===
==== Dialetti lucani ====
I [[dialetti lucani]] (o basilicatesi)<ref>{{Cita libro|titolo = Basilicatese|autore = Rainer Bigalke|url = https://books.google.it/books?id=uQldAAAAMAAJ&q=%22dialetti+basilicatesi%22&dq=%22dialetti+basilicatesi%22&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwjLw8W-qp6FAxXYhv0HHR_4C3UQ6AF6BAgNEAI|editore = Lincom Europa|anno = 1994|pp = 4, 11}}</ref> non hanno un'uniformità linguistica e presentano accenti e fonemi che variano a seconda della zona. Generalmente, i vernacoli regionali sono suddivisi in quattro sottotipi ([[dialetti dell'area appenninica lucana|appenninico-lucano]], [[dialetti dell'area apulo-lucana|apulo-lucano]], [[dialetti dell'area metapontina|metapontino]], [[dialetti dell'area arcaica calabro-lucana|calabro-lucano]]), tutti facenti capo al [[Dialetti italiani meridionali|gruppo meridionale intermedio]]. Nelle aree del potentino (Potenza, [[Picerno]], [[Tito (Italia)|Tito]], [[Pignola]], [[Vaglio Basilicata|Vaglio]]) e della [[valle del Noce]] ([[Trecchina]], [[Rivello]], [[Nemoli]]) sono parlati dialetti di origine [[Dialetti galloitalici di Basilicata|galloitalica]], influenzati da coloni provenienti dall’Italia nord-occidentale, che si stanziarono in Basilicata tra XII e XIII secolo.<ref>{{cita web|url=https://www.aptbasilicata.it/a_galloitalico/_ragioni_storiche.html|titolo=Galloitalico in Basilicata: ragioni storiche|accesso=14 febbraio 2021|dataarchivio=10 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190810221710/http://www.aptbasilicata.it/a_galloitalico/_ragioni_storiche.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Minoranze etno-linguistiche ====
[[File:San Paolo Albanese03.jpg|thumb|Cartello bilingue a San Paolo Albanese]]
In Basilicata è presente una consistente minoranza [[etnia|etnica]] e [[isola linguistica|linguistica]] [[Albania|albanese]] detta [[arbëreshë]]. I sei comuni facenti parte della comunità di cui la [[Regione Basilicata|Regione]] promuove la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico, culturale, artistico, [[lingua albanese|linguistico]], [[rito bizantino|religioso–liturgicoreligioso-liturgico]] e folkloristico sono tutti in [[provincia di Potenza]]: [[Barile (Italia)|Barile]] (''Barilli''), [[Brindisi Montagna]], [[Ginestra (Italia)|Ginestra]] (''Zhura''), [[Maschito]] (''Mashqiti''), [[San Costantino Albanese]] (''Shën Kostandini''), [[San Paolo Albanese]] (''Shën Pali'')<ref>{{cita web|1=http://www.regione.taa.it/biblioteca/normativa/regioni/ordinarie/basilicata1.pdf|2=L. R. n. 16 del 28 marzo 1996. ''Promozione e tutela delle minoranze etniche–linguistiche di origine greco–albanese in Basilicata''|formato=PDF|p=2|accesso=5 agosto 2014|dataarchivio=24 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924085837/http://www.regione.taa.it/biblioteca/normativa/regioni/ordinarie/basilicata1.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
 
La comunità albanese ha nei secoli preservato, seppur in maniera diversa fra le genti di appartenenza, i connotati [[Albanesi|etnici]] e culturali specifici degli arbëreshë e ancora oggi mantiene e difende la propria tipicità differenziandola da quella lucana. Un tratto caratteristico della cultura albanese in Basilicata è la lingua d'origine, l'[[lingua arbëreshë|arbërisht]], che viene utilizzata dalla comunità intera anche per finalità differenti dal linguaggio colloquiale; infatti i cartelli, le insegne e gli scritti ufficiali degli enti municipali sono [[Segnaletica bilingue|bilingui]], quindi sia in [[lingua italiana|italiano]] sia in [[lingua albanese|albanese]]; in particolare per quest'ultima vige il riconoscimento da parte dello Stato italiano della condizione di co-ufficialità con la lingua nazionale.<ref>{{Cita web|url=http://www.camera.it/parlam/leggi/99482l.htm|titolo=Legge 15 dicembre 1999, n. 482 "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche"|sito=camera.it|accesso=4 novembre 2020|dataarchivio=12 maggio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150512051856/http://www.camera.it/parlam/leggi/99482l.htm|urlmorto=sì}}</ref>
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|align="center"|539.999
|align="center"|10.073,32
|align="center"|[http://www.regione.basilicata.it Basilicata] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100305235656/http://www.regione.basilicata.it/ |datedata=5 marzo 2010 }}
|-
|}
 
== Economia ==
La Basilicata, svantaggiata dalla propria costituzione morfologica, emarginata per lungo tempo dagli investimenti e ancora largamente sprovvista di importanti vie di comunicazione, è una regione che vive una situazione di evidente penalizzazione in termini competitivi e di crescita, nonostante sia ricca di risorse naturali. Tuttavia, l'economia regionale ha visto un certo miglioramento dagli anni 1990. Secondo i dati raccolti dall'[[Eurostat]] al 20222023, la Basilicata è in 18ª posizione tra le regioni italiane per prodotto interno lordo (15 893287 €)<ref name="ec.europa.eu"/> ma figura al 1214º posto (12° nell'ambito del Mezzogiorno) in termini di pil procapite, con un reddito pari a 2928 500600 €.<ref name="ec.europaPPA"/> Il tasso di disoccupazione si attesta al 7,15%, il 1013° più basso a livello nazionale e il più basso del Mezzogiorno.<ref>{{Cita web|url=https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/tgs00010/default/map?lang=en|titolo=Unemployment rate by NUTS 2 regions|sito=ec.europa.eu|lingua=en|accesso=15 aprile 2024}}</ref> Meno incoraggiante è l'occupazione compresa tra 15 e 64 anni, in cui la regione si colloca al 16º posto (4° nell'Italia meridionale e insulare), con una percentuale del 5354,19%.<ref>{{Cita web|url=https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/tgs00007/default/map?lang=en&category=t_reg.t_reg_lmk|titolo=Employment rate of the age group 15-64 by NUTS 2 regions|accesso=16 aprile 2024}}</ref>
 
=== Agricoltura ===
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La produzione cerealicola è maggiormente sviluppata nelle zone interne del materano. Le colture più estese sono quelle del frumento, seguito da altri cereali ([[granturco]], [[Hordeum vulgare|orzo]] e [[Avena sativa|avena]]) e patate; abbastanza diffusi sono la vite (soprattutto uva da vino), l'olivo, presente nelle aree collinari, e gli agrumi, nelle piane ioniche; un certo incremento hanno registrato alcune colture industriali, in particolare la barbabietola da zucchero e il tabacco, e quelle ortofrutticole. Sulle colline a ridosso del [[Metapontino]] invece c'è una fiorente coltivazione di [[vigneto|vigneti]], mentre nella piana sono molto sviluppate le piantagioni di alberi da frutto: [[fragole]], [[Susina|susine]], [[Pesco|pesche]], [[pyrus|pere]], [[Actinidia chinensis|kiwi]], [[Agrumi|agrumeti]].
 
Tra i prodotti ortofrutticoli si distinguono [[peperone di Senise]], [[fagiolo di Sarconi]], [[Solanum aethiopicum|melanzana rossa]] di [[Rotonda (Italia)|Rotonda]], fragola Candonga del Metapontino, [[pomodoro Ciettaicale di Tolve]], pistacchi di [[Stigliano]],<ref>{{cita web|url=https://www.foodandsoon.com/prodotti-tipici-locali-il-pistacchio-di-stigliano/|sito=foodandsoon.com|titolo=Prodotti tipici locali: il Pistacchio di Stigliano||accesso=14 agosto 2020}}</ref> l'arancia Staccia di [[Tursi]] e [[Montalbano Jonico]]<ref>{{cita web|url=https://www.fondazioneslowfood.com/it/arca-del-gusto-slow-food/arancia-staccia/|sito=fondazioneslowfood.com|titolo=Arancia Staccia - Arca del gusto|accesso=28 novembre 2020}}</ref> e le castagne del [[Monte Vulture|Vulture]] come il marroncino di Melfi.<ref>{{cita web|url=https://www.esperienzeconilsud.it/lakebest/2020/06/24/il-marroncino-di-melfi-una-castagna-tutta-lucana/|sito=esperienzeconilsud.it|titolo=Il Marroncino di Melfi, una castagna tutta lucana |accesso=20 agosto 2020}}</ref> Si producono anche [[Olio di oliva|oli di oliva]] extravergini tra i quali [[Vulture (olio di oliva)|l'olio del Vulture]] e quello ottenuto dall'[[oliva majatica]] di [[Ferrandina]]. Il vino basilicatese più rappresentativo è l'[[Aglianico del Vulture]];<ref>[[Gambero Rosso (azienda)|Gambero Rosso]], ''[https://books.google.it/books?id=-hCX7rruBXsC&pg=PP169&dq=%22l%27Aglianico+del+Vulture+pu%C3%B2+essere+annoverato+tra+i+pi%C3%B9+grandi+rossi+italiani%22&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjbgazeytHrAhVC_SoKHZFVBu0Q6AEwAHoECAAQAg#v=onepage&q=%22l'Aglianico%20del%20Vulture%20pu%C3%B2%20essere%20annoverato%20tra%20i%20pi%C3%B9%20grandi%20rossi%20italiani%22&f=false Il libro del vino. Manuale teorico & pratico]'', 2004, G.R.H. S.p.A., pag. 167 ISBN 88-87180-79-2</ref><ref>{{Cita web|titolo=Italy's Great Unknown: Aglianico del Vulture |url=http://www.winereviewonline.com/ed_mccarthy_on_aglianico.cfm |editore=winereviewonline.com |data=1º maggio 2007 |accesso=4 marzo 2016 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160306123643/http://www.winereviewonline.com/ed_mccarthy_on_aglianico.cfm |dataarchivio=6 marzo 2016 }}</ref> tra gli altri [[Terre dell'Alta Val d'Agri]], [[Matera DOC(vino)|Matera]] e [[Grottino di Roccanova]].
 
=== Allevamento e pesca ===
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Il territorio montuoso ha sempre reso difficili le comunicazioni nella regione; inoltre mancano gli [[aeroporti]], ad eccezione di un'[[aviosuperficie Enrico Mattei|aviosuperficie]] a Pisticci.
 
Oltre all'[[Autostrada A2 (Italia)|autostrada A2]] e al [[Raccordo autostradale 5|RA5 Potenza - A2]], la regione dispone di altre significative arterie, come la [[Strada statale 106 Jonica|S.S. 106 Jonica]] (strada a scorrimento veloce classificata extraurbana principale), la [[Strada statale 407 Basentana|S.S. 407 Basentana]] (strada extraurbana secondaria a due corsie per senso di marcia) la [[Strada statale 658 Potenza-Melfi|S.S. 658 Potenza - Melfi]] (e altre che seguono il corso dei principali fiumi lucani, la [[Strada statale 655 Bradanica|S.S. 655 Bradanica]] (Foggia - Matera) la S.S. [[Strada statale 598 di Fondo Valle d'Agri|598 Fondovalle dell'Agri]] e la S.S. 653 Fondavalle del Sinni ([[Policoro]] - [[Lauria]]). Altre strade di collegamento sono strade provinciali o ex strade statali.
 
I collegamenti ferroviari sono svolti da [[Trenitalia]] e [[Ferrovie Appulo Lucane]] che operano nei collegamenti da e verso la regione [[Puglia]] e Calabria.
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=== Cinema e televisione ===
{{vedi categoria|Cinema in Basilicata}}
[[File:Pasolini - foto di Domenico Notarangelo.jpg|left|thumb|[[Enrique Irazoqui]] e [[Pier Paolo Pasolini]] a Matera, sul set de ''[[Il vangelo secondo Matteo]]'' (1964)]]
Nonostante, sul finire degli anni venti del novecento, la regione iniziò ad apparire su alcune produzioni propagandistiche dell'[[Istituto Luce]],<ref>{{Cita web|url=https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/search/result.html?luoghi=%22Basilicata%22&activeFilter=luoghi|titolo=Archivio Luce|sito=patrimonio.archivioluce.com|accesso=5 novembre 2020}}</ref> solo a partire dal dopoguerra la Basilicata diventa meta di numerose pellicole cinematografiche nazionali e internazionali.
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Tra le serie televisive sono da menzionare ''[[L'Alfiere (miniserie televisiva)|L'Alfiere]]'' (1956), ''[[L'eredità della priora]]'' (1980), ''[[Il generale dei briganti]]'' (2012), ''[[Questo è il mio paese]]'' (2015), ''[[Sorelle (serie televisiva)|Sorelle]]'' (2017), ''[[Imma Tataranni - Sostituto procuratore]]'' (2019) e ''[[Per Elisa - Il caso Claps]]'' (2023).<ref name ="start2020"/><ref>{{cita web|titolo="Il generale dei Briganti", il regista risponde alle critiche|sito=melfilive.it|url=http://www.melfilive.it/news/Attualit%C3%A0/176317/news.aspx|accesso=9 novembre 2020|dataarchivio=24 luglio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210724082056/https://www.melfilive.it/news/Attualit%C3%A0/176317/news.aspx|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.accetturaonline.it/questo-e-il-mio-paese-fiction-di-rai-1-a-castelmezzano/|titolo=“Questo è il mio paese”, fiction di Rai 1 a Castelmezzano|sito=accetturaonline.it|accesso=9 novembre 2020}}</ref>
 
Personalità che si sono distinte nel mondo cinematografico sono registi e sceneggiatori come [[Robert G. Vignola]], [[Pasquale Festa Campanile]], [[Ruggero Deodato]], [[Tanio Boccia]], [[RuggeroPasquale DeodatoPlastino]] e attori come [[Rocco Papaleo]], [[Antonio Petrocelli]], [[Antonio Gerardi]], [[Domenico Fortunato]], [[Carmen Di Pietro]], [[Caterina Sylos Labini]] e [[Alessandra Di Sanzo]].
 
=== Teatro ===
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Di rilevanza sono i salumi come la salsiccia con la varietà [[lucanica]] (come fu definita dai Romani questa specialità lucana,<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.progressivo=0&art.idArticolo=1&art.versione=1&art.codiceRedazionale=17A02680&art.dataPubblicazioneGazzetta=2017-04-19&art.idGruppo=0&art.idSottoArticolo1=10&art.idSottoArticolo=1&art.flagTipoArticolo=1|accesso=14 settembre 2020|titolo= Disciplinare di produzione della Indicazione geografica protetta «Lucanica di Picerno» |sito=gazzettaufficiale.it}}</ref> diventata poi nota in nord Italia come [[luganega]]), oggi conosciuta come [[lucanica di Picerno]]. Tra i formaggi, spiccano [[pecorino di Filiano]], [[canestrato di Moliterno]], [[caciocavallo podolico]], [[padraccio]] e [[treccia dura]] (o treccione).<ref>{{Cita web|url=https://www.intavoliamo.it/Info/prodotti-tipici-lucani/treccia-dura|accesso=7 settembre 2020|titolo=Treccia dura|sito=intavoliamo.it}}</ref>
 
Tra i prodotti da forno vi sono [[pane di Matera]], pane di [[Trecchina]], il pane di patata di [[San Severino Lucano]], mentre [[carchiola]], [[strazzata]], [[U' pastizz rtunnar|pastizz]] e falagone costituiscono un importante elemento dellodel [[streetcibo fooddi strada]] regionale. Nel Pollino è tipico il [[mischiglio]], una miscela di farine di legumi e cereali che trova impiego nella lavorazione di pasta e prodotti da forno.<ref>{{Cita web|url=http://www.ssabasilicata.it/CANALI_TEMATICI/Educazione_alimentare/File_allegati/Farina_di_Mischiglio.pdf|accesso=17 settembre 2021|titolo=Farina di Mischiglio}}</ref> Per quanto riguarda gli alcolici, si ricordano l'[[Amaro Lucano]] di Pisticci e la [[Birra Morena]] di Balvano.
 
La Basilicata è, altresì, nota per le sue acque minerali. Nelle sorgenti del [[Monte Vulture|Vulture]], area di maggior produzione, i materiali vulcanici forniscono alle acque sorgive una naturale effervescenza, caratteristica rara nel panorama delle acque minerali.<ref>{{Cita web|url=http://culturabile.it/wp-content/uploads/2013/04/vulture.txt|accesso=28 settembre 2020|titolo=Ingv - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia presenta “Vulcani in podcast”|sito=culturabile.it|dataarchivio=25 ottobre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211025230714/http://culturabile.it/wp-content/uploads/2013/04/vulture.txt|urlmorto=sì}}</ref> Tali acque vengono imbottigliate presso [[Monticchio (Basilicata)|Monticchio Bagni]], frazione di Rionero.
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{{Suddivisioni dell'Italia}}
 
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