Compagnia di Gesù: differenze tra le versioni
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[[File:Ihs-logo.svg|thumb|L'emblema dell'ordine: un disco raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere [[IHS]], il monogramma di [[Gesù]]. La lettera H è sormontata da una croce patente dal piede aguzzo; in punta, i tre chiodi della Passione, posti in banda, in palo e in sbarra e ordinati in fascia.]]
La '''Compagnia di Gesù''', o '''gesuiti''' ({{latino|Societas Iesu}}; [[sigle degli istituti di perfezione cattolici|sigla]] ''S.I.'', o anche ''d.C.d.G.''), è un [[istituto religioso]] maschile [[di diritto pontificio]].<ref name="ap">{{cita|''Annuario pontificio 2017''|p. 1411}}.</ref>
L'[[ordine religioso cattolico|ordine]], composto da [[chierici regolari]], fu fondato da [[Ignazio di Loyola]] che, con alcuni compagni, nel [[1534]] a [[Parigi]] fece voto di predicare in [[Terra santa]] (progetto abbandonato nel [[1537]]) e di porsi agli ordini del papa: il programma di Ignazio fu approvato da [[papa Paolo III]] con la [[bolla pontificia|bolla]] ''[[Regimini militantis Ecclesiae]]'' (27 settembre [[1540]]).<ref name="Bangert33">{{Cita|Bangert|p. 33}}.</ref>
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Dopo il rapido successo iniziale, per i gesuiti cominciarono i primi problemi. Il mandarino Shen Ch'ueh, preoccupato per l'infiltrazione di un culto straniero, tra il [[1617]] e il [[1622]] promosse la prima persecuzione contro i cattolici, costringendo i gesuiti alla clandestinità. Nel [[1644]] le truppe della [[Manciuria]] invasero la Cina e misero fine al secolare governo della [[dinastia Ming]], che si erano sempre mostrati favorevoli ai gesuiti: sotto uno dei primi imperatori della dinastia [[dinastia Qing|Ch'ing]], tra il [[1664]] e il [[1669]], i religiosi furono tenuti agli arresti domiciliari a [[Canton]].<ref>{{Cita|Bangert|p. 263}}.</ref>
Nonostante le persecuzioni i gesuiti continuarono la loro opera: il successore di Ricci alla guida della missione, [[Niccolò Longobardi]], ne
Da ricordare sono anche i gesuiti [[Johann Adam Schall von Bell]], tedesco, che fu nominato presidente del tribunale matematico e mandarino di prima classe, e [[Ferdinand Verbiest]], fiammingo, chiamato dall'imperatore [[Kangxi]] per farsi esporre le ultime scoperte europee in campo matematico e astronomico.<ref>{{Cita|Bangert|p. 265}}.</ref>
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== Colonialismo ==
Lo slancio missionario dei gesuiti è testimoniato dalle circa quindicimila lettere (''[[indipetae]]''), scritte tra il [[1550]] e il [[1771]] da tutta Europa e conservate negli archivi romani dell'Ordine. In esse i religiosi domandavano di essere mandati nelle missioni d'oltremare per emulare san [[Francesco Saverio]], l'apostolo del Giappone, il cui nome appare a chiare lettere in duemila missive.<ref>{{Cita|Scammel|pp. 103-104}}.</ref>
I membri secolari e regolari del clero si dedicavano ovunque ad attività commerciali, in particolare i gesuiti furono attivi in [[Giappone]] fino alla proibizione del cristianesimo nel [[1614]] e alla successiva espulsione dei portoghesi dal paese.<ref>{{Cita|Scammel|p. 158}}.</ref> L'unica funzione dell'impero, scrisse una volta lo stesso san Francesco Saverio, era quella di coniugare "ogni modo e tempo del verbo depredare".<ref name="sc147">{{Cita|Scammel|p. 147}}.</ref> Persino un religioso cattolico, recatosi in India nel [[1672]], rimase colpito dalle ricchezze accumulate nei monasteri e nei conventi portoghesi e ricavò l'impressione che "tutto il commercio della nazione fosse nelle loro mani".<ref>{{Cita|Carré|p. 214}}.</ref>
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== L'organizzazione dell'ordine ==
[[File:Constitutions (Proemium).jpg|thumb|Il preambolo delle Costituzioni della Compagnia di Gesù in un manoscritto del fondatore]]▼
La Compagnia di Gesù appartiene al numero degli ordini di [[chierici regolari]], sorti nel corso del [[XVI secolo]] e utilizzati dalla Chiesa per contrastare la diffusione del [[protestantesimo]] e diffondere i dettami del [[Concilio di Trento]], caratterizzati dall'unione di vita religiosa e impegno apostolico.
La struttura dell'ordine è stabilita dalla ''Formula instituti'', codificata e ampliata da Ignazio nelle Costituzioni della Compagnia, redatte insieme al suo segretario [[Juan de Polanco]] tra il [[1547]] e il [[1550]], ulteriormente modificate in base ai suggerimenti dei religiosi professi e promulgate nel [[1553]]: il testo, approvato nel [[1606]] da [[papa Paolo V]] con la bolla ''Quantum religio'', è rimasto sostanzialmente immutato fino alla XXXI congregazione generale dell'ordine ([[1965]]-[[1966]]).<ref>{{Cita|M. Fois, in DIP|vol. II (1975), coll. 1262-1265|DIP}}.</ref>
▲[[File:Constitutions (Proemium).jpg|thumb|Il preambolo delle Costituzioni della Compagnia di Gesù in un manoscritto del fondatore]]
Le costituzioni ignaziane (frutto della riflessione sull'esperienza religiosa del fondatore e dei suoi primi compagni) non sono solo un codice legislativo, ma uniscono agli elementi giuridici anche aspetti spirituali e ascetici e non possono essere comprese prescindendo dagli Esercizi spirituali.<ref>{{Cita|G. Switek, in G. Schwaiger|p. 250|Schwaiger}}.</ref>
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=== L'aspetto innovativo ===
Nelle sue Costituzioni, Ignazio annullò i quattro aspetti fondamentali dell'organizzazione monastica: la residenza per tutta la vita in una medesima comunità (''stabilitas loci''), le decisioni prese a maggioranza da tutti i membri della comunità riuniti in capitolo, l'elezione del proprio superiore da parte di ogni singola comunità, la recita corale dell'ufficio divino.
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=Annuario pontificio per l'anno 2017|editore=Libreria Editrice Vaticana|città=[[Città del Vaticano]]|anno=2017|ISBN=978-88-209-9975-9|cid=''Annuario pontificio 2017''}}
* {{cita libro|autore=William V. Bangert|titolo=Storia della Compagnia di Gesù|url=https://archive.org/details/storiadellacompa0000unse|editore=Marietti|città=[[Genova]]|anno=1990|ISBN=88-211-6806-9|cid=Bangert}}
* {{cita libro|curatore=Paolo Bianchini|titolo=Morte e resurrezione di un ordine religioso|url=https://archive.org/details/morteeresurrezio0000unse|editore=Vita e pensiero|città=[[Milano]]|anno=2006|ISBN=88-343-1287-2|cid=Bianchini}}
* {{cita libro|autore=Carlo Capra|titolo=Età moderna|editore=Le Monnier|città=[[Firenze]]|anno=1996|ISBN=88-00-45103-9|cid=Capra}}
* {{cita libro|curatore=Filippo Caraffa|curatore2=Giuseppe Morelli|titolo=Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll.|editore=Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense|città=Roma|anno=1961-1969|cid=BSS}}
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