Lecce: differenze tra le versioni
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|Didascalia =
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
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|Amministratore locale = [[Adriana Poli Bortone]]
|Partito = [[Io Sud|IS]]
|Data elezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2024#Lecce|27-6-2024]]
|Lingue ufficiali = italiano
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Superficie = 241
|Note superficie = {{Cita web |url=https://www.tuttitalia.it/puglia/42-lecce/ |titolo=Lecce |accesso=
|Sottodivisioni = [[Frigole]], [[San Cataldo (Lecce)|San Cataldo]], [[San Ligorio]], [[Torre Chianca (Lecce)|Torre Chianca]], [[Torre Rinalda]], [[Villa Convento]]
|Divisioni confinanti = [[Arnesano]], [[Cavallino (Italia)|Cavallino]], [[Lequile]], [[Lizzanello]], [[Monteroni di Lecce]], [[Novoli]], [[San Cesario di Lecce]], [[Squinzano]], [[Surbo]], [[Torchiarolo]] ([[provincia di Brindisi|BR]]), [[Trepuzzi]], [[Vernole]]
|Codice postale = 73100,73010
|Fuso orario = +1
|Zona sismica = 4
|Gradi giorno = 1153
|Nome abitanti = leccesi
|Patrono =
|Festivo = 26 agosto
|PIL =
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Lecce all'interno dell'omonima provincia
}}
'''Lecce''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ˈleʧʧe/}}<ref>{{dipi|Lecce}}</ref> {{Link audio|It-Lecce.ogg|<small>ascolta</small>}}; ''Lécce'' in [[dialetto salentino]]; Λουππίου, ''Luppìu'' in [[grico]]<ref>Derivante da τούς Λουππίους ''(tùs Luppìus)'', forma accusativa nata da un ipotetico nominativo maschile plurale οἱ Λούππιοι (''oi Lúppioi''), nome degli abitanti successivamente passato a nome della città. Cfr.: {{cita web|url=http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Ricerche%20e%20Studi/1970/Articoli/Toponomastica%20Greca%20nel%20Salento.pdf|titolo=Toponomastica Greca nel Salento|autore=[[Gerhard Rohlfs (filologo)|Gerhard Rohlfs]]|editore=[[Provincia di Brindisi]]|data=1964|p=15|accesso=8 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170801041216/http://emeroteca.provincia.brindisi.it/Ricerche%20e%20Studi/1970/Articoli/Toponomastica%20Greca%20nel%20Salento.pdf}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
Situata in posizione pressoché centrale della [[penisola salentina]], tra la [[Mare Adriatico|costa adriatica]] e quella [[Mar Ionio|ionica]], è il capoluogo di provincia più orientale d'[[Italia]].
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Le antiche origini [[messapi]]che e i [[Archeologia classica|resti archeologici]] della [[Italia romana|dominazione romana]] la inseriscono tra le [[città d'arte]] d'Italia,<ref>{{cita web|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/+P%C3%B9glia.html|titolo=Puglia|sito=sapere.it|editore=[[De Agostini]]|accesso=9 settembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200407122108/http://www.sapere.it/enciclopedia/+P%C3%B9glia.html|urlmorto=no}}</ref> tanto da essere denominata la "Signora del [[Barocco]]".<ref>Definizione coniata dallo storico tedesco [[Ferdinand Gregorovius]] nell'[[XIX secolo|800]], cfr. {{cita libro |autore=[[Gustavo Giovannoni]] |titolo=L'urbanistica dall'antichità ad oggi |editore=[[Sansoni Editore|Sansoni]] |città=Firenze |anno=1943 |sbn=MIL0220182}}</ref> La città, si distingue per la ricchezza e l'esuberanza del barocco tipicamente seicentesco delle chiese e dei palazzi del centro, costruiti nella locale [[pietra leccese]], calcare molto adatto alla lavorazione con lo scalpello. Lo sviluppo architettonico e l'arricchimento decorativo delle facciate fu particolarmente curato durante il [[Regno di Napoli]] e caratterizza la città in modo talmente originale da dar luogo alla definizione di [[barocco leccese]].
È sede dell'[[Università del Salento]], già Università di Lecce, ed è stata [[capitale italiana della cultura]] nel 2015.<ref>{{
== Area urbana ==
L'area urbana di Lecce comprende il capoluogo e i comuni strettamente connessi per continuità edilizia, mobilità e servizi, costituiti da una rete di comuni che gravitano sul capoluogo e formano un bacino urbano complessivo.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.istat.it/|titolo=Home page|accesso=2025-09-21}}</ref>
Elenco dei comuni e popolazione stimata:
* Lecce: 95.000 abitanti
* Surbo: 15.000 abitanti
* Cavallino: 13.000 abitanti
* Lizzanello: 12.000 abitanti
* Monteroni di Lecce: 13.000 abitanti
* Arnesano: 4.000 abitanti
* San Cesario di Lecce: 8.000 abitanti
* San Pietro in Lama: 4.000 abitanti
* Lequile: 9.000 abitanti
* Trepuzzi: 14.000 abitanti
* Novoli: 8.000 abitanti
* Veglie: 14.000 abitanti
* Copertino: 23.000 abitanti
* Campi Salentina: 10.000 abitanti
* Carmiano: 12.000 abitanti
* Nardò: 30.000 abitanti
* Galatina: 25.000 abitanti
* Galatone: 16.000 abitanti
* Leverano: 14.000 abitanti
* Squinzano: 10.000 abitanti
* Aradeo: 7.000 abitanti
* Seclì: 3.000 abitanti
* Collepasso: 5.000 abitanti
* Neviano: 3.000 abitanti
* Zollino: 4.000 abitanti
* Sternatia: 2.000 abitanti
Totale stimato dell'area urbana: circa 370.000 abitanti.
Questa definizione considera esclusivamente i comuni strettamente integrati nel tessuto urbano di Lecce, rappresentando il bacino urbano effettivo e funzionale per servizi, mobilità e attività socio-economiche.
== Geografia fisica ==
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Le [[precipitazioni]] medie annue si attestano a 484 mm, mediamente distribuite in 69 [[giorni di pioggia]], con minimo in [[estate]], picco massimo in [[autunno]] e massimo secondario in [[inverno]].
Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche registrati nel trentennio [[1971]]-[[2000]] e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del [[Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare]] relativo al medesimo trentennio, mentre i valori assoluti si riferiscono a tutta la serie storica della stazione.<ref>{{Cita web |url=http://climaintoscana.altervista.org/italia/stazioni-wmo/lecce-galatina |titolo=Copia archiviata |accesso=8 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170808115439/http://climaintoscana.altervista.org/italia/stazioni-wmo/lecce-galatina/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web |url=http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/(332)Lecce%20Galatina.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=25 maggio 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140112131638/http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/(332)Lecce%20Galatina.pdf }} Tabelle climatiche 1971-2000 dall'Atlante Climatico 1971-2000 del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare</ref><ref>[http://www.tutiempo.net/clima/Lecce/01-1979/163320.htm Clima en Lecce durante Enero de 1979 - datos climáticos históricos] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140112130530/http://www.tutiempo.net/clima/Lecce/01-1979/163320.htm |data=12 gennaio 2014 }} Temperature minime del gennaio 1979 a Lecce Galatina: -9,0 °C il 4 gennaio</ref><ref>http://www.eurometeo.com/italian/climate/city_LIBN/id_Tmax/meteo_lecce%20italia {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170808153237/http://www.eurometeo.com/italian/climate/city_LIBN/id_Tmax/meteo_lecce%20italia |data=8 agosto 2017 }} Medie climatiche</ref>{{ClimaAnnuale|nome=
== Origini del nome ==
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=== Età medievale ===
[[File:Tancred von Lecce.jpg|thumb|[[Tancredi d'Altavilla]]]]
Dopo una breve parentesi di dominazione greca, fu saccheggiata da [[Totila]], [[re ostrogoto]], nel [[542]] e nel [[549]] e rimase sotto il dominio dell'[[Impero
Fu la [[Normanni|conquista normanna]] a far rinascere Lecce, quale centro commerciale, ed estese il suo territorio sino a diventare capoluogo del [[Salento (regione)|Salento]]. Infatti, a partire da [[Contea di Lecce|Goffredo]] ([[1069]]) i conti normanni vi tennero corte e qui nacque l'ultimo re normanno, [[Tancredi di Sicilia|Tancredi]], figlio di [[Ruggero III di Puglia|Ruggero III]]. Ai Normanni seguirono gli [[Svevia|Svevi]] di [[Federico II di Svevia|Federico II]] e gli [[Angioini]]. Il periodo storico compreso tra 1055 e 1463 va sotto il nome di [[Contea di Lecce]].
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[[File:Lecce-Gonfalone.png|right|thumb|Il gonfalone cittadino]]
La storia dello stemma civico della città di Lecce e la sua realizzazione ebbero inizio nel 1869, a seguito di una iniziativa editoriale con la quale il tipografo trevisano Gaetano Longo intendeva raccogliere in un'opera tutti gli stemmi di tutti i comuni del nuovo [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. L'allora sindaco Michele Lupinacci (trisavolo del noto cantante attualmente sulla cresta dell'onda) si mobilitò per ottenere un'arma e uno stemma che riflettessero degnamente la storia e le tradizioni della città di Lecce. Il sindaco incaricò il duca Sigismondo Castromediano, socio della Commissione conservatrice dei Monumenti Storici e di Belle Arti di Terra d'Otranto, affinché realizzasse un disegno blasonico dello stemma e la relativa descrizione araldica. Questi affidò l'incarico allo studioso Luigi De Simone che riuscì ad ottenere dal pittore Giovanni Grassi due copie dell'arma di Lecce. Il 10 marzo 1896, il consigliere comunale Nicolò Foscarini, a seguito del voto unanime del Consiglio comunale, approvò le “insegne” di Lecce. Una volta stabiliti dalla Commissione gli elementi che avrebbero dovuto comporre lo stemma cittadino, l'incarico di realizzare i disegni dello stemma, la divisa e il gonfalone dei cittadini, furono affidati dal sindaco Giuseppe Pellegrino all'esperto di araldica Filippo Bacile di Castiglione, barone di Spongano. Con l'avvento del fascismo, l'autorità e la Pubblica amministrazione proposero di realizzare un nuovo stemma sulla base di quello già approvato, ma con lo scudo allungato in modo da contenere il [[Capo del Littorio]], di color rosso porpora con il [[fascio littorio]] d'oro attorniato da due rami di quercia e d'alloro. Il 24 agosto del 1938 l'amministrazione cittadina nella figura del commendatore Antonio Bruno, assistito dal segretario generale del Comune, Emilio Faivre, ne deliberò la sostituzione, con l'obiettivo di legittimare sull'antica arma il capo del Littorio, considerato «simbolo di un'Era che tutte le precedenti sovrasta e a tutte si sovrappone». Il 20 aprile 1942 fu emanato il decreto con il quale il Comune poté fare uso di uno stemma miniato, contenente le modifiche apportate. L'uso del nuovo stemma perdurò fino al 1945, anno nel quale la caduta del Regime segnò il ritorno allo stemma nella sua forma originale.
=== Figure blasoniche ===
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=== Architetture religiose ===
[[File:
[[File:Puglia Lecce4 tango7174.jpg|thumb|verticale=0.9|La navata centrale della Basilica]]
[[File:Detail santa croce main vault.jpg|thumb|verticale=0.9|Dettaglio della cupola barocca]]
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di Infantino G. Cesare edito da Forni, 2005</ref>.
Oltre al duomo, che rappresenta il centro della vita religiosa, sono disseminate nelle strade e nelle piazze di Lecce quaranta chiese, tre delle quali hanno la dignità di [[basilica minore]].
[[File:Lecce
==== Chiese principali ====
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* [[Basilica di Santa Croce (Lecce)|Basilica di Santa Croce]], è uno dei maggiori complessi architettonici della città e costituisce il più significativo esempio del barocco leccese. Fu edificata a partire dal [[1549]] e secondo [[Maurizio Calvesi (saggista)|Maurizio Calvesi]] e Mario Manieri Elia il complesso programma decorativo della facciata andrebbe connesso a una celebrazione della vittoria nella [[battaglia di Lepanto]] ([[1571]]) nella quale le potenze occidentali avevano avuto la meglio sull'[[Impero ottomano]], con grandi benefici commerciali per la [[Terra d'Otranto]]. Fu elevata alla dignità di [[basilica minore]] da [[papa Pio X]] il 24 gennaio [[1905]]<ref>{{Cita web |url=http://www.gcatholic.org/churches/italy/0274.htm |titolo=''Catholic.org Basilicas in Italy'' |accesso=25 marzo 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150629011639/http://www.gcatholic.org/churches/italy/0274.htm |urlmorto=no }}</ref>
* [[Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo]], è una tra le più antiche chiese di Lecce costruita in epoca medievale nel [[1180]] dal normanno [[Tancredi di Lecce|Tancredi d'Altavilla]], venne poi ristrutturata nel [[1716]] acquistando un'impronta barocca ma preservando sempre elementi del suo stile originario.
[[File:Lecce
* [[Basilica di San Giovanni Battista al Rosario]], elevata da [[papa Pio XII]] l'11 giugno [[1948]] alla dignità di basilica minore<ref>{{Cita web |url=http://www.gcatholic.org/churches/italy/0653.htm |titolo=Da GCatholic.org |accesso=25 marzo 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150628214740/http://www.gcatholic.org/churches/italy/0653.htm |urlmorto=no }}</ref>;
* [[Basilica di San Domenico Savio]], elevata alla dignità di basilica minore da [[papa Giovanni Paolo II]] il 16 aprile [[1984]]<ref>{{Cita web |url=http://www.gcatholic.org/churches/italy/1174.htm |titolo=''GCatholic.org Basilicas in Italy'' |accesso=25 marzo 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150629015857/http://www.gcatholic.org/churches/italy/1174.htm |urlmorto=no }}</ref>;
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=== Conventi ===
Il [[Palazzo dei Celestini]] è situato accanto alla Basilica di Santa Croce e venne edificato tra il 1659 e il 1695 da Giuseppe Cino e Cesare Penna su progetto di [[Giuseppe Zimbalo]].
[[File:
La facciata presenta delicati disegni ornamentali accanto alle finestre e all'ingresso, con punti e festoni floreali, e costituisce un esempio di barocco sobrio, alquanto raro da vedere nella Lecce settecentesca.
Un tempo sede del convento dei [[Congregazione dei Celestini|Celestini]], il palazzo è sede del Palazzo del Governo ([[Prefettura italiana|Prefettura]]) e dell'Amministrazione Provinciale.
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==== Porte della città vecchia ====
All'origine le porte che permettevano l'ingresso in città erano quattro: [[Porta Napoli (Lecce)|Porta Napoli]], che permetteva l'ingresso dalla via che giungeva dall'allora capitale del Regno Napoli; [[Porta Rudiae]], che permetteva l'ingresso dalla via che giungeva dall'antico centro abitato di Rudiae; [[Porta San Biagio (Lecce)|Porta San Biagio]], che permetteva l'ingresso dalle vie che giungevano da Capo di Leuca; [[Porta San Martino (Lecce)|Porta San Martino]], che permetteva l'ingresso dalla naturale via che portava al mare, ovvero da San Cataldo, e che fu demolita nei primi decenni del [[XIX secolo]], contestualmente al moderno riassetto urbanistico di Lecce<ref>{{Cita web|url=https://www.spazioapertosalento.it/cultura/le-quattro-porte-di-lecce-rudiae-san-biagio-napoli-e-la-scomparsa-san-martino/|titolo=Le quattro Porte di Lecce: Rudiae, San Biagio, Napoli e la scomparsa San Martino|sito=Spazio Aperto Salento|data=
;Porta Napoli
[[File:Porta Napoli
[[Porta Napoli (Lecce)|Porta Napoli]], o arco di Trionfo, fu eretta nel 1548 in onore dell'imperatore [[Carlo V]] come dimostrazione di gratitudine per le opere di fortificazione fatte realizzare in difesa della città. Fu realizzato nel luogo dell'antica Porta San Giusto, al di sotto della quale, secondo la tradizione, riposavano le spoglie del santo. La porta è costituita da un solo fornice affiancato da due colonne corinzie binate che sorreggono un frontone triangolare sul quale sono scolpite le insegne imperiali con trofei e [[Panoplia|panoplie]]. Sul fregio centrale appare, in latino, l'epigrafe dedicatoria.
;Porta Rudiae
[[File:Lecce - Porta Rudiae
Poco più a sud dell'Arco di Trionfo, si trova la cosiddetta [[Porta Rudiae]], il cui nome deriva da quello dell'antica città di origine Messapica, posta nell'odierna periferia di Lecce, nucleo primigenio della successiva città.
Probabilmente, come nel caso dell'Arco di Trionfo, qui doveva essere presente una porta di origine medioevale. La porta crollò nel corso del Seicento e venne ricostruita nel 1700 per volere di un patrizio leccese. La porta è chiaramente di gusto barocco, opera di [[Giuseppe Cino]], e venne eretta quando ormai una vera e propria funzione difensiva non era più necessaria. La facciata è dominata dalla statua di [[sant'Oronzo]], accompagnata lateralmente dalle statue di [[Irene da Lecce|santa Irene]] e [[san Domenico]]. Sulle colonne della porta sono scolpiti quattro busti raffiguranti ''Euippa'', ''[[Malennio]]'', ''[[Dauno]]'' e ''[[Idomeneo]]'', nipote di [[Minosse]] e pronipote di [[Zeus]], mitico fondatore della città.
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[[File:Porta San Biagio Lecce.jpg|thumb|verticale=0.9|Porta San Biagio]]
[[Porta San Biagio (Lecce)|Porta San Biagio]] fu molto probabilmente edificata su una preesistente torre nel corso del [[XVIII secolo]]. Eretta per volontà del governatore di [[Terra d'Otranto]] Tommaso Ruffo, il suo stile è baroccheggiante. Su tale porta troneggia in alto la statua di [[san Biagio]], lateralmente sono presenti due stemmi cittadini.
;Porta San Martino
L'unica delle quattro porte cittadine a non esistere più, [[Porta San Martino (Lecce)|Porta San Martino]] aveva probabilmente un aspetto più sobrio rispetto alle altre. Chiamata anche ''Porta Salapia'' (dal nome latino di San Cataldo, il porto di Lecce, la cui strada si dipartiva proprio da questo varco), fu demolita nel [[XIX secolo]].
==== Torri ====
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L'[[Ipogeo Palmieri]] è un esempio di architettura funeraria [[messapi]]ca, ed è visitabile all'interno del giardino di Palazzo Guarini, lungo via Palmieri. Rinvenuta nel 1912 da un appassionato di antichità locali, la tomba apparve già priva di corredo, depredata probabilmente nel corso del [[XVI secolo]], epoca a cui risalgono alcune iscrizioni graffite sulle pareti del corridoio d'ingresso e delle celle. L'ipogeo è composto da tre ambienti disposti intorno a un [[vestibolo (architettura)|vestibolo]]. Sulla base di confronti stilistici e tipologici, per la tomba, realizzata evidentemente per una famiglia locale aristocratica, è stata proposta una cronologia all'inizi del [[III secolo a.C.]]
;Anfiteatro Romano
[[File:
L'[[Anfiteatro romano di Lecce|Anfiteatro Romano]] è situato nella centralissima piazza Sant'Oronzo. Restano l'arena, le gradinate inferiori e parte delle mura esterne. Fu costruito in [[età augustea]] e misurava circa 102 m × 83 m e riusciva a contenere oltre 25 000 spettatori.
In epoche successive fu sotterrato e sovrastato da altri edifici. Il monumento venne scoperto durante i lavori di costruzione del palazzo della [[Banca d'Italia]], effettuati nei primi anni del Novecento. Le operazioni di scavo iniziarono quasi subito, grazie alla volontà dell'archeologo salentino [[Cosimo De Giorgi]], e si protrassero sino al 1940; è possibile ammirare solo un terzo dell'intera struttura, in quanto il resto rimane ancora nascosto nel sottosuolo di piazza Sant'Oronzo dove si ergono alcuni edifici e la [[Chiesa di Santa Maria della Grazia (Lecce)|chiesa di Santa Maria della Grazia]].
;Teatro Romano
[[File:
Il [[Teatro Romano (Lecce)|Teatro Romano]] si trova in via dell'Arte della Cartapesta. Fu scoperto nel 1929, databile all'età augustea come l'Anfiteatro.
La [[cavea]] di questo Teatro, probabilmente riservato ai lupiensi mentre quello di piazza Sant'Oronzo veniva frequentato dai provinciali, misura 19 m di diametro.
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=== Piazze ===
;Piazza Sant'Oronzo
[[File:Colonna di Sant'Oronzo (Lecce) 02.jpg|thumb|verticale=0.9|La Colonna di Sant'Oronzo]]
Il salotto elegante di Lecce è Piazza Sant'Oronzo, in parte occupata dall'Anfiteatro romano del I-II secolo d.C., riportato alla luce all'inizio del Novecento.
Nella piazza s'innalza la [[Colonna di Sant'Oronzo (Lecce)|colonna di Sant'Oronzo]], donata dalla città di [[Brindisi]] per adornare la piazza.
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;Piazza del Duomo
[[File:
È il barocco a dominare nella centrale [[Piazza del Duomo (Lecce)|Piazza Duomo]]. Questo grande cortile, poi modificato, risale al tempo del vescovo Gerolamo Guidano. A esso si accede attraverso i [[propilei]], realizzati verso la fine del [[XVIII secolo]] da Emanuele Manieri, essendo stati abbattuti gli originali muri d'ingresso.
Piazza Duomo è uno dei rari esempi di ''"piazza chiusa"''. Un tempo, la sera le porte, delle quali ancora oggi sono visibili gli imponenti mozzi, venivano serrate. Che si tratti di un chiaro esempio di barocco è evidente anche dalla soluzione a dir poco teatrale della ''"falsa facciata"''. Il visitatore che entra in Piazza Duomo si trova di fronte una facciata di chiesa, che solo a un'attenta visione si rileva ''"posticcia"''. È sufficiente varcare la soglia del portale per ritrovarsi nella navata laterale della Chiesa. La cattedrale non accoglie, dunque, il visitatore di fronte, ma si trova collocata, rispetto all'ingresso della Piazza, in modo parallelo. La soluzione scenografica venne adottata per evitare che il visitatore si trovasse di fronte a un muro piatto e senza decori.
[[File:Lecce
L'architetto leccese, che si adoperò per armonizzare l'arredo urbano, realizzò, ai lati dei propilei, i palazzi gemelli che, entrambi al piano terreno, palesano arcature a bugne lisce, oggi in parte chiuse o trasformate in porte e finestre.
A sinistra della piazza si erge imponente il campanile, opera di [[Giuseppe Zimbalo]], mentre al centro la cattedrale e, in posizione più arretrata, l'episcopio. Sulla destra, infine, si trova il seminario.
=== Aree naturali ===
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre
=== Lingue e dialetti ===
[[File:Dialetto salentino.jpg|thumb|La zona in cui è parlato il dialetto salentino]]
Accanto alla lingua italiana, vi si parla il [[dialetto leccese]], una variante del [[dialetto salentino|salentino.]] Pur esistendo delle
Il dialetto presenta un sistema a 5 [[vocale|vocali]] in posizione tonica e 3 [[Grado di apertura|gradi di apertura]].
Riga 382 ⟶ 415:
Per esempio: ''martello'' diventa ''martieddhru'', ''martelli'' diventa'' martieddhri'', ''bella'' diventa ''beddhra'', ''belle'' diventa ''beddhre''.
Esiste una produzione letteraria in dialetto leccese: numerosi autori hanno scritto poesie e commedie ''([[Menotti Corallo]]'', Raffaele Protopapa, William Fiorentino)
=== Tradizioni e folclore ===
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* Museo diocesano d'arte sacra
* Museo Sigismondo Castromediano
*
* Museo della Cartapesta
* Museo della stampa Martano
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* [[Salentodocfutura|Salentodoc]].tv
* [[Canale otto|Canale Otto]]
La [[Piazza del Duomo (Lecce)|Piazza Duomo di Lecce]] è stata il punto di partenza dello spettacolo automobilistico della [[BBC]] [[Top Gear]] speciale "Supercars in Italy" nel 2012<ref>{{Cita web|url=https://www.immaginasalento.it/curiosita/top-gear-a-lecce/|titolo=Top Gear a Lecce|autore=Alex|sito=Immagina Salento - ti guida alle Vacanze nel Salento|data=15 novembre 2011
=== Teatro ===
Il principale teatro di tradizione è il [[Teatro Politeama Greco|Politeama Greco]], con una capienza di circa {{formatnum:1000}} posti, seguito dal [[Teatro Paisiello]].
Il Teatro Politeama Greco, dichiarato Bene di valore storico-artistico vincolato ai sensi della legge n. 1089 del 1939, è sede della ''Stagione Lirica Tradizionale'' (che si svolge solitamente tra febbraio e marzo), della ''Stagione Teatrale'', che comprende anche spettacoli di prosa, anche in dialetto leccese, e balletti, e della ''Stagione Concertistica'', nonché di spettacoli di musica leggera.
Il [[Teatro comunale Giovanni Paisiello|Teatro Paisiello]], che gestisce la ''Stagione di Prosa'', fu costruito nel [[1758]] in stile [[barocco]] da [[Oronzo Bernardini]] e dedicato al musicista tarantino [[Giovanni Paisiello]].
Presente poi il [[Teatro Koreja]], con una compagnia teatrale che mette in scena lavori legati al teatro d'innovazione, e l'[[Astràgali Teatro]]<ref>{{Cita web|url=http://www.astragali.org/|titolo=Astràgali Teatro|accesso=15 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141218235648/http://www.astragali.org/|urlmorto=no}}</ref>, fondato nel 1981 e dal 2012 sede del Centro Italiano dell'International Theatre Institute<ref>{{Cita web|url=http://www.iti-italy.org|titolo=International Theatre Institute - Centro Italiano|accesso=12 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160306022112/http://www.iti-italy.org/}}</ref> dell'UNESCO.
Altri teatri sono il [[Teatro Apollo (Lecce)|Teatro Apollo]], il Teatro Don Bosco e il Teatro Antoniano.
=== Cinema ===
{{C|Elenco da verificare, per ogni film valutare l{{'}}'''effettiva rilevanza dello stesso col luogo''', un paio di riprese non giustificano l'inserimento|Puglia|arg2=storia del cinema|giugno 2013}}
Riga 551 ⟶ 559:
Nel 2018 si è provveduto, a seguito della soppressione delle circoscrizioni, alla riorganizzazione del territorio comunale in 10 quartieri, 4 frazioni, 4 borghi e 3 contesti dell'entroterra.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.lecce.it/images/default-source/progetti-img/webgis.jpg?sfvrsn=64349ad8_0&MaxWidth=500&MaxHeight=&ScaleUp=false&Quality=High&Method=ResizeFitToAreaArguments&Signature=6F471D832A8978221F4828A0CD53656E02F4B5F5|titolo=Comune di Lecce}}</ref>
La città di Lecce viene così suddivisa nei dieci quartieri: Centro, Leuca, Mazzini, San Sabino, Kolbe-San Giovanni Battista, Salesiani, Santa Rosa, Borgo San Nicola, Rudiae-San Pio e Ferrovia-Casermette.<ref>{{Cita web|url=https://www.lecceprima.it/politica/dieci-quartieri-quattro-frazioni-borghi-contesti-nuova-mappa-territorio-lecce.html|titolo=Dieci quartieri, quattro frazioni, borghi e "contesti": la nuova mappa di Lecce|data=2 ottobre 2018
=== Suddivisioni amministrative fino al 2012 ===
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{{Vedi anche|Economia della Puglia}}
L'economia della città di Lecce si basa essenzialmente sull'agricoltura, sull'artigianato ([[cartapesta]], [[intaglio]]),<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=3 | p=11}}</ref> sull'agroalimentare (in particolare olivicultura e viticultura), sull'edilizia, sui servizi (settore terziario) e sul turismo
Il [[settore tessile]] e quello calzaturiero, che avevano avuto notevole sviluppo, stanno risentendo della crisi globale e sono in difficoltà, anche se mostrano una notevole ripresa.
Significativa la presenza di attività metalmeccaniche con, fra gli altri, uno stabilimento della [[Fiat]] (CNH - Case New Holland), i suoi partner nel movimento terra e il relativo indotto. A Lecce è inoltre situata la più grande industria di sigarette in Italia, quella delle [[MS (sigarette)|MS]], di proprietà della [[British American Tobacco]].
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=== Ciclismo ===
;Giro d'Italia
Lecce è stata sede della cosiddetta [[Grande Partenza del Giro d'Italia|"Grande Partenza"]] del [[Giro d'Italia]] in due occasioni:
* [[Giro d'Italia 1971|1971]], con il via ufficiale della corsa dato il {{Data|20|05}} da piazza Sant'Oronzo alla volta di [[Brindisi]], dove si concluse la prima tappa (cronometro a squadre) con la vittoria del team [[Salvarani (ciclismo)|Salvarani]];<ref name="GIRO">{{cita web|url=http://www.sitodelciclismo.net/wedstrijdfiche.php?wedstrijdid=22|titolo=Giro d'Italia}}</ref>
* [[Giro d'Italia 2003|2003]], con il via ufficiale della corsa dato il {{Data|10|05}} da via San Cesareo per un circuito con arrivo sempre a Lecce, che ebbe la vittoria di [[Alessandro Petacchi]].<ref name=GIRO/>
* 2025, con il via ufficiale della corsa dato il 13 Maggio da Alberobello alla volta di Lecce con la vittoria di Casper van Uden
In totale, la città è stata [[Sedi di tappa del Giro d'Italia|sede di tappa]] della "Corsa Rosa" in
=== Rugby ===
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