Fortezza: differenze tra le versioni
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== Scopo ==
[[File:Fortezza da basso, 11.JPG|thumb|La [[Fortezza da Basso]] di [[Firenze]]]]
Lo scopo che si vuol raggiungere nel fortificare una posizione può essere [[Organica militare|organico]], [[logistica|logistico]] o [[tattica militare|tattico]]. Lo scopo è definito organico quando la posizione è un punto strategico permanente, ossia interessa la difesa generale dello [[Stato]]. È invece logistico quando si tratta di un punto strategico eventuale, ossia di un punto che riguarda la difesa di un determinato teatro di operazioni militari. Deve in questo caso favorire lo stare ed il muoversi delle truppe. È infine tattico quando l'importanza della posizione si manifesta solo all'atto in cui avviene, o si prevede che debba avvenire, l'urto fra belligeranti, ossia quando si tratta di un punto tattico. Qualunque sia lo scopo di una fortezza, questa deve essere studiata nelle sue forme in modo da soddisfare le esigenze [[Tattica militare|tattiche]], poiché quando essa entra in azione deve favorire il [[combattimento]] a chi lo occupa. Una fortezza eretta a scopo organico soddisfa anche lo scopo logistico quando le operazioni di guerra si svolgono nel teatro in cui essa è collocata.
L'utilità delle fortificazioni, se fatte in modo tale da raggiungere gli scopi per le quali sono costruite, è quella di mettere in grado le forze che difendono le posizioni da esse rafforzate di resistere a forze numericamente o moralmente superiori.
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=== Fortificazioni passeggere ===
Le
Sebbene abbiano funzione tattica e logistica, possono essere ricomprese in un più ampio programma organico. Paesi come l'[[Italia]], perennemente afflitti da mancanze di fondi e di materie prime, possono demandare ad opere da ergersi alle prime turbative politiche internazionali la difesa di determinati tratti di confine, spesso come integrazione di preesistenti opere permanenti. Già i [[Civiltà romana|Romani]], nelle loro vittoriose campagne di conquista, facevano ampio uso di fortificazioni provvisorie, addirittura concepite per circondare a propria volta una città [[Mura (fortificazione)|murata]] nemica impedendo un ritorno offensivo delle truppe nemiche dislocate in altre parti del territorio; avevano quindi un notevole sviluppo, ma sparivano una volta assolto il loro scopo. Parimenti, proteggevano i campi di marcia delle legioni: erette in poche ore, venivano smantellate una volta che il campo era tolto. Tipicamente venivano usate palizzate erette sopra un argine in terra ([[aggere]]) che ne serrava la base, preceduto da un [[Fossato (architettura)|fossato]] spesso cosparso di ostacoli o protetto da abbattute (rami aguzzi piantati con un'inclinazione di 45 o 60 gradi nella parete del fossato stesso e rivolti verso l'attaccante). Tipico quindi della fortificazione campale l'ampio uso della terra e del legname o di pietrame sparso, materiali reperibili in loco o trasportabili. Assente all'epoca e fino alla [[prima guerra mondiale]] l'uso della muratura cementata nelle opere campali, in ossequio al principio di facile e veloce realizzabilità.
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