Repubblica Democratica Popolare dello Yemen: differenze tra le versioni
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Durante il periodo di protettorato britannico la Repubblica Democratica Popolare dello Yemen era conosciuta come [[Federazione dell'Arabia Meridionale]].
La Repubblica fu proclamata il 30 novembre 1967 come Repubblica Popolare dello Yemen Meridionale a seguito dell'indipendenza concessa dal [[Regno Unito]] dopo un lungo periodo di [[Emergenza di Aden|lotta armata]]. Il nome di Repubblica Democratica Popolare dello Yemen fu poi adottato il 1º dicembre 1971 con l'adozione di una nuova costituzione che imponeva un regime monopartitico in capo al [[Partito Socialista Yemenita]], l'ala [[Marxismo|marxista]] del precedente [[FLNY|Fronte di Liberazione Nazionale Yemenita]] che aveva combattuto contro i britannici.<ref>{{Cita web|url=https://uca.edu/politicalscience/home/research-projects/dadm-project/middle-eastnorth-africapersian-gulf-region/british-south-arabian-federation-1959-1967/|titolo=Federazione Arabo-Meridionale}}</ref> Fu l'unico Paese arabo in cui entrò in vigore una [[costituzione]] espressamente di stampo [[marxista-leninista]].
La Repubblica strinse importanti relazioni con gli altri [[Paesi socialisti]] come l'[[Unione Sovietica]], [[Cuba]], e la [[Cina]]. Iniziò in seguito uno sviluppo delle forze armate, accettando la proposta della [[Voenno-Morskoj flot SSSR|Marina Sovietica]] di portare rinforzi all'organizzazione navale della RDP dello Yemen.
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I due Stati [[yemen]]iti rimasero in buoni rapporti, tanto che nel 1972 si parlò di una possibile riunificazione; tuttavia nei primi mesi del 1979 i rapporti si deteriorarono al punto da portare a una [[Guerra yemenita del 1979|guerra aperta]] tra i due Paesi, poi interrotta grazie all'intervento diplomatico della [[Lega Araba]]. Nel marzo del 1979, durante un summit in [[Kuwait]], si tornò a parlare di una possibile riunificazione. Intanto gruppi di ribelli nello [[Repubblica Araba dello Yemen|Yemen del Nord]] iniziarono a ricevere fondi e armi dalla Repubblica Democratica Popolare. Nel 1980, il presidente della RDP dello Yemen, [[Abd al-Fattah Isma'il|ʿAbd al-Fattāḥ Ismāʿīl]], si dimise e salì al potere [[Ali Nasir Muhammad|ʿAlī Nāṣer Muḥammad]], che attuò una politica estera più moderata nei confronti dello [[Repubblica Araba dello Yemen|Yemen del Nord]] e del vicino [[Oman]].
Le posizioni rivoluzionarie del governo dello Yemen del Sud hanno causato il suo isolamento all'interno della [[penisola arabica]]. Le monarchie assolute della regione si considerarono minacciate, vedendo lo Yemen del Sud come l'avanguardia di potenziali movimenti rivoluzionari nei loro stessi Stati. Questi, in particolare l'[[Arabia Saudita]],
Lo Yemen meridionale è stato oggetto di diversi interventi militari: dall'Arabia Saudita nell'ottobre 1968, dicembre 1969 ([[guerra di al-Wadiah]]) e novembre 1970; dallo Yemen del Nord nel settembre e ottobre 1972 ([[guerra yemenita del 1972]]); e gli aerei britannici hanno bombardato la città di Hawf nel maggio 1972. Le difficoltà economiche sono state ulteriormente aggravate dalla chiusura del [[canale di Suez]] a partire dal giugno 1967 (su cui si basava gran parte delle attività del porto di [[Aden]]) e dalla fuga dell'élite economica privata all'estero. L'entroterra, prevalentemente desertico, ha un potenziale limitato.<ref name=":1">{{Cita web|url=https://orientxxi.info/magazine/quand-le-drapeau-rouge-flottait-sur-aden,2152|titolo=Quand le drapeau rouge flottait sur Aden - Il y a cinquante ans, l'indépendance du Yémen du Sud|autore=Helen Lackner|sito=Orient XXI|data=2017-11-30|lingua=|accesso=}}</ref>
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