Circuito integrato: differenze tra le versioni
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L'idea origine successiva venne presentata dal britannico [[Geoffrey Dummer]] (1909-2002), uno scienziato che lavorava al [[Royal Radar Establishment]] per conto del [[Ministero della giustizia (Regno Unito)|Ministero della difesa]]. Dummer presentò pubblicamente l'idea al "Symposium on Progress in Quality Electronic Components" a [[Washington]] il 7 maggio 1952.<ref>{{cita web|url=http://www.epn-online.com/page/22909/the-hapless-tale-of-geoffrey-dummer-this-is-the-sad-.html|titolo="The Hapless Tale of Geoffrey Dummer"|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130511181443/http://www.epn-online.com/page/22909/the-hapless-tale-of-geoffrey-dummer-this-is-the-sad-.html }}, (n.d.), (HTML), ''Electronic Product News'', accessed 8 July 2008.</ref> Fece pubblicazioni diverse per la sua idea ma non riuscì a realizzarla concretamente neanche nel 1956. Tra il 1953 e il 1957, [[Sidney Darlington]] e [[Yasuro Tarui]] della [[Electrotechnical Laboratory]] (ora [[National Institute of Advanced Industrial Science and Technology]]) proposero un chip dove diversi transistor erano condivisi su un monolite, ma non c'era nessun [[isolamento a giunzione p–n|isolamento a giunzione p-n]] a separarli.<ref name="computerhistory-ic" />
La creazione di circuiti integrati monolitici (chip) fu possibile dal processo di [[passivazione]] superficiale, che stabilizzava elettricamente il [[silicio]] mediante [[ossidazione termica]], rendendo possibile la fabbricazione dei dispositivi. La passivazione superficiale fu inventata da [[Mohamed M. Atalla]] presso
Negli [[anni 2000]] iniziarono ad affermarsi materiali bidimensionali che possono essere impilati separatamente, strato per strato, quali: il [[grafene]] o i [[calcogenuro|dicalcogenuri]] di [[elemento di transizione|metalli di transizione]] (TMD), tra cui il [[solfuro|bisolfuro]] di [[molibdeno]], il bisolfuro di [[tungsteno]], il [[seleniuro|diseleniuro]] di molibdeno e il diseleniuro di tungsteno.<ref>{{cita web|url=https://scenarieconomici.it/pechino-crea-materiale-bidimensionale-per-produrre-i-microchip-una-innovazione-che-spiazza-gli-usa/|titolo=Pechino crea materiale bidimensionale per produrre i microchip. Una innovazione che spiazza gli USA|data=28 agosto 2023}}</ref>
Nel 2025 viene presentato il primo chip in una lega stabile di silicio, germanio, stagno e carbonio.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Omar|cognome=Concepción|nome2=Ambrishkumar J.|cognome2=Devaiya|nome3=Marvin H.|cognome3=Zoellner|titolo=Adaptive Epitaxy of C-Si-Ge-Sn: Customizable Bulk and Quantum Structures|rivista=Advanced Materials|volume=n/a|numero=n/a|pp=2506919|lingua=en|accesso=2025-07-29|doi=10.1002/adma.202506919|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/adma.202506919}}</ref><ref>[https://www.hdblog.it/tecnologia/articoli/n625597/germania-materiale-impossibile-chip-futuro/ Germania: creato il materiale impossibile per i chip del futuro] </ref>
Sempre nel 2025 viene avviata la produzione di massa del primo chip termodinamico, che utilizza a proprio favore il rumore relativo alle fluttuazioni elettroniche, alla dissipazione di energia e alla aleatorietà delle variabili in gioco. È ottimizzato per la generazione di immagini e video con l'intelligenza artificiale generativa.<ref>[https://www.dday.it/redazione/54091/cn101-e-il-primo-semiconduttore-termodinamico-al-mondo-ecco-come-funziona Il primo semiconduttore termodinamico al mondo: ecco come funziona] </ref>
== Descrizione ==
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=== Componenti integrabili ===
In un circuito integrato si possono integrare facilmente transistor e diodi: è possibile creare nel substrato semiconduttore anche piccole [[Resistore|resistenze]] e [[Condensatore (elettrotecnica)|condensatori]], ma in genere questi ultimi componenti occupano molto spazio sul chip e si tende ad evitarne l'uso, sostituendoli quando possibile con reti di transistor.
È possibile integrare anche [[induttore|induttori]], ma il valore delle induttanze ottenibili è molto piccolo (nell'ordine dei [[Nano (prefisso)|nano]] [[henry (unità di misura)|henry]] (nH)): il loro impiego è molto limitato a causa dell'enorme occupazione di area che anch'esse richiedono, anche solo per realizzare induttori di piccolissimo valore. Inoltre, la tecnologia realizzativa dei circuiti integrati (non dedicati alle altissime frequenze) e quindi i notevoli effetti parassiti ne limitano sensibilmente le prestazioni, soprattutto se paragonati ai classici induttori non su circuito integrato. Tali induttori integrati vengono solitamente impiegati nei circuiti integrati a [[Radiofrequenza|radiofrequenze]] (LNA<ref>''Low-Noise Amplifier'', amplificatore a basso rumore</ref>, [[Mixer (elettronica)|mixer]], ecc), ad esempio a frequenze attorno ai [[giga (prefisso)|giga]][[hertz]] (GHz)<ref>È possibile simulare un induttore in un circuito integrato usando un condensatore con un [[Giratore]] (ed in alcuni circuiti integrati viene realizzato) ma va tenuto conto dei limiti delle possibilità di simulazione (frequenza massima, corrente, ecc.). Altri costruttori riescono a simulare un induttore con un circuito che usa componenti attivi: ad esempio il circuito integrato {{cita web|url=http://cache.national.com/ds/LM/LM2677.pdf|titolo=LM2677 della National Semiconductor dove in un integrato switching viene simulato un induttore con induttanza di valore elevato (20 mH) (''Active Inductor Patent Number 5,514,947'')|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081122035045/http://cache.national.com/ds/LM/LM2677.pdf }})</ref>. Condensatori di media e grande capacità non sono assolutamente integrabili. Sono disponibili invece vari tipi di integrati aventi la funzione [[relè]], ovvero dispositivi dotati di ingressi logici, per mezzo dei quali interrompere o deviare segnali analogici anche multipli. === Il contenitore ''(package'' in inglese'')'' ===
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=== Scala di integrazione ===
La ''scala di integrazione'' di un circuito integrato dà una indicazione della sua complessità, indicando grosso modo quanti [[transistor]] sono contenuti in esso. In base alla scala di integrazione, i circuiti possono essere classificati in:
* '''SSI''' (''Small
* '''MSI''' (''Medium
* '''LSI''' (''Large
* '''VLSI''' (''[[Very
* '''ULSI''' (''Ultra
Per numeri superiori di transistor presenti, l'integrazione viene definita come '''WSI''' (''Wafer Scale Integration''), potendo contenere un intero computer.
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