Probabilismo: differenze tra le versioni

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==Probabilismo gnoseologico==
La più antica forma concettuale di probabilismo gnoseologico è quella presente nello [[scetticismo filosofico|scetticismo]] della [[Nuova Accademia]] e specialmente in [[Carneade]].
La dottrina probabilistica di Carneade poggia su tre assunti:
# rispetto all'oggetto la rappresentazione mentale "è" vera o falsa, rispetto al soggetto conoscente essa "appare" vera o falsa.
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==Probabilismo etico==
{{torna a|SistemaDilemma morale (teologia)}}
{{Vedi anche|Casuistica}}
Con tale termine si designa anche la dottrina - cui facevano frequentemente appello i [[Gesuiti]] nel [[secolo XVII|sec. XVII]] - secondo cui, nei casi in cui l'applicazione di una regola morale sia dubbia, per non peccare basterebbe attenersi ad una opinione probabile, intendendosi per opinione probabile quella sostenuta da qualche teologo.
 
All'inizio del XVII secolo alcuni teologi dell'ordine dei [[Gesuiti]], come A. Escobar y Mendoza ed E. Bauny proponevano una morale di tipo individuale e istintivo, tale che, in caso di dubbio morale, si affidi alla [[coscienza (filosofia)|coscienza]] e non alla dottrina come più attendibile circa la probabile giustezza dell'azione. Dopo la condanna ripetuta del Santo Uffizio (dal 1665 al 1678) di tale tesi, anche [[Blaise Pascal]]<ref>B. Pascal, ''Lettres provinciales'' (V)</ref> l'attaccava duramente nelle sue ''Lettere provinciali''.
 
Anche [[David Hume]] può esser fatto rientrare in questa categoria, poiché, infirmato il concetto di [[causa (filosofia)|causa]], egli negava l'esistenza di criteri generali di [[verità]], ma ammetteva un criterio sufficiente a dirigere la condotta morale. La sua azione polemica era diretta contro il [[determinismo causalistico]], tipico del [[meccanicismo]] materialistico.
 
Il padre domenicano [[Bartolomé De Medina]] nel 1577 si fece promotore di una "teoria morale della probabilità". In essa si sosteneva che nelle scelte morali, quando un caso è dubbio, non resta che affidarsi a un ''probabilismo'' secondo il quale, valutati i pro e i contro, si deve seguire tra le varie ipotesi di giustezza etica, quella che, "probabilisticamente", appare la migliore.
 
==Probabilismo ontico==
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[[Max Born]] già nel 1927 in ''Natural Philosophy Of Cause And Chance'' (Oxford: Clarendon Press, 1927), affermava: {{citazione| Quando una teoria scientifica è saldamente stabilita e confermata, essa muta di carattere, ed entra a far parte del sostrato metafisico della sua epoca: la dottrina si trasforma così in un dogma. La verità è invece che nessuna dottrina scientifica possiede un valore che vada oltre quello probabilistico, ed essa è sempre suscettibile di venir modificata alla luce di nuove esperienze. | ''Filosofia naturale della causalità e del caso'', Torino, Boringhieri 1962, p.65 }}
 
Nel 1967 [[Richard Feynman]] in ''The Character of Physical Law'' (1964 Messenger Lectures; 1967 [[MIT Press]]) definiva i termini del probabilismo ontico sostenendo:
 
{{citazione| Non è la nostra ignoranza degli ingranaggi e delle complicazioni interne che fa apparire nella natura la probabilità, la quale sembra invece essere una caratteristica intrinseca di essa. Qualcuno ha espresso quest’idea così: ”La natura stessa non sa da che parte andrà l’elettrone.” Una volta un filosofo ha detto: “È necessario per l’esistenza stessa della scienza che le stesse condizioni producano sempre gli stessi risultati”. Bèh, non è vero. Anche quando le condizioni rimangono eguali, non si può predire dietro a quale foro si vedrà l’elettrone. Eppure la scienza, nonostante tutto, continua ad andare avanti, anche se le stesse condizioni non producono sempre gli stessi risultati. Certo, il fatto di non poter predire esattamente quello che succederà ci rende un po’ infelici. […] Quello che è necessario “per l’esistenza stessa della scienza” e quelle che sono le caratteristiche della natura non devono essere determinate da pretenziose condizioni aprioristiche, ma dal materiale con cui lavoriamo, cioè dalla natura. Noi guardiamo, vediamo, troviamo, e non possiamo decidere in precedenza quello che deve essere. Le possibilità più plausibili spesso risultano non essere vere. | ''La legge fisica'', Torino, Bollati Boringhieri 1993, pp.165-166. }}
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{{citazione| La nozione di probabilità, introdotta empiricamente da Boltzmann, fu un atto di coraggio estremamente fecondo. A più di un secolo di distanza cominciamo a capire in che modo essa emerga attraverso l’instabilità: questa distrugge il livello individuale e quello statistico, e di conseguenza le probabilità vengono ad assumere un significato intrinseco, irriducibile a un’interpretazione in termini di ignoranza o di approssimazione}}<ref>I.Prigogine, ''La fine delle certezze, il tempo, il caos e le leggi della natura'', Torino, Bollati-Boringhieri 2003, pp. 34-35</ref>
 
Dal momento che l'[[entropia]] è uno degli aspetti più rilevanti della complessità, e indirettamente del probabilismo, il fisico [[Lee Smolin]] così ne parla in ''The Life of the Cosmos'' ([[Oxford University Press]] 1997):
 
{{citazione| È a causa di questo semplice fatto che ci sono molte più configurazioni di atomi in disordine di quante ce ne siano di organizzate in modo interessante. Una collezione di atomi, ciascuno dei quali si muove in modo casuale, assumerà uno stato disordinato con molta più probabilità di una configurazione organizzata, per il semplice motivo che di stati disordinati ce n’è un sacco di più. È per questo che lo stato disordinato è lo stato di equilibrio, perché una volta che tale stato venga raggiunto, è molto improbabile che il sistema possa per conto suo ritornare ad una configurazione più ordinata. L’essenza della legge di crescita dell’entropia è tutta qui }}<ref>L.Smolin, ''La vita del cosmo'', Torino, Einaudi 1998, pp. 191-192</ref>
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* {{fr}} [http://www.jehps.net/ Journal sur l'histoire des probabilités et des statistiques] et site associé (articles, bibliographie, biographies)
* {{cita web | 1 = http://probabilismo.webs.com | 2 = Il probabilismo | urlmorto = sì }}
 
{{Controllo di autorità}}
 
[[Categoria:Concetti e principi filosofici]]