Vera Croce: differenze tra le versioni
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Nel 614 il re dei re persiano, [[Cosroe II di Persia|Cosroe II]], dopo aver preso Gerusalemme, trafugò la Croce come trofeo e la portò nella sua capitale, [[Ctesifonte]]. Tredici anni dopo, nel 628, l'imperatore d'Oriente [[Eraclio I|Eraclio]] sconfisse Cosroe e recuperò la Croce, che portò prima a Costantinopoli e poi restituì a Gerusalemme.<ref>{{Cita libro|cognome = Treadgold|nome = Warren|titolo = A History of the Byzantine State and Society|url = https://archive.org/details/historyofbyzanti0000trea|anno = 1997|città = Stanford|pagine = 299|editore = Stanford University Press|isbn = 0-8047-2630-2|lingua=en}}</ref>
Attorno al 1009, i cristiani di Gerusalemme nascosero la Croce e tale rimase fino al suo nuovo ritrovamento, avvenuto durante la [[Prima crociata]], il 5 agosto 1099, ad opera di [[Arnolfo di Rœux|Arnolfo Malecorne]], primo [[Patriarca latino di Gerusalemme]], in un momento apparve opportuno che il morale dei guerrieri fosse tenuto alto. La reliquia scoperta da Arnolfo era un piccolo frammento di legno incastonato in una croce in oro.<ref>{{Cita libro|cognome=Runciman|nome=Steven|wkautore=Steven Runciman|titolo=A History of the Crusades|volume=vol. 1: ''The First Crusade and the Foundation of the Kingdom of Jerusalem''|città=Cambridge|editore=Cambridge University Press|anno=1951|p=294|isbn=0-521-34770-X|lingua=en}}</ref> Divenne la più sacra reliquia del [[regno di Gerusalemme]], e non fu soggetta ad alcuna delle controversie che avevano in precedenza caratterizzato la scoperta della Sacra Lancia ad [[Antiochia di Siria|Antiochia]].
Fu conservata nella [[basilica del Santo Sepolcro]] sotto la protezione del patriarca latino, che la portava in marcia in testa all'esercito prima di ogni battaglia.
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In provincia di Bari, le reliquie si trovano a [[Gravina in Puglia]], [[Mola di Bari]], [[Ruvo di Puglia]], [[Conversano]], [[Rutigliano]], [[Noci (Italia)|Noci]], [[Alberobello]], [[Monopoli (Italia)|Monopoli]], [[Triggiano]], [[Bitritto]], [[Modugno (Italia)|Modugno]], [[Adelfia]], [[Valenzano]], [[Bitonto]] e nei quartieri di Bari Santo Spirito, [[Carbonara di Bari]] e [[Ceglie del Campo]]. Nel Salento è celebre, tra le altre, la reliquia di [[Gallipoli]]; in provincia di [[Foggia]] si trova quella di [[Monte Sant'Angelo]], donata da [[Federico II di Svevia|Federico II]] nel [[1228]] e conservata nel tesoro del Santuario in un reliquiario in cristallo di rocca <ref>{{Cita web|url=https://www.santuariosanmichele.it/lorigine-del-santuario/|titolo=L'origine del Santuario}}</ref>.
==== Frammenti in altre regioni<ref>{{Cita libro|titolo=Vera Cruz}}</ref> ====
Altre schegge sono conservate in varie parrocchie in Italia.
A [[Ottaviano]] presso la chiesa collegiata di San Michele Arcangelo è conservata, insieme ai documenti attestanti l'autenticità, una reliquia della Santa Croce, portata in processione il 3 maggio per le vie della città.
A [[Padova]], nella cappella delle reliquie della [[Basilica di Sant'Antonio di Padova|Basilica del Santo]]
A [[Venezia]], nella basilica di [[Basilica di Santa Maria della Salute|Santa Maria della Salute]], è conservato un reliquiario con due piccoli frammenti della vera croce
A [[Pisa]], nel [[Duomo di Pisa|Duomo]]
A [[Monterosso Calabro]], è conservato un piccolo frammento della Croce, posto in un antico reliquiario raffigurante i simboli della passione.
A [[Cosenza]] nella famosa [[stauroteca]] donata da Federico II è custodito un frammento della Vera Croce.
La parrocchia di [[Civitella Casanova]] possiede, accuratamente riposte in un reliquiario d'argento, delle reliquie attribuite alla Croce di Cristo. A Petroro, vicino a [[Todi]], è conservata nel castello di Petroro, attuale abbazia ortodossa di San Martino, un frammento portato dai Templari nel secolo XI.
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A [[Gerace]] si conserva un piccolissimo frammento della croce in un grande reliquario contenente 100 tessuti dei santi.
A [[Rio San Martino]], dove nella chiesa di san Martino di Tours si conservano due minuscoli frammenti della Vera Croce.
In cinque chiese e oratori di [[Castel Goffredo]] (MN) si conservano alcuni [[reliquiario|reliquiari]] contenenti dodici frammenti.<ref>{{cita|Tabai e Bocchi}}.</ref><ref>{{cita news|autore=L. C.|url=https://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2023/05/09/news/castel_goffredo_e_la_croce_dodici_le_schegge_conservate_nelle_chiese-12795992/?ref=GAMA-M9-S2-T1|titolo=Castel Goffredo e la Croce, dodici le schegge conservate nelle chiese|pubblicazione=[[Gazzetta di Mantova]]|data=9 maggio 2023|accesso=26 febbraio 2024}}</ref>
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[[Piero della Francesca]] affrescò la basilica di San Francesco ad Arezzo con gli episodi delle ''[[Storie della Vera Croce]]''.
Un ciclo affrescato delle ''Storie della Vera Croce'', tratto dalla ''[[Legenda aurea]]'' di [[Jacopo da Varazze]], si trova in una nicchia del campanile della [[Chiesa di San Nicola (Lanciano)|chiesa di San Nicola]] di [[Lanciano]]; il ciclo risale al [[XIII secolo]] e fu scoperto negli [[anni 1990|anni '90]]. Un altro ciclo affrescato con le ''Storie della Croce'' si trova a Milano nella [https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00156/ chiesa di S. Antonio Abate].
== Nella cultura di massa ==
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