Rapsodo: differenze tra le versioni

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[[Dateifile:(Venice) Rhapsode by Giandomenico Tiepolo.jpg|thumb|[[Giovanni Domenico Tiepolo]] ''Rapsodo'', 1791. ]]
Il '''rapsòdo''' è il [[cantore]] professionista che nell'[[Grecia antica|antico mondo greco]] recita e canta a memoria [[Poema epico|poemi epici]] di [[Omero]] e di altri autori, ma anche [[poesia lirica|poesie liriche]], [[elegia greca|elegiache]] e [[poesia giambica|giambiche]].
 
Il termine inizia ad apparire nella [[letteratura greca]] nel [[V secolo a.C.]] e da un passo di [[Pindaro]] (''Nemea'', 2.1) se ne ricava l'etimologia, collegabile al verbo {{polytonic|ῥάπτειν}} ("cucire"),<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.perseus.tufts.edu/hopper/morph?l=rayw&la=greek#Perseus:text:1999.04.0057:entry=r(a/ptw-contents|titolo=Greek Word Study Tool|sito=www.perseus.tufts.edu|accesso=2025-02-25}}</ref> per cui il rapsodo sarebbe il "cucitore di canti".
 
In base a questa etimologia, alcuni studiosi hanno dedotto che il rapsodo, a differenza dell'[[aedo]], ripetesse semplicemente ciò che gli era stato trasmesso dalle generazioni precedenti.
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Nonostante fossero giudicati con disprezzo dalla classe colta (ma il loro livello era comunque più alto di quello dell'attore omerico) e considerati inattendibili, l'attività dei rapsodi continuò a lungo, giungendo fino al III secolo d.C., cioè quasi alla fine dell'era pagana.
==Note==
 
<references/>
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore=Anna Ferrari |voce=Rapsodo |titolo=Dizionario di mitologia greca e latina |città=Torino |editore=[[UTET]] |anno=1999 |ISBN=88-7750-754-3}}