Città di Castello: differenze tra le versioni
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|Panorama = Via di Francesco (percorso del nord), Città di Castello,da La Montesca a Città di Castello 02.jpg
|Didascalia =
|Bandiera = Città di Castello-
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
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|Data rielezione =
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = Vedi [[#Frazioni|elenco]]
|Divisioni confinanti = [[Apecchio]] ([[Provincia di Pesaro e Urbino|PU]]), [[Arezzo]] ([[Provincia di Arezzo|AR]]), [[Citerna]], [[Cortona]] (AR), [[Mercatello sul Metauro]] (PU), [[Monte Santa Maria Tiberina]], [[Monterchi]] (AR), [[Montone (Italia)|Montone]], [[Pietralunga]], [[San Giustino (Italia)|San Giustino]], [[Umbertide]], [[Sansepolcro]] (AR), [[Sant'Angelo in Vado]] (PU)
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|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 2347
|Nome abitanti = tifernati o castellani
|Patrono = [[san Florido]]
|Festivo = 13 novembre
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Città di Castello all'interno della provincia di Perugia
}}
'''Città di Castello''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di
== Geografia fisica ==
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La città venne dunque conquistata dai [[Longobardi]], che la chiamarono ''Castrum Felicitatis'' e la ricompresero nel [[Ducato di Tuscia]]. In seguito passò sotto il dominio dei [[Franchi]] prima e dello [[Stato della Chiesa]] poi.
Intorno al [[1100]] si organizzò in [[Comune]] e fu minacciata dalle pretese dell'[[Sacro Romano Impero|Impero]], dello [[Stato Pontificio|Stato della Chiesa]], di [[Repubblica fiorentina|Firenze]] e di [[Perugia]]. Nella prima metà del [[XIII secolo|1200]] fu denominata ''Civitas Castelli'' e, nonostante le rivalità tra [[guelfi e ghibellini]] che ne mettevano spesso in pericolo la libertà, poté ugualmente godere di prosperità. In questo periodo infatti la diocesi tifernate si estendeva
Sul piano amministrativo la collocazione della città rimane piuttosto indefinita. Pur inserita nelle terre della Chiesa dall'VIII secolo, ancora nel 1312 viene rivendicata assieme alla vicina e "figlia" [[Sansepolcro]] dall'imperatore [[Enrico VII di Lussemburgo|Enrico VII]], come facente parte dell'impero<ref>A. Zorzi, ''Le Toscane del Duecento'', in, ''Etruria, Tuscia, Toscana'', a cura di G. Garzella, Pisa, Pacini Editore, 1998, p. 94</ref>.
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Nell'anno [[1368]] Brancaleone Guelfucci sollevò la cittadinanza ed insorse, anche se il popolo tifernate riacquistò la libertà solo nel [[1375]] grazie all'intervento dei fiorentini.
Nel [[1422]] [[papa Martino V]] affidò la città al condottiero [[Braccio Fortebraccio]] da [[Montone (Italia)|Montone]], la cui famiglia detenne il dominio fino al [[1440]]. In questo anno iniziarono le lotte per la conquista del potere tra varie famiglie tra le quali sono quelle dei [[Vitelli (famiglia)|Vitelli]], dei Fucci e dei Tartarini.
Inizialmente si assistette ad un'[[Oligarchia]] composta da Vitelli, Giustini e Fucci. Si passò poi al dominio dei soli Vitelli, che eliminarono i Fucci e cacciarono i Giustini.
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Quest'ultimo fu ucciso da [[Cesare Borgia]], detto ''il Valentino'', nella congiura di Senigallia nel ([[1502]]). Il ''Valentino'' si proclamò duca della città e mantenne il dominio per tutto il pontificato di [[papa Alessandro VI]].
Da questo momento fino alla fine del [[XVIII secolo]] la città fu assoggettata allo [[Stato della Chiesa]], che concedette però la reggenza ad un governatore alle dipendenze della consulta romana
=== Dal Risorgimento in poi ===
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L'ordine fu riportato il 18 giugno [[1799]], quando la città fu occupata dagli [[austriaci]] per volere del Papa.
Nel [[1817]] il territorio del comune di Città di Castello fu decurtato nella parte meridionale delle frazioni di Montecastelli, Niccone e Verna, che passarono al comune della Fratta,
La città durante i moti insurrezionali ottenne provvisoriamente la libertà dallo Stato Pontificio la sera dell'11 febbraio [[1849]]. L'11 settembre [[1860]] fu definitivamente occupata dall'esercito piemontese e l'anno successivo entrò nello [[Regno d'Italia|Stato Italiano]], seguendone da questo momento le vicende storiche.
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=== Architetture civili ===
* Il [[Palazzo dei Priori (Città di Castello)|Palazzo dei Priori]] o Palazzo del Comune venne costruito tra 1322 e 1338 ad opera di [[Angelo da Orvieto]], seppur rimasto incompiuto. È
* La Torre Civica, chiamata dai tifernati "Torre del Vescovo",
* [[Pinacoteca comunale di Città di Castello|Palazzo Vitelli alla Cannoniera]], così chiamato perché sul luogo sorgeva un deposito od una fonderia di cannoni, è uno dei cinque Palazzi che la famiglia Vitelli eresse a Città di Castello tra la fine del Quattrocento e la seconda metà del Cinquecento. Il Palazzo presenta grandi e magnifiche sale affrescate da [[Cristoforo Gherardi]] e da [[Nicola Filotesio|Cola dell'Amatrice]] ed è sede della [[Pinacoteca comunale di Città di Castello|Pinacoteca]] che custodisce una cospicua collezione che annovera opere di [[Domenico Ghirlandaio]], [[Neri di Bicci]], [[Luca Signorelli]], [[Raffaello]] e [[Raffaellino del Colle]].
* Palazzo Vitelli a Sant'Egidio, testimonianza della grandezza rinascimentale della città e della potenza della dinastia tifernate dei Vitelli all'epoca delle Signorie è un complesso organico composto dallo stesso Palazzo, dal parco con ninfeo e dalla Palazzina Vitelli.
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=== Architetture religiose ===
* La [[Duomo di Città di Castello|Cattedrale dei SS. Florido e Amanzio]], col caratteristico [[campanile rotondo]] di origine ravennate, è il principale edificio religioso della città. È ricco di opere d'arte e nella cripta custodisce la tomba del santo.
* La [[Chiesa di San Francesco (Città di Castello)|Chiesa di San Francesco]], trecentesca, modificata internamente nel Settecento, è il luogo dove era conservato lo ''Sposalizio della Vergine'' che [[Raffaello Sanzio|Raffaello]] dipinse nel 1504 e che fu portato via dalle truppe napoleoniche nel 1798,
* La [[Chiesa di San Domenico (Città di Castello)|Chiesa di San Domenico]], iniziata nel XIV secolo e terminata nel 1424<ref>{{Cita web|url=https://www.cittadicastelloturismo.it/percorso/chiesa-e-chiostro-di-san-domenico/|titolo=Chiesa e chiostro di San Domenico}}</ref>, conservava il ''Martirio di San Sebastiano'' di [[Luca Signorelli]], del 1498 trasferita nella [[Pinacoteca comunale di Città di Castello|Pinacoteca Comunale]], e la [[Crocifissione Gavari|Crocifissione]] di [[Raffaello Sanzio|Raffaello]] dipinta intorno al 1503,
* La [[Chiesa di Sant'Agostino (Città di Castello)|Chiesa di Sant'Agostino]], nella quale è stata conservata, dal 1540 circa fino alla fine del Settecento,<ref>Alessandro Nesi, ''Il Doceno all'mperiale e altri appunti sulla bottega di Raffaellino del Colle'', in "Pesaro città e contà", Rivista della Società pesarese di studi storici, n. 23, 2006, pagg. 21 - 22.</ref> nella cappella della famiglia [[Bufalini (famiglia)|Bufalini]] che la aveva commissionata, la ''Visione di San Girolamo'' di [[Parmigianino]], conservata alla [[National Gallery (Londra)|National Gallery]] di [[Londra]].
* Il [[Santuario della Madonna delle Grazie (Città di Castello)|Santuario della Madonna delle Grazie]], costruito nel Trecento come chiesa dei [[Servi di Maria|Serviti]], divenne santuario per la venerazione della ''Madonna col Bambino tra i Santi Florido e Filippo Benizi'' di [[Giovanni da Piamonte]], del 1456.<ref name=":0">{{Cita libro|titolo=Città di Castello... cit.|p=25}}</ref>
* La Chiesa di Santa Maria Maggiore, fatta costruire da [[Niccolò Vitelli]] quale ex voto a seguito della sua conquista della città, fu edificata tra 1483 e 1509.<ref name=":0" />
* La Chiesa di San Michele Arcangelo, forse risalente all'XI secolo, ristrutturata nel Cinquecento dai [[Vitelli (famiglia)|Vitelli]] e dopo il terremoto del 1789, conserva ancora all'altare una pala di [[Raffaellino del Colle]] con la ''Madonna col Bambino e i Santi Sebastiano e Michele'', di solito datata al 1528-1529 circa, ma probabilmente da collocarsi alla fine del decennio seguente.<ref>Alessandro Nesi, ''Alcuni disegni inediti di Raffaellino del Colle e altre note a margine di una monografia su Pierantonio Palmerini'', in "Accademia Raffaello. Atti e studi", n. 1, 2005, pag. 55.</ref>
* Il Monastero delle Clarisse Urbaniste di Santa Cecilia, detto anche di Giuseppe, che ebbe origine dal ritirarsi di pie donne nel 1422, conserva nello spazio di ingresso del monastero pregevoli affreschi tre-quattrocenteschi.<ref name=":1" />
* Il Monastero delle Clarisse Murate fu edificato nel 1535 ed è rimasto pressoché intatto nel suo aspetto originario, compreso un coro intarsiato del secolo XVI.<ref name=":2">{{Cita libro|titolo=Città di Castello..., cit.|p=27}}</ref>
* Il [[Monastero delle Cappuccine di Santa Veronica
* Pieve dei Santi Cosma e Damiano a [[Canoscio]]
* <nowiki/>[[Santuario della Madonna del Transito]] a [[Canoscio
* [[Abbazia di Santa Maria e Sant'Egidio di Petroia|Abbazia di Santa Maria e Sant'Egidio a Badia
* Pieve di Santa Maria a [[Morra (Città di Castello)|Morra]]
* [[Oratorio di San Crescentino (Città di Castello)|
* Chiesa <nowiki/>di San Pietro a Monte
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano 3994, ovvero il 10,48% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:<ref>{{Cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita|accesso=12 luglio 2023}}</ref>
* [[Romania]]
* [[Marocco]]
* [[Cina]] 282
* [[Albania]] 158
* [[Algeria]] 167
* [[Ucraina]] 138
* [[Nigeria]] 92
* [[Tunisia]] 88
* [[Regno Unito]] 77
* [[Macedonia del Nord]] 70
=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Dialetti altotiberini}}
Il dialetto tifernate, come le restanti parlate dell'Alta Valle del Tevere, è caratterizzato anche a causa del suo esteso territorio da influssi [[Lingue gallo-italiche|gallo-italici]], [[dialetti umbri|umbri]] ed [[Provincia di Arezzo|aretini]]. Il dialetto tifernate cambia parzialmente anche in base alla zona del comune considerata. In virtù di tale ragione, si tratta di un dialetto di difficile classificazione: secondo Pellegrini ed altri, il tifernate<ref>{{Cita web |url=http://www.lettere.uniroma1.it/sites/default/files/686/PELLEGRINI%2C%20Carta%20dei%20dialetti%20d%27Italia_0.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=3 maggio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160507093102/http://www.lettere.uniroma1.it/sites/default/files/686/PELLEGRINI%2C%20Carta%20dei%20dialetti%20d%27Italia_0.pdf |urlmorto=sì }}</ref> sarebbe appartenente ai [[Dialetti italiani mediani|dialetti mediani umbri]], mentre secondo altri studiosi si tratterebbe di un dialetto a sé, insuscettibile di essere inserito in un gruppo ben determinato proprio per via della forte commistione tra influssi gallo-italici, toscani ed umbri.<ref>[https://books.google.it/books?id=VmQVAAAAYAAJ&pg=PP16&dq=dialetto+citta%27+di+castello&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjKgOOcitrYAhXL6xQKHbLEAoMQ6AEIKDAA Il dialetto e la etnografia di Città di Castello con raffronti e... - Bianco Bianchi - Google Libri]</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Le origini delle lingue neolatine: introduzione alla filologia romanza|cognome=Tagliavini|nome=Carlo|anno=1962|editore=R. Patròn|url=http://www.atlantelinguistico.it/dialetti/DialettiItalia.html|accesso=25 gennaio 2018|dataarchivio=26 febbraio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180226222406/http://www.atlantelinguistico.it/dialetti/DialettiItalia.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.maldura.unipd.it/romanistica/viale/lezione_diatopia/|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120216121815/http://www.maldura.unipd.it/romanistica/viale/lezione_diatopia/|titolo=La variazione diatopica}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.italica.rai.it/principali/lingua/bruni/mappe/flash/regionalok.htm|titolo=Carta interattiva dei dialetti d'Italia per la sezione linguistica del sito italica.rai.it curata dal professor Francesco Bruni dell'Università Ca' Foscari di Venezia|editore=[[Rai Internazionale#Internet|Italica]]|formato=swf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20001028052408/http://www.italica.rai.it/principali/lingua/bruni/mappe/flash/regionalok.htm}}</ref><ref>AIS, Sprach-und Sachatlas Italiens und der Südschweiz, Zofingen 1928-1940</ref>
Tra le influenze gallo-italiche più evidenti che contraddistinguono il dialetto di Città di Castello vi sono:
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=== Musei ===
* Centro delle Tradizioni Popolari a Villa Cappelletti
* Museo di Scienze Naturali "Malakos"
* [[Fondazione Palazzo Albizzini "Collezione Burri"]]
* [[Museo del Capitolo del Duomo di Città di Castello]]
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=== Frazioni ===
Antirata, Astucci, Badiali, Badia Petroia, Barzotti, Bivio Bonsciano, Bivio Canoscio, Bivio Lugnano, Baucca, San Martino d'Upò, Belvedere, Bisacchi, [[Bonsciano]], Caifirenze, Candeggio, [[Canoscio]], Capitana, Celle, Cerbara, Cinquemiglia, Coldipozzo, Cornetto, Croce di Castiglione, Fabbrecce, Fiume, Fraccano, Galassina, Grumale, Lerchi, Lugnano, Marchigliano, Montemaggiore, [[Monte Ruperto]], [[Morra (Città di Castello)|Morra]], Muccignano, Nuvole, [[Marchesato di Petrella|Petrelle]], Piosina, Promano, Roccagnano, Ronti, Rovigliano, [[San Leo Bastia]], San Lorenzo Bibbiana, San Maiano, San Martin Pereto, San Martino di Castelvecchio, [[San Pietro a Monte]], San Secondo, San Zeno A Poggio, Santa Lucia, Santo Stefano Del Piano, Scalocchio, Seripole, [[Terme di Fontecchio]], [[Titta (Città di Castello)|Titta]], [[Trestina]], Uppiano, Userna, Valdipetrina, Vallurbana, Vingone, Volterrano
== Infrastrutture e trasporti ==
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== Amministrazione ==
[[File:Città di Castello-Gonfalone.png|250px|right|Gonfalone civico]]
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|[[1944]]|[[1945]]|Luigi Pillitu|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco]]|}}
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{{ComuniAmminPrec|[[1947]]|[[1952]]|Luigi Crocioni|[[Partito Comunista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1952]]|[[1958]]|[[Francesco Alunni Pierucci]]|[[Partito Comunista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1958]]|[[1964]]|[[Gustavo Corba]]|[[Partito Comunista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1964]]|[[1970]]|Luigi Angelini|[[Partito Socialista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1970]]|[[1980]]|[[Venanzio Nocchi]]|[[Partito Comunista Italiano]]|[[Sindaco]]|}}
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== Sport ==
=== Società
[[File:Ingram Città di Castello 1991-92.jpg|thumb|La squadra maschile di pallavolo del {{Volley Città di Castello|N}} nella stagione 1991-92, al debutto in massima serie.]]
Città di Castello è rappresentata nella [[pallavolo]] dalla [[Pallavolo Città di Castello|Gherardi Svi Città di Castello]], che ha giocato anche in [[Superlega_(pallavolo)|massima serie maschile]].
Nel [[Calcio (sport)|calcio]] esistono il [[Associazione Calcio Città di Castello|Città di Castello]] (già ''Tiferno''), che ha al suo attivo alcune stagioni professionistiche in [[Serie C]], e il {{Calcio Trestina|NB}}, espressione dell'omonima frazione, mai spintosi oltre la [[Serie D]].
In città si svolge in maggio un importante torneo nazionale di [[rugby]] giovanile, il "Trofeo Città di Castello"; in giugno il "Trofeo Tifernum Tiberinum", meeting nazionale di [[nuoto]]; in luglio il "Playground Contest", torneo di [[pallacanestro]] a tre giocatori (in piazza Matteotti), e in dicembre il torneo di [[pallavolo]] femminile "Francesca Fabbri".▼
La città è rappresentata anche nella [[pallacanestro]] (Tiferno Cesaroni, Basket Città di Castello), nel [[rugby]] (Città di Castello Rugby), nel [[ciclismo]] (Errepielle Cerbara), nel [[calcio a 5]] (Calcio A5 Città di Castello), nella [[Canoa (sport)|canoa]] (Canoa Club Città di Castello), nel [[nuoto]] (Centro Nuoto Alto Tevere '99) e nel tiro con l'arco (Compagnia Arcieri Tifernum); tutte queste realtà sono a carattere dilettantistico e competono nelle divisioni territoriali.
Città di Castello è stata sede di arrivo di due tappe del [[Giro d'Italia]], la prima nel [[1984]], vinta da [[Paolo Rosola]] l'ultima nel [[1991]] vinta da [[Mario Cipollini]].▼
▲In città si
▲Città di Castello è stata in due occasioni sede di un arrivo di
== Note ==
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