Sant'Ambrogio: differenze tra le versioni

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|nome = Sant'Ambrogio di Milano
|immagine = Claude Vignon - Saint Ambrose - 68.43 - Minneapolis Institute of Arts.jpg
|didascalia = ''Sant'Ambrogio di Milano'' di [[Claude Vignon]], (1623,; [[Minneapolis Institute of Arts]]).
|note = Vescovo e Dottore della Chiesa
|nato = [[Augusta Treverorum]], 339-340
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|santuario principale = [[Basilica di Sant'Ambrogio]], [[Milano]]
|ricorrenza = 4 aprile (vetero-cattolici)<br/>7 dicembre (cattolici e ortodossi)
|attributi = [[miele]], [[Flagello (strumento)|flagello]], [[Pastorale (liturgia)|bastone pastorale]] e [[Laridae|gabbiano]]<ref>{{citaCita web |autore=Paolo Ondarza |url=https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2020-12/sant-ambrogio-milano-diocesi-frigerio-arte-chiesa-7-dicembre.html |titolo=Il flagello e il miele. Il volto di Ambrogio nell'arte |sito=vaticannews.va/it[[Vatican News]] |accesso=7 agosto 2022-08-07}}</ref>
|patrono di = [[Milano]], [[Stresa]], [[Alassio]], [[Prefetto|prefetti]], [[Lombardia]], [[Merate]], [[Rozzano]], [[Monserrato]], [[Villaggio Snia]] (frazione di [[Cesano Maderno]]), [[Buccheri]], [[Cerami]], [[Vigevano]], [[Briosco]], [[Castel del Rio]], [[Vescovo|vescovi]], [[Omegna]], [[Carate Brianza]], [[Caslino d'Erba]], [[Settimo Milanese]], [[Dego]], [[Lonate Pozzolo]], [[Roncello]], [[Gorzone (Darfo Boario Terme)]], [[Cuasso al Monte]], [[Cologno Monzese]], [[Porto Ceresio]]
}}
{{Vescovo
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|chiesa = cattolica
|immagine = AmbroseOfMilan.jpg
|didascalia = Mosaico di Sant'Ambrogio di Milano nel [[Sacello di San Vittore in ciel d'oro|sacello di San Vittore]] (378 circa) annesso alla [[Basilica di Sant'Ambrogio|basilica del santo]], probabile ritratto del vescovo.<ref>{{Cita web |url=https://www.lastampa.it/vatican-insider/it/2018/10/02/news/milano-studi-confermano-l-identita-di-sant-ambrogio-e-di-due-martiri-1.34049446 |titolo=Milano, studi confermano l’identità di Sant’Ambrogio e di due martiri |sito=[[La Stampa]] |data=2018-10-02}}</ref>
|ruoliricoperti = [[Vescovo]] di [[Arcidiocesi di Milano|Milano]]
|stemma = Template-Bishop.svg
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|LuogoNascitaLink = Treviri
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = ca. [[339]]-[[340]]
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte = 4 aprile
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|AttivitàAltre = , [[scrittore]] e [[santo]]
|Nazionalità = romano
|PostNazionalità = , una delle personalità più importanti nella Chiesa del [[IV secolo]]. È venerato come [[santo]] da tutte le [[Chiesa (comunità)|chiese cristiane]] che prevedono il culto dei santi; in particolare, la [[Chiesa cattolica]] lo annovera tra i quattro [[Dottore della Chiesa|dottori della Chiesa]] d'Occidente o padri della Chiesa occidentale, insieme a [[san Girolamo]], [[Agostino d'Ippona|sant'Agostino]] e [[Papa Gregorio I|san Gregorio I papa]]
}}<ref>{{Cita webTreccani|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/dottori-della-chiesa_%28Dizionario(Dizionario-di-filosofia%29/#:~:text=Agostino%2C%20s.,padri%20della%20Chiesa%20greca%2C%20s.)|titolo=''dottoriDottori della Chiesa''|anno=2009}}</ref>
}}
 
Conosciuto anche come '''Ambrogio di Treviri''' per il luogo di nascita, o più comunemente come '''Ambrogio di Milano''', la città di cui assieme a san [[Carlo Borromeo]] e [[san Galdino]] è il patrono e della quale fu [[Arcidiocesi di Milano|vescovo]] dal 374 fino alla morte, nella quale è presente la [[Basilica di Sant'Ambrogio|basilica a lui dedicata]] che ne conserva le spoglie.
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== Biografia ==
=== Gioventù ===
[[File:Altare di s. ambrogio, 824-859 ca., retro di vuolvino, storie di sant'ambrogio 04 ordinazione vescovile.jpg|alt=|miniatura|[[Altare di Sant'Ambrogio]], 824-859 ca., ''Ambrogio ordinato vescovo''.]]
Aurelio Ambrogio nacque ad ''[[Augusta Treverorum]]'' (l'odierna [[Treviri]], nella [[Renania-Palatinato]], in [[Germania]]), nella [[Gallia Belgica]], dove il padre esercitava la carica di [[prefetto del pretorio]] delle [[Gallia|Gallie]], nel 339-340 in una famiglia [[Roma (città antica)|romana]] di rango [[Senato romano|senatoriale]] appartenente alla prestigiosa ''[[gens Aurelia]]'', la cui famiglia materna apparteneva inoltre al ramo dei ''[[Gens Aurelia#Aurelii Symmachi|Simmaci]]''<ref>{{Cita libro |nome=Johan |cognome=Leemans |nome2=Peter Van |cognome2=Nuffelen |nome3=Shawn W. J. |cognome3=Keough |titolo=Episcopal Elections in Late Antiquity |url=https://books.google.com/books?id=iqxFfcRzqh8C&pg=PA50 |data=28 luglio 2011 |editore=Walter de Gruyter |lingua=en |ISBNisbn=978-3-11-026860-7}}</ref> (era dunque un cugino dell'oratore [[Quinto Aurelio Simmaco]]).
 
La famiglia di Ambrogio risultava convertita al [[cristianesimo]] già da alcune generazioni (egli stesso soleva citare con orgoglio la sua parente [[Santa Sotere]], martire cristiana che «ai consolati e alle prefetture dei parenti preferì la fede»);<ref>Ambrogio, ''Exorthatio virginitatis'', 12, 82.</ref>); una sua sorella ed un suo fratello, [[Santa Marcellina|Marcellina]] (consacratasi a Dio nelle mani di [[papa Liberio]] nel 353) e [[Satiro di Milano]], vennero poi venerati come [[Santo|santi]].
 
Destinato alla carriera amministrativa sulle orme del padre, dopo la sua prematura morte frequentò le migliori scuole di [[Roma]], dove compì i tradizionali studi del [[trivio|''trivium'']] e del [[quadrivio|''quadrivium'']] (imparò il [[lingua greca|greco]] e studiò [[diritto]], [[letteratura]] e [[retorica]]), partecipando poi attivamente alla vita pubblica dell'Urbe.
 
=== Incarichi pubblici e nomina a vescovo di Milano ===
Dopo cinque anni di avvocatura esercitati presso [[Sirmio]] (l'odierna [[Sremska Mitrovica]], in [[Serbia]]), nella [[Pannonia (provincia romana)|Pannonia Inferiore]], nel 370 fu incaricato quale governatore dell'[[Italia Annonaria]] per la provincia romana ''[[Aemilia et Liguria]]'', con sede a [[Milano]], dove divenne una figura di rilievo nella corte dell'imperatore [[Valentiniano I]]. La sua abilità di funzionario nel dirimere pacificamente i forti contrasti tra [[arianesimo|ariani]] e [[Chiesa cattolica|cattolici]] gli valse un largo apprezzamento da parte delle due fazioni.<ref>Robert Wilken, "''The Spirit of Early Christian Thought"'' (Yale University Press: New Haven, 2003), pp. 218.</ref><ref name="Michael Walsh 1991 pp. 407">Michael Walsh, ed. "''Butler's Lives of the Saints"'' (HarperCollins Publishers: New York, 1991), pp. 407.</ref>
 
Nel 374, alla morte del vescovo ariano [[Aussenzio di Milano]], il delicato equilibrio tra le due fazioni sembrò precipitare. Il biografo [[Paolino di Milano|Paolino]] racconta che Ambrogio, preoccupato di sedare il popolo in rivolta per la designazione del nuovo vescovo, si recò in chiesa, dove all'improvviso si sarebbe sentita la voce di un bambino urlare «Ambrogio [[vescovo]]!», a cui si unì quella unanime della folla radunata nella chiesa. I milanesi volevano un [[chiesa cattolica|cattolico]] come nuovo vescovo. Ambrogio però rifiutò decisamente l'incarico, sentendosi impreparato: come era in uso presso alcune famiglie cristiane all'epoca, egli non aveva ancora ricevuto il battesimo, né aveva affrontato studi di [[teologia]].<ref>Paolino, ''Vita di Ambrogio'', 6</ref>
 
[[Paolino di Milano|Paolino]] racconta che, al fine di dissuadere il popolo di Milano dal farlo nominare vescovo, Ambrogio provò anche a macchiare la buona fama che lo circondava, ordinando la [[tortura]] di alcuni imputati e invitando in casa sua alcune prostitute; ma, dal momento che il popolo non recedeva nella sua scelta, egli tentò addirittura la fuga. Quando venne ritrovato, il popolo decise di risolvere la questione appellandosi all'autorità dell'imperatore [[Valentiniano I|Flavio Valentiniano]], di cui Ambrogio era alle dipendenze. Fu allora che accettò l'incarico, considerando che fosse questa la volontà di [[Dio]] nei suoi confronti, e decise di farsi battezzare: nel giro di sette giorni ricevette il [[battesimo]] nel [[battistero di Santo Stefano alle Fonti]] a Milano<ref name="adottaunaguglia">{{cita web|url=https://adottaunaguglia.duomomilano.it/it/infopage/basilica-vetus-e-battistero-di-santo-stefano-alle-fonti/647c0b25-acba-4541-9965-c91c1a6326df/|titolo=Basilica Vetus e Battistero di Santo Stefano alle fonti|accesso=18 marzo 2020}}</ref> e, il 7 dicembre 374, venne [[ordine sacro|ordinato vescovo]].<ref>Paolino, ''Vita di Ambrogio'', 7-8</ref><ref>[[Indro Montanelli]], ''Storia di Roma'', Rizzoli, 1957.</ref> Riferendosi alla sua elezione, egli scriverà poco prima della morte:<ref>Ambrogio, ''Lettera fuori coll. 14 ai Vercellesi'', 65.</ref>
{{Citazione|Quale resistenza opposi per non essere ordinato! Alla fine, poiché ero costretto, chiesi almeno che l'ordinazione fosse ritardata. Ma non valse sollevare eccezioni, prevalse la violenza fattami.}}
 
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=== Episcopato ===
[[File:Francisco de Zurbarán 032.jpg|thumb|Ambrogio con le insegne episcopali.]]
==== Gli impegni pastorali ====
Quando divenne vescovo (nel 374), adottò uno stile di vita ascetico, elargì i suoi beni ai poveri, donando i suoi possedimenti terrieri (eccetto il necessario per la sorella [[Santa Marcellina|Marcellina]]).
 
Uomo di grande carità, tenne la sua porta sempre aperta, prodigandosi senza tregua per il bene dei cittadini affidati alle sue cure. Ad esempio, Sant'Ambrogio non esitò a spezzare i Vasi Sacri e ad usare il ricavo dalla vendita per il riscatto di prigionieri.<ref>[[Giacomo Biffi]], Relazione al [[Meeting per l'amicizia fra i popoli|Meeting di Rimini]], 29-08-1997.</ref><ref>C. Pasini, ''I Padri della Chiesa. Il cristianesimo dalle origini e i primi sviluppi della fede a Milano'', op. cit., pp. 169-170.</ref> Di fronte alle critiche mosse dagli [[Arianesimo|ariani]] per il suo gesto, egli rispose che «è molto meglio per il Signore salvare delle anime che dell'oro. Egli infatti mandò gli apostoli senza oro e senza oro fondò le Chiese. [...] I [[Sacramento|sacramenti]] non richiedono oro, né acquisisce valore per via dell'oro ciò che non si compra con l'oro» (''De officiis'', II, 28, 136-138).
 
La sua sapienza nella predicazione e il suo prestigio furono determinanti per la conversione<ref>{{Cita web|url=https://www.monasteriimperialipavia.it/pavia-e-leuropa/|titolo=Pavia e l'Europa}}</ref> nel 386 al [[cristianesimo]] di [[Agostino d'Ippona|Santsant'Agostino]], di fede [[manicheismo|manichea]], che era venuto a Milano per insegnare retorica.
 
Secondo la testimonianza della '' Vita di Ambrogio'' di [[Paolino di Milano|Paolino]] e delle ''[[Confessioni (Agostino)|Confessioni]]'' di sant'Agostino, nel gennaio 386 l'imperatrice [[Giustina (imperatrice)|Giustina]], madre di [[Valentiniano II]], fece promulgare una legge che autorizzava il culto [[semiarianesimo|semiariano]] e prevedeva la morte idei suoi oppositori; il 27 marzo di quello stesso anno prese d’assedio la [[Chiesa di San Vittore al Corpo|basilica porzianaportiana]] e poi la [[Basilica maior|basilica nova]]. Ambrogio e i suoi fedeli, dizarmatidisarmati, si opposero ai soldati affollando le chiese contestate e vegliando in preghiera giorno e notte. In quei giorni della [[settimana santa]] dell’anno 386 i fedeli asserragliati in basilica intonarono [[Inno (liturgia)|inni]] e [[salmi]], dai quali furono sostenuti nella lotta non violenta che stavano conducendo, finché il 2 aprile ([[giovedì santo]]) l’autorità imperiale fu costretta a cedere.<ref>{{Cita Questolibro|autore=Agostino episodiod'Ippona|wkautore=Agostino segnòd'Ippona|titolo=Confessioni|url=https://www.augustinus.it/italiano/confessioni/index.htm|posizione=Cap. 9, par. 7. 15|citazione=Non da molto tempo la Chiesa milanese aveva introdotto questa pratica consolante e incoraggiante, di cantare affratellati, all'unisono delle voci e dei cuori, con grande fervore. Era passato un anno esatto, o non molto più, da quando Giustina, madre del giovane imperatore Valentiniano, aveva cominciato a perseguitare il tuo campione Ambrogio, istigata dall'eresia in cui l'inizioavevano sedotta gli ariani. Vigilava la folla dei fedeli ogni notte in chiesa, pronta a morire con il suo vescovo, il tuo servo. Là mia madre, ancella tua, che per il suo zelo era in prima fila nelle veglie, viveva di preghiere. Noi stessi, sebbene freddi ancora del calore del tuo spirito, ci sentivamo tuttavia eccitati dall'ansia attonita della tradizionecittà. innologicaFu occidentaleallora, che s'incominciò a cantare inni e salmi secondo l'uso delle regioni orientali, per evitare che il popolo deperisse nella noia e nella mestizia, innovazione che fu conservata da allora a tutt'oggi e imitata da molti, anzi ormai da quasi tutti i greggi dei tuoi fedeli nelle altre parti dell'orbe.}}</ref> Fra i fedeli presenti a sostegno di Ambrogio vi era anche [[santa Monica]], madre di sant'Agostino.<ref>L’imperatrice Giustina, madre di Valentiniano II, fin dal 378 aveva cercato di sottrarre alla Chiesa di Milano una delle tre basiliche della città per consegnarla agli ariani. Falliti i primi tentativi, passò alle maniere forti: nel 385 tentò di sequestrare una chiesa, ma incontrò subito la resistenza di Ambrogio e dei suoi fedeli.</ref><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Sabrina Antonella Robbe|url=https://www.laporzione.it/2012/04/22/tdp-70/|titolo=Ammaliati dal canto degli inni|sito=La Porzione|data=2012-04-22|accesso=2025-01-07}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.rivistazetesis.it/Ambrogio.htm|titolo=Ambrogio e la Milano del suo tempo: aspetti archeologici e artistici|accesso=2025-01-07}}</ref> Questo episodio segnò l'inizio della tradizione innologica occidentale. Ambrogio fu autore di diversi inni per la preghiera, compiendo fondamentali riforme nel culto e nel canto sacro, che per primo introdusse nella liturgia cristiana, e ancor oggi a Milano vi è una scuola che tramanda nei millenni questo antico canto.
L’imperatrice Giustina, madre di Valentiniano II, fin dal 378 aveva cercato di sottrarre alla Chiesa di Milano una delle tre basiliche della città per consegnarla agli ariani. Falliti i primi tentativi, passò alle maniere forti: nel 385 tentò di sequestrare una chiesa, ma incontrò subito la resistenza di Ambrogio e dei suoi fedeli. </ref><ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=Sabrina Antonella Robbe|url=https://www.laporzione.it/2012/04/22/tdp-70/|titolo=Ammaliati dal canto degli inni|sito=La Porzione|data=2012-04-22|accesso=2025-01-07}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.rivistazetesis.it/Ambrogio.htm|titolo=Ambrogio e la Milano del suo tempo: aspetti archeologici e artistici|sito=www.rivistazetesis.it|accesso=2025-01-07}}</ref>
 
Ambrogio fece costruire varie [[Basiliche paleocristiane di Milano|basiliche]], di cui quattro ai lati della città, quasi a formare un quadrato protettivo, probabilmente pensando alla forma di una croce. Esse corrispondono alle attuali [[Basilica di San Nazaro in Brolo|basilica di San Nazaro]] (sul [[decumano]], presso la Porta Romana, allora era la ''Basilica Apostolorum''), alla [[basilica di San Simpliciano]], detta ''Basilica Virginum'', ossia basilica delle vergini (sulla parte opposta), alla [[basilica di Sant'Ambrogio]] (collocata a sud-ovest, era chiamata originariamente ''Basilica Martyrum'' in quanto ospitava i corpi dei santi martiri [[Gervasio e Protasio]] rinvenuti da Ambrogio stesso; accoglie oggi le spoglie del santo) e alla [[basilica di San Dionigi]] (''Basilica Prophetarum'').
 
Il ritrovamento dei corpi dei santi martiri [[Gervasio e Protasio]] è narrato dallo stesso Ambrogio, che ne attribuisce il merito ad un presagio, per il quale egli fece scavare la terra davanti ai cancelli della basilica (oggi distrutta) dei santi [[Nabore e Felice]]. Al ritrovamento dei corpi seguì la loro traslazione (secondo un rito importato dalla Chiesa orientale) nella ''Basilica Martyrum''; durante la traslazione, si racconta (è lo stesso Ambrogio a riportarlo) che un cieco di nome Severo riacquistò la vista. Il ritrovamento del corpo dei martiri da parte del vescovo di Milano diede grande contributo alla causa dei cattolici nei confronti degli [[Arianesimo|ariani]], che costituivano a Milano un gruppo nutrito e attivo, e negavano la validità dell'operato di Ambrogio, di fede cattolica.
 
Ambrogio fu autore di diversi inni per la preghiera, compiendo fondamentali riforme nel culto e nel canto sacro, che per primo introdusse nella liturgia cristiana, e ancor oggi a Milano vi è una scuola che tramanda nei millenni questo antico canto.
 
==== Politica ecclesiastica ====
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Ambrogio influì anche sulla politica religiosa di [[Teodosio I]]. Nel 388, dopo che un gruppo di cristiani aveva incendiato la [[sinagoga]] della città di [[al-Raqqa|Callinico]], l'imperatore decise di punire i responsabili e di obbligare il vescovo, accusato di aver istigato i distruttori, a ricostruire il tempio a suo spese. Ambrogio, informato della vicenda, si scagliò contro questo provvedimento, minacciando di sospendere l'attività religiosa, tanto da indurre l'imperatore a revocare le misure.
 
Nel 390 criticò aspramente l'imperatore, che aveva ordinato un massacro di 7.000 persone<ref>{{Cita web|url=https://www.corrispondenzaromana.it/sant-ambrogio-di-milano-e-teodosio-una-storia-di-vera-misericordia/|titolo=Sant’ Ambrogio di Milano e Teodosio: una storia di vera misericordia - di Redazione|autore=Redazione|sito=Corrispondenza romana|data=2015-12-16|lingua=it-IT|accesso=2024-05-29}}</ref> tra la popolazione di [[Tessalonica]], rea di aver linciato il capo del presidio romano della città: in tre ore di carneficina erano state assassinate migliaia di persone, attirate nell'arena con il pretesto di una corsa di cavalli. Ambrogio, venuto a conoscenza dell'accaduto, evitò diplomaticamente una contrapposizione aperta con il potere imperiale (con il pretesto di una malattia evitò l'incontro pubblico con Teodosio) ma, per via epistolare, chiese in modo riservato ma deciso una «penitenza pubblica» all'imperatore, che si era macchiato di un grave delitto pur dichiarandosi [[cristiano (religione)|cristiano]], pena il rifiuto di celebrare i sacri riti in sua presenza («Non oso offrire il sacrificio, se tu vorrai assistervi», ''Lettera 11''). Teodosio pianse, fece pubblica penitenza, ammettendo l'eccesso, e nella notte [[Natale]] di quell'anno, venne riammesso ai sacramenti.
 
Dopo questo episodio la politica religiosa dell'imperatore si irrigidì notevolmente: tra il 391 e il 392 furono emanati una serie di decreti (noti come [[decreti teodosiani]]) che attuavano in pieno l'editto di Tessalonica: venne interdetto l'accesso ai templi pagani e ribadita la proibizione di qualsiasi forma di culto, compresa l'adorazione delle statue;<ref>''Codex Theodosianus'', 16.10.10</ref> furono inoltre inasprite le pene amministrative per i cristiani che si riconvertissero nuovamente al paganesimo<ref>''Codex Theodosianus'', 16.7.4.</ref> e nel decreto emanato nel 392 da [[Costantinopoli]], l'immolazione di vittime nei sacrifici e la consultazione delle viscere erano equiparati al delitto di [[Lex Iulia maiestatis|lesa maestà]], punibile con la condanna a morte.<ref>''Codex Theodosianus'', 16.10.12.1.</ref>
 
Nel 393 Milano fu coinvolta nella lotta per il potere tra l'imperatore [[Teodosio I]] e l'usurpatore [[Flavio Eugenio]]. In aprile Eugenio varcò le Alpi e puntò alla conquista della città, in quanto capitale d'Occidente. Ambrogio partì e andò a ritirarsi a [[Bologna]]. Durante un soggiorno temporaneo a [[Faenza]] scrisse una lettera ad Eugenio. Poi accettò l'invito della comunità di [[Firenze]], ove rimase per circa un anno. La guerra per il controllo dell'impero fu vinta da Teodosio. Nell'autunno del 394 Ambrogio fece ritorno a Milano.
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Secondo Gérard Nauroy, «per Ambrogio l'[[esegesi]] è un modo fondamentale di pensare piuttosto che un metodo o un genere: [...] ormai egli "parla la Bibbia", non più con la giustapposizione di citazioni dagli stili più diversi, ma in un discorso sintetico, eminentemente allusivo, "misterico" come la Parola stessa».<ref>Gérard Nauroy, ''L'Ecriture dans la pastorale d'Ambroise de Milan'', in ''Le monde latin antique et la Bible''. A cura di J. Fontaine e C. Pietri, Parigi 1985. Citato in Pasini, ''I Padri della Chiesa. Il cristianesimo delle origini e i primi sviluppi della fede a Milano'', op. cit.</ref> Per Ambrogio la lettura e l'approfondimento della conoscenza biblica costituiscono un elemento fondamentale della vita cristiana:
 
{{Citazione|Bevi dunque tutt'e due i calici, dell'[[Antico Testamento|Antico]] e del [[Nuovo Testamento]], perché in entrambi bevi [[Cristo]]. [...] La Scrittura divina si beve, la Scrittura divina si divora, quando il succo della parola eterna discende nelle vene della mente e nelle energie dell'anima.|Ambrogio, ''Commento al Salmo I'', 33}}
 
Tra le opere esegetiche spiccano l'esauriente commento al Vangelo di Luca (''Expositio evangelii secundum Lucam'') e l{{'}}''[[Exameron]]'' (dal greco "sei giorni"). Quest'ultima opera, ispirata ampiamente all'omonimo ''Exameron'' di [[San Basilio|Basilio di Cesarea]], raccoglie, in sei libri, nove omelie riguardanti i primi capitoli della [[Genesi]] dalla [[creazione (teologia)|creazione]] del cielo fino alla [[Creazione (teologia)|creazione dell'uomo]]. Anche in questo caso, il racconto della creazione è occasione di evidenziare insegnamenti morali desunti dalla natura e dal comportamento degli animali e dalle proprietà delle piante; in questo senso l'uomo appare ad Ambrogio necessariamente legato con tutto il [[creato]] dal punto di vista non solo biologico e fisico, ma anche morale e spirituale.
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=== Società e politica ===
[[File:St Ambrose.jpg|thumb|Ambrogio assolve Teodosio dopo l'episodio di Tessalonica.]]
Nel confronto con la società e gli ideali del mondo latino, Ambrogio accolse i valori civili della romanità con l'intento di dare a essi nuovo significato all'interno della religione cristiana. Nel suo ''Esamerone'' esalta l'istituzione [[repubblica]]na (di cui l'antica [[repubblica romana]] era secondo lui un ammirevole esempio) prendendo spunto dalla spontanea organizzazione delle [[Gruidae|gru]], che si dividono il lavoro avvicendandosi nei turni di guardia:
{{Citazione|Che c'è di più bello del fatto che la fatica e l'onore siano comuni a tutti e il potere non sia preteso da pochi, ma passi dall'uno all'altro senza eccezioni come per una libera decisione? Questo è l'esercizio di un ufficio proprio di un'antica repubblica, quale conviene in uno stato libero.|''Esamerone'', VIII, 15, 51}}
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Ambrogio richiamò infine la società romana nella quale era sempre più accentuato il divario tra ricchi e poveri; alla sperequazione economica, Ambrogio contrapponeva infatti la morale del [[Vangelo]] e della tradizione biblica. Così egli scrive nel ''Naboth'':
 
{{Citazione|La [[Terra]] è stata creata come un bene comune per tutti, per i ricchi e per i poveri: perché, o ricchi, vi arrogate un diritto esclusivo sul suolo? [...] Tu [ricco] non dai del tuo al povero [quando fai la carità], ma gli rendi il suo; infatti la proprietà comune, che è stata data in uso a tutti, tu solo la usi.|''Naboth'', 1,2; 12, 53}}
 
=== Antigiudaismo ===
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* Giovanni De Bonfils, ''Roma e gli ebrei'', Cacucci, 2002, pag. 186;
* Mariateresa Amabile, ''Nefaria Secta. La normativa imperiale ‘de Iudaeis’ tra repressione, protezione, controllo'', I, Napoli, Jovene, 2018.
* {{en}} James Hastings, ''Encyclopedia of Religion and Ethics '', Kessinger Publishing, 2003, p. 374.</ref>
 
Ambrogio si oppose alla decisione dell'imperatore e gli scrisse una lettera (''Epistulae variae'', XL)<ref>{{Cita web |autore=Ambrogio, [|url=https://www.thelatinlibrary.com/ambrose/epistvaria.html ''|titolo=Epistulae Varie'' |sito=[[The Latin Library]]}}</ref>) per convincerlo a ritirare l'ingiunzione di ricostruire la sinagoga a spese del vescovo. La motivazione principale era che se il vescovo avesse contribuito alla ricostruzione della sinagoga, avrebbe tradito la sua fede, se si fosse rifiutato di obbedire all'imperatore sarebbe stato martirizzato e ciò sarebbe stato uno scandalo.<ref>Elliott, 2019, p. 28.</ref>
 
{{Citazione|Il luogo che ospita l'incredulità giudaica sarà ricostruito con le spoglie della Chiesa? Il patrimonio acquistato dai cristiani con la protezione di Cristo sarà trasmesso ai templi degli increduli?... Questa iscrizione porranno i giudei sul frontone della loro sinagoga: - Tempio dell'empietà ricostruito col bottino dei cristiani -... Il popolo giudeo introdurrà questa solennità fra i suoi giorni festivi...festivi…}}
 
Citando dalla lettera di Ambrogio a Teodosio (''Epistulae variae'' 40,11):
{{Citazione|Ma ti muove la ragione della disciplina. Che cosa dunque è più importante, l'idea di disciplina [mantenimento dell'ordine pubblico] o il motivo della religione?}}
 
Ambrogio non volle salire sull'altare finché l'imperatore non abolì il decreto imperiale riguardante la ricostruzione della sinagoga a spese del vescovo. Quando Teodosio visitò Milano, Ambrogio lo affrontò pubblicamente, chiedendogli di lasciar perdere l'intera vicenda. Secondo McLynn ciò gli costò il favore dell'imperatore e da allora Ambrogio fu escluso dai consigli imperiali.<ref>McLynn, 1994, pp. 308–309.</ref><ref name=E29>Elliott, 2019, p. 29.</ref>
 
Tuttavia gli studiosi sono concordi che l'atteggiamento di Ambrogio verso i giudei non può essere riassunto da quest'episodio, perché dimostrò altre volte atteggiamenti positivi.<ref name=E29/> Ad esempio si servì largamente delle opere di uno studioso giudeo, [[Filone di Alessandria]], che apprezzò come "interprete fedele delle Scritture".<ref>Elliott, 2019, pp. 23, 49</ref> Ambrogio fece anche ricorso a [[Flavio Giuseppe]], ai Maccabei e ad altre fonti giudaiche e lodò individualmente diversi giudei.<ref>Elliott, 2019, p. 30.</ref>
 
=== Mariologia ===
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{{Citazione|Non c’è affatto da stupirsi che il Signore, accingendosi a redimere il mondo, abbia iniziato la sua opera proprio da Maria: se per mezzo di lei Dio preparava la salvezza a tutti gli uomini, ella doveva essere la prima a cogliere dal Figlio il frutto della salvezza.|Esposizione del vangelo secondo Luca, II, 17}}
 
Maria è inoltre modello di virtù morali e cristiane, in primo luogo per le vergini («Nella vita di Maria risplende la bellezza della sua castità e della sua esemplare virtù») ma anche per tutti i fedeli; di lei vengono esaltate la sincerità (la verginità «di mente»), l'umiltà, la prudenza, la laboriosità, l'ascesi.<ref>Ambrogio, ''De virginibus'', 2, 6-18, citato in L. Gambero, ''[https://books.google.it/books?id=n_OOuqamJmAC Testi mariani del primo millennio]'', Città Nuova, 1990.</ref>
 
== Milano e il rito ambrosiano ==
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In [[dialetto milanese]] Ambrogio viene chiamato ''sant Ambroeus'' (grafia classica) o ''sant Ambrös'' (entrambi pronunciati "sant'ambrœs").
[[File:Sant'Ambrogio Masolino Battistero Castiglione Olona.jpg|miniatura|Sant'Ambrogio affrescato da [[Masolino da Panicale|Masolino]], [[Battistero di Castiglione Olona|Battistero Castiglione Olona]].]]
Alla sua figura è ispirato anche il premio [[Ambrogino d'oro]], che è il nome non ufficiale con cui sono comunemente chiamate le onorificenze conferite dal [[comune]] di [[Milano]].
 
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* Nella piazza davanti alla basilica di Sant'Ambrogio a Milano è presente una colonna, comunemente detta "la colonna del [[diavolo]]". Si tratta di una colonna di epoca romana, qui trasportata da altro luogo, che presenta due fori, oggetto di una leggenda secondo la quale la colonna fu testimone di una lotta tra Sant'Ambrogio ed il [[Diavolo|demonio]]. Il maligno, cercando di trafiggere il santo con le corna, finì invece per conficcarle nella colonna. Dopo aver tentato a lungo di divincolarsi, il demonio riuscì a liberarsi e, spaventato, fuggì. La tradizione popolare vuole che i fori odorino di [[zolfo]] e che appoggiando l'orecchio alla pietra si possano sentire i suoni dell'[[inferno]]. In realtà questa colonna veniva usata per l'incoronazione degli imperatori germanici.
* A [[Parabiago]], Ambrogio sarebbe apparso il 21 febbraio 1339, durante la [[Battaglia di Parabiago|celebre battaglia]]: a dorso di un cavallo e sguainando una spada, mise paura alla [[Compagnia di San Giorgio]] capitanata da [[Lodrisio Visconti]], permettendo alle truppe milanesi del fratello Luchino e del nipote [[Azzone Visconti|Azzone]] di vincere. A ricordo di tale leggenda fu edificata a [[Parabiago]] la ''[[Chiesa ed ex monastero di Sant'Ambrogio della Vittoria|Chiesa di Sant'Ambrogio della Vittoria]]'' e a [[Milano]], su un portone bronzeo del [[Duomo di Milano|Duomo]], gli è stata dedicata una formella.<ref>Per una narrazione della leggenda e della costruzione della chiesa si veda:
* Don Gerolamo Raffaelli, ''La vera historia della Vittoria qual ebbe Azio Visconti nell'anno della comune salute 1339 nel dì XXI febbr. in Parabiago contro Lodrisio V'' a cura di Limonti, Milano, anno MDCIX.
* Don Claudio Cavalleri, ''Racconto istorico della celebre Vittoria ottenuta da Luchino Visconti princ. di Milano per la miracolosa apparizione di Santo Ambrogio, seguita il dì 21 febbr. l'anno 1339 in Parabiago, e dedicata al March. D. Giambattista Morigia'' a cura di G. Richino Malerba, Milano, 1745.
* Alessandro Giulini, ''La Chiesa e l'Abbazia Cistercense di S. Ambrogio della Vittoria in Parabiago'', Archivio Storico Lombardo, 1923, pagina 144.</ref>
 
== Opere ==
[[File:Divi Ambrosii Episcopi Mediolanensis Omnia Opera.tif|thumb|''Divi Ambrosii Episcopi Mediolanensis Omnia Opera'', 1527.]]
=== Oratorie (esegetiche) ===
* ''[[Exameron]]''
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* ''[[Sermo contra Auxentium de basilicis tradendis]]''
* ''[[Tituli (Ambrogio)|Tituli]]''
* Per molti studiosi Ambrogio sarebbe da identificare con lo [[Pseudo-Egesippo]] e la sua opera, ''De excidio Hierosolymitano''
 
==Successione apostolica==
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* Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, ''Terre del Ticino. Diocesi di Lugano'', Brescia, Editrice La Scuola, 2003, pp. 5, 128, 202, 224, 225, 248, 259nota, 280, 286, 287, 442.
* [[Giorgio La Piana]], ''Ambrogio'' in AA.VV., ''[[Enciclopedia biografica universale]]'', Roma, [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana|Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]], 2006, 434-442.
* [[Dario Fo]], ''Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano'' Einaudi Torino 2009 -, ISBN 978-88-06-19486-4.
* Raffaele Passarella, ''Ambrogio e la medicina. Le parole e i concetti'', Milano, LED Edizioni Universitarie, 2009 -, ISBN 978-88-7916-421-4.
* Cesare Pasini, ''I Padri della Chiesa. Il cristianesimo dalle origini e i primi sviluppi della fede a Milano'', Busto Arsizio, Nomos Edizioni, 2010, ISBN 978-88-88145-46-4.
* [[Franco Cardini]], ''7 dicembre 374. Ambrogio vescovo di Milano'', in ''I giorni di Milano'', Roma-Bari, 2010, pp. 21-40.
* ''Sant'Ambrogio'', in San Carlo Borromeo, ''I Santi di Milano'', Milano, 2012, ISBN 978-88-97618-03-4.
* [[Patrick Boucheron]] e Stéphane Gioanni (a cura di), ''La memoria di Ambrogio di Milano. Usi politici di una autorità patristica in Italia (secc. V-XVIII)'', Paris-Roma, Publications de la Sorbonne-École française de Rome, 2015 (''Histoire ancienne et médiévale'', 133 - ''CEF'', 503), 631 p., ISBN 978-2-7283-1131-6.
* {{Cita libro|lingua=la|editore=[Johann Froben]|cognome=Sant'Ambrogio|titolo=[Opere]|città=apud inclytam Basileam|data=1527|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=9455145&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle=}}
* AAAa.VVVv., ''Sant Ambroeus – Tra storia e leggenda'', Milano, Meravigli edizioni (in collaborazione con Circolo Filologico Milanese), 2017.
* {{en}} Paul M. C.Elliott, ''Creation and Literary Re-Creation: Ambrose's Use of Philo in the Hexaemeral Letters'', Gorgias Press, 2019, ISBN 978-1-4632-4087-5.
* {{en}} Neil B. McLynn, ''Ambrose of Milan: Church and Court in a Christian Capital, The Transformation of the Classical Heritage'', vol. 22, Berkeley, University of California Press, 1994, ISBN 978-0-520-08461-2.
 
== Voci correlate ==
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* [[Paolino di Milano]]
* [[Chiesa dei Santi Ambrogio e Theodulo]]
* ''[[Sant'Ambrogio impedisce a Teodosio di entrare nella cattedrale di Milano]]''
 
== Altri progetti ==
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* {{cita web|url=http://www.intratext.com/IXT/LAT0851/_INDEX.HTM|titolo=Epistole di S.Ambrogio|lingua=la}}
* {{cita web|url=http://www.documentacatholicaomnia.eu/20_40_0339-0397-_Ambrosius_Mediolanensis,_Sanctus.html|titolo=Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici}}
* {{cita web|url=http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2007/documents/hf_ben-xvi_aud_20071024.html|titolo=Cathechesi}} di [[papa Benedetto XVI]] su Sant'Ambrogio in occasione dell'udienza generale del 24 ottobre [[2007]].
*[ {{cita web |url=https://permalinkbnd.bnportugal.gov.pt/records/?refine%5BCreator%5D%5B%5D=Ambr%C3%B3sio%2C+Santo%2C+337-397 |titolo=Opere di Santo Ambrósio presso la Biblioteca Nazionale del Portogallo]}}
* {{cita web |url=https://www.corrispondenzaromana.it/sant-ambrogio-di-milano-e-teodosio-una-storia-di-vera-misericordia/|titolo =Sant'Ambrogio di Milano e Teodosio: una vera storia di misericordia}}
*{{cita web |url=
https://www.corrispondenzaromana.it/sant-ambrogio-di-milano-e-teodosio-una-storia-di-vera-misericordia/|titolo =Sant'Ambrogio di Milano e Teodosio: una vera storia di misericordia}}
 
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