Sciacca: differenze tra le versioni
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|Nome = Sciacca
|Panorama = Sciacca 0018.jpg
|Didascalia = Veduta
|Bandiera =
|Voce bandiera =
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|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Bertolino, Castellana, Ragana, Raganella, Maragani, Carboj, San Marco, Baia Renella, Foggia, Carbone, Tonnara, Lido, Stazzone, Piana, Cartabubbo, Scunchipani Valle, Baiata, Tabasi, Bordea, Carcossea, Perriera, Seniazza, Ferraro, Cutrone, Montagna Portolana, Montagna Siracusa, Santa Maria, Galati, San Calogero, San Michele, Santa Caterina, Isabella, Cava di Lauro, Fontana Calda, Marchesa, Muciare, Sovareto, Sant'Antonio, Timpirussi, Lumia, Galenzo Aquilea, San Giorgio, Verdura, Misilifurni, Ciurami Spagnolo, Chiana Scunchipane, Grattauli, Gaddimi, Torredara, Guardabasso, Tranchina, Locogrande, Lazzarino, Stancapadrone, Lago del Carboj, Makauda▼
▲|Sottodivisioni = Bertolino, Castellana, Ragana, Raganella, Maragani, San Marco, Baia Renella, Foggia, Carbone, Tonnara, Lido, Stazzone, Piana, Cartabubbo, Scunchipani, Baiata, Tabasi, Bordea, Carcossea, Perriera, Seniazza, Ferraro, Cutrone, Montagna Portolana, Montagna Siracusa, Santa Maria, Galati, San Calogero, San Michele, Santa Caterina, Isabella, Cava di Lauro, Fontana Calda, Marchesa, Muciare, Sovareto, Sant'Antonio, Timpirussi, Lumia, Galenzo Aquilea, San Giorgio, Verdura, Misilifurni, Ciurami Spagnolo, Chiana Scunchipane, Grattauli, Gaddimi, Torredara, Guardabasso, Tranchina, Locogrande, Lazzarino, Stancapadrone, Lago del Carboj, Makauda
|Divisioni confinanti = [[Caltabellotta]], [[Menfi (Italia)|Menfi]], [[Ribera]], [[Sambuca di Sicilia]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 887
|Nome abitanti = {{it}} saccensi
|Patrono = Maria SS. del Soccorso
|Festivo = 2 febbraio
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Sciacca nel libero consorzio comunale di Agrigento
}}
'''Sciacca''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/ˈʃakka/|it}})<ref>{{dipi}}</ref> è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di
== Geografia fisica ==
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Il clima di Sciacca è temperato con prevalenza delle precipitazioni nella stagione invernale. Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trentennio [[1951]]-[[1981]] e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del [[Servizio meteorologico dell'Aeronautica Militare]] relativo al citato trentennio.
{{ClimaAnnuale
| nome =
| tempmax01 = 13.7
| tempmax02 = 13.9
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Qui di seguito sono riportate le principali ipotesi:
* secondo l'[[arabista]] saccense mons. Giuseppe Sacco il vocabolo Sciacca deriverebbe dal verbo sordo [[Lingua araba|arabo]] ''<sh-q-q>'' - che significa "separare", "dividere", "fendere" - da cui il sostantivo ''al-shaqq'', "divisione").<br />Lo stesso autore riferisce che Sciacca fu così chiamata perché, sin dall'inizio del dominio musulmano, segnò il confine che separava due province o distretti o contrade. Il fatto che Sciacca si trovasse quasi a metà strada fra l'[[Arabi|araba]] [[Marsala]] e la [[Berberi|berbera]] [[Agrigento|Girgenti]] giustificherebbe, secondo lo studioso, tale designazione da parte dei conquistatori [[Ifriqiya|nordafricani]];
* secondo lo storico Savasta il nome di Sciacca si scriveva con la lettera X, cioè Xacca, derivato a suo dire da ''Xech'', dal nome arabo ''Xech'', che sta per "signore" o "persona illustre"<ref name="moresicily.com">{{Cita news|autore=Sicilianmagpie|url=
* ''Xechi'' - in realtà ''[[sceicco|Shaykh]]'' - erano chiamati dagli [[Arabi]] i governatori delle piazze, come attesta [[Tommaso Fazello]];
* Xacca deriverebbe da ''Xach'' che vorrebbe dire [[Mercurio (divinità) |
* un'improbabile parola araba che significa "bagno"<ref>come affermato dagli studiosi Giovanni Alessi e [[Michele Amari]]</ref>, in riferimento alle [[Terme di Sciacca|terme della città]];
* il nome dell'antica divinità [[siria]]na "Shay' al-Qawm"<ref name="moresicily.com" />.
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Fu teatro di due importanti battaglie delle [[guerre greco-puniche]].
La prima battaglia, avvenuta nel [[383 a.C.]], fu quella della [[battaglia di Cabala|Cabala]] in cui Dionisio di Siracusa ebbe la meglio sui Cartaginesi.
La seconda battaglia, quella di Cronio, nella valle fra il Nadore e San Calogero, fu combattuta nel [[378 a.C.]]; nel conflitto [[Imilcone (generale)|Imilcone]], figlio di Magone, riuscì a conquistare con uno stratagemma il territorio selinuntino e quello agrigentino, fino al fiume Alico.
Nel [[III secolo d.C.]] Terme Selinuntine cambiò nome in ''Aquae Labodes'', e nel [[IV secolo d.C.]], divenne una statio.
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Sotto la dinastia sveva, Sciacca ottenne lo status di città demaniale, godendo di diversi privilegi. La città era retta da un magistrato, con il diritto d'inviare i propri rappresentanti al Parlamento. [[Federico II di Svevia]] e [[Manfredi di Sicilia]] confermarono i privilegi di cui godeva la città.
Nel 1355
===Simboli===
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;Chiesa di Maria SS. del Soccorso
:La [[Basilica di Maria Santissima del Soccorso|chiesa di Maria SS. del Soccorso]] o Duomo (chiamata anche Chiesa madre o Matrice) si trova in Piazza Don Minzoni e risale al [[XII secolo]]. Fondata nel 1108 da Giulietta (Giuditta) la Normanna, figlia del [[conte Ruggero]] al centro dell'antico quartiere ''Ruccera'', il suo rifacimento è stato eseguito nel [[1656]] su progetto di [[
:La chiesa ha tre ampie navate con monumentali archi in stile normanno e colonne ioniche. La facciata, rimasta incompiuta, è decorata da colonne e portali ad arco. Completano la decorazione della facciata tre sculture di [[Giandomenico Gagini|Giandomenico]] e [[Antonino Gaggini|Antonino Gagini]]<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 472 e 473}}.</ref>.
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;Chiesa del Collegio
:La chiesa di San Giovanni Battista, o chiesa del Collegio dei Gesuiti, fu costruita nel XVI secolo e restaurata nel 1613. L’edificio, situato in via Roma, ha un portale a timpano triangolare e un impianto a navata unica con cappelle incassate. Nel presbiterio è collocata una tela del [[Domenichino]] raffigurante San Giovanni, mentre in una delle cappelle laterali è collocata una Madonna di
;Chiesa di San Domenico
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;Chiesa di Santa Margherita
:La chiesa di Santa Margherita si affaccia su piazza Carmine<ref name="ReferenceTF387"/>. Fu fatta erigere nel [[1342]] da Eleonora d'Aragona, moglie del Peralta. La chiesa venne decorata nel [[1595]] con colonne angolari, architravi, fregi e cornici. L'ultimo restauro fu eseguito nel [[1994]]. L'ingresso principale è in stile catalano, mentre il portale marmoreo, posto sulla destra, fu realizzato nel [[1468]] da [[Pietro de Bonitate]] su disegno di [[Francesco Laurana]]. L'interno, a navata unica, è barocco e conserva stucchi policromati ed affreschi di Ferraro del XVII secolo. Sull'altare si trova un'icona in marmo del [[1507]]-[[1512]], una statua in legno del [[1544]], opera di Frigia, raffigurante Santa Margherita, ed un organo ligneo del [[1641]]. Nella navata si trovano sei grandi riquadri e medaglioni realizzati dal Portulani tra il [[1529]] e il [[1530]], oltre a due grandi tele del pittore
;Chiesa dello Spasimo
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;Chiesa di Santa Maria dell'Itria
:La chiesa di Santa Maria dell'Itria e l’annesso monastero femminile dell'[[Ordine di San Benedetto]] furono fatte costruire dal Peralta<ref name="ReferenceTF387">{{Cita|Tommaso Fazello|p. 387}}.</ref>. Sul primo altare a destra, ''S. Scolastica'', sul secondo, la ''Sacra Famiglia'', sul terzo, ''S. Benedetto che rovescia gli idoli e scaccia i demoni da Montecassino'', tutti dipinti da [[Gaspare Testone]].
Sul primo stare a sinistra, il ''Martirio di S. Eufemia'', anch’esso attribuito al [[Testone (famiglia)|Testone]].
;Chiesa di San Nicolò La Latina
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;Chiesa di Santa Maria delle Giummare
:La [[chiesa di Santa Maria delle Giummare]], in via Valverde<ref name="ReferenceTF388">{{Cita|Tommaso Fazello|p. 388}}.</ref>, fu costruita per volere di Giuditta nel [[1103]] e rifatta nel [[XVI secolo]]. La fiancheggiano due torri merlate. L’impianto è ad unica navata. Al suo interno si trova sulla sinistra la cinquecentesca ''Cappella della Madonna delle Grazie'', un rilievo di San Gerolamo, un'acquasantiera quattrocentesca, un crocifisso cinquecentesco e una Vergine col Bambino nell'altare maggiore, attribuita a Laurana. Da ricordare le tele del Testone ''S. Biagio in Gloria'', ''S. Leonardo'' e la ''Presentazione di Maria al Tempio''.
;Chiesa di Sant'Agostino
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*Chiesa di Santa Caterina ([[1796]]),
*Chiesa di Santa Maria del Giglio (XVII secolo),
*[[Chiesa del Purgatorio (Sciacca)|Chiesa del Purgatorio]] ([[1691]]). In essa sono attribuibili a Gaspare Testone le tele con la ''Vergine, S. Anna e S. Gioacchino'', e la ''Fuga in Egitto'',
*Chiesa di San Pietro ([[1885]]),
*Chiesa San Leonardo ([[1797]]),
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{{vedi anche|Piazza del Popolo (Sciacca)}}
[[File:Palazzo Steripinto, Sciacca, Sicilia.jpg|thumb|[[Palazzo Steripinto]]|sinistra]]
[[File:Palazzo Tagliavia, Sciacca, Sicilia.
[[File:Palazzo Bertolino-Tommasi.JPG|miniatura|Palazzo Bertolino-Tommasi|170px|destra]]
*[[Palazzo Manno]], residenza settecentesca della nobile casata siculo-fiorentina. L'edificio fu trasformato in albergo nel [[XX secolo]]<ref>{{cita web|url= http://www.sciacca.it/dentro_sciacca/monumenti/Palazzi/Manno.html|titolo=Palazzo Manno|accesso=26 aprile 2021}}</ref>;
*Palazzo Amato, situato nell'omonima via, risale al XIII secolo.
*Palazzo San Giacomo [[Tagliavia]], del [[XV secolo]]. La sua facciata in stile impero si affaccia sul corso Vittorio Emanuele, quella in stile neogotico, già appartenuta
*Palazzo [[Arone|Arone di Valentino]], in corso Vittorio Emanuele, fu costruito nel XIX secolo;
*Palazzo Bertolino-Tommasi, in corso Vittorio Emanuele, presenta una candida facciata neoclassica opera dell’architetto Gravanti;
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:Il castello, detto ''Vecchio'' per distinguerlo dal ''Castello Nuovo'' o ''dei Luna'', fu eretto durante l'invasione della Sicilia da parte dei [[Normanni]] (sec. XII circa) dal conte [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero]] insieme alle prime mura che, come una morsa, chiudevano la città.
:Successivamente il castello passò alla casata dei [[Perollo (famiglia)|Perollo]], in seguito al matrimonio di Giulietta (figlia di Ruggero) con Gilberto Perollo. Il castello rimase sotto la custodia dei Perollo fino alla sua distruzione nel [[1529]] per mano dei partigiani di Sigismondo Luna durante il famoso ''[[Caso di Sciacca]]''
:Il castello era situato nella parte orientale della città, all'incirca tra Porta San Pietro, Porta Bagni e il monastero di Santa Caterina (ossia nella zona compresa fra gli attuali cortili Chiodi, Rizza e Carini). Il castello era munito di torri rettangolari e aveva dei sotterranei che conducevano al Monastero di Valverde. Il complesso aveva tre entrate: una esterna, detta "di San Pietro in Castro", nei pressi dell'omonima ex chiesa, quella principale, detta "del Cotogno", nelle vicinanze della Porta Bagni, e una terza, a ovest.
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Nelle acque al largo del picco Cammordino (chiamato anche Coda di Volpe), sono stati ritrovati i resti di due imbarcazioni francesi del [[XVI secolo]], oggi conservati nella sede del Comune di Sciacca. Fra questi sono degni di nota tre cannoni di bronzo. Su un cannone sono riportate la salamandra che estingue il fuoco, simbolo di [[Francesco I di Francia]], e una F (abbreviazione di Francesco I). Su un altro cannone sono presenti le lettere B e D con l'incisione di un fiore a cinque petali. Il terzo cannone è tortile, e vi è incisa una B (abbreviazione di Peter Bande, artigiano francese che fuse cannoni per il re di Francia e per il re [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII di Inghilterra]]). Tali reperti risalgono al 1553, quando la flotta ottomana di [[Lala Kara Mustafa Pascià|Mustafa Pascià]] e la flotta francese attaccarono la Sicilia Occidentale al fine di indebolire la cattolicissima Spagna. Molte città siciliane furono saccheggiate e rase al suolo (come [[Licata]] che fu data alle fiamme). Sciacca, grazie a uno stratagemma di [[Antonino Amodei]], riuscì a salvarsi e costrinse gli incursori a reimbarcarsi<ref>{{Cita web|url = https://www.academia.edu/10961448/Cannoni_francesi_nel_mare_di_Sciacca_Archeologia_Viva_luglio-agosto_1997_pp._36-45_Note_preliminari_sul_rinvenimento_di_un_relitto_francese_nelle_acque_di_Sciacca_Atti_XI_Rassegna_di_Arch._Sottom._di_Giardini_Naxos_4_ottobre_1996|titolo = Cannoni francesi nel mare di Sciacca, Archeologia Viva, luglio-agosto 1997, pp. 36-45 = Note preliminari sul rinvenimento di un relitto francese nelle acque di Sciacca, Atti XI Rassegna di Arch. Sottom. di Giardini Naxos, 4 ottobre 1996|accesso = 22 dicembre 2015}}</ref>.
Tra la contrade Galenzo Aquilea e San Giorgio si erge un [[dolmen]] risalente al III millennio a.C. circa. In contrada Carabollace è stato rinvenuto un insediamento, con ceramiche e [[Lucerna (lampada)|lucerne]] africane risalenti al X e XI secolo<ref>{{Cita web|url = http://www.fastionline.org/excavation/micro_view.php?fst_cd=AIAC_2474&curcol=bibliog|titolo = FASTI - Record View Page: AIAC_2474|accesso = 1º novembre 2015}}</ref>. In contrada Locogrande (6 km a est da Sciacca nei pressi del fiume Carabollace) sono state rinvenute delle ''hexas di Akragas'', antiche monete risalenti al 400 a.C. circa<ref>{{Cita web|url = https://www.academia.edu/2120115/Sciacca|titolo = Sciacca|accesso = 1º novembre 2015}}</ref>. In contrada Tranchina (11 km a est da Sciacca) è stata, nella seconda metà del Novecento, una necropoli. Sono state trovate varie tombe, vasi, ciottoli e ''dentalium'' (collane fatte con pezzi di conchiglie) risalenti all'[[Eneolitico]]<ref>{{Cita web|url = https://www.academia.edu/4330010/La_necropoli_Tranchina_di_Sciacca|titolo = La necropoli Tranchina di Sciacca|accesso = 24 ottobre 2015}}</ref>.In contrada Grattavoli si estende una grande area archeologica nella quale furono scoperti; una necropoli e delle dimori rupresti (databili al [[III millennio a.C.]]) anche se le ricerche condotte negli ultimi anni hanno riportato degli affreschi databili [[Storia della Sicilia bizantina|all'epoca bizantina]], confermando così la presenza di qualche comunità eremita stabilitosi nell'area.
Importante è anche l'area archeologica di [[Monte nadore]],nella quale vi sorse la città di Nadore, centro fortificato fondato nel [[VII secolo a.C.]] e distrutto verso la fine del [[IV secolo a.C.]] e gli inizi del [[III secolo a.C.]]
== Società ==
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=== Musei ===
*[[Monte San Calogero (Sciacca)|Antiquarium di Monte Kronio - Stufe di San Calogero]]<ref>[http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=155&IdSito=95 Regione Siciliana Assessorato Beni Culturali<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.▼
* Museo del Corallo Nocito - '''MUNC''' - Racconta la storia della pesca del Corallo di Sciacca fra il 1875 ed il 1914<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.nocitogioielli.com/museo-del-corallo/|titolo=Il museo del corallo|sito=Nocito Gioielli|accesso=2025-01-25}}</ref>.
* Casa Museo “F. Scaglione”, in piazza Duomo, conserva ceramiche, tele e manufatti vari d'inestimabile valore. ▼
▲* [[Monte San Calogero (Sciacca)|Antiquarium di Monte Kronio - Stufe di San Calogero]]<ref>[http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=155&IdSito=95 Regione Siciliana Assessorato Beni Culturali<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
▲* Casa Museo “F. Scaglione”, in piazza Duomo, conserva ceramiche, tele e manufatti vari d'inestimabile valore.
* Museo del carnevale di Sciacca, sito in contrada Perriera, ospita documenti, foto, sculture e opere in cartapesta sul carnevale saccense.
* Museo del mare<ref>{{cita web|url= https://www.museionline.info/musei/museo-del-mare-e-delle-attivita-marinare-di-sciacca |titolo= Museo del Mare e delle Attività Marinare |accesso=24 aprile 2021}}</ref>.
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=== Media ===
Hanno sede a Sciacca l'emittente televisiva
emittenti [[Radiofonia|radiofoniche]] [[Modulazione di frequenza|FM]] ''RadioStudio5'' (104.7 MHz), ''Radio Torre Macauda'' (97.6 MHz) e ''Radio Voce della Speranza Sciacca'' (94.8 MHz)<ref>{{Cita web|url=https://www.radiostudio5.it/2019/chi-siamo.html|titolo=RadioStudio 5: Chi Siamo}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://sicilia.onderadio.net/ListeFM/AG/FMAG_Sciacca.html|titolo=Emittenti radio FM ricevibili a Sciacca (AG)}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.radiotorremacauda.it/frequenze/|titolo=Frequenze RTM}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://radiovocedellasperanza.it/stazioni/|titolo=Elenco stazioni RVS|accesso=2 gennaio 2024|dataarchivio=30 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200930194708/https://radiovocedellasperanza.it/stazioni/|urlmorto=sì}}</ref>.
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[[File:318 Sciacca (Ag) - Sicily.jpg|miniatura|248x248px|Il porto di Sciacca]]
Il porto
=== Agricoltura ===
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|5 =
|Note =<ref name=interno />
|Partito = [[
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
Riga 565:
* {{Gemellaggio|TUR|Mustafakemalpasa|2011}}
* {{Gemellaggio|Italia|Piana degli Albanesi{{!}}Piana degli Albanesi|2019}}
* {{Gemellaggio|Spagna|Santoña|2025|}}<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://belicenews.it/cultura/sciacca/sciacca-gemellata-con-santona-arriva-lok-dal-ministero-per-gli-affari-regionali-e-le-autonomie/|titolo=Sciacca gemellata con Santoña, arriva l'ok dal Ministero per gli Affari Regionali e le Autonomie|sito=belicenews.it|accesso=2025-02-14}}</ref>
=== Altre informazioni amministrative ===
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* Giacomazzi, ''Sciacca'', Palermo;
* Leone-Curatolo, ''Radioattività dei calcari dolomitici del monte San Calogero'', Palermo;
* Giuseppe Licata, Sciacca e le Terme Selinuntine, Sciacca, Tipografia I. Barone, 1881. (ISBN non disponibile)
* Luttanzi-Trasselli, ''Mostra storico-bibliografica di Sciacca'', Palermo;
* {{cita libro|Antonino|Marrone| Bivona città feudale voll. I-II| 1987| Salvatore Sciascia Editore| Caltanissetta-Roma|cid=Marrone, 1987|isbn=no}}
Riga 600 ⟶ 601:
|cid= Tommaso Fazello
}}
*Giuseppe Verde, ''Cannalivari
*Francesca Augello, ''Ovamurina, L'origine e la storia, gli ingredienti, la ricetta, il procedimento'', 2013, Aulino Editore, Sciacca, ISBN 978-88-86911-42-9.
*Francesco Savasta, ''Il famoso Caso di Sciacca, nuova edizione in caratteri moderni'', 2017, Aulino Editore, Sciacca, ISBN 978-88-86911-69-6.
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