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Il fatto avvenne il 12 ottobre [[1654]] quando un magazzino di [[polvere da sparo]] esplose distruggendo gran parte della città e causando ingenti danni alle chiese cittadine che persero gran parte delle vetrate. Morirono oltre un centinaio di persone e migliaia furono ferite.
Le circa 40 [[tonnellate]] di polvere pirica che diedero luogo all'esplosione erano conservate in un magazzino ospitato nel soppresso [[Convento]] delle [[Monache clarisse|Clarisse]], nei pressi del ''Paardenmarkt'' (piazza del Mercato dei Cavalli), nel settore della città chiamato ''Doelenkwartier''.
Cornelis Soetens, il gestore, aprì il negozio per cercare un campione di polvere e ne seguì una violenta esplosione. Per fortuna, molti cittadini erano fuori città per visitare un [[mercato]] a [[Schiedam]] o una [[fiera]] a all'[[lL'Aia|Aia]]. Tra le vittime, vi fu il pittore [[Carel Fabritius]], morto in seguito alle ferite riportate nel crollo della propria abitazione. [[Egbert van der Poel]] dipinse molte vedute della città dopo l'esplosione, documentandone la devastazione.
Grazie a una colletta dei cittadini dei comuni limitrofi si iniziò ben presto la ricostruzione della città.
 
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== Istruzione ==
Delft ha un'università tecnica, la [[Università tecnica di Delft|TU Delft]], fondata nel [[1842]].
 
== Curiosità ==
 
L'episodio del fulmine che causò l'incendio nel 1536 a Delft viene citato dallo scrittore, regista ed esploratore italiano [[Giorgio Moser]], in uno dei suoi più noti racconti-documento, "Passaggio a sud-est". Moser riferisce, in particolare, un curioso episodio naturalistico verificatosi quando, durante l'incendio, le cicogne cercarono di salvare la vita dei loro piccoli: "Era primavera e i nidi delle cicogne erano pieni di cicognini incapaci ancora di volare. I genitori cercarono di portarli via in volo, ma non vi riuscirono, perché i loro piccoli erano troppo pesanti. Allora, invece di abbandonarli, li riportarono nel nido e rimasero con loro, coprendoli con le proprie ali, nella speranza di salvarli dal fuoco. Ma incontrarono tutti la stessa orrenda morte. In memoria di ciò, gli olandesi hanno un vero e proprio culto per le cicogne, anzi i contadini piantano nei campi delle pertiche con un disco sopra, perché le cicogne possano farci il nido". Lo stesso episodio viene riferito da [[Edmondo De Amicis]] nello scritto-reportage "Olanda" (Firenze, Barbera, 1874) e https://it.wikisource.org/wiki/Olanda/Delft .
 
== Amministrazione ==