Dolce: differenze tra le versioni
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== Descrizione ==
La sensibilità [[chimica]] della percezione del dolce, che varia per individui e specie, è stata compresa solo in tempi recenti. Il modello [[teoria|teorico]] correntemente accettato coinvolge molteplici siti di [[legame chimico|legame]] tra i recettori e la sostanza dolce. Alcuni studi indicano che la sensibilità agli zuccheri e al dolce abbia radici [[evoluzione|evoluzionistiche]] molto antiche, già presenti come [[chemiotassi]] persino nei [[batterio|batteri]] mobili quali l'[[Escherichia coli]].<ref>Blass, E.M. ''Opioids, sweets and a mechanism for positive affect: Broad motivational implications.'' (Dobbing, 1987 pp.115–124)</ref> I [[neonato|neonati]] dimostrano di preferire i cibi ad alta concentrazione di zuccheri e, in particolare, preferiscono le soluzioni più dolci del [[lattosio]], lo zucchero che si trova nel [[Allattamento materno|latte materno]].<ref>{{Cita pubblicazione | doi = 10.1037/h0034906 | cognome = Desor | nome = J.A. |cognome2= Maller |nome2= O. |cognome3= Turner |nome3= R.E. | anno = 1973 | titolo = Taste acceptance of sugars by human infants | rivista = Journal of Comparative and Physiological Psychology | volume = 84 | numero = 3|pp=
La soglia di percezione per il dolce è la più alta tra i gusti fondamentali, venendo attivata a circa 1 parte su 200 di zucchero in soluzione. Per confronto, l'[[amaro (sapore)|amaro]], che ha la soglia di sensibilità più bassa, viene già percepito per 1 parte su 2 milioni di [[chinino]] in soluzione.<ref>{{Cita libro |autore=McAleer, N. |titolo=The Body Almanac: Mind-boggling facts about today's human body and high-tech medicine |url=https://archive.org/details/bodyalmanacmindb0000mcal |editore=Doubleday |città=New York |anno=1985 }}</ref> Nell'ambiente naturale ove si evolse la specie umana il dolce era un indicatore di ricchezza nutrizionale del cibo, mentre l'amaro era associato alla [[tossico|tossicità]].<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Altman | nome = S. | anno = 1989 | titolo = The monkey and the fig: A Socratic dialogue on evolutionary themes | rivista = American Scientist | volume = 77 | pp =
=== Esempi di sostanze dolci ===
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Disparate [[sostanza pura|sostanze chimiche]], quali gli [[aldeidi]] e i [[chetoni]] sono dolci. Tra le più comuni sostanze di origine [[biologia|biologica]] tutti i [[carboidrato|carboidrati]] semplici sono, almeno leggermente, dolci. Il [[saccarosio]], ovvero il normale zucchero, viene utilizzato in soluzione come riferimento per valutare la dolcezza relativa delle altre sostanze; in questa scala empirica la sua dolcezza viene convenzionalmente fissata a 1.<ref name=Guyton91>{{Cita libro |autore=Guyton, Arthur C. |titolo=Textbook of Medical Physiology |url=https://archive.org/details/textbookofmedica0000guyt_k4b7 |editore=W.B. Saunders |città=Philadelphia |anno=1991 |edizione=8th }}</ref> Il [[fruttosio]] invece è più dolce, misurando 1,7 sulla stessa scala<ref name=Guyton91/>; la sua dolcezza dipende però dalla temperatura: già a 60 [[°C]] risulta meno dolce del saccarosio.<ref>[http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/11/06/il-fruttosio-lo-zucchero-della-frutta/ Il Fruttosio, lo “zucchero della frutta” – Scienza in cucina - Blog - Le Scienze<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Alcuni amminoacidi sono moderatamente dolci: in particolare l'[[alanina]], la [[glicina]] e la [[serina (chimica)|serina]] sono i più dolci; al contempo altri amminoacidi sono percepiti sia dolci che amari.
Alcune piante producono dei [[glicosidi]] che sono dolci a concentrazioni molto più basse dello zucchero. Il più comune è la [[glicirrizina]], la componente dolce della [[Glycyrrhiza glabra|liquirizia]], circa 30 volte più dolce del saccarosio. Un altro esempio importante è lo [[steviolo]], prodotto dalla [[Stevia rebaudiana|stevia]], una pianta [[America
{| class=wikitable
|+ '''Dolcezza relativa'''<ref>Un certo margine di variazione tra i diversi studi è normale. La variazione dipende da differenze metodologiche, tra cui il metodo di campionamento e di analisi e l'interpretazione dei dati. Inoltre, la scala di misura dell'intensità di un sapore assegnata a 1 per il [[saccarosio]] (dolce), l'[[acido cloridrico]] (aspro), il [[chinino]] (amaro) e il [[sale]] (salato) è arbitraria e non permette un vero confronto dell'intensità di sapori diversi.
Alcuni valori, come quelli del [[maltosio]] e [[glucosio]], variano poco. Altri, come per l'[[aspartame]] e la [[saccarina]], presentano variazioni molto più ampie. Tuttavia, malgrado queste variazioni, l'intensità percepita per il sapore di sostanze della stessa classe rimane sostanzialmente costante. Ad esempio, le tabelle indicative di McLaughlin e Margolskee (1994) sono sostanzialmente equivalenti alle tabelle di Svrivastava e Rastogi (2003), Guyton e Hall (2006), e Joesten et. al. (2007). La classifica relativa, ove presente, è la stessa; variano, al contrario, i valori assoluti assegnati nel particolare studio da cui sono stati derivati.</ref><ref name=mcmurry>{{Cita libro|titolo=Organic Chemistry|url=https://archive.org/details/organicchemistry00john_1|autore=John McMurry|anno=1998|edizione=4th|editore=Brooks/Cole|pagine=468|isbn=0-13-286261-1}}</ref><ref name=Svrivastava&Rastogi2003>{{Cita libro |anno=2003 |autore=Svrivastava, R.C.; Rastogi, R.P |capitolo=Relative taste indices of some substances |urlcapitolo=http://books.google.com/books?id=hIyM_o4YFZ4C&pg=PA274&dq=%22same+concentration+(1M)%22&hl=en&ei=6yqRTIz4Ho-evQOM4dnBCw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCwQ6AEwAA#v=onepage&q=%22same%20concentration%20(1M)%22&f=false |titolo=Transport Mediated by Electrical Interfaces |serie=Studies in interface science |volume=18 |città=Amsterdam, Netherlands |editore=Elsevier Science |url=http://books.google.com/?id=hIyM_o4YFZ4C&printsec=frontcover&dq=transport+mediated+interfaces#v=onepage&q&f=false |accesso=12 settembre 2010 |postscript= Taste indices of table 9, p.274 are select sample taken from table in Guyton's ''Textbook of Medical Physiology'' (present in all editions)|isbn=0-444-51453-8 B.V }}</ref><ref name="McLaughlin&Margolskee">{{Cita pubblicazione |data=novembre–dicembre 1994 |autore=McLaughlin, Susan; Margolskee, Robert F |titolo=The Sense of Taste |rivista=[[American Scientist]] |volume=82 |numero=6 |pp=
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=== Modificatori di dolcezza ===
Alcune sostanze possono modificare la percezione del dolce, aumentandolo in maniera sinergica o inibendolo. Tra gli inibitori, il più importante da un punto di vista commerciale è il [[Lactisolo]] (acido 2-(4-metossifenossi)-proprionico),<ref name="Kinghorn-book3">Kinghorn, A.D. and Compadre, C.M. Alternative Sweeteners: Third Edition, Revised and Expanded, Marcel Dekker ed., New York, 2001. ISBN 0-8247-0437-1</ref> prodotto dalla [[Domino Sugar]]. Viene utilizzato in alcune [[confettura|confetture]] di frutta per mitigare il sapore dolce in modo da far risaltare il gusto della [[frutta]]. Due prodotti naturali hanno proprietà analoghe: l'[[acido gimnemico]], estratto dalle foglie di un [[rampicante]] [[india]]no, la ''[[Gymnema sylvestre]]'', e la [[zizifina]], dalle foglie del giuggiolo [[cina|cinese]] (''[[Ziziphus jujuba]]'').<ref name="crfsn-32-231">{{Cita pubblicazione |doi=10.1080/10408399209527598 |autore=Kurihara Y |titolo=Characteristics of antisweet substances, sweet proteins, and sweetness-inducing proteins |rivista=Crit Rev Food Sci Nutr |volume=32 |numero=3 |pp=
All'inverso, alcune proteine vegetali, senza essere di per sé dolcificanti, inibiscono la percezione di sapori normalmente aspri o amari, rendendoli dolci al palato. È notevole il caso della [[miracolina]]<ref>{{Cita pubblicazione |doi=10.1126/science.161.3847.1241 |autore=Kurihara K, Beidler LM |titolo=Taste-Modifying Protein from Miracle Fruit |rivista=Science |volume=161 |numero=3847 |pp=
== I recettori del dolce ==
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È noto da lungo tempo che il dolce viene percepito dai bottoni gustativi, situati sulle papille, e che tale percezione può essere stimolata da una grande varietà di sostanze chimiche. Tuttavia il meccanismo molecolare è rimasto a lungo oscuro, tanto che ancora negli [[anni 1990]] non era chiaro se esistesse un unico tipo di recettore del dolce.
La principale svolta nella comprensione della percezione del dolce avvenne nel [[2001]], quando degli esperimenti sui [[Mus musculus|topi]] provarono come animali con diverse versioni del [[gene]] T1R3 esibiscano diversi livelli di preferenza per i cibi dolci. Ricerche successive hanno dimostrato che la [[TAS1R3|proteina T1R3]] forma un complesso con la [[TAS1R2|proteina T1R2]] per formare un [[Recettori accoppiati a proteine G|recettore accoppiato a proteine G]] responsabile della percezione del dolce nei mammiferi.<ref>{{Cita pubblicazione| autore=Li XD, Staszewski L, Xu H, Durick K, Zoller M, Adler E | titolo=Human receptors for sweet and umami taste | rivista=Proc. Natl. Acad. Sci. U.S.A. | anno=2002 | volume=99 | pp=
La percezione del dolce differisce fortemente tra specie animali diverse. Ad esempio, è molto variabile all'interno dell'[[ordine (tassonomia)|ordine]] dei primati: le [[Platyrrhini|scimmie del nuovo mondo]] non percepiscono l'[[aspartame]] come dolce a differenza delle [[Cercopithecidae|scimmie dell'Africa e Asia]], delle [[Hominoidea|scimmie antropomorfe]] e dell'[[uomo]].<ref>{{Cita pubblicazione | doi = 10.1093/chemse/20.5.573 | cognome = Nofre | nome = C. |cognome2= Tinti |nome2= J. M. |cognome3= Glaser |nome3= D. | anno = 1995 | titolo = Evolution of the Sweetness Receptor in Primates. I. Why Does Alitame Taste Sweet in all Prosimians and Simians, and Aspartame only in Old World Simians? | url = https://archive.org/details/sim_chemical-senses_1995-10_20_5/page/573 | rivista = Chemical Senses | volume = 20 | numero = 5|pp=
=== Meccanismo di percezione del dolce ===
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== Effetti cognitivi ==
Il colore del cibo può modificare la percezione della dolcezza di un cibo. Aggiungere del colorante rosso ad una bibita ne fa aumentare la dolcezza percepita fino al 2-10% in più rispetto ad una bibita di colore meno intenso ma contenente l'1% in più di zucchero.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Johnson | nome = J. |cognome2= Clydesdale |nome2= F. | anno = 1982 | titolo = Perceived sweetness and redness in colored sucrose solutions | rivista = Journal of Food Science | volume = 47 | pp =
Gli odori dolci possono venire confusi con il sapore dolce dalla memoria, facendo ricordare un cibo più dolce di quanto non fosse.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Stevenson | nome = RJ |cognome2= Oaten |nome2= MJ. | anno = 2010 | titolo = Sweet odours and sweet tastes are conflated in memory | rivista = Acta Psychol (Amst). | volume = 134 | numero = 1| pp =
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* {{Cita pubblicazione| autore=Kitagawa M, Kusakabe Y, Miura H, Ninomiya Y, Hino A
| titolo=Molecular genetic identification of a candidate receptor gene for sweet taste
| rivista=Biochemical and Biophysical Research Communications | anno=2001 | volume=283 | pp=
* {{Cita pubblicazione| autore= Max M, Shanker YG, Huang LQ, Rong M, Liu Z, Campagne F, Weinstein H, Damak S, Margolskee RF | titolo=Tas1r3, encoding a new candidate taste receptor, is allelic to the sweet responsiveness locus Sac | rivista=Nature Genetics | anno=2001 | volume=28 | pp=
* {{Cita pubblicazione| autore= Montmayeur JP, Liberles SD, Matsunami H, Buck LB | titolo=A candidate taste receptor gene near a sweet taste locus | rivista=Nature Neuroscience | anno=2001 | volume=4| numero= 5 | pp=
* {{Cita pubblicazione | autore=Nelson G, Hoon MA, Chandrashekar J, Zhang YF, Ryba NJP, Zuker CS | titolo=Mammalian sweet taste receptors | rivista=Cell | anno=2001 | volume=106 | numero=3 | pp=
* {{Cita pubblicazione| autore= Nofre C, Tinti JM | titolo=Sweetness reception in man: the multipoint attachment theory | url= https://archive.org/details/sim_food-chemistry_1996-07_56_3/page/263 | rivista = [[Food Chemistry]] | anno = 1996 | volume = 56 | pp=
* {{Cita pubblicazione|data = gennaio 1963|autore=Parkes, A.S |titolo=Olfactory and Gustatory Discrimination in Man and Animals |rivista=[[Proceedings of the Royal Society of Medicine]] |volume=56 |numero=1 |pp=
* {{Cita pubblicazione| autore= Sainz E, Korley JN, Battey JF, Sullivan SL | titolo=Identification of a novel member of the T1R family of putative taste receptors
| rivista=Journal of Neurochemistry | anno=2001 | volume=77| numero= 3| pmid=11331418| pp=
* {{Cita pubblicazione|data=26 maggio 1983 |autore=Schiffman, Susan S |titolo=Taste and smell in disease (First of two parts) |rivista=[[The New England Journal of Medicine]] |volume=308 |numero=21 |pp=
* {{Cita pubblicazione|doi=10.1073/pnas.80.19.6136 |data = ottobre 1983|autore=Schiffman, Susan S.; Lockhead, Elaine; Maes, Frans W |titolo=Amiloride reduces the taste intensity of Na<sup>+</sup> and Li<sup>+</sup> salts and sweeteners |rivista=Proc. Natl. Acad. Sci. USA |volume=80 |numero=19|pp=
* {{Cita pubblicazione|doi=10.1016/0091-3057(86)90536-8 |data = marzo 1986|autore=Schiffman, S.S.; Diaz, C; Beeker, T.G |titolo=Caffeine Intensifies Taste of Certain Sweeteners: Role of Adenosine Receptor |rivista=Pharmacology Biochemistry and Behavior |volume=24 |numero=3 |pp=
* {{Cita pubblicazione |autore = Susan S. Schiffman|altri = Elizabeth A. Sattely-Miller| anno = 2000| titolo = Synergism among Ternary Mixtures of Fourteen Sweeteners| rivista = Chemical Senses| volume = 25| numero = 2|pp =
* {{Cita pubblicazione| autore = Shallenberger RS | titolo = Hydrogen bonding and the varying sweetness of the sugars | rivista = Journal of Food Science | anno = 1963 | volume = 28 | pp =
* {{Cita libro |autore=Tinti, Jean-Marie; Nofre, Claude |capitolo=Why does a sweetener taste sweet? A new model |curatore=Walters, D.E.;Orthoefer, F.T ; DuBois, G.E. |titolo=Sweeteners: Discovery, Molecular Design, and Chemoreception |editore=American Chemical Society |città=Washington DC |anno=1991 |pagine=209–213 |serie=ACS Symposium Series |volume=450 }}
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