Corvus corax: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m v2.05 - Fixed using WP:WPCleaner (Wikilink al titolo della voce - Errori comuni)
Aggiunto informazioni più specifiche
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
(5 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate)
Riga 31:
|suddivisione_testo=[[File:Corvus corax map.jpg|250px]]
}}
Il '''corvo imperiale''' ('''''Corvus corax''''' {{zoo|[[Linneo|Linnaeus]]|1758}}) è un [[Aves|uccello]] [[Passeriformes|passeriforme]] appartenente alla [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Corvidae]]<ref name="IOC">{{IOC |titolo= Family Corvidae |url= http://www.worldbirdnames.org/bow/crows/ |accesso= 5 maggio 2014}}</ref>. Assieme al congenere ''[[Corvus crassirostris]]'' rappresenta il più grande rappresentante della propria famiglia<ref>{{Cita web|lingua=en|url= http://www.lantz.ca/ravens.htm|titolo= Articolo online sul corvo imperiale|accesso=27 novembre 2009}}</ref> nonché del proprio ordine<ref>{{Cita web|url=https://www.etnanatura.it/paginafaunadett.php?nome=Corvus_corax|titolo=Etnanatura|sito=www.etnanatura.it|accesso=2025-10-21}}</ref>
 
Originario dell'[[Eurasia]], il corvo imperiale sfruttò il [[Beringia|ponte di terra dello stretto di Bering]] formatosi durante le [[era glaciale|ere glaciali]] del [[Pleistocene]] per colonizzare il [[Nord America]]: si tratta quindi di uno dei pochi animali (fra gli altri vi sono ad esempio l'[[Alces alces|alce]], il [[Canis lupus|lupo]] e l'[[Ursus arctos|orso bruno]]) a essere presente in ambedue i continenti senza esservi stato importato dall'uomo<ref>{{cita|Marzluff, Angell, Ehrlich|p. 86}}.</ref>. Nonostante sia assai ben diffuso e rappresentato in tutto il suo areale, a causa della sua naturale diffidenza e circospezione il corvo imperiale risulta assai più raro da avvistare rispetto ad altri corvidi, come ad esempio le [[Corvus corone|cornacchie]].
Riga 54:
Il corvo imperiale presenta corpo robusto con zampe piuttosto lunghe e dotate di forti artigli ricurvi. La coda è squadrata, ma nella sua parte distale assume una caratteristica forma a cuneo, utile per identificare la specie: le ali sono digitate e piuttosto larghe.
 
La testa è il carattere morfologico che maggiormente distingue questa specie dalle altre della famiglia dei [[Corvidi]]: essa si presenta infatti allungata, con occhi di colore bruno scuro e un forte becco. Quest'ultimo è piuttosto lungo e leggermente incurvato sul margine superiore, con un abbozzo di uncino in punta: il becco appare però più corto a causa delle piume setolose che ne ricoprono la parte prossimale, oltrepassando il margine di attacco del becco e andando a formare un anello alla sua base, estendendosi fin quasi al mento sulla [[mandibola]]mascella.
 
[[File:Raven Soars Over Montserrat (95253211).jpeg|thumb|left|Esemplare in volo sul [[montserrat (monte)|Montserrat]]: notare le ali digitate e il profilo cuneiforme della coda]]
Riga 73:
[[File:Corbeau-ornitho'log.ogg|thumb|Richiamo]]
[[File:Corvus corax -Tefia, Lanzarote, Canary Islands, Spain-8.jpg|thumb|Esemplare intento a gracchiare a [[Lanzarote]]]]
I corvi imperiali comunicano fra loro mediante una vasta e complessa gamma di suoni: finora le vocalizzazioni di questi animali sono state classificate in una serie di categorie che varia a seconda dei pareri da 15 a 34, la maggior parte delle quali ha la funzione di comunicare coi conspecifici<ref>{{cita|Gwinner (1964)|pp. 657–748657-748}}.</ref>. Oltre ai suoni effettivamente prodotti con emissione di aria, i corvi imperiali comunicano anche sbattendo rumorosamente le ali o il becco, azione quest'ultima maggiormente osservata nelle femmine rispetto ai maschi. La postura del corpo è invece indicativa di sottomissione (quando orizzontale) o dominanza (quando verticale) nei confronti di altri esemplari, oppure di richieste di ''[[grooming]]'' nei confronti del coniuge.
 
I corvi imperiali sono inoltre eccellenti imitatori: essi sono infatti in grado di imitare quasi alla perfezione svariati suoni, come versi di altri animali, rumori di attrezzi o anche la voce dell'uomo, imparando intere frasi anche dopo averle ascoltate una sola volta. Qualora i due componenti di una coppia vengano separati, o per qualche motivo uno dei due non riesca a trovare l'altro, essi cominciano a riprodurre i richiami del consorte disperso per incoraggiarne il ritorno<ref>{{cita|Goodwin|p. 142}}.</ref>.
Riga 85:
Magistrale in questo senso è il caso di Roa, corvo tenuto per anni dal padre dell'[[etologia]] [[Konrad Lorenz]]: quando lo studioso si avventurava in aree dove l'uccello aveva in passato subito delle esperienze spiacevoli, esso compiva il rituale dell'induzione al volo (consistente nel posizionarsi alle spalle dell'esemplare che si vuole indurre ad alzarsi in volo e agitare la coda, per poi volare verso l'alto e controllare che esso abbia effettivamente spiccato il volo), nel tentativo di farsi seguire lontano dal luogo in questione. Quando si accorgeva che l'etologo non lo aveva assecondato, Roa non esitava a ripetere l'operazione, accompagnandola con la ripetizione a voce spiegata del proprio nome. Il verso che accompagna questa operazione è invece solitamente un ''cracracrac'' profondo e gutturale, che effettivamente l'animale era solito ripetere per invitare all'involo i conspecifici: in questo caso però l'uccello, sentendosi spesso chiamare "Roa" dall'uomo, aveva associato questa parola col verso di richiamo di quest'ultimo, e pertanto come tale lo utilizzava nei confronti di Lorenz<ref>K. Lorenz, ''L'anello di re Salomone'', pagg. 108-109, ed. Bompiani</ref>.
 
Un esperimento mirato a testare l'abilità dei corvi imperiali nella risoluzione dei problemi fu la cosiddetta "prova dell'impiccato": a un trespolo a forma di "L" rovesciata venne appeso un pezzo di carne legato all'estremità di una corda e posto ad altezza tale che l'animale non potesse raggiungerlo né direttamente dal trespolo, né dal terreno, bensì sarebbe stato costretto (previo ragionamento) ad arrotolare man mano la corda attorno al trespolo sino a poter raggiungere la carne. Su un campione di cinque corvi imperiali, ben quattro riuscirono a raggiungere la carne seguendo questo procedimento<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Heinrich |nome=Bernd |anno=1995 |titolo=An Experimental Investigation of Insight in Common Ravens (Corvus Corax) |rivista=The Auk |volume=112 |numero=4 |pp=994–1003994-1003 |url=http://elibrary.unm.edu/sora/Auk/v112n04/p0994-p1003.pdf |accesso=16 maggio 2007 |formato=PDF |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100806005032/http://elibrary.unm.edu/sora/Auk/v112n04/p0994-p1003.pdf |dataarchivio=6 agosto 2010 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
I corvi possono inoltre spingere animali di altre specie a compiere lavori vantaggiosi per entrambi gli animali, che il corvo non sarebbe in grado di svolgere da solo: ad esempio, essi utilizzano i propri richiami per attrarre [[Canis lupus|lupi]] e [[Canis latrans|coyote]] nei pressi di carcasse di animali morti da poco, in modo tale che questi aprano la carcassa, rendendo le interiora accessibili ai corvi<ref>{{Cita web|url= http://www.pbs.org/wnet/nature/ravens/ravens.html|titolo= PBS Nature|accesso= 7 maggio 2007|editore= [[Public Broadcasting Service]]|dataarchivio= 17 luglio 2008|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20080717192617/http://www.pbs.org/wnet/nature/ravens/ravens.html|urlmorto= sì}}</ref>.
Riga 91:
=== Alimentazione ===
[[File:Common Raven Nationalpark Bayerischer Wald 01.jpg|thumb|Un corvo imperiale dilania la preda col forte becco]]
I corvi imperiali sono animali [[onnivori]] e assai opportunisti: la loro dieta comprende tutto ciò che di commestibile l'animale riesce a trovare, pertanto può variare anche in maniera piuttosto marcata a seconda della latitudine, della stagione e della disponibilità locale di cibo<ref>{{cita|Nogales, Hernández|pp. 382–391382-391}}.</ref>. Ad esempio, i corvi residenti nella [[tundra]] dell'[[Alaska]] sono principalmente [[carnivoro|carnivori]] che predano attivamente le [[Microtus|arvicole]] locali oppure si nutrono delle carcasse di [[caribù]] e [[Lagopus muta|pernice bianca]]<ref>{{cita|Temple|pp. 41–4641-46}}.</ref>, mentre in altre zone essi possono comportarsi prevalentemente da spazzini, nutrendosi di carcasse e delle larve d'[[insetti]] a esse associate<ref>{{cita|Nelson|pp. 10–1510-15}}.</ref>. Qualora possibile, la dieta del corvo imperiale è composta anche da una certa quantità di materiale di origine vegetale, come frutti, bacche e granaglie<ref>{{cita|Engel, Young|pp. 372–378372-378}}.</ref>. Per individuare il cibo, il corvo imperiale si serve principalmente della vista e solo in secondo luogo degli altri sensi.
 
[[File:Common raves landfill.jpg|thumb|left|Corvi imperiali in una [[discarica]]]]
Il corvo imperiale è una delle poche specie di corvidi che preda attivamente altri animali, non comportandosi quindi solo da semplice spazzino: oltre a [[insetti]] e altri [[invertebrati]], esso si nutre infatti anche di [[anfibi]], [[rettili]], piccoli [[mammiferi]], [[uccelli]] (anche di dimensioni paragonabili alle sue) e delle loro uova<ref>{{cita|Heinrich (2002)}}.</ref>. In caso di necessità, esso non disdegna di rovistare nelle [[feci]] alla ricerca di insetti [[coprofagia|coprofagi]] e porzioni non digerite di cibo mentre nelle aree scarsamente antropizzate o in quelle dove non viene perseguitato esso frequenta le discariche, dove trova cibo a volontà e spesso si stabilisce in via definitiva, addirittura nidificandovi<ref>{{cita|Kristan, Boarman, Crayon|pp. 244–253244-253}}.</ref>.
 
[[File:Corvus corax laurencei.jpg|thumb|Esemplare della sottospecie ''laurencei'' si alimenta nel [[parco nazionale del Deserto]]]]
Per procacciarsi il cibo, i corvi imperiali hanno adottato tutta una serie di strategie, alcune delle quali anche molto ingegnose: durante l'inverno, quando il cibo scarseggia, essi sono soliti seguire gli animali carnivori, allo scopo di nutrirsi dei resti delle loro prede<ref>{{cita|Stahler, Heinrich, Smith|pp. 283–290283-290}}.</ref>. Gli alimenti particolarmente coriacei, come [[Gastropoda|gasteropodi]] e [[bivalvi]] dal duro guscio, vengono portati a grandi altezze, per poi essere lasciati cadere al suolo, dove si frantumano, dando modo all'animale di cibarsi delle parti molli uscite allo scoperto<ref>{{cita|Otto, Witt}}.</ref>. I corvi sono inoltre assidui frequentatori delle colonie nidificanti di [[Uria (zoologia)|urie]], [[cormorani]] e [[gabbiani]], dove depredano i nidi lasciati incustoditi: in caso non trovino nessun nido del genere, essi infastidiscono gli uccelli al fine di farsi inseguire, così da poterli seminare in volo e accedere alle uova o ai nidiacei rimasti soli<ref>{{cita|Gaston, Elliot|pp. 742–748742-748}}.</ref>.
 
[[File:With prey (dead chamois) there are alway ravens (corvus corax) to eat the meat - panoramio.jpg|thumb|left|Stormo di corvi accorre a cibarsi della carcassa di un [[rupicapra rupicapra|camoscio]] in [[Tirolo]]]]
Il corvo imperiale è solito immagazzinare il cibo in eccesso (in particolare i cibi ricchi di grassi, ma anche granaglie e ossa) in nascondigli, che l'animale ha cura di dislocare in vari luoghi, sicché, qualora una di queste dispense venga scoperta e depredata (cosa che succede assai regolarmente fra i corvi), l'animale non rimanga a bocca asciutta. I corvi, infatti, si osservano a vicenda durante i banchetti a base di carcasse, in modo tale da poter localizzare le dispense dei conspecifici e depredarle durante la loro assenza. Per evitare questi furti gli animali spesso si allontanano anche di molto dal proprio territorio, al fine di nascondere il proprio bottino al riparo da occhi indiscreti<ref>{{Cita web|lingua= en|url= http://www.gi.alaska.edu/ScienceForum/ASF14/1426.html|titolo= The Raven's Game of Hide and Seek|accesso= 20 dicembre 2009|autore= Ned Rozell|sito= Alaska Science Forum|editore= [[University of Alaska Fairbanks]]|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20070611185753/http://gi.alaska.edu/ScienceForum/ASF14/1426.html|dataarchivio= 11 giugno 2007|urlmorto= sì}}</ref>, oppure scavano falsi nascondigli, riempiendoli con sassi o altro materiale non commestibile, al fine di depistare gli eventuali ladri<ref>{{cita|Marzluff, Angell, Ehrlich|p. 230}}.</ref>. Oltre a derubarsi a vicenda, i corvi imperiali possono saccheggiare le provviste anche ad altre specie, come ad esempio la [[volpe artica]]<ref>{{cita|Careau, Lecomte, Giroux, Berteaux|pp. 79–8279-82}}.</ref>.
 
Accanto ad atti di opportunismo ai danni del prossimo, il corvo imperiale mostra anche atti di generosità apparentemente disinteressata: ad esempio, i giovani (soprattutto quelli più forti, dalla posizione sociale elevata nell'ambito di un gruppo), una volta individuata un'abbondante fonte di cibo (come ad esempio una grossa carcassa), sono soliti emettere forti richiami al fine di attirare i gruppetti di giovani nelle vicinanze<ref>{{Cita web|lingua=en|url= http://www.pbs.org/lifeofbirds/brain/|titolo= Bird Brains|accesso=20 dicembre 2009|autore= Gareth Huw Davies|sito= The Life of Birds|editore= PBS}}</ref>. Questo comportamento è stato interpretato da alcuni studiosi come finalizzato alla creazione di una disparità numerica notevole fra i giovani e gli adulti presenti nei pressi della fonte di cibo, condizione questa necessaria per permettere ai primi di cibarsi senza essere scacciati da questi ultimi<ref>{{cita|Heinrich (1989)}}.</ref>.
Riga 113:
 
[[File:Corvus corax tingitanus MHNT 232 HdB Djebel Messaad Algerie.jpg|thumb|Uova]]
Le uova, in numero variabile da tre a sette, vengono deposte a intervalli di 24-48 ore: esse hanno colorazione verde-bluastra, con maculature di grigio e di bruno, e in proporzione alla mole dell'adulto appaiono straordinariamente piccole. La femmina le cova per le tre settimane necessarie all'incubazione, durante le quali non si alza mai dal nido e viene nutrita dal maschio con cibo rigurgitato<ref>{{cita|Gwinner (1965)|pp. 145–178145-178}}.</ref>. Durante la cova delle uova, i corvi imperiali divengono ancora più circospetti del solito: prima di avvicinarsi al nido, il maschio si pone a una certa distanza per accertarsi che non vi siano estranei nei dintorni, e solo dopo aver scrutato per bene il territorio si azzarda a raggiungere la consorte. Allo stesso modo, per allontanarsi senza essere visto, l'animale si muove verticalmente verso il basso, per poi riprendere quota in un punto lontano dal nido, depistando eventuali malintenzionati. Qualora tuttavia qualche predatore (come i grossi [[rapaci]], sia diurni sia notturni, oppure qualche [[canide]] o [[mustelide]]) scopra ugualmente l'ubicazione del nido e tenti di trafugarne le uova o i nidiacei, spesso viene messo in fuga dall'azione congiunta dei due genitori infuriati, che possono attaccare direttamente l'intruso a colpi di becco, oppure bersagliarlo con pietre che lasciano cadere dall'alto<ref>{{cita|Janes|p. 409}}.</ref>. Possono essere aggrediti anche animali predatori che si avvicinino al nido anche solo casualmente.
 
[[File:Corvus corax juvenile 05.jpg|thumb|left|Nidiacei a [[Veldhoven]]]]
Riga 123:
I giovani corvi imperiali, assai simili agli adulti, anche se di minori dimensioni e dagli occhi di colore grigio-bluastro anziché bruno<ref>{{cita|Goodwin|p. 138}}.</ref>, si riuniscono in gruppetti composti mediamente da una quindicina d'individui: essi sono estremamente curiosi e mostrano interesse per qualsiasi novità venga loro proposta (in particolare per gli oggetti tondi e luccicanti), curiosità che tuttavia perderanno gradualmente con l'età adulta, al punto di diventare spiccatamente [[neofobia|neofobici]] durante la vecchiaia<ref>Kijne M & Kotrschal K (2002) "Neophobia affects choice of food-item size in group-foraging common ravens (''Corvus corax'')". ''Acta ethologica'' '''5'''(1): 13-18</ref>. I giovani sono inoltre soliti mostrare comportamenti fini a sé stessi, identificabili con il [[gioco]]: ad esempio, sono stati osservati dei giovani scivolare sulla neve per puro divertimento<ref>{{en}}{{collegamento interrotto|1=[http://wwwsoc.nii.ac.jp/osj/japanese/katsudo/Journal_E/ornsci1_1pdfs/os010207.pdf Osservazioni di giovani corvi imperiali intenti a giocare sulla neve sull'isola di Hokkaido (Giappone)] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, oppure servirsi di [[Vulpes|volpi]] o [[Canis familiaris|cani]] affamati come ignari compagni per l'[[acchiapparella]]<ref>{{cita|Savage|pp. 70-71}}.</ref>. Anche in età adulta, i corvi mostrano comportamenti interpretabili come forme di gioco: un esempio sono i voli acrobatici, che parrebbero non avere alcun altro scopo se non quello di procurare divertimento all'animale<ref>{{cita|Savage|p. 76}}.</ref>.
 
I corvi imperiali sono uccelli piuttosto longevi: mentre in natura vivono al massimo fino a 15 anni, gli esemplari tenuti in cattività oltrepassano anche di molto questo limite, superando i 40 anni d'età e arrivando in alcuni casi a sfiorare gli 80<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Clapp |nome=Roger B. |coautori=M. Kathleen Klimkiewicz and Anthony G. Futcher |anno=1983 |titolo=Longevity records of North American birds: Columbidae through Paridae |rivista=Journal of Field Ornithology |volume=54 |numero=2 |pp=123–137123-137 |url=http://elibrary.unm.edu/sora/JFO/v054n02/p0123-p0137.pdf |accesso=16 maggio 2007 |formato=PDF |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071025175704/http://elibrary.unm.edu/sora/JFO/v054n02/p0123-p0137.pdf |dataarchivio=25 ottobre 2007 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
== Distribuzione ==
Riga 134:
In [[Italia]], il corvo imperiale risulta piuttosto raro, tanto da comparire fra le specie inserite nel Libro Rosso degli Animali d'Italia<ref>{{cita web|url= http://www.wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/DOSSIER/LROSSO7.PDF|titolo= Categorie della Lista Rossa IUCN|editore= Libro Rosso degli Animali d'Italia|sito= Allegato II|data= 30 novembre 1994|pagina= 207|accesso= 12 dicembre 2009|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20081206053956/http://www.wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/DOSSIER/LROSSO7.PDF|dataarchivio= 6 dicembre 2008}} {{pdf}}</ref>: sull'intero territorio nazionale ne è infatti censita una popolazione totale inferiore alle 15 000 unità, con un numero di coppie nidificanti compreso fra le 3 000 e le 6 000<ref>{{cita web|autore= Pierandrea Brichetti|anno= 1995|titolo= Situazione dell'avifauna nidificante in Italia|url= http://www.aves.it/artavit.htm|editore= Aves|accesso= 12 dicembre 2009|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20080119082349/http://www.aves.it/artavit.htm|dataarchivio= 19 gennaio 2008}}</ref>, concentrate lungo l'[[arco alpino]], in [[Sicilia]], in [[Sardegna]], nel [[Gargano]] e lungo l'[[Appennino Meridionale]], ma presenti grossomodo in tutte le aree rocciose del Paese<ref>{{cita|Brichetti, De Franceschi, Baccetti}}.</ref>.
 
Il corvo imperiale predilige le aree alberate, con presenza nei dintorni di ampi spazi aperti dove cercare il cibo; lo si trova anche lungo le aree costiere con presenza di [[falesia|falesie]] rocciose, dove l'animale si nutre e nidifica<ref>{{cita web|url= http://62.101.84.225/agrinet/fauna/pdf/197_RelFau08.pdf|titolo= Fenologia del corvo imperiale nella Regione Lombardia|accesso= 12 dicembre 2009|urlmorto= sì}} {{pdf}}</ref>. Come intuibile dall'estesissimo areale occupato dalla specie, tuttavia, si tratta di un animale assai adattabile: lo si trova anche nelle aree ghiacciate del [[Circolo Polarepolare Articoartico]], nelle aree aride e semidesertiche del [[Nordafrica]], fino alle cime dell'[[Himalaya]], dove sono stati osservati esemplari di questa specie a 6 350&nbsp;m di altezza sul [[Monte Everest]]. Si può dire che l'unico [[habitat]] che il corvo imperiale eviti sia la [[foresta pluviale]].
 
== Tassonomia ==
Riga 144:
* ''Corvus corax sinuatus'' {{zoo|[[Johann Georg Wagler|Wagler]]|1829}} - di piccole dimensioni e dal becco piccolo e relativamente sottile, diffusa dalla [[Columbia Britannica]] al [[Nicaragua]] attraverso le [[Grandi Pianure]], le [[Montagne Rocciose]], il [[Gran Bacino]] e il [[Messico]];
* ''Corvus corax clarionensis'' {{zoo|[[Lionel Walter Rothschild|Rothschild]] & [[ernst Hartert|Hartert]]|1902}} - diffusa in [[California]] e [[penisola di Bassa California|Baja California]] (nonché sull'[[isola Clarión]]), a est fino al [[deserto del Mojave]];
* ''Corvus corax varius'' {{zoo|[[Morten Thrane Brünnich|Brünnich]]|1764}} - di taglia intermedia fra la sottospecie nominale e ''principalis'', caratterizzata da piumaggio meno lucente e da un caratteristico anello di piume biancastre attorno alla base del becco, diffusa in [[Islanda]] e alle [[Isole Fær Øer]] (dove era diffusa inoltre una [[polimorfismo (biologia)|variante geografica]], il [[corvo pezzato]], attualmente [[estinzione|estinta]]<ref>{{cita|Droste|pp. 107–118107-118}}.</ref>);
* ''Corvus corax corax'' {{zoo|[[Linneo|Linnaeus]]|1758}} - la sottospecie nominale, caratterizzata da becco corto e tozzo, piuttosto arcuato, diffusa dalle [[isole britanniche]] allo [[Enisej]] attraverso [[Fennoscandia]], [[Europa occidentale]], [[Europa centrale|centrale]] e [[europa orientale|orientale]], [[Russia europea]] e [[Siberia]];
* ''Corvus corax hispanus'' {{zoo|Hartert & [[Otto Kleinschmidt|Kleinschmidt]]|1901}} - diffusa nella [[Penisola iberica]], in [[Italia]] (comprese [[Sicilia]] e [[Sardegna]]), in [[Corsica]] e alle [[isole Baleari|Baleari]];
Riga 167:
* un clade cosiddetto [[california]]no, comprendente le sottospecie ''sinuatus'' e ''clarionensis'', oltre alle popolazioni diffuse nel sud-ovest degli Stati Uniti;
* un clade cosiddetto olartico, comprendente le rimanenti sottospecie;
Le due cladi avrebbero cominciato a differenziarsi circa due milioni di anni fa<ref>{{cita|Omland, Tarr, Boarman, Marzluff, Fleischer|pp. 2475–24822475-2482}}.</ref> e, sebbene i corvi imperiali californiani siano assai somiglianti morfologicamente agli altri, essi ne sono geneticamente distanti, e anzi più vicini filogeneticamente alla specie ''[[Corvus cryptoleucus]]'' (dalla quale divergono per circa l'1,75-1,8%<ref name=hbw/>). La popolazione americana di corvo imperiale, invece, è strettamente imparentata con quelle eurasiatiche<ref>{{cita|Goodwin|pp. 70-72}}.</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url= http://www.werc.usgs.gov/news/2000-12-19.html|titolo= California Ravens Are a Breed Apart|accesso=8 dicembre 2009|editore= [[United States Geological Survey]]}}</ref>, a loro volta più vicine ad altre specie (come ''[[Corvus albus]]'') rispetto a quanto non lo siano coi corvi californiani<ref>{{cita|Feldman, Omland|p. 145}}.</ref>.
 
[[File:Corvus corax clarionensis, Point Reyes National Seashore.jpg|thumb|left|Esemplare della sottospecie ''sinuatus'' a [[Point Reyes Station (California)|Point Reyes Station]]]]
Riga 182:
[[File:Corvus corax arizona.jpg|thumb|left|Due esemplari in un ''[[ranch]]'' dell'[[Arizona]]]]
[[File:Corvus corax ca.jpg|thumb|Un corvo imperiale in ambiente rurale: i corvi, sebbene tendano a evitare le aree antropizzate, possono tranquillamente coabitare con l'uomo]]
Sebbene in alcune parti del proprio areale sia stato registrato un declino delle popolazioni, dovuto alla perdita dell{{'}}''[[habitat]]'' naturale e in alcuni casi anche alla persecuzione diretta da parte dell'uomo, il corvo imperiale risulta un animale assai comune nel proprio areale, sebbene piuttosto difficile da avvistare e osservare, a causa della sua naturale riservatezza: in alcune aree, come ad esempio il [[deserto del Mojave]], la specie ha addirittura prolificato in maniera tale da risultare nociva, poiché danneggia i raccolti nutrendosi di frutti e granaglie, mentre pare abbastanza difficile che i corvi imperiali siano in grado di sopraffare [[Ovis aries|agnelli]], [[Capra hircus|capretti]] e [[Bos taurus|vitelli]] sani, come lamentato dagli allevatori<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Larsen |nome=Kenneth H. |coautori=John H. Dietrich |anno=1970 |mese=gennaio|titolo=Reduction of a raven population on lambing grounds with DRC-1339 |url=https://archive.org/details/sim_journal-of-wildlife-management_1970-01_34_1/page/200 |rivista=Journal of Wildlife Management |volume=34 |numero=1 |pp=200–204200-204 |doi=10.2307/3799509}}</ref>: probabilmente le supposizioni di attacchi ai giovani animali si basano su osservazioni di corvi imperiali intenti a banchettare con carcasse di animali morti per altre cause oppure poco vitali alla nascita, ai quali perciò essi si sono limitati a dare il colpo di grazia<ref>{{Cita pubblicazione|data =6 maggio 2005 | titolo =Sheep and Goats Death Loss | editore =National Agricultural Statistics Service | url =http://usda.mannlib.cornell.edu/MannUsda/viewDocumentInfo.do?documentID=1628 | accesso=27 dicembre 2007}}</ref>.
 
Le crescite esplosive della popolazione di corvi sono solitamente avvenute in zone precedentemente aride nelle quali è avvenuto l'insediamento dell'uomo, con conseguente realizzazione di pozzi e discariche, ossia fonti permanenti di cibo e acqua per i corvi, i quali si sono moltiplicati (spesso a discapito di altre specie autoctone, da essi predate<ref>{{Cita web|url=http://www.usgs.gov/newsroom/article.asp?ID=160|titolo=Scientists Estimate Risk of Raven Predation on Desert Tortoises in the Western Mojave Desert|accesso=11 maggio 2007|autore=U.S. Geological Survey}}</ref><ref>{{Cita web | autore = Minerals Management Service, Alaska | titolo = Foraging Ecology of Common Ravens (''Corvus corax'') on Alaska's Coastal Plain (AK-93-48-51) | editore = Minerals Management Service | anno = 2007 | url = http://www.mms.gov/alaska/ess/ongoing_studies/biology/Gleason%20-%207B.pdf | accesso = 24 maggio 2007 | formato = PDF | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070628042829/http://www.mms.gov/alaska/ess/ongoing_studies/biology/Gleason%20-%207B.pdf | dataarchivio = 28 giugno 2007 }}</ref>).
 
Per fronteggiare l'eccessivo accrescimento delle popolazioni di corvo imperiale, i governi locali hanno proceduto spesso con programmi di abbattimento selettivo o intrappolamento e rilascio in luoghi distanti<ref>{{Cita web |url=http://www.werc.usgs.gov/sandiego/pdfs/Boarman_1993_DTCS_RavenManagementProgram.pdf |titolo=''The Raven Management Program of the Bureau of Land Management : Status as of 1992'', pagg. 113-117 |accesso=8 luglio 2009 |dataarchivio=6 ottobre 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201006163812/https://www.usgs.gov/centers/werc// |urlmorto=sì }}</ref>: in altri Paesi, come la [[Finlandia]], il problema è stato affrontato ponendo un premio in denaro per ciascun animale ucciso, pratica questa utilizzata sin dalla metà del [[XVII secolo]] e rimasta in uso sino al [[1923]], quando venne abolita<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Pohja-Mykrä M, Vuorisalo T, Mykrä S| titolo = Hunting bounties as a key measure of historical wildlife management and game conservation: Finnish bounty schemes 1647–1975 | rivista = Oryx | volume = 39 | numero = 3 | pp = 284–291284-291 | anno = 2005 | doi = 10.1017/S0030605305000785}}</ref>.
 
=== Il corvo imperiale nella mitologia ===
Riga 202:
 
[[File:Odin hrafnar.jpg|thumb|left|[[Odino]] coi due corvi [[Huginn e Muninn]]]]
Anche nella [[mitologia norrena]] il corvo aveva un ruolo di spicco: [[Huginn e Muninn]] sono i due corvi del dio [[Odino]], il quale ogni mattina li manda per il mondo e alla sera li lascia posare sulle proprie spalle, ascoltando le notizie che essi gli sussurrano all'orecchio<ref>{{Cita web | cognome=Anderson | nome=RB | titolo=Prose Edda | anno=1897 | url=http://www.northvegr.org/lore/prose2/012.php | editore=Northvegr foundation | accesso=5 maggio 2007 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070930222040/http://www.northvegr.org/lore/prose2/012.php | dataarchivio=30 settembre 2007 | urlmorto=sì }}</ref>. [[Ragnarr Loðbrók]] aveva uno [[stendardo del corvo]] detto ''Reafan'', il quale avrebbe fornito l'invincibilità al proprietario finché il suo drappo avrebbe garrito al vento. Anche re [[Harald III di Norvegia]] possedeva uno stendardo del genere, detto ''Landeythan'' ("guasta-terra")<ref>{{Cita libro | cognome = Sturluson|nome= Snorri | titolo = King Harald's Saga: Harald Hardradi of Norway: From Snorri Sturluson's Heimskringla | editore = Penguin | anno = 2005 | isbn= 0-14-044183-2}}</ref>, e uno stendardo del corvo veniva portato in battaglia anche da re [[Canuto I d'Inghilterra]]<ref>{{Cita libro | autore = Campbell, Alistair | coautori = Keynes, Simon | titolo = Encomium Emmae Reginae | editore = Cambridge University Press | anno = 1998 | città = Cambridge | isbn = 0-521-62655-2 }}</ref>. Il nome ''hrafn'' ("corvo" in [[lingua norrena]]) compare spesso nei ''[[kenning]]ar'' legati allo spargimento di sangue in battaglia, in quanto i corvi erasoerano presenze costanti in questi luoghi, così ricchi di cibo (rappresentato dalle spoglie dei guerrieri) per loro.<br />
In generale, tuttavia, i corvi vengono ritenuti, in virtù delle loro abitudini saprofaghe, strettamente associati alla [[morte]]; in [[Svezia]] essi vengono associati alle anime dei morti in maniera violenta, mentre in [[Germania]] rappresentano le anime dei dannati.
 
Riga 216:
Sebbene sia opinione comune che la presenza dei corvi alla Torre abbia origini antichissime, in realtà si tratta molto probabilmente di un'invenzione assai recente: il primo riferimento a questi corvi, infatti, è un'immagine del [[1885]] sul periodico ''The Pictorial World''<ref>Boria Sax, "[http://www.springerlink.com/content/g403631820626r25/ How Ravens Came to the Tower of London]," Society and Animals 15, no. 3 (2007b), pp. 272-274.</ref>.
 
A partire da questa illustrazione, durante il [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo]] si moltiplicheranno le immagini raffiguranti questi animali nei pressi del cosiddetto "pontile", ossia il luogo dove venivano eseguite le condanne a morte per [[decapitazione]]. Proprio questo particolare lascia supporre che i corvi, in virtù del fatto che si trovino con frequenza associati ai [[patibolo|patiboli]] per fare incetta dei cadaveri, siano stati portati alla Torre dai ''[[beefeaters]]'' allo scopo preciso di rendere più drammatiche le storie di torture ed esecuzioni<ref>''ibidem'', pagg. 270-281.</ref>. Probabilmente i corvi originali vennero donati alla torre dal Conte di Dunraven<ref>Maev Kennedy, "Tower's Raven Mythology May Be a Victorian Flight of Fantasy," The Guardian, November 15 2004, p. 1.</ref><ref>Boria Sax, "[http://www.equinoxjournals.com/ojs/index.php/pom/article/view/3325 Medievalism, Paganism, and the Tower Ravens] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090803152935/http://www.equinoxjournals.com/ojs/index.php/pom/article/view/3325 |datedata=3 agosto 2009 }}," The Pomegranate:The International Journal of Pagan Studies 9, no. 1 (2007), pagg. 71-73.</ref>, anche se è altrettanto possibile che essi, un tempo abbondanti nella capitale inglese (in particolare attorno ai mattatoi e ai mercati) possano essersi spostati naturalmente verso la Torre<ref>Jerome, Fiona. ''Tales from the Tower'': 2006. pagg. 148-149</ref>. I corvi non fuggono né si allontanano dalla Torre di Londra poiché periodicamente le remiganti primarie di un'ala vengono loro spuntate, in modo tale da renderli inadatti al volo su medie e lunghe distanze.
 
=== Il corvo imperiale nella cultura ===
Riga 226:
[[Tito Livio]] racconta che il generale [[Antica Roma|romano]] [[Marco Valerio Corvo]] portava un corvo imbalsamato sul proprio [[elmo]]: proprio quest'ultimo salvò la vita al generale durante un combattimento con un [[Galli|Gallo]] di enorme stazza, staccandosi e volandogli sul volto, distraendolo il tempo necessario per permettere a Corvo di sopraffarlo<ref>[[Tito Livio|Livio]] 7, 26: "Un gallo si avanzò dalla schiera, insigne sia per la statura che per le armi e battendo lo scudo con l'hasta, sfida [...] uno dei romani ad incocciare le armi. [...] M. Valerio, tribunus militum adolescente [...] si fa avanti armato [...] allora scese dal cielo un corvo che si appollaiò sulla galea contro il nemico. Il fatto fu interpretato come fausto. Il corvo mantenne la sua posizione e quando iniziò il combattimento, levatosi sulle ali si gettò con il rostro e gli artigli contro gli occhi del nemico. Battuto il gallo, la vittoria arrise ai romani"</ref>.
 
[[File:Kinder- und (1910) (14566344098).jpg|thumb|I sette corvi in un'illustrazione degli [[anni 1910|anni dieci]]]]I corvi sono anche gli uccelli maggiormente citati nei lavori di [[William Shakespeare]] (basti pensare all{{'}}''[[Otello]]'' e al ''[[Macbeth]]'')<ref>[https://birdsofbard.blogspot.com/2005/11/raven.html Shakespeare's Birds]</ref>, mentre nel ''[[Barnaby Rudge]]'' di [[Charles Dickens]] uno dei protagonisti è il corvo [[Grip (corvo)|''Grip'']]: ma è sicuramente nel libro ''[[Il corvo e altre poesie]]'' di [[Edgar Allan Poe]] che il corvo assume il ruolo di protagonista, in quanto intermediario fra l'umano e il soprannaturale.<br />
Nel libro ''[[La regina delle fate (Spenser)|La regina delle fate]]'' di [[Edmund Spenser]] il corvo assume invece il ruolo di uccello del malaugurio.
 
Riga 270:
=== Libri ===
* {{cita libro|cognome= Boarman|nome= William|titolo= Corvus corax: Common Raven|editore= The Birds of North America Inc|anno= 1999|id= B0006RBX9E|lingua= inglese|cid= Boarman}}
* {{cita libro|cognome= Brichetti|nome= Pierandrea|coautori= Paolo De Franceschi; Nicola Baccetti|titolo= Uccelli|anno= 2001|editore= Calderini|città= Bologna|isbn= {{NoISBN}}no|cid= Brichetti, De Franceschi, Baccetti}}
* {{cita libro|cognome= Chandler|nome= Robbins|coautori= Bertel Bruun; Herbert S. Zim; Arthur Singer|titolo= A guide to birds of North America|editore= Golden & Press|anno= 1966|pp= 212-213|isbn= 978-1-58238-090-2|lingua= inglese|cid= Chandler, Bruun, Zim, Singer}}
* {{cita libro|cognome= Cova|nome= Carlo|titolo= Atlante degli uccelli italiani|città= Milano|editore= Hoepli|anno= 1969|isbn= {{NoISBN}}no|cid= Cova}}
* {{cita libro|cognome= di Nicola|nome= Primo|coautori= Enrico Pedemonte|titolo= Guida agli animali d'Italia|città= Roma|editore= L'Espresso|anno= 1986|isbn= {{NoISBN}}no|cid= Di Nicola, Pedemonte}}
* {{cita libro|cognome= Ghigi|nome= Alessandro|coautori= Pasquale Pasquini; Raffaele Federi|titolo= La vita degli animali|editore= UTET|anno= 1974|isbn= 88-02-03184-3|cid= Ghigi, Pasquini, Federi}}
* {{cita libro|cognome= Goodwin|nome= Derek|titolo= Crows of the world|url= https://archive.org/details/crowsofworld00dere|ed= 2|editore= University of Washington Press|città= Seattle|anno= 1986|pp= [https://archive.org/details/crowsofworld00dere/page/124 124]-130|isbn= 978-0-565-00979-3|lingua= inglese|cid= Goodwin}}
Riga 279:
* {{cita libro|cognome= Heinrich|nome= Bernd|anno= 1999|titolo= Mind of the Raven: Investigations and Adventures with Wolf-Birds|url= https://archive.org/details/mindofraveninves0000hein|città= New York|editore= Cliff Street Books|isbn= 978-0-06-093063-9|lingua= inglese|cid= Heinrich (1999)}}
* {{cita libro|cognome= Heinrich|nome= Bernd|anno= 1989|titolo= Ravens in Winter|url= https://archive.org/details/ravensinwinter00hein|città= New York|editore= Summit Books|isbn= 0-671-67809-4|lingua= inglese|cid= Heinrich (1989)}}
* {{cita libro|cognome= Lanza|nome= Benedetto|titolo= Enciclopedia del regno animale|editore= Mondadori|città= Milano|anno= 1982|isbn= {{NoISBN}}no|cid= Lanza}}
* Ben Gadd: "In volo nel paese degli alberi", ORIGINALE = Toronto (Canada), Mc Clelland & Stewart, 2001; ITALIANO = Milano, Sperling & Kupfer Editori, 2001
* {{cita libro|autore= [[Linneo]]|titolo= [[Systema Naturae|Systema naturae per regna tria naturae, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus, differentiis, synonymis, locis. Tomus I]]|ed= 10|editore= Holmiae|anno= 1758|cid= Linneo|lingua= latino|isbn= {{NoISBN}}no}}
* {{cita libro|cognome= Madge|nome= Steve|titolo= Crows and jays : a guide to the crows, jays and magpies of the world|anno= 1999|annooriginale= 1994|editore= Christopher Helm|città= Londra|isbn= 0-7136-3999-7|lingua= inglese|cid= Madge}}
* {{cita libro|cognome= Marzluff|nome= John|coautori= Tony Angell; Paul Ehrlich|titolo= In the company of crows and ravens|url= https://archive.org/details/incompanyofcrows0000marz|città= New Haven|editore= Yale University Press|anno= 2005|isbn= 978-0-300-12255-8|lingua= inglese|cid= Marzluff, Angell, Ehrlich}}
* {{cita libro|cognome= Mirza|nome= Zahid Baig|anno= 2007|titolo= A field guide to Birds of Pakistan|editore= Bookland|città= Lahore|isbn= 969-8283-46-3|cid= Mirza|lingua= inglese}}
* {{cita libro|cognome= Salomonsen|nome= Finn|titolo= Gronlands Fugle|anno= 1950-1951|città= Copenaghen|editore= Munksgaard|isbn= {{NoISBN}}no|lingua= danese|cid= Salomonsen}}
* {{cita libro|cognome= Savage|nome= Candace|titolo= Bird Brains: The Intelligence of Crows, Ravens, Magpies and Jays|editore= Douglas & McIntyre|anno= 1995|isbn= 978-0-87156-956-1|lingua= inglese|cid= Savage}}
* {{cita libro|cognome= Smolik|nome= Hans-Wilhelm|titolo= Enciclopedia illustrata degli animali|città= Milano|editore= Feltrinelli|anno= 1972|isbn= 978-88-07-69010-5|cid= Smolik}}