TIM (azienda): differenze tra le versioni
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<noinclude>{{protetta}}</noinclude>
{{Nota disambigua||Tim|TIM}}
{{U|TIM (marchio)|aziende|gennaio 2025|argomento2=telecomunicazioni|discussione=Discussione:TIM (azienda)#Proposta unione con TIM (marchio)}}
{{Azienda
|nome = Gruppo TIM
|logo =
|immagine =
|didascalia =
|forma societaria = Società ad azionariato diffuso
|borse = * {{BorsaItaliana|IT0003497168|TIT}}
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* [[Roma]] (direzione generale)
|gruppo =
|controllate = [[Noovle]] (100%)<br />[[Olivetti]] (100%)<br />[[Telsy]] (100%)<br />[[Telecom Italia Sparkle|Sparkle]] (100%)<br />[[TIM Brasil]] (100%)<br />[[TIM San Marino]] (100%)
|persone chiave = * [[Alberta Figari]] <small>([[Presidente del consiglio di amministrazione|presidente]])</small>
* [[Pietro Labriola]] <small>([[amministratore delegato]] e [[direttore generale]])</small>
|settore = [[Telecomunicazioni]]
|prodotti = [[Telefonia fissa]], [[telefonia pubblica]], [[telefonia mobile]], [[Fornitore di servizi Internet|Internet]], [[IPTV]], [[VoIP]]
|fatturato =
|anno fatturato =
|utile netto = -
|anno utile netto =
|dipendenti = 47.180<ref name="1-75-mercati.ilsole24ore.com-cita">{{cita web|url=https://mercati.ilsole24ore.com/azioni/borsa-italiana/dettaglio-completo/TIT.MI/analisi-fondamentale/bilancio|titolo=TIM. Il Sole 24 Ore}}</ref><ref name="2-50-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/archivio-stampa/corporate/2024/CS-bilancio-convocazione-assemblea.html|titolo=TIM: il Consiglio di Amministrazione approva la Relazione finanziaria al 31 Dicembre 2023}}</ref>
|anno dipendenti = 2023
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}}
'''TIM [[S.p.A.]]''' (in precedenza '''Telecom Italia S.p.A.''') è un'[[azienda]] [[italia]]na di [[telecomunicazioni]], che offre [[Servizio|servizi]] di [[telefonia fissa]], [[Telefonia pubblica|pubblica]], [[Telefonia mobile|mobile]], [[Telefonia IP|VoIP]]
L'azienda è detentrice dell'omonimo [[marchio]] [[TIM (marchio)|TIM]] per la vendita di servizi di telefonia fissa e mobile in Italia; è presente anche in [[Brasile]] con [[TIM Brasil]] e nella [[Repubblica di San Marino]] con [[TIM San Marino]].
TIM è anche il settimo gruppo economico italiano per [[fatturato]] e tra i primi cinquecento mondiali.<ref>{{cita web|titolo=Global 500|sito=fortune.com|lingua=en|accesso=28 aprile 2015|url=http://fortune.com/global500/}}</ref> La società è quotata nell'indice [[FTSE MIB]] della [[Borsa Italiana]].
Membro dell'[[Istituto europeo per le norme di telecomunicazione|Istituto Europeo per le Norme di Telecomunicazione]] (ETSI) e fornitore di servizi nel [[Sistema Pubblico di Connettività]] (SPC),<ref>{{en}} [https://portal.etsi.org/Portal_IntegrateAppli/QueryResult.asp?Alone=1&Param=&SortBy=COUNTRY&SortDirection=ASC List of All ETSI Full Members - ETSI Associate Members - Observers - Counsellors]</ref>
A partire dal 13 gennaio 2016 la [[Società (diritto)|società]] ha adottato il marchio unificato TIM, dismettendo definitivamente il vecchio marchio Telecom Italia, attivo dal 1994.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/economia/finanza/2016/01/13/news/tim_nuovo_simbolo-131170833/|titolo=Telecom va in pensione, Tim sarà il marchio unico dell'ex monopolista|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|autore=Aldo Fontanarosa|data=13 gennaio 2016|accesso=6 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/telecom-diventa-tim-ma-il-nome-non-e-tutto/|titolo=Telecom diventa Tim: ma il nome non è tutto|autore=Gildo Campesato|pubblicazione=CorCom – Corriere delle Comunicazioni|data=11 gennaio 2016|accesso=1º agosto 2018}}</ref>
TIM opera in Italia e in Brasile fornendo tecnologie e servizi digitali a supporto della transizione digitale di entrambi i Paesi.<ref name="18-93-cagliaridlab.it-cita">{{cita web|url=https://www.cagliaridlab.it/it/partner-detail.page?contentId=PRT62|titolo=TIM}}</ref> Sviluppa inoltre servizi e prodotti in un’ottica di crescita sostenibile e innovazione nel settore pubblico e privato, integrando principi di sostenibilità, strategia climatica ed economia circolare.<ref name="19-81-anitec-assinform.it-cita">{{cita web|url=https://www.anitec-assinform.it/i-nostri-associati/elenco-aziende/tim.kl|titolo=TIM}}</ref>
Sostiene anche progetti di interesse sociale attraverso Fondazione TIM (in Italia) e Instituto TIM (in Brasile).<ref name="20-40-argomenti.ilsole24ore.comw">{{cita web|url=https://argomenti.ilsole24ore.com/tag/fondazione-tim|titolo=Ultime notizie Fondazione Tim}}</ref><ref name="21-52-prosas.com.brw">{{cita web|url=https://prosas.com.br/patrocinadores/1371|titolo=Instituto TIM}}</ref>
Attraverso TIM Enterprise, offre servizi e prodotti end-to-end per le aziende e la Pubblica Amministrazione, focalizzandosi su attività quali cloud, IoT e cybersecurity. Si avvale della rete di data center più estesa in Italia e delle competenze di Noovle, Olivetti e Telsy, società del Gruppo TIM, nonché di collaborazioni internazionali. Tramite Sparkle sviluppa infrastrutture per la rete mobile 4G e 5G e la rete fissa in fibra su scala internazionale.<ref name="8-52-aiad.it-cita"/>
Le attività in Brasile sono svolte attraverso TIM Brasil, tra le maggiori realtà nel mercato delle telecomunicazioni in Sud America, in particolare nella copertura per la rete mobile 4G e 5G.<ref name="22-61-firstonline.infow">{{cita web|url=https://www.firstonline.info/tim-brasil-e-leader-nel-5g-in-sudamerica-e-i-conti-volano/|titolo=Tim Brasil è leader nel 5G in Sudamerica e i conti volano }}</ref>
== Storia ==
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Nel 1964 le cinque società si unirono sotto il nome di [[SIP (azienda)|SIP]]<ref>{{cita testo|titolo=SIP-Telecom Italia. Storia|autore=Chiara Ottaviano|editore=Storiaindustria.it|url=http://www.storiaindustria.it/repository/fonti_documenti/biblioteca/testi/Testo_SIP-Telecom_Storia.pdf|accesso=17 settembre 2013|p=4|formato=pdf|mese=giugno|anno=2008}}</ref>.
Nello stesso anno la [[STET|Società Finanziaria Telefonica]] (STET), facente parte del gruppo [[Istituto per la Ricostruzione Industriale|IRI]] per il settore delle [[telecomunicazioni]], giunse a controllare: [[Telespazio]]<ref>{{cita web|url=http://www.telespazio.it/History_it.asp|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130830063127/http://www.telespazio.it/History_it.asp|titolo=Telespazio: cronologia principali avvenimenti|editore=[[Telespazio]]|accesso=6 agosto 2018}}</ref>, azienda attiva nell'ambito delle comunicazioni spaziali, Radiostampa, azienda responsabile dei servizi telegrafici e radiotelegrafici, e [[Italcable]], azienda impegnata nelle telecomunicazioni intercontinentali<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.gruppotim.it/it/marchio-della-societ%C3%A0-italcable-in-uso-negli-anni-%E2%80%9870|titolo=Marchio della società Italcable in uso negli anni '70|accesso=6 agosto 2018}}</ref>. Nel 1964 STET creò inoltre il proprio centro di ricerca sperimentale del gruppo, ossia il [[Centro studi e laboratori telecomunicazioni]] (CSELT) di [[Torino]], e, nel 1976, il ''campus'' della [[Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli]] all'[[L'Aquila|Aquila]] per le proprie attività di formazione<ref>{{cita web |url=http://archiviostorico.gruppotim.it/it/scuola-reiss-romoli |editore=Archivio Storico Telecom Italia |titolo=Scuola Superiore Reiss Romoli |accesso=21 novembre 2018 |dataarchivio=17 luglio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210717071850/https://archiviostorico.gruppotim.it/it/scuola-reiss-romoli |urlmorto=sì }}</ref>.
Superata la crisi economica degli [[Anni 1970|anni '70]], che colpì anche [[SIP (azienda)|SIP]], gli [[Anni 1980|anni '80]] videro il piano di ristrutturazione della società con l'introduzione del nuovo marchio aziendale, una maggiore varietà di servizi e prodotti, nonché innovazioni sul piano tecnologico, come i nuovi sistemi informativi. Nel 1985, con il progetto San Salvador, cominciò il processo di digitalizzazione della rete telefonica su tutto il territorio italiano, a cui si aggiunse l'introduzione delle [[Fibra ottica|fibre ottiche]], dopo avere realizzato in via sperimentale, nel 1977, la prima linea urbana a livello mondiale con progettazione e tecnologia CSELT<ref>Giuseppe Cocito ''et al.'', ''COS 2 experiment in Turin: Field test on an optical cable in ducts'', IEEE Transactions on Communications, 1978, 26.7: 1028-1036.</ref>.
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[[File:"Selezionando Sip".jpg|thumb|La nascita di Telecom Italia sulla copertina dell'opuscolo supplemento della rivista aziendale ''Selezionando Sip'' n.5, 1994]]
La nascita di Telecom Italia è strettamente legata al processo di [[liberalizzazione]] del settore delle telecomunicazioni, avviato negli [[Stati Uniti d'America]] all'inizio degli anni Ottanta e avvertito anche in [[Europa]], dove fu fortemente connesso alla [[privatizzazione]] degli operatori nazionali<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/03/27/via-uscita-di-mammi-per-le.html|titolo="Via d'uscita" di Mammì per le telecomunicazioni|autore=Edoardo Borriello|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=27 marzo 1990
==== Telecom Italia ====
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Nel 1995, con una scissione parziale dalla casa madre, nacque [[Telecom Italia Mobile]] (TIM), il cui capitale era controllato per il 63,01% da STET. Per massimizzare l'incasso dalla prevista privatizzazione viene deciso, nel 1997, di portare avanti il piano cosiddetto di ''SuperSip'', ovvero la concentrazione di tutte le attività operative nella società da mettere in vendita. La Finanziaria STET e Telecom Italia vennero quindi fuse: la nuova società prese il nome di Telecom Italia.
Verso la fine del 1996, durante la direzione di [[Vito Gamberale]] ed [[Ernesto Pascale]], TIM fu il primo operatore mondiale a lanciare un piano tariffario basato su una carta prepagata su rete [[Global System for Mobile Communications|GSM]], che generò in poco tempo una rapida crescita della telefonia mobile<ref>E. Bonetti, (Ed.), ''Casi di marketing'', (Vol. 8), FrancoAngeli, 2012.</ref>. In merito allo sviluppo della rete in fibra ottica, venne inaugurato il [[progetto Socrate]]<ref name="MaurizioMatteoDcina">{{cita|Maurizio Matteo Dècina, ''La Banda Larga'' Castelvecchi 2015}}.</ref>, poi abbandonato a causa dei costi elevati<ref>{{cita news|url=https://www.tomshw.it/telecom-socrate-e-fido-dect-denaro-pubblico-sprecato-41191|titolo=Telecom: Socrate e FIDO DECT, denaro pubblico sprecato|pubblicazione=[[Tom's Hardware Italia]]|autore=Pino Bruno|data=31 luglio 2012|accesso=6 agosto 2018|dataarchivio=10 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170110162444/https://www.tomshw.it/telecom-socrate-e-fido-dect-denaro-pubblico-sprecato-41191|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/gennaio/18/Telecom_addio_piano_Socrate_co_0_980118997.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120803020641/http://archiviostorico.corriere.it/1998/gennaio/18/Telecom_addio_piano_Socrate_co_0_980118997.shtml|titolo=Telecom, l'addio al piano Socrate|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|autore=Meletti Giorgio|p=19|data=18 gennaio 1998|accesso=6 agosto 2018}}</ref>.
==== Privatizzazione Pagine Gialle ====
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Sotto la presidenza di [[Guido Rossi]] e in seguito all'uscita di Ernesto Pascale, il 20 ottobre 1997 venne attuata dal [[Governo Prodi I|governo Prodi]] la [[privatizzazione]] della società: dalla vendita del 35,26% del capitale si ricavarono circa {{formatnum:26000}} miliardi di lire. La privatizzazione, che comportò la quasi totale uscita del Ministero del tesoro dall'azionariato Telecom, venne realizzata con la modalità del cosiddetto "nocciolo duro": si vendette cercando di creare un gruppo di azionisti che fossero in grado di farsi carico della gestione della società. Il governo non prese in considerazione il piano proposto dalle associazioni di far aderire al capitale di Telecom gli oltre {{formatnum:100000}} dipendenti<ref>{{cita news|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/goodbye-telecom-storia-del-risiko-italiano/|titolo="Goodbye Telecom", storia del Risiko italiano|pubblicazione=CorCom – Corriere delle Comunicazioni|data=12 novembre 2013|accesso=6 agosto 2018}}</ref>.
A conclusione dell'[[Offerta pubblica di vendita|OPV]] (offerta pubblica di vendita), le azioni vennero collocate a {{formatnum:10902}} [[Lira italiana|lire]]; il 27 ottobre 1997 Telecom Italia, privatizzata, fu collocata alla [[Borsa di Milano]]
=== 1999-2001: l'offerta pubblica di acquisto da parte di Olivetti e la gestione Colaninno ===
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==== La fusione tra Telecom Italia e TIM ====
[[File:Registered office Telecom Italia.jpg|thumb|left|La [[sede legale]] di Telecom Italia in via Gaetano Negri, 1, [[Milano]]]]
Nel gennaio 2005 Telecom lanciò un'[[OPA]] su TIM<ref name="3-52-gruppotim.it-cita">{{cita web
Successivamente Telecom Italia acquistò tutte le attività Internet della sua controllata [[Telecom Italia Media]], portando nella controllante tutte le capacità per fornire contemporaneamente servizi voce, mobili e dati, lasciando intravedere l'idea di fornire nuovi servizi che sfruttassero la [[Convergenza (multimedialità)|convergenza]] fisso-mobile-dati, puntando sulla rete di vendita con il mantenimento del ''market share'' sul mercato domestico<ref name="5-28-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=
Dal bilancio 2005 l'indebitamento finanziario netto risultava essere di 39,8 miliardi di euro.<ref name="6-52-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=
[[File:BILANCI TELECOM ITALIA (1997-2016).png|Dinamica dell'indebitamento del Gruppo Telecom secondo i dati di bilancio|miniatura]]
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==== L'ipotesi della divisione in quattro entità ====
L'11 settembre 2006 il Consiglio d'Amministrazione dell'azienda decide di procedere alla divisione e riorganizzazione dell'azienda Telecom Italia in quattro distinti settori
* Telecom Italia ([[telefonia fissa]]);
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Telecom Italia si sarebbe occupata, invece, della telefonia fissa e dei media, soprattutto grazie agli accordi con [[News Corporation]], di proprietà di [[Rupert Murdoch]], in merito a contenuti televisivi.<ref>{{Cita web | url = http://www.liberoquotidiano.it/news/1078960/Tra-La7-e-Mediaset-ci-si-mette-Repubblica--E-Murdoch-partecipa-alla-gara-per-Ti-Media.html | titolo = La7, Mediaset costretta a rinunciare e spunta il nome di Murdoch | sito = [[Libero (quotidiano)|Libero]] | data = 18 settembre 2012 | accesso = 3 dicembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20130413122252/http://www.liberoquotidiano.it/news/1078960/Tra-La7-e-Mediaset-ci-si-mette-Repubblica--E-Murdoch-partecipa-alla-gara-per-Ti-Media.html | dataarchivio = 13 aprile 2013 }}</ref>
Gli accordi con Murdoch però non furono della portata prevista: fu annunciata solo la concessione in licenza del catalogo per la diffusione in linea su Alice Home TV.<ref name="8-80-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=
Dopo la decisione del consiglio di amministrazione, il presidente del consiglio [[Romano Prodi]] lasciò trapelare la propria insoddisfazione, affermando di "Non saperne nulla". Il 15 settembre 2006, dopo l'annuncio dello scorporo di TIM<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/26/Rossi_alla_Consob_debito_sostenibile_co_9_060926098.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151123032237/http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/26/Rossi_alla_Consob_debito_sostenibile_co_9_060926098.shtml|titolo=Rossi alla Consob: debito sostenibile «Tim e rete? Non sono in vendita»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|autore=Federico De Rosa|p=2|data=26 settembre 2006|accesso=8 agosto 2018}}</ref>, [[Marco Tronchetti Provera]], in polemica con Prodi, si dimise dalla guida della società: la presidenza tornò, dopo nove anni, a Guido Rossi, che dovette lasciare la [[FIGC]].<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/16/Tronchetti_lascia_Rossi_presidente_co_9_060916102.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140821200005/http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/16/Tronchetti_lascia_Rossi_presidente_co_9_060916102.shtml|titolo=Tronchetti lascia, Rossi presidente|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=16 settembre 2006|p=1|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
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Il 1º aprile 2007 [[Pirelli (azienda)|Pirelli]], a seguito di un CdA straordinario, annunciò di avere ricevuto due offerte tese a rilevare il 66% di [[Olimpia (azienda)|Olimpia]], la ''[[holding]]'' che deteneva il pacchetto di controllo di Telecom Italia.<ref>{{Cita web|url=https://www.milanofinanza.it/news/ecco-chi-sono-at-t-e-america-movil-e-perche-puntano-al-controllo-del-gruppo-italiano-1418461|titolo=Ecco chi sono At&t e America Movil e perché puntano al controllo del gruppo italiano - MilanoFinanza.it|autore=MF Milano Finanza|sito=MF Milano Finanza|data=4 marzo 2007|lingua=it|accesso=2 gennaio 2023}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.reuters.com/article/us-olimpia-att-idUSN0135041020070402|titolo=AT&T, America Movil seek Telecom Italia deal|pubblicazione=Reuters|data=2 aprile 2007|accesso=2 gennaio 2023}}</ref>
L'azienda messicana [[América Móvil]] di [[Carlos Slim Helú]] e la statunitense [[AT&T]] – quest'ultima ritiratasi dall'operazione il 16 aprile 2007 – avanzarono offerte tese a rilevare ciascuna il 33% di Olimpia.<ref name="9-99-telecomasia.net-cita">{{
A sorpresa, pochi giorni dopo l'annuncio delle due offerte, [[Guido Rossi]], presidente della società dal settembre 2006, non avendo vista rinnovata la propria candidatura a far parte del consiglio di amministrazione (poi rinnovato nell'assemblea degli azionisti del 16 aprile 2007) si dimise<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/04/07/telecom-rossi-si-dimette.html|titolo=Telecom, Rossi si dimette|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=7 aprile 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref> da presidente dell'azienda non senza aver aspramente criticato, in un'intervista a [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]], [[Marco Tronchetti Provera]].<ref>{{cita news|autore=Federico Rampini|wkautore=Federico Rampini|url=http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/economia/telecom2/rossi-telecom/rossi-telecom.html|titolo=Rossi: "La mia verità su Telecom Tronchetti mi ha eliminato"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=6 aprile 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref> Al suo posto viene nominato [[Pasquale Pistorio]] come presidente di transizione.<ref>{{cita news|autore=Massimo Mucchetti|url=http://archiviostorico.corriere.it/2007/giugno/18/Pistorio_traghettatore_Telecom_Italia_ce_0_070618001.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151102145100/http://archiviostorico.corriere.it/2007/giugno/18/Pistorio_traghettatore_Telecom_Italia_ce_0_070618001.shtml|titolo=Pistorio, il traghettatore di Telecom Italia|p=7|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=18 giugno 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
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Il 27 ottobre 2009 i soci di Telco S.p.A., con l'eccezione di Sintonia, rinnovarono per altri tre anni il patto di controllo.
Negli stessi anni si registrò anche un incremento di attenzione nei confronti di tematiche ambientali e sociali: si ricordano nello specifico il lancio del progetto di sostenibilità ''avoicomunicare'' (8 agosto 2008), la nascita della Fondazione Telecom Italia (24 dicembre 2008) e il sostegno alle popolazioni dell'Abruzzo e dell'Emilia-Romagna colpite dal terremoto.
==== Dirigenza dal 2006 ====
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Alcuni mesi dopo, il 7 aprile 2007, Rossi si dimise<ref>{{cita news|autore=Antonella Olivieri|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2007/04/telecom-dimissioni-rossi.shtml|titolo=Telecom, Guido Rossi si dimette da tutte le cariche «con effetto immediato»|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|data=7 aprile 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref> e venne sostituito da [[Pasquale Pistorio]] (vicepresidente di Confindustria e consigliere della società telefonica),<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/04_Aprile/17/telecom_presidente_pistorio.shtml|titolo=Pistorio neopresidente: «Pronti a proseguire»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=17 aprile 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref> che dopo l'arrivo di Telco rassegnò le proprie dimissioni insieme a Riccardo Ruggiero e Carlo Buora.<ref>{{cita news|autore=Antonella Olivieri|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2007/11/telecom-addio-vertici_PRN.shtml|titolo=Telecom, l'addio dei vertici|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|data=29 novembre 2007|accesso=8 agosto 2018}}</ref> La presidenza spettava ora a [[Gabriele Galateri di Genola]], in carica dal 3 dicembre 2007, e [[Franco Bernabè]] ottenne la carica di amministratore delegato.<ref>{{cita news|url=http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200711articoli/27908girata.asp|titolo=Telecom, Galateri alla presidenza e Bernabè amministratore delegato|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=26 novembre 2007|accesso=8 agosto 2018|dataarchivio=8 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180808233801/http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200711articoli/27908girata.asp|urlmorto=sì}}</ref>
Il 14 aprile 2008 venne nominato un nuovo consiglio di amministrazione, i cui 15 Amministratori restarono in carica per il triennio 2008-2010:<ref name="10-1-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=
Allo scadere del mandato, il consiglio di amministrazione del Gruppo venne rinnovato nel 2011: Franco Bernabè fu nominato presidente esecutivo, mentre Marco Patuano divenne il nuovo Amministratore Delegato per il triennio 2011-2013.<ref name="12-49-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=
Il 5 ottobre 2012 Andrea Mangoni venne nominato presidente in Brasile di [[TIM Participações]],<ref>{{cita web|url=http://ri.tim.com.br/show.aspx?idCanal=hr8/mNL2FGLnB4IjEkl1gQ==|lingua=pt|sito=TIM Celular Brasil|titolo=Relações com Investidores – Administração|accesso=8 agosto 2018|dataarchivio=19 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210119143721/https://ri.tim.com.br/show.aspx?idCanal=hr8/mNL2FGLnB4IjEkl1gQ==|urlmorto=sì}}</ref> incarico che terminò il 7 febbraio 2013, quando rassegnò le dimissioni,<ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-02-07/riassetto-vertice-telecom-064301.shtml|autore=Antonella Olivieri|titolo=Riassetto al vertice di Telecom: si dimette il dg per l'America Latina|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|data=7 febbraio 2013|accesso=8 agosto 2018}}</ref> mentre [[Franco Bertone]] è direttore operativo ([[Direttore operativo|COO]]) del gruppo [[Telecom Argentina]] dal 2008.
==== Open Access e altre iniziative del 2008 ====
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=== 2014-2018: Vivendi maggior azionista ===
Il 16 aprile 2014 si tenne l'assemblea societaria che insediò un nuovo consiglio di amministrazione, a maggioranza di membri indipendenti, e procedette con la nomina dei nuovi amministratori e di Giuseppe Recchi a Presidente del nuovo consiglio di amministrazione;<ref name="13-17-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=
==== L'uscita di Telco ====
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Nell'aprile dello stesso anno l'azienda ha annunciato un accordo con [[Sky Italia]] per permettere agli abbonati l'accesso ai contenuti attraverso la connessione in [[fibra ottica]] di Telecom Italia.<ref>{{cita news|autore=Mark Perna|url=http://www.corriere.it/tecnologia/economia-digitale/14_aprile_11/accordo-sky-telecom-la-pay-tv-via-fibra-ottica-2015-6cdf4cac-c182-11e3-9f36-c28ea30209b6.shtml|titolo=Accordo Sky-Telecom per la pay tv via fibra ottica. Dal 2015|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=11 aprile 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Il 26 giugno 2014 è stato modificato lo statuto per renderlo conforme alla disciplina del cosiddetto ''golden power'', modificata dalla legge l'11 maggio 2012.<ref name="15-37-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=
Il 10 luglio 2014 si è conclusa con successo l'adesione al piano di azionariato per gli oltre {{formatnum:18076}} dipendenti che hanno richiesto la sottoscrizione di più di 96 milioni di azioni ordinarie. Fu previsto inoltre che si assegnasse 1 azione gratuita ogni 3 sottoscritte a tutti coloro che avrebbero conservato le azioni per un anno. La cifra investita da ogni dipendente ammontava a circa {{formatnum:4500}} euro.<ref name="16-99-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=
Il 16 ottobre 2014 venne comunicato che nel triennio 2014-2016 l'azienda avrebbe investito 9 miliardi di euro nello sviluppo delle infrastrutture di Rete. 3,4 miliardi erano destinati a sviluppare reti e servizi, soprattutto riguardanti il [[4G]] e la [[Fibra ottica]].<ref>{{cita news|url=https://finanza.repubblica.it/News/2014/10/16/telecom_infondata_lipotesi_di_scorporo_della_rete_-685/|titolo=Telecom: "infondata l'ipotesi di scorporo della rete"|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=16 ottobre 2014|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
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Nel 2017 Telecom ha presentato un piano per la dismissione di 6.000 delle 10.000 centrali telefoniche che gestivano la rete in rame.<ref>La migrazione alle centrali in fibra ottica ([[Fiber to the home]] o [[Fiber to the cabinet]], o, in via residuale, [[Fixed Wireless Access]]) è regolata dalla Delibera [[AGCOM]] n. 348/19/CONS del 18 luglio 2019, recante ''Analisi coordinata dei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa ai sensi dell’articolo 50 ter del Codice.''</ref><ref>{{cita web|url=https://www.key4biz.it/decommissioning-della-rete-in-rame-di-tim-ok-dellagcom-al-piano-di-switch-off/461966/|titolo=Decommissioning della rete in rame di Tim, ok dell’Agcom al piano di switch off|data=6 ottobre 2023}}</ref>
Nel dicembre 2014, Telecom Italia ha celebrato cinquant'anni d'innovazione e ricerca in concomitanza con l'anniversario del centro di ricerca e innovazione del Gruppo, nato nel 1964 a Torino come [[CSELT]] (Centro studi e laboratori telecomunicazioni) e divenuto ''TILab'' nel 2001 (acronimo di Telecom Italia Lab; mentre il vecchio gruppo di Tecnologie vocali è divenuto lo ''spin-off'' [[Loquendo]] nello stesso anno).<ref>{{cita pubblicazione|autore=Stelio Buzzelli|autore2=Basilio Catania|autore3=Diodato Gagliardi|autore4=Federico Tosco|wkautore2=Basilio Catania|titolo=Optical fibre field experiments in Italy: COS1, COS2 and COS3/FOSTER|rivista=CSELT rapporti tecnici|editore=[[CSELT]]|città=Torino|volume=VIII|numero=3|anno=1980|mese=settembre|pp=
Il Centro ha messo a punto le prime sperimentazioni di trasmissioni su cavi ottici interrati già negli anni '70, la definizione dello standard [[MPEG]] (Moving Picture Experts Group) per la compressione digitale del segnale audio-video, che ha permesso la diffusione dei file musicali compressi mp3 a dimensione ridotta su tutti i dispositivi (tablet, smartphone e PC) e le prime forme di video comunicazione digitale.<ref>{{cita libro|autore=Centro studi e laboratori telecomunicazioni|wkautore=CSELT|titolo=Optical fibre communication|anno=1980|editore=Levrotto e Bella|città=Torino}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Franco Valentini|titolo=Le idee che verranno. Per l'azienda che vuole avere successo e per quanti vogliono stimolare la propria creatività|anno=2007|edizione=1|editore=FrancoAngeli|città=Milano|isbn=978-88-464-8254-9}}</ref>
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Nell'ottobre 2015 il gruppo [[francia|francese]] [[Vivendi]] si mosse sul [[mercato azionario]] ordinario della Telecom, allo scopo di portare la propria quota di partecipazione intorno al 20% e aumentare la propria influenza sul [[consiglio di amministrazione]] dell'azienda.<ref>{{cita news|autore=Pamela Barbaglia|autore2=Leila Abboud|url=https://it.reuters.com/article/topNews/idITKCN0RW0GM20151002|titolo=Telecom, Vivendi si muove per alzare quota a circa 19% capitale|pubblicazione=[[Reuters]]|data=2 ottobre 2015|accesso=8 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180809153311/https://it.reuters.com/article/topNews/idITKCN0RW0GM20151002|urlmorto=sì}}</ref> Con tale operazione, Vivendi ottenne tre consiglieri nei comitati di gestione di Telecom.
Il 13 gennaio 2016 venne lanciato il nuovo logo [[TIM (marchio)|TIM]] a segnare una discontinuità col passato<ref>{{cita news|url=https://www.wired.it/lifestyle/design/2016/01/13/tim-nuovo-logo/|titolo=Il nuovo logo di Tim|pubblicazione=[[Wired#Wired in Italia|Wired Italia]]|data=13 gennaio 2016|accesso=8 agosto 2018}}</ref>, mentre il rastrellamento delle quote continuava a più riprese nei mesi successivi quando Vivendi portava, nel gennaio 2016, la sua quota al 21,4% e il 19 febbraio 2016 al 22,8%.<ref>{{cita news|autore=Carlo Festa|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-02-21/vivendi-si-rafforza-telecom-italia-francesi-228percento-081425.shtml|titolo=Vivendi si rafforza in Telecom Italia: i francesi al 22,8%|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|data=21 febbraio 2016|accesso=8 agosto 2018}}</ref> Il 2 marzo 2016, con un investimento di 120 milioni di euro e in sole due settimane, il gruppo francese portò ulteriormente la propria quota di possesso di Telecom Italia al 23,8%.<ref>{{cita news|autore=Carlo Festa|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2016-03-02/telecom-vivendi-sale-238percento-063843.shtml|titolo=Telecom, Vivendi sale al 23,8%|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|data=2 marzo 2016|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2016/03/01/telecom-vivendi-si-rafforza-e-al-238_3f589ae9-5c17-4f8c-b859-e34d6455e13b.html|titolo=Telecom: Vivendi si rafforza, è al 23,8%|pubblicazione=[[ANSA]]|data=1º marzo 2016|accesso=8 agosto 2018}}</ref> La scalata proseguì fino all'11 marzo 2016 quando il gruppo [[francia|francese]] [[Vivendi]] giunse al 24,9% di possesso divenendo il maggior azionista. Il 22 marzo il Cda ha ratificato le dimissioni di Patuano, trasferendo le sue deleghe, in attesa della nomina del nuovo AD, al presidente [[Giuseppe Recchi]].<ref name="17-86-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=
Il 30 marzo 2016 [[Flavio Cattaneo]] venne nominato AD di Telecom Italia e il 21 luglio 2017 annunciò le proprie dimissioni ricevendo una liquidazione "monstre" di 25 milioni di euro<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/economia/finanza/2017/07/21/news/cattaneo_lascia_telecom_l_addio_sul_tavolo_del_cda_del_24_luglio-171340997/|titolo=Cattaneo lascia Tim. L'addio sul tavolo del cda del 24 luglio|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=21 luglio 2017|accesso=8 agosto 2018}}</ref>, sostituito dal manager israeliano [[Amos Genish]].<ref>{{cita news|url=http://www.larena.it/home/economia/tim-cattaneo-via-per-contrasti-su-sfide-1.5877820|titolo=Tim: Cattaneo via per contrasti su sfide|data=4 agosto 2017|pubblicazione=[[L'Arena (quotidiano)|L'Arena]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170804214307/http://www.larena.it/home/economia/tim-cattaneo-via-per-contrasti-su-sfide-1.5877820|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
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Il 7 agosto 2017, la società francese Vivendi in una nota confermò di non esercitare alcun controllo di fatto su Telecom Italia "ai sensi dell'art. 93 del Testo Unico della Finanza e dell'art. 2359 del Codice Civile".<ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2017/08/07/tim-vivendi-non-ce-controllo-di-fatto_2cb89445-fa66-4b94-bd5e-1394f40ee9c5.html|titolo=Tim: Vivendi, non c'è controllo di fatto|pubblicazione=[[ANSA]]|data=7 agosto 2017|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
Il 6 marzo 2018 venne approvato dal consiglio di amministrazione e successivamente presentato da [[Amos Genish]] il piano triennale strategico DigiTIM 2018-2020, incentrato su innovazione digitale e digitalizzazione di tutti i processi.<ref>{{cita news|autore=Mila Fiordalisi|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/genish-svela-il-piano-digitim-il-digitale-cuore-della-nuova-strategia-via-allo-scorporo-della-rete/|titolo=Genish svela il piano DigiTim: il digitale cuore della nuova strategia. Via allo scorporo della rete|pubblicazione=CorCom – Corriere delle Comunicazioni|data=7 marzo 2018|accesso=8
==== Il controllo Elliott dal 2018 ====
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Nel 2019 Telecom Italia viene rinominata in Gruppo TIM.<ref>{{Cita web|url=https://www.gruppotim.it/|titolo=Gruppo TIM|accesso=17 luglio 2021}}</ref>
Il 26 settembre 2019 si dimise con effetto immediato Fulvio Conti
A gennaio 2022 l’incarico di Amministratore Delegato di TIM viene affidato a Pietro Labriola, manager che ha operato all’interno del Gruppo a partire dal 2001. Nel corso del suo mandato, Labriola si occupa della realizzazione e attuazione di un piano strategico volto a scorporare l’infrastruttura di rete dalle altre attività dell’azienda.<ref name="54-5-repubblica.it-cita">{{cita web|url=https://www.repubblica.it/economia/2022/01/21/news/labriola_e_il_nuovo_ad_di_tim-334713734/|titolo=Pietro Labriola è il nuovo ad di Tim Telecom Italia - la Repubblica}}</ref>
A marzo 2022 Pietro Labriola presenta il piano industriale 2022-2024 di TIM, che prevede la creazione delle due entità NetCo (asset di rete fissa e attività wholesale domestiche e quelle internazionali di Sparkle) e ServCo (il business Consumer ed Enterprise e Brasile). La riorganizzazione, approvata dal CdA, è focalizzata sul miglioramento della visibilità delle performance operative e finanziarie e sull’ampliamento delle opportunità strategiche.<ref name="55-11-corrierecomunicazioni.it-cita">{{cita web|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/tim-ecco-il-piano-industriale-di-labriola-via-a-netco-e-serviceco/|titolo=Tim, ecco il piano industriale: via a Netco e ServCo - CorCom}}</ref>
Il piano industriale 2022-2024 presentato da Pietro Labriola prevede una leggera crescita dei ricavi da servizi, Ebitda stabile e Capex di Gruppo da 4 miliardi nel 2022 a 3,8 miliardi nel 2024.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/tim-ecco-il-piano-industriale-di-labriola-via-a-netco-e-serviceco/|titolo=Tim, ecco il piano industriale: via a Netco e ServCo|sito=CorCom|data=2022-03-02|accesso=2025-08-04}}</ref>
I risultati raggiunti nel 2022 si attestano superiori alla guidance, con ricavi da servizi a livello di Gruppo pari a 14,6 miliardi di euro, in crescita dell’1,3%. Nel quarto trimestre, i ricavi totali crescono del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2021, raggiungendo 4,3 miliardi di euro. L’Ebitda organico si attesta a 6 miliardi di euro. Anche TIM Brasil si mostra in crescita, con ricavi da servizi a 3,8 miliardi di euro (+19%).<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.teleborsa.it/News/2023/02/14/tim-risultati+2022-sopra-la-guidance-ebitda-a-6-miliardi-187.html|titolo=TIM: risultati 2022 sopra la guidance, Ebitda a 6 miliardi|sito=www.teleborsa.it|accesso=2025-08-04}}</ref>
Dopo il tentativo del maggio 2022, quando viene firmato un memorandum tra TIM, CDP, KKR, Macquarie e Open Fiber per la creazione di un unico operatore della rete di telecomunicazioni in Italia e un’unica rete in fibra ottica, con l’obiettivo di raggiungere un accordo vincolante entro il 31 ottobre dello stesso anno con la separazione della rete fissa di TIM dalle attività commerciali e la fusione della prima con Open Fiber,<ref name="57-80-firstonline.info-cita">{{cita web|url=https://www.firstonline.info/cdp-tim-open-fiber-kkr-e-macquarie-firmano-il-memorandum-per-il-via-libera-alla-rete-unica-entro-5-mesi/|titolo=Cdp, Tim, Open Fiber, KKR e Macquarie firmano il memorandum per il via libera alla Rete unica entro 5 mesi - FIRSTonline}}</ref> nel primo semestre 2023, KKR avanza una proposta non vincolante da 15,8 miliardi per acquisire una quota in una nuova società dedicata alla rete fissa, comprensiva di una partecipazione in Sparkle.<ref name="58-87-ansa.it-cita">{{cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2023/02/02/tim-ricevuta-offerta-non-vincolante-kkr-per-netco_0a941ac2-af3e-413a-826f-4517ff66bad2.html|titolo=Tim: ricevuta offerta non vincolante Kkr per Netco - Notizie - Ansa.it}}</ref> Vengono in seguito presentate due nuove offerte non vincolanti per l’acquisizione della gcostituenda NetCo di TIM, includendo la rete infrastrutturale e la partecipazione in Sparkle. Cdp Equity e Macquarie Asset Management presentano un’offerta da 17 miliardi di euro, mentre il fondo KKR una proposta leggermente superiore, pari a 17,8 miliardi di euro.<ref name="59-81-ilsole24ore.com-cita">{{cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/tlc-attesa-cda-cdp-lavoro-offerta-rete-tim-AERmnLyC|titolo=Rete Tim, da Cdp via libera a offerta non vincolante con Macquarie - Il Sole 24 ORE}}</ref>
Nel terzo trimestre 2023, il CdA dà mandato a Pietro Labriola di negoziare con KKR il miglioramento dell’offerta relativa alla rete.<ref name="60-4-lapresse.it-cita">{{cita web|url=https://www.lapresse.it/ultima-ora/2023/06/22/tim-cda-da-mandato-a-labriola-avvio-negoziazione-migliorativa-con-kkr/|titolo=Tim: cda da' mandato a Labriola avvio negoziazione migliorativa con Kkr - LaPresse}}</ref> Parallelamente, il Consiglio dei Ministri approva un decreto-legge per garantire risorse finanziarie e consentire l’ingresso del Ministero dell’Economia e delle Finanze nell’operazione.<ref name="61-3-mef.gov.it-cita">{{cita web|url=https://www.mef.gov.it/inevidenza/Tim-via-libera-Cdm-a-provvedimenti-per-ingresso-Mef-in-NetCo/|titolo=Ministero dell'Economia e delle Finanze - Ministero dell'Economia e delle Finanze}}</ref>
Nel quarto trimestre 2023, il CdA dà via libera all’offerta vincolante di KKR, del valore di 18,8 miliardi di euro, escludendo la partecipazione in Sparkle. In tale contesto viene firmato un accordo sulle operazioni che delinea i termini e le condizioni del rapporto tra TIM e la nuova società della rete.<ref name="62-32-huffingtonpost.it-cita">{{cita web|url=https://www.huffingtonpost.it/economia/2023/11/05/news/la_rete_tim_venduta_agli_americani_di_kkr_il_cda_da_il_suo_via_libera-14048476/|titolo=Il Cda di Tim approva la vendita della rete agli americani di Kkr - HuffPost Italia}}</ref>
Nel 2023 TIM registra ricavi in crescita del 3,1%, raggiungendo 16,3 miliardi di euro, con un aumento dell’Ebitda del 5,7% a 6,4 miliardi. I risultati mostrano un incremento nei ricavi da servizi in Italia, con il quarto trimestre in crescita dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2022. In particolare, i ricavi da servizi si attestano a 4 miliardi (+3%), sostenuti da TIM Brasil (+8,2%). L’Ebitda nel quarto trimestre cresce del 6,8% a 1,6 miliardi. L’indebitamento finanziario netto rettificato ammonta a 25,7 miliardi di euro.[https://www.ilsole24ore.com/art/tim-ricavi-crescita-163-miliardi-AFNlkniC]
Dopo l’approvazione del golden power per la vendita della rete (gennaio 2024)<ref name="64-48-milanofinanza.it-cita">{{cita web|url=https://www.milanofinanza.it/news/rete-tim-via-libera-del-golden-power-alla-vendita-di-netco-a-kkr-202401170822087020|titolo=Rete Tim, via libera del golden power alla vendita di Netco a Kkr. Il titolo chiude in rialzo }}</ref> e quello senza condizioni della Commissione Europea (maggio 2024), la vendita della rete di TIM a KKR può essere concretizzata.<ref name="65-22-corriere.it-cita">{{cita web|url=https://www.corriere.it/economia/aziende/24_maggio_31/via-libera-senza-condizioni-dall-antitrust-giorgetti-grande-soddisfazione-9520ea86-db97-4a7f-8e1b-ffa46026exlk.shtml|titolo=Rete Tim, via libera dell’Antitrust europeo alla vendita a Kkr. Giorgetti: sbrogliata storica matassa }}</ref> Il 1º luglio 2024 avviene il closing della cessione della rete di TIM a FIBERCOP (di cui KKR è azionista di maggioranza), con conseguente riduzione del debito del Gruppo per un valore pari a 14 miliardi di euro. Con la conclusione dell’operazione, il passaggio seguente è la valorizzazione di Sparkle nel settore delle telecomunicazioni. Ad oggi l'infrastruttura di tutta la rete di accesso telefonica è di competenza e proprietà di FIBERCOP.<ref name="66-64-video.milanofinanza.it">{{cita web|url=https://video.milanofinanza.it/video/tim-oggi-il-closing-della-cessione-della-rete-a-kkr-nuova-era-con-14-miliardi-di-debito-in-meno-07ImAhY8G1C7|titolo=Tim, oggi il closing della cessione della rete a Kkr: la società si libera di 14 miliardi di debito }}</ref>
Il 13 agosto dello stesso anno TIM esce definitivamente dal capitale di [[INWIT|Inwit]] cedendo la quota residua del 10% della holding Daphne 3 (che a sua volta detiene il 29,9% del capitale sociale di Inwit).<ref>{{Cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/archivio-stampa/corporate/2024/CS-quota-Inwit.html|titolo=TIM: firmato con Ardian e Daphne 3 l’accordo per la vendita della quota residuale in INWIT|sito=www.gruppotim.it|lingua=it|accesso=14 agosto 2024}}</ref>
A ottobre 2024, TIM annuncia di aver ricevuto un’offerta non vincolante per la cessione di Sparkle, avanzata congiuntamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e da Retelit, controllata dal fondo Asterion. L’offerta attribuisce a Sparkle un valore di 700 milioni di euro, con validità fino al 15 ottobre 2024.<ref name="67-53-corrierecomunicazioni.it-cita">{{cita web|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/sparkle-il-mef-ci-riprova-e-mette-sul-piatto-700-milioni-con-retelit/|titolo=Sparkle, il Mef ci riprova e mette sul piatto 700 milioni con Retelit - CorCom}}</ref><ref name="68-1-soldionline.it-cita">{{cita web|url=https://www.soldionline.it/notizie/azioni-italia/telecom-italia-tim-esaminata-offerta-acquisto-sparkle|titolo=Telecom Italia TIM: esaminata l'offerta di acquisto di Sparkle}}</ref> Dopo due estensioni,<ref name="70-58-ansa.it-cita">{{cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2024/11/30/tim-lofferta-vincolante-su-sparkle-entro-il-16-dicembre_521da4b5-e413-4bcc-ac32-2dc98341084a.html|titolo=Tim, l'offerta vincolante su Sparkle entro il 16 dicembre - Notizie - Ansa.it}}</ref><ref name="72-2-affaritaliani.it-cita">{{cita web|url=https://www.affaritaliani.it/economia/tim-mef-retelit-sparkle-offerta-700-milioni-949764.html|titolo=Tim, arriva l'offerta vincolante da 700 milioni da Mef e Retelit per l'acquisto di Sparkle - Affaritaliani.it}}</ref> il 12 dicembre 2024, il CdA di TIM con il parere favorevole del Comitato parti correlate approva all’unanimità l’offerta.<ref name="73-95-milanofinanza.it-cita">{{cita web|url=https://www.milanofinanza.it/news/tim-il-cda-approva-l-offerta-per-sparkle-di-mef-e-retelit-da-700-milioni-closing-atteso-nel-primo-trimestre-202502121413526622|titolo=Tim, il cda approva l’offerta per Sparkle di Mef e Retelit da 700 milioni: tutti i tempi dell’operazione }}</ref> La firma dei contratti è prevista entro l’11 aprile 2025, mentre il completamento dell’operazione nel primo trimestre del 2026, subordinatamente alle attività richieste tra cui il rilascio delle autorizzazioni Antitrust e Golden Power.<ref name="73-95-milanofinanza.it-cita"/>
Il 5 marzo 2025, il CdA ha approvato la relazione finanziaria 2024 registrando il ritorno all'utile nel secondo semestre dell’anno, il primo dopo il closing della cessione della rete, con un risultato positivo per 139 milioni di euro.<ref name="74-13-milanofinanza.it-cita2">{{cita web|url=https://www.milanofinanza.it/news/tim-torna-in-utile-senza-la-rete-nel-secondo-semestre-utile-di-139-milioni-gli-ostacoli-per-cvc-sul-202503051902168284?refresh_cens|titolo=Tim torna in utile senza la rete: nel secondo semestre utile di 139 milioni. Gli ostacoli per Cvc sul dossier}}</ref>
Il 29 marzo dello stesso anno, [[Poste Italiane]] ha annunciato di aver concluso un accordo con Vivendi per l'acquisto del 15% delle azioni di TIM, da formalizzare entro il 1° settembre seguente. Come parte dell'accordo, del valore complessivo di 684 milioni di euro (0,2975 euro per singola azione), Poste Italiane ha quindi assunto il controllo del 24,81% delle quote, diventando il primo azionista dell'azienda.<ref>{{Cita web|autore=Cheo Condina|url=https://www.ilsole24ore.com/art/tim-poste-italiane-acquista-quota-vivendi-e-sale-25percento-AGZJlDqD|titolo=Tim, Poste Italiane acquista quota Vivendi, sale al 25% e diventa primo azionista|sito=[[Il Sole 24 Ore]]|data=29 marzo 2025|accesso=29 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilpost.it/2025/03/29/tim-vivendi-poste-italiane-accordo/|titolo=Poste Italiane si è accordata con Vivendi per l'acquisto del 15 per cento delle azioni di Tim|sito=[[Il Post]]|data=29 marzo 2025|accesso=29 marzo 2025}}</ref>
== Consiglio di amministrazione ==
Il consiglio di amministrazione di TIM si compone di
* [[Alberta Figari]] – presidente
* [[Pietro Labriola]] – [[amministratore delegato]] e direttore generale
* Alessandra Perrazzelli – consigliere non esecutivo<ref name="1-14-finanza.repubblica.it-cita">{{cita web|url=https://finanza.repubblica.it/News/2025/09/25/tim_entra_in_cda_lex_vicedirettrice_generale_della_bankitalia_alessandra_perrazzelli-221/|titolo=TIM, entra in CdA l'ex vicedirettrice generale della Bankitalia Alessandra Perrazzelli}}</ref>
* Paola Camagni – consigliere indipendente
* Federico Ferro Luzzi – consigliere indipendente
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* Giovanni Gorno Tempini – consigliere
* Umberto Paolucci – consigliere indipendente
* Stefano Siragusa – consigliere indipendente
* Agostino Nuzzolo – ''general counsel'', direttore della funzione Legal and Tax, [[responsabile della protezione dei dati]] e segretario del consiglio di amministrazione
'''Fonte''':<ref>{{Cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/gruppo/governance/consiglio-di-amministrazione/composizione.html|titolo=Composizione del CdA|sito=Gruppo TIM|lingua=|accesso=29 aprile 2024}}</ref>
== Azionariato ==
La struttura azionaria, al
* [[
* [[Vivendi|Vivendi SA]] 2,51% (Francia)
* Gruppo Telecom Italia 0,
* Altri azionisti 34,185%
== Cronologia dei vertici aziendali ==
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!'''Periodo'''!!align="center"|'''Carica e nome'''!!align="left"|'''Note'''
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* Presidente e amministratore delegato: [[Roberto Colaninno]]
|<ref>{{cita news|url=https://www.corriere.it/Pop-up/telecom.shtml|titolo=Telecom, dalla privatizzazione a Colaninno|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
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* Presidente: [[Marco Tronchetti Provera]]
* Amministratore delegato: [[Riccardo Ruggiero]]
|<ref name="74-93-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/archivio-stampa/corporate/2006/09_15-is.html|titolo=Telecom Italia: Delibera del Consiglio d'Amministrazione 15 settembre 2006}}</ref>
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* Presidente: [[Guido Rossi]]
* Amministratore delegato: [[Riccardo Ruggiero]]
|<ref name="74-93-gruppotim.it-cita"/>
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| 2007
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* Presidente: [[Pasquale Pistorio]]
* Amministratore delegato: [[Riccardo Ruggiero]]
|<ref name="75-14-pistoriofoundation.org-cita">{{cita web|url=https://www.pistoriofoundation.org/it/pasquale-pistorio-bio/|titolo=Biografia Pasquale Pistorio - Pistorio Foundation}}</ref>
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* Presidente: [[Gabriele Galateri di Genola]]
* Amministratore delegato: [[Franco Bernabè]]
|<ref name="76-85-toplegal.it-cita">{{cita web|url=https://www.toplegal.it/art/galateri-di-genola-e-bernabe-al-comando-di-telecom-italia/|titolo=Galateri di Genola e Bernabè al comando di Telecom Italia - TopLegal}}</ref>
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| 2011-2013
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* Presidente: [[Franco Bernabè]]
* Amministratore delegato: Marco Patuano
|<ref name="77-21-digital4.bizw">{{cita web|url=https://www.digital4.biz/executive/marco-patuano/|titolo=Marco Patuano biografia}}</ref>
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| 2013-2017
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* Presidente: [[Giuseppe Recchi]]
* Amministratore delegato: Marco Patuano <small>(2013-2016)</small>
* Amministratore delegato: [[Flavio Cattaneo]] <small>(2016-2017)</small>
|<ref name="78-4-corrierecomunicazioni.it-cita">{{cita web|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/chi-e-giuseppe-recchi/|titolo=Chi è Giuseppe Recchi - CorCom}}</ref>
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* Presidente esecutivo: [[Arnaud de Puyfontaine]]
* Vice presidente: [[Giuseppe Recchi]]
* Amministratore delegato e direttore operativo: [[Amos Genish]]
|<ref name="79-96-corrierecomunicazioni.it-cita">{{cita web|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/arnaud-de-puyfontaine-alla-presidente-di-telecom/|titolo=Arnaud De Puyfontaine alla presidenza di Telecom - CorCom}}</ref>
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* Presidente
* Presidente facente funzioni: [[Michele Valensise]] <small>(2019)</small>
* Presidente: Salvatore Rossi <small>(2019-2024)</small>
* Presidente: Alberta Figari <small>(2024-)</small>
* Amministratore delegato e Direttore generale: [[Amos Genish]] <small>(2018)</small>
* Amministratore delegato e Direttore generale: [[Luigi Gubitosi]] <small>(2018-2021)</small>
* Amministratore delegato ad interim: [[Salvatore Rossi]] <small>(2021-2024)</small>
* Direttore generale: [[Pietro Labriola]] <small>(2021-)</small>
* Amministratore delegato e Direttore generale: [[Pietro Labriola]] <small>(2022-)</small>
|<ref name="80-74-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/archivio-stampa/corporate/2019/CS-TIM-CdA-21-10-19.html|titolo=TIM: CdA coopta Salvatore Rossi e lo nomina Presidente}}</ref><ref name="81-94-gruppotim.it-cita">{{cita web|url=https://www.gruppotim.it/it/gruppo/organizzazione/presidente.html|titolo=Alberta Figari è Presidente del Consiglio di Amministrazione TIM, del Comitato Sostenibilità e della Fondazione TIM}}</ref><ref name="82-67-repubblica.it-cita">{{cita web|url=https://www.repubblica.it/economia/2022/01/21/news/labriola_e_il_nuovo_ad_di_tim-334713734/|titolo=Pietro Labriola è il nuovo ad di Tim Telecom Italia - la Repubblica}}</ref>
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[[Olivetti|Olivetti S.p.A.]], è parte del segmento ''business'' di ''core domestic'' e opera nell'ambito dei prodotti e servizi per l'[[information technology]].
[[INWIT|
In campo internazionale opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti ''wholesale'' (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America).
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'''Kena Mobile''' è un [[Operatore virtuale di rete mobile|operatore virtuale di telefonia mobile]] di proprietà di [[TIM (marchio)|TIM]] e appartenente al [[Gruppo TIM]].<ref>{{cita web|url=https://www.kenamobile.it/wp-content/uploads/6-Informativa-Privacy-Kena_Nov19.pdf|titolo=Informativa di TIM S.p.A. ai Clienti relativa ai servizi Kena ai sensi della normativa sulla protezione dei dati personali|formato=PDF|accesso=4 novembre 2019|mese=novembre|anno=2019}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.kenamobile.it/wp-content/uploads/2-Condizioni-Generali-di-Contratto-e-Norme-dUso-della-SIM_Nov19.pdf|titolo=Condizioni generali di contratto per la fornitura del servizio mobile e condizioni d'uso della SIM Kena Mobile|formato=PDF|accesso=4 novembre 2019|mese=novembre|anno=2019}}</ref><ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.kenamobile.it/chi-siamo/|titolo=Kena Mobile {{!}} Chi siamo|data=|accesso=21 giugno 2021}}</ref>
Fondato il 29 marzo 2017, il [[servizio]] era precedentemente erogato da [[Noverca]], ex operatore virtuale di rete mobile.<ref>{{cita web|url=https://www.kenamobile.it/wp-content/uploads/Condizioni-Generali-di-Contratto-Kena-Mobile-12giu2018-31lug2018.pdf|titolo=Condizioni generali di contratto per la fornitura del servizio mobile e condizioni d'uso della SIM Kena Mobile|formato=PDF|accesso=10 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180910014645/https://www.kenamobile.it/wp-content/uploads/Condizioni-Generali-di-Contratto-Kena-Mobile-12giu2018-31lug2018.pdf|urlmorto=sì}}</ref> A partire dal 1º novembre 2019, con la fusione per incorporazione di Noverca in TIM, il servizio è gestito direttamente dal [[Gruppo TIM]].<ref name=":0" /><ref name="fusione-20192">{{cita web|url=https://www.kenamobile.it/wp-content/uploads/Comunicazione-sulla-Fusione-per-Incorporazione.pdf|titolo=Comunicazione sulla fusione per incorporazione|data=1º novembre 2019|formato=PDF|accesso=4 novembre 2019
Nell'agosto 2018 Kena Mobile registrò 500.000 linee mobili e a novembre dello stesso anno raggiunse un milione di linee mobili.<ref>{{Cita web|url=https://www.kenamobile.it/chi-siamo/|titolo=Chi siamo|accesso=19 novembre 2020}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.hwupgrade.it/news/telefonia/kena-mobile-supera-il-milione-di-attivazioni-in-3-mesi-raddoppiati-gli-utenti-attivi-ecco-le-offerte_79078.html|autore=Bruno Mucciarelli|titolo=Kena Mobile supera il milione di attivazioni. In 3 mesi raddoppiati gli utenti attivi. Ecco le offerte|pubblicazione=Hardware Upgrade|data=12 novembre 2018|accesso=9 settembre 2019}}</ref>
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A fine novembre 2023 Kena chiude la fase sperimentale di Kena Casa e avvia la dismissione degli impianti ancora attivi entro il mese di gennaio 2024.<ref>{{Cita web|url=https://www.kenamobile.it/sperimentazione-kena-casa/|titolo=Sperimentazione Kena Casa|accesso=12 agosto 2024}}</ref>
Il 24 ottobre 2024 Kena comunica di avere più di 2.400.000 clienti
Il 3 marzo 2025, Kena ufficializza il lancio delle nuove SIM Green in formato Half, introducendo novità volte a migliorare la qualità della rete per i servizi voce e internet. Contestualmente, dismette il vecchio [[Software gestionale|gestionale]] [[Nòverca]] e abilita gradualmente tutti i già clienti alle innovazioni tecnologiche nel corso del 2025.<ref>{{Cita web|url=https://www.kenamobile.it/servizi/kena-green/|titolo=SIM Green e novità tecnologiche|accesso=8 marzo 2025}}</ref>
== Operazioni societarie ==
=== Acquisizioni ===
[[File:TI-struttura-societaria-logos.jpg|thumb|upright=
Il piano industriale portò Telecom Italia ad acquistare aziende che si occupavano di internet a banda larga e del campo dei media.
* Nel 2000, le attività di [[Tin.it]] vennero unite a [[Seat Pagine Gialle|Seat]] (che nel frattempo aveva acquistato il portale [[Virgilio.it]]), facendo ritornare l'editore delle Pagine Gialle all'interno del gruppo.<ref>{{cita web|url=http://www.seat.it/seat/it/about_us/history/index.html|titolo=Seat: la storia|urlmorto=sì|accesso=8 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140926062117/http://www.seat.it/seat/it/about_us/history/index.html#}}</ref>
* Nel 2000, [[Seat Pagine Gialle]] comperò [[Telemontecarlo|TMC]] e [[TMC 2]] da [[Cecchi Gori Communications]], e le trasformò rispettivamente in [[LA7]] e [[MTV (Italia)|MTV]].<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.di.unito.it/~pironti/cap-9-seat.PDF|formato=pdf|titolo=[[Nomen nescio|N.N.]]|autore=[[Nomen nescio|N.N.]]|capitolo=9. Le nuove tecnologie di comunicazione e la catena del valore: il caso Seat Pagine Gialle|pp=
* Nel 2003, Telecom Italia acquista [[Hansenet]] (ADSL in Germania) e [[AP.Biscom]] (agenzia di stampa poi ribattezzata [[APcom]]) da [[e.Biscom]].<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/07/29/telecom-acquista-hansenet-scommette-sulla-banda-larga.html|titolo=Telecom acquista HanseNet e scommette sulla banda larga|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=29 luglio 2003|accesso=8 agosto 2018}}</ref><ref name="repubblica2006-09">{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/economia/telecom-scorporo-2/telecom-aol-germania/telecom-aol-germania.html|titolo=Telecom fa acquisti in Germania prese le attività Internet di Aol|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=17 settembre 2006|accesso=8 agosto 2018}}</ref>
* Nel 2003, il ramo d'azienda di [[Seat Pagine Gialle|Seat]], che si occupava delle [[Pagine Gialle]], venne venduto a una cordata di investitori italiani raggruppati nella [[Silver (azienda)|Silver]]. Le attività in internet e nei media vennero riunite nella società [[Telecom Italia Media]].<ref name="19-77-gruppotim.it">{{cita web|url=
* Nel 2005, vennero acquisite [[Liberty Surf]] (ADSL in Francia) e la rete internazionale in fibra ottica di [[Tiscali (azienda)|Tiscali]].<ref>{{cita news|autore=Paola Longo|url=https://www.milanofinanza.it/archivio/milano-sopra-la-parita-tiscali-in-ascesa-su-cessione-liberty-surf-121158|titolo=Milano sopra la parità, Tiscali in ascesa su cessione Liberty Surf|pubblicazione=[[MF Milano Finanza]]|data=21 marzo
* Nel 2006, Telecom Italia acquistò la [[AOL Germany]] da [[WarnerMedia|Time Warner]].<ref name="repubblica2006-09"/>
* Nel 2016, Telecom Italia acquisì [[Noverca]].<ref>{{Cita news|url=http://www.soldionline.it/notizie/azioni-italia/acotel-perfeziona-la-cessione-di-noverca-a-telecom-italia|titolo=Acotel perfeziona la cessione di Noverca a Telecom Italia|data=28 ottobre 2016|accesso=31 ottobre 2016}}</ref>
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* Nel 2000, venne ceduto il 48,77 % di [[Italtel]] al fondo [[Clayton, Dubilier & Rice]], il 18,40 % alla [[Cisco Systems]]. Telecom mantenne in Italtel una quota del 19,37 %.<ref>{{Cita web | url = http://www.italtel.com/about-us/chi-siamo/la-storia/gli-anni-90-e-2000 | titolo = The 90's and 2000 | sito = [[Italtel]] | lingua = en | accesso = 3 dicembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20130411044519/http://www.italtel.com/about-us/chi-siamo/la-storia/gli-anni-90-e-2000 | dataarchivio = 11 aprile 2013 }}</ref>
* Nel 2000, Telecom Italia cedette [[Sirti]], collegata che lavorava nell'impiantistica per le reti di telecomunicazioni, a un gruppo di investitori italiani riuniti nella società [[Wiretel]].
* Nel 2002, venne ceduto il 26 % dell'operatore spagnolo di telecomunicazioni [[AUNA]] a [[Endesa]], [[Unión Fenosa]] e [[Santander Central Hispano]].<ref name="20-36-gruppotim.it">{{cita web|url=
* Nel 2002, Telecom Italia vendette [[Sogei]], Società che gestisce l'[[Anagrafe tributaria]], al [[Ministero dell'economia e delle finanze]]
* Nel 2002, Telecom Italia cedette [[Telespazio]] alla [[Finmeccanica]].<ref>{{Treccani|telecom-italia|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
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* Nel 2005, venne venduta [[TIM Hellas]] ai fondi [[Apax Partners]] e [[Texas Pacific Group]].
* Nel 2008, venne venduta [[Alice (azienda)|Alice France]] all'operatore transalpino [[Free (azienda)|Free]].<ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/06/alice-france-iliad.shtml|titolo=Alice France verso il gruppo Iliad|autore=Attilio Geroni|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|data=10 giugno 2008|accesso=6 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2008/01/07/tecnologia/francia-telecom-vende-alice-xD1zAHJpBbiZsvCRS9lXRK/pagina.html|titolo=Francia, Telecom vende Alice|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=7 gennaio 2010|accesso=6 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180807001704/http://www.lastampa.it/2008/01/07/tecnologia/francia-telecom-vende-alice-xD1zAHJpBbiZsvCRS9lXRK/pagina.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.lemonde.fr/economie/article/2008/06/09/free-rachete-alice-a-telecom-italia_1055508_3234.html|titolo=Free rachète Alice à Telecom Italia|pubblicazione=[[Le Monde]]|lingua=fr|titolotradotto=Free acquisisce Alice da Telecom Italia|data=9 giugno 2008|autore=Pascale Santi|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
* Nel 2009, venne ceduta la [[Hansenet Telekommunikation|Hansenet Telekommunikation GmbH]] (operante nelle attività ''broadband'' in Germania) al gruppo [[Telefónica]].<ref name="21-20-gruppotim.it">{{cita web|url=
* Nel 2010, la società vendette a [[France Télécom]] il 70 % in suo possesso dell'[[Elettra Tlc]], azienda che si occupa di posa e manutenzione di [[cavo sottomarino|cavi sottomarini]].<ref>{{cita news|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/cessione-di-elettra-tlc-sparkle-avviata-la-data-room/|titolo=Cessione di Elettra Tlc (Sparkle). Avviata la data room|pubblicazione=CorCom – Corriere delle Comunicazioni|data=13 novembre 2009|accesso=6 agosto 2018}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.corrierecomunicazioni.it/telco/ceduto-a-france-telecom-il-70-di-elettra-tlc/|titolo=Ceduto a France Telecom il 70% di Elettra Tlc|pubblicazione=CorCom – Corriere delle Comunicazioni|data=1º ottobre 2010|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
* Nel 2011, vendette la sua quota di [[Loquendo]], pari al 99,98 % delle azioni, alla statunitense [[Nuance Communication]].<ref>{{cita web|url=http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/articoli/1018447/telecom-vende-loquendo-agli-americani.shtml|titolo=Telecom vende Loquendo agli americani|data=13 agosto 2011|accesso=6 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180806210649/http://www.tgcom24.mediaset.it/economia/articoli/1018447/telecom-vende-loquendo-agli-americani.shtml|urlmorto=sì}}</ref>
* Nel 2011, vendette la sua quota di [[ETECSA]], pari al 27 % delle azioni, alla finanziaria cubana [[Rafin S.A.]]<ref name="22-78-gruppotim.it">{{cita web|url=
* Nel 2012, vendette la sua quota di Matrix (proprietaria del portale [[Virgilio (portale)|Virgilio]]) a [[Weather Investments]] (proprietaria del portale [[Libero (portale)|Libero]]).<ref>{{Cita news|autore=Francesca Gerosa|url=https://www.milanofinanza.it/archivio/telecom-vende-controllata-matrix-a-libero-per-88-milioni-201208091247262800|titolo=Telecom vende controllata Matrix a Libero per 88 milioni|pubblicazione=[[MF Milano Finanza]]|data=9 agosto 2012|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
* Nel 2013, cedette l'emittente [[LA7]] all'[[Editoria|editore]] [[Urbano Cairo]].<ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-03-05/telecom-cairo-compra-milione-064142.shtml|titolo=Telecom, Cairo compra La7 per un milione|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|autore=Marigia Mangano|data=5 marzo 2013|accesso=6 agosto 2018}}</ref>
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=== Operazioni nei media ===
* Nel 2014 è stato approvato il processo di [[Fusione societaria|fusione per incorporazione]] di [[Telecom Italia Media]] in Telecom Italia,<ref name="sole"/> definitivamente perfezionato il 30 settembre 2015.<ref name="24-64-gruppotim.it">{{cita web|url=
* Il 30 giugno 2014 è nata [[Persidera|Persidera S.p.A.]], in seguito al perfezionamento dell'integrazione tra [[Telecom Italia Media Broadcasting|Telecom Italia Media Broadcasting S.r.l.]] e l'allora [[Gruppo editoriale L'Espresso]].
L'operazione, avviata già alcuni mesi prima, prevedeva che TI Media detenesse il 70% delle azioni di Persidera, mentre il gruppo editoriale L'Espresso il 30%. Attraverso questa unione, Persidera è diventata un operatore di rete a copertura nazionale titolare di cinque multiplex digitali.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/economia/2014/06/30/news/persidera-90375029|titolo=Digitale terrestre, da Espresso e Telecom nasce Persidera|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=30 giugno 2014|accesso=16 maggio 2015}}</ref>
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Nel 2007 Telecom Italia S.p.A. ha chiuso l'esercizio con un [[ricavo]] di 31,013 milioni di euro, un [[Risultato ante oneri finanziari|EBIT]] di 5,955 milioni, un [[profitto]] di 2,455 milioni. L'[[indebitamento]] finanziario netto ammonta a 35,701 milioni, il [[patrimonio netto]] a 26,985 milioni, la [[capitalizzazione azionaria|capitalizzazione]] in borsa è di 39,345 milioni di euro. La Telecom ha impiegato mediamente {{formatnum:79628}} dipendenti. Detiene partecipazioni per 11,19 milioni di euro.<ref>{{cita web | url = https://www.gruppotim.it/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/Investitori/Bilanci_di_esercizio/2007/Telecom_Italia_Bilancio_2007.pdf|titolo=Bilancio 2007 | accesso = 3 dicembre 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20221028120447/https://www.gruppotim.it/content/dam/telecomitalia/it/archivio/documenti/Investitori/Bilanci_di_esercizio/2007/Telecom_Italia_Bilancio_2007.pdf |urlmorto=sì}}</ref>
Nell'esercizio 2008, ha ottenuto {{formatnum:30158}} milioni di euro di ricavi, un EBIT di {{formatnum:5463}} milioni di euro, un utile netto di {{formatnum:2215}} milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto ammonta a {{formatnum:20039}} milioni di euro, il patrimonio netto a {{formatnum:26856}} milioni di euro, la capitalizzazione in borsa è di {{formatnum:34049}} milioni di euro.<ref name="25-51-gruppotim.it">{{cita web
Nel corso dell'esercizio relativo all'anno 2009, il Gruppo ha generato un ricavo pari a {{formatnum:27163}} milioni di euro, un [[EBITDA]] di {{formatnum:11115}} milioni di euro, un utile netto di {{formatnum:1581}} milioni di euro e ha effettuato investimenti industriali per {{formatnum:4543}} milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto ammonta a {{formatnum:34747}} milioni di euro. Il personale del Gruppo, al 31 dicembre 2009, è pari a {{formatnum:71384}} unità di cui {{formatnum:60872}} in Italia. Alla stessa data, il numero di accessi retail alla rete fissa in Italia è di circa 16,1 milioni, gli accessi ''broadband retail'' in Italia ammontano a 7 milioni, le linee TIM a 30,8 milioni e i clienti della TIM brasiliana 41,1 milioni. La7 ha uno ''[[Audience#Share|share]]'' medio giornaliero del 3,0% mentre i visitatori unici di Virgilio si attestano a circa 3,2 milioni al giorno.<ref name="26-89-gruppotim.it">{{cita web
=== 2010-2012 ===
[[File:Inserzione di una campagna pubblicitaria Telecom Italia (1977-1982).jpg|thumb|Inserzione della campagna ''Il telefono. La tua voce'', 1977-1982.]]
Il gruppo Telecom Italia nel 2010 ha ottenuto {{formatnum:27571}} milioni di euro di ricavi, un EBITDA di {{formatnum:11412}} milioni di euro, un utile netto di {{formatnum:3121}} milioni di euro e ha effettuato investimenti industriali per {{formatnum:4583}} milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto ammonta a {{formatnum:32087}} milioni di euro. Il personale del Gruppo, al 31 dicembre 2010, è pari a {{formatnum:84200}} unità di cui {{formatnum:58045}} in Italia. Alla stessa data, il numero di accessi ''retail'' alla rete fissa in Italia è di circa 15,4 milioni, gli accessi ''broadband retail'' in Italia ammontano a 7,2 milioni, le linee TIM a 31 milioni, i clienti della TIM brasiliana a 51 milioni e le linee mobili in Paraguay a 1,9, mentre in Argentina le linee fisse sono 4,1 milioni, 1,4 milioni gli accessi ''broadband'', 16,3 milioni i clienti mobili. La7 ha uno ''share'' medio giornaliero del 3,1% e i visitatori unici di Virgilio sono in media 3,7 milioni al giorno.<ref name="27-76-gruppotim.it">{{cita web|url=
Nel 2011 il Gruppo ha ottenuto {{formatnum:29957}} milioni di euro di ricavi, un EBITDA di {{formatnum:12246}} milioni di euro, un utile netto negativo di {{formatnum:4726}} milioni di euro (causa impatto negativo della svalutazione dell'avviamento) e ha effettuato investimenti industriali per {{formatnum:6095}} milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto ammonta a {{formatnum:30414}} milioni di euro. Il personale del Gruppo, al 31 dicembre 2011, è pari a {{formatnum:84124}} unità di cui {{formatnum:56878}} in Italia. Alla stessa data, il numero di accessi retail alla rete fissa in Italia è di circa 14,7 milioni, gli accessi ''broadband retail'' in Italia ammontano a 7,1 milioni, le linee TIM a circa 32,2 milioni, quelle della TIM brasiliana a 64,1 milioni e le linee mobili in Paraguay a 2,1, mentre in Argentina le linee fisse sono 4,1 milioni, 1,5 milioni gli accessi ''broadband'', 18,2 milioni i clienti mobili.<ref name="28-54-gruppotim.it">{{cita web|url=
Nel 2012 Telecom Italia ha chiuso l'esercizio con investimenti pari a 5,19 miliardi, 23,01 miliardi di patrimonio netto<ref name="29-67-gruppotim.it">{{cita web|url=
=== 2013-2018 ===
Nel 2013, il gruppo Telecom Italia ha effettuato investimenti per 4,4 miliardi, 26,8 miliardi di investimento finanziario netto e ha ottenuto 23,4 miliardi di euro di ricavi, di cui: 16,17 miliardi dalla BU Domestic; 6,94 miliardi dalla BU Brasile; 0,39 miliardi da Media, Olivetti e altre attività. I ricavi sono in riduzione a causa delle contrazioni delle attività domestiche e brasiliane. A causa di svalutazioni dell'avviamento dovute a deterioramento del contesto macroeconomico, delle decisioni dell'AGCOM riguardo ai prezzi di accesso ''wholesale'' alle rete in rame, ''performance'' commerciali, indicatori finanziari e aspettative della ''business unit domestic'', riporta 9,54 miliardi di EBITDA, 2,71 miliardi di Ebit e perdita di 674 milioni. Il valore residuo di impianti, immobili e macchinari ammonta a 12,29 miliardi, 6,28 miliardi il valore residuo delle "conoscenze" intese come concessioni, brevetti, licenze, diritti di brevetto industriale e di utilizzazione di opere d'ingegno, 20,18 miliardi di patrimonio netto.<ref name="30-95-gruppotim.it">{{cita web|url=
Il Gruppo nel 2014 ha effettuato 4,94 miliardi di investimenti ottenendo 8,79 miliardi di EBITDA, 4,53 miliardi di Ebit, un utile netto consolidato di 1,35 miliardi di euro e un ricavo 21,57 miliardi di euro, di cui: 15,30 miliardi dalla BU Domestic; 6,24 miliardi dalla BU Brasile; 0,71 miliardi da Media e altre attività. A partire dal 2014, la ''business unit domestic'' accoglie, oltre a Core Domestic e International Wholesale, anche il gruppo Olivetti; il periodo posto a confronto è stato di conseguenza modificato.<ref name="31-98-gruppotim.it">{{cita web|url=
Nel 2015, Telecom Italia S.p.A. termina l'esercizio<ref name="32-25-gruppotim.it">{{cita web|url=
Nell'esercizio 2018 il gruppo Telecom Italia ha riportato un fatturato pari a [[Euro|€]] {{formatnum:18940}} miliardi e generato perdite per € {{formatnum:1152}} miliardi. L'EBITDA è stato pari a € {{formatnum:7403}} miliardi.<ref name="33-18-gruppotim.it">{{
La politica della riduzione dei costi ha portato alla riduzione del personale di 23 mila unità dal 2007 al 2017, di cui 16 mila in Italia.<ref>{{cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/telecom-16mila-dipendenti-meno-10-anni-ora-ristrutturazione-AEDcqCsD|titolo=Telecom: 16mila dipendenti in meno in 10 anni. Ora la ristrutturazione|autore=Simona Rossitto|data=31 gennaio 2018}}</ref>
== Identità aziendale ==
Il logo Telecom Italia venne presentato nel 1994, ma è da considerare il frutto di un'evoluzione storica e dei cambiamenti dell'azienda. L'origine del simbolo è infatti da rintracciare nei loghi delle società SIP e STET, che hanno portato alla nascita di Telecom Italia. Rispetto allo storico marchio SIP, presentato nel 1983, le variazioni riguardano prevalentemente il ''lettering'' e il colore. Le quattro "ondine" rosse, scese a tre nel 2003, intendono richiamare i cavi telefonici attraverso cui avviene la comunicazione<ref>{{Cita web|url=http://archiviostorico.gruppotim.it/telecom-italia-nel-1994-anno-della-sua-costituzione-presenta-suo-nuovo-logo|titolo=Il marchio Telecom Italia e la sua storia|accesso=6 agosto 2018}}</ref>. Il nuovo logo, in uso dal 2016, si ispira al [[trigramma]] ''[[Libro dei Mutamenti#Trigrammi|Gèn]]'' (montagna, riflessione) del [[libro dei Mutamenti]]. [[File:La presentazione del logo di Telecom Italia.jpg|thumb|Ernesto Pascale, Guido Pugliesi e Biagio Agnes presentano alla stampa nel 1994 il logo aziendale]]
=== Loghi ===
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== Azioni ==
TIM è stata quotata per la prima volta sul mercato della [[Borsa di Milano]] il 27 ottobre 1997, in seguito alla sua [[privatizzazione]]. Le azioni della società sono state collocate tramite un'[[Offerta pubblica di vendita|Offerta Pubblica di Vendita]] (OPV) a un prezzo di circa 10.902 [[lire]] per azione.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/1997/Prezzo-OPV-Telecom-Italia/|titolo=Prezzo OPV Telecom Italia|sito=MEF|accesso=2025-07-29}}</ref><ref name="Valore">{{cita web|url=https://www.soldionline.it/quotazioni/dettaglio/IT0003497168.html|titolo=Quotazioni – Telecom Italia|accesso=18 gennaio 2021}}</ref>
=== Dividendi ===
* 24 febbraio 2021. Azioni ordinarie: 0,01 euro per azione; azioni risparmio: 0,0275 euro per azione.
* 23 aprile 2020. Azioni ordinarie: 0,01 euro per azione; azioni risparmio: 0,0275 euro per azione.
* 21 febbraio 2019. Azioni ordinarie: 0 euro per azione, azioni risparmio: 0,0275 euro per azione.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.gruppotim.it/it/investitori/azioni/dividendi/serie-storica.html|titolo=Serie Storica|sito=www.gruppotim.it|accesso=2025-07-29}}</ref>
* 18 giugno 2018. Azioni ordinarie: 0 euro per azione; azioni risparmio: 0,0275 euro per azione.
* 19 giugno 2017. Azioni ordinarie: 0 euro per azione; azioni risparmio: 0,0275 euro per azione.
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=== Capitale sociale ===
Il capitale sociale
== Onorificenze ==
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|motivazione = Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza
|luogo = Roma, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 ottobre 2010<ref>https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2010/11/26/277/sg/pdf</ref>
<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri|wkautore=Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri|serie=Serie generale|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2010/11/26/277/sg/pdf|pubblicazione=[[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]]|volume=anno 151|numero=277|pp=
}}
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== Archivio storico ==
L{{'}}'''Archivio storico TIM''' (fino al 2016 '''Archivio storico Telecom Italia'''), inaugurato a Torino nel 1998, dispone di 18 km lineari di immagini storiche<ref name="34-86-archiviostorico.gruppotim.it">{{
==Apparecchi telefonici prodotti==
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