Follo: differenze tra le versioni

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|Nome = Follo
|Panorama = FolloNeve 021.jpg
|Didascalia = Panorama di [[Follo Alto]] (località Castello)
|Bandiera = Follo-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
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|Data elezione = 27-5-2019
|Data rielezione = 10-6-2024
|Mandato = 2
|Data istituzione = 1861
|Altitudine =
|Sottodivisioni = [[Bastremoli]], [[Carnea]], Follo Alto, [[Piana Battolla]], Piano di Follo (sede comunale), [[Sorbolo (Follo)|Sorbolo]], [[Tivegna]], Val Durasca, Via Romana
|Abitanti = 6075
|Note abitanti = {{Istat|011|13|2023}}
|Aggiornamento abitanti = 31-8-2023
|Sottodivisioni = [[Bastremoli]], [[Carnea]], Follo Alto, [[Piana Battolla]], Piano di Follo (sede comunale), [[Sorbolo (Follo)]], [[Tivegna]], Val Durasca, Via Romana
|Divisioni confinanti = [[Beverino]], [[Bolano]], [[Calice al Cornoviglio]], [[La Spezia]], [[Podenzana]] (MS), [[Riccò del Golfo di Spezia]], [[Vezzano Ligure]]
|Zona sismica = 3
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}}
 
'''Fòllo''' (''Folo'' in [[Lingua ligure|ligure]], ''U Fulu'' nella variante locale<ref>Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del {{cita libro|professor Gaetano|Frisoni|Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese|1910-2002|Nuova Editrice Genovese|Genova}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] [[Comune sparso|sparso]] di {{formatnum:6075Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia della Spezia]] in [[Liguria]].
 
== Geografia fisica ==
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== Origini del nome ==
Il [[toponimo]] Follo compare in un documento del [[1197]]<ref name="ComuneStoria">{{cita web|url=http://www.comunefollo.it/territorio_storia.htm|titolo=Fonte dal sito del Comune di Follo-Territorio e storia|accesso=14 giugno 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110609083232/http://www.comunefollo.it/territorio_storia.htm|dataarchivio=9 giugno 2011}}</ref> e molto probabilmente deriva, come l'omonima Fullo presso [[Genova]], o la città [[toscana]] [[Follonica]], dal verbo [[Latino medievale|latino]] fullare (pigiare, l'uva o i panni).
 
Altri documenti [[Medioevo|medievali]] farebbero derivare il nome dalla parola ''fola'' ossia riserva di caccia<ref name=ComuneStoria/>. Tale ipotesi sembra trovi conferma nel fatto che il territorio follese fosse appunto riserva di caccia di alcuni membri della famiglia [[Este]]nse.
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Nella [[preistoria]]<ref name=ComuneStoria/> le popolazioni locali, i [[Apuani|Liguri Apuani]], si sostentavano con l'[[agricoltura]], irrigando i campi con le acque dei fiumi [[Vara (fiume)|Vara]] e [[Durasca]], macinando [[cereali]], trasportando [[Legno|legname]] e con la [[pesca (attività)|pesca]].
 
Nel 238 a.C.<ref name=ComuneStoria/> la tribù dei [[Liguri|Liguri Briniates]] si oppose all'espansione coloniale romana. Il console romano [[Marco Emilio Lepido]] (famoso per la costruzione della [[Via Emilia]]), combatté lungamente contro la popolazione deportandola infine in massa nella [[provincia di Benevento]]<ref name=ComuneStoria/>.
 
Nel [[20 a.C.]]<ref name=ComuneStoria/> l'imperatore [[Augusto]] inserisce la [[Liguria]] nelle undici regioni dell'[[Impero romano]], tracciandone i confini. Nel 14 a.C.<ref name=ComuneStoria/> gli Apuani si sottomisero a [[Roma]] e quest'ultima ricambierà la sottomissione con opere quali postazioni difensive, torri di controllo ai confini e vie di comunicazione.
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La [[Repubblica di Genova|Repubblica]] si appoggia a feudatari fedeli tra i quali la famiglia [[Malaspina]]<ref name=ComuneStoria/>.
Più tardi Follo ritorna sotto il controllo dei [[Diocesi di Luni|vescovi di Luni]]<ref name=ComuneStoria/> e ancora ai genovesi nel febbraio del [[1224]]<ref name=ComuneStoria/>.
 
Nel [[1252]]<ref name=ComuneStoria/> il [[papa Innocenzo IV]] concede il territorio al nipote [[Nicolò Fieschi|Nicolò]] della nobile famiglia dei [[Fieschi]], che lo unisce al proprio dominio locale, indipendente da Genova. Nel 1276<ref name=ComuneStoria/>, sconfitto, Nicolò è costretto a rivenderlo alla Repubblica genovese.
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[[File:Follo Alto - Bastione.JPG|thumb|left|Bastione nella frazione di Follo Castello]]
Nel corso dei secoli i territori e i suoi castelli passarono da [[Castruccio Castracani]], Signore di [[Lucca]], ai [[Visconti]], agli [[Sforza]], ai Francesi e infine ai Malaspina<ref name=ComuneStoria/>.
 
=== Dal XVI al XIX secolo ===
I territori diventarono dominio genovese in seguito all'intervento dell'imperatore [[Carlo V di Francia]], alleato dei [[Doria]], che contribuì a strutturare le varie comunità, attribuendo loro un Console locale, nominato direttamente dalla ''Superba'', che rappresentava il [[Podestà (medioevo)|Podestà]]<ref name=ComuneStoria/>.
 
Risale al [[1578]]<ref name=ComuneStoria/> la stesura del primo [[Statuto (diritto)|statuto]] della comunità di Follo (''Capitula et seu Statuta civilia et criminalia loci et Communis Folli'').
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<br>Dal 1803 fu centro principale del III cantone del Golfo di Venere nella Giurisdizione del Golfo di Venere e dal 13 giugno 1805 al 1814, nell'[[Primo Impero francese|Impero francese]], inserito nel [[Dipartimento degli Appennini]].
 
Nel 1815 Follo è incluso nella [[provincia di Levante]] del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], così come stabilì il [[Congresso di Vienna]] del 1814, e successivamente nel [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] dal 1861.
 
Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I mandamento di Spezia del [[circondario di Levante]] facente parte della [[provincia di Genova]] prima e, con l'istituzione nel 1923, della [[provincia della Spezia]] poi. Subisce infine gli ultimi aggiustamenti e assestamenti del territorio comunale nel [[1929]] con la cessione della frazione di [[Polverara (Riccò del Golfo di Spezia)|Polverara]] al comune di [[Riccò del Golfo di Spezia]].<ref name="Siusa">{{cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=10503&RicFrmRicSemplice=ricc%f2%20del%20golfo%20di%20spezia&RicSez=produttori&RicVM=ricercasemplice|titolo=Fonte dal sito del Sistema Informatico Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=16 giugno 2011}}</ref>
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Essendo di fatto l'ultimo comune del territorio della [[val di Vara]], confina a nord con il comune di [[Calice al Cornoviglio]], a sud con [[La Spezia]] e [[Vezzano Ligure]], a ovest con [[Beverino]] e [[Riccò del Golfo di Spezia]] e a est con [[Podenzana]] ([[Provincia di Massa-Carrara|MS]]) e [[Bolano]].
 
Il comune è costituito da nove frazioni<ref>Fonte dallo [http://incomune.interno.it/statuti/statuti/follo.pdf Statuto Comunale di Follo]</ref>: [[Bastremoli]], [[Carnea]], [[Follo Alto]], [[Piana Battolla]], Piano di Follo (sede comunale), [[Sorbolo (Follo)|Sorbolo]], [[Tivegna]], Val Durasca e Via Romana per una superficie territoriale di 23,27&nbsp;km².
 
=== Frazioni ===
==== Bastremoli ====
Conosciuta già in [[Impero romano|epoca romana]] - ''Baster muli non mittimus'' - la frazione di Bastremoli, a 185 metri sul livello del mare, conserva alcune tracce dell'antico castello. La [[Chiesa di San Martino (Follo, Bastremoli)|locale chiesa parrocchiale]] è intitolata al vescovo [[Martino di Tours]] di cui si hanno notizie nel XVI secolo. L'8 settembre vi si festeggia la [[Natività della Beata Vergine Maria|Natività di Maria]].
 
==== Carnea ====
{{vedi anche|Carnea}}
[[File:Carnea.jpg|thumb|Borgo di Carnea]]
Carnea è dominata dal monte Santa Croce, dove anticamente esisteva una chiesa condivisa con le comunità di [[Polverara (Riccò del Golfo di Spezia)|Polverara]] e [[Sorbolo (Follo)|Sorbolo]]. Oggi rimangono solo alcune rovine, con le quali è stato costruito un altare consacrato. Antico possedimento territoriale del castello di [[Polverara (Riccò del Golfo di Spezia)|Polverara]]<ref>Dagli scritti del letterato Agostino Falconi, in cui si legge "Superiorità del Castello di Polverara sui luoghi da esso dipendenti compresa Carnea".</ref> e poi di quello di [[Tivegna]], l'odierna frazione è costituita da un paese che sorge a 265 metri sul livello del mare, e fu citata per la prima volta in un documento del 1188.
 
È collegata da un'unica strada di accesso alla rete viaria principale, tuttavia esiste una ramificata rete di sentieri e di camminamenti che collegano Carnea ad altre località del comune. Un sentiero collega il centro con la frazione di Sorbolo, passando per il [[santuario della Madonna dell'Olivo]], un altro sentiero collega la frazione con la strada comunale che collega Tivegna con Follo Alto.
 
Numerose sono le feste e sagre che si svolgono nel paese di Carnea, le due più note sono la sagra della frittella di [[baccalà]] (seconda domenica di settembre) e la locale festa indetta dalla Pro loco di Carnea, nel mese di agosto. Sul territorio sono presenti diversi edifici di culto tra i quali la chiesa parrocchiale della [[Assunzione di Maria|Beata Vergine Assunta]], il santuario della Madonna dell'Olivo (antica sede della parrocchia) e diversi oratori dedicati alla [[Vera Croce|Santa Croce]] e a [[san Rocco]].
 
Tra le sue particolarità Carnea è dotata di un acquedotto di proprietà dei suoi abitanti e la gestione dell'adduzione idrica avviene attraverso il Consorzio Acquedotto Carnea<ref>{{cita news|autore=William Domenichini|url=http://www.informazionesostenibile.info/6225/lacqua-di-carnea-le-parole-perfette-per-togliere-la-sete/|titolo=L'acqua di Carnea, le parole perfette per togliere la sete|4=|pubblicazione=Informazionesostenibile.info|accesso=28 febbraio 2013|dataarchivio=7 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141007021822/http://www.informazionesostenibile.info/6225/lacqua-di-carnea-le-parole-perfette-per-togliere-la-sete/|urlmorto=sì}}</ref>.
 
==== Follo Alto ====
[[File:Follo Alto (Follo)-targa 1945.jpg|thumb|La lapide commemorativa della rappresaglia nazi-fascista]]
La frazione di Follo Alto è composta a sua volta da varie località abitate: La Villa, Bondano, Fossotano e Castello. Quest'ultima, a 355 metri sul livello del mare, fu un importante centro militare del territorio per la presenza di un antico castello e ancora oggi sono visibili i resti della cinta muraria e del bastione, con le insegne dei [[Malaspina]]. Negli anni la località Castello è divenuta sempre meno abitata, mentre La Villa resta quella più popolosa.
 
Pur non essendo presente una vera e propria fortificazione, il termine Castello deriva evidentemente da una formazione urbanistica per l'appunto di origine militare, nella quale gli edifici fungono anche da cinta muraria in un complesso fortemente arroccato e difficilmente accessibile se non dalle vie di accesso che conducono alle porte.
 
Su un punto elevato e panoramico è ubicata la [[Chiesa di San Leonardo (Follo)|locale chiesa parrocchiale di San Leonardo Abate]] del [[XVII secolo]]. Tra le festività annuali quelle di [[Maria Maddalena|santa Maria Maddalena]] il 22 luglio e la patronale di san Leonardo il 6 novembre.
 
Il 28 luglio ricorre l'anniversario del drammatico incendio che nel 1944 fu appiccato dai nazi-fascisti ritenendo che il paese fosse luogo di nascondiglio delle forze partigiane che operavano nel territorio. Nell'incendio morì una donna e un bambino.
 
==== Piano di Follo ====
[[File:Follo-municipio.jpg|thumb|Il palazzo municipale nella sede di Piano di Follo]]
[[Piano di Follo]] è la sede ufficiale del municipio del Comune di Follo, oltre a essere il centro urbano più popoloso del territorio comunale. Sorge a 30 metri sul livello del mare.
 
Il centro abitato si è sviluppato intorno all'asse viario principale, la Strada Provinciale 10, che separa il lato orientale sottomonte da quello occidentale che è delimitato dall'area fluviale del [[Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara]]. Lo sviluppo urbanistico ha visto la sua espansione a partire dagli anni 1960, incominciando intorno alla piazza centrale, dove ha sede il municipio, per poi sviluppare nuove edificazioni lungo la strada principale.
 
A Piano di Follo sono presenti la maggior parte delle attività produttive e dei servizi del comune, in particolare l'area artigiano-industriale prossima al fiume Vara, sede di decine di capannoni che ospitano aziende manifatturiere e artigianali.
 
Il nucleo originario, l'antico abitato di San Martino, fu in [[Impero romano|epoca romana]] un importante ''[[castrum]]'' intorno al quale si costruì la [[Chiesa di San Martino (Follo, Piano di Follo)|locale chiesa parrocchiale]], la più antica del comune e dedicata al vescovo [[Martino di Tours]]. Secondo le fonti storiche fu edificata nel 960 da pellegrini provenienti dalla [[Francia]].
 
==== Piana Battolla ====
[[File:Piana Battolla-panorama da Madrignano1.jpg|thumb|Panorama di [[Piana Battolla]] dalla frazione di Madrignano ([[Calice al Cornoviglio]])]]
Importante paese per i viandanti in [[Medioevo|epoca medievale]], sarà sul finire del XIX secolo e con gli inizi del XX secolo che Piana Battolla - il cui [[toponimo]] deriva dal nome della famiglia locale dei Battolla e al fatto di essere a un'altezza di soli 50 metri sul livello del mare - diventò un importante centro commerciale della vallata del [[Vara (fiume)|Vara]]. È la seconda frazione come popolosità, ma anche sede di importanti attività produttive di tipo sia agricolo sia industriale.
 
Piana Battolla fu la sede del primo sportello bancario, oltre alla sede della prima farmacia, nel territorio comunale.
 
Nel territorio la [[Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice (Follo)|locale chiesa parrocchiale]] è dedicata a [[Maria Ausiliatrice|santa Maria Ausiliatrice]], costruita nel XIX secolo, ma ben più antico è l'oratorio di San Rocco del 1657. Annualmente si celebra la festività patronale di san Rocco il 16 agosto.
 
Nel dicembre del 2009 in località Torenco, un piccolo paese che sorge sulle colline sopra Piana Battolla, si stacca una frana con un fronte di circa 60&nbsp;000&nbsp;m² di terra, mettendo a rischio l'abitato e rendendo inagibili diverse abitazioni<ref>{{cita news|autore = William Domenichini|url=http://www.informazionesostenibile.info/1699/i-nuovi-percorsi-dellacqua-tra-cambiamenti-climatici-e-mutamenti-territoriali/|titolo=I nuovi percorsi dell'acqua, tra cambiamenti climatici e mutamenti territoriali | |pubblicazione=Informazionesostenibile.info}}</ref>. Tutt'oggi l'area interessata dal movimento franoso è ancora destinata dal [[Piano urbanistico comunale|PUC]] come area di trasformazione residenziale<ref>{{cita news|autore = William Domenichini |titolo=Torenco e alluvione, responsabilità precise | |pubblicazione=Secolo XIX, 21 febbraio 2010}}</ref>.
 
==== Sorbolo ====
Il [[toponimo]] Sorbolo trae il nome dalle [[Sorbus domestica|sorbe]], un tipico frutto del bosco. Nel territorio, a 318 metri sul livello del mare, è presente la chiesa di San Lorenzo martire del XVII secolo e, lungo la strada che da Sorbolo conduce a [[Tivegna]], l'oratorio della Madonna del Carmine in località Rossoli. Le principali festività si svolgono il 16 luglio, festa dalla [[Nostra Signora del Monte Carmelo|Madonna del Carmine]], e il 10 agosto per [[san Lorenzo]].
 
==== Tivegna ====
{{vedi anche|Tivegna}}
[[File:Tivegna Neve.jpg|thumb|La frazione di [[Tivegna]]]]
 
Citato in un documento del 936 dell'imperatore [[Ottone I di Sassonia]] nella quale si conferma l'appartenenza ai vescovi della [[diocesi di Luni]] è uno dei luoghi più antichi del territorio comunale e della valle a 370&nbsp;m sul livello del mare. [[Tivegna]] rimase proprietà dei conti-vescovi lunensi fino al 1252 quando i territori vicini furono ceduti in [[feudo]] da [[papa Innocenzo IV]] al nipote [[Nicolò Fieschi]]. Nel periodo feudale che seguì fu dominio di diverse famiglie tra i quali [[Castruccio Castracani]] - Signore di [[Lucca]] - i [[Visconti]], gli [[Sforza]], al [[Francia|dominio francese]] e infine alla [[Repubblica di Genova]]; quest'ultima lo assoggettò ai suoi territori dotandola di autonomi [[statuto (diritto)|statuti]] e leggi locali fino alla sua caduta nel 1797 per mano di [[Napoleone Bonaparte]] nella [[Napoleone Bonaparte#La campagna d.27Italia|Campagna d'Italia]]. Rientrata nei confini della neo [[Repubblica Ligure]] - stato satellite del [[Primo Impero francese]] napoleonico - fu sede di uno degli otto cantoni della Giurisdizione del Golfo di Venere e poi sede provvisoria del Comune.
 
Tra gli edifici di culto domina la [[Chiesa di San Lorenzo (Follo)|chiesa parrocchiale di San Lorenzo martire]], databile al 1229, l'oratorio della Madonna del Carmine e altre cappelle sparse per il territorio frazionale. Si narra inoltre di una leggendaria "chiesa delle [[Strega|Streghe]]" che, secondo il racconto popolare, fu costruita dalle stesse in una notte e su una vetta a strapiombo sulla valle.
 
La sagra del vino, nata nel 1970, si svolge il primo fine settimana di settembre nella piazza del paese (Aia della Corte), ed è caratterizzata da una gara di vini locali e dalla presenza di banchi gastronomici con piatti tipici preparati della donne del luogo.
 
== Economia ==