Impero tedesco: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Eliminata ripetizione riguardo al potere legislativo
Etichette: Modifica visuale Edit Check (citazioni) attivato Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Annullata la modifica 146802769 di 2A02:B021:8F27:F910:588A:9FFF:FEF3:BEC2 (discussione) vandalismo
Etichetta: Annulla
 
(18 versioni intermedie di 11 utenti non mostrate)
Riga 9:
|paginaStemma = Stemma della Germania
|linkLocalizzazione = German Empire 1914.svg
|didascaliaLocalizzazione = L'Impero tedesco nel 1914, alla vigilia della [[prima guerra mondiale]], [[Impero coloniale (tedesco|senza le colonie)]].
|linkMappa = Deutsches Reich (1871-1918)-de.svg
|didascalia = Stati costituenti del Reich tedesco nel 1914.
Riga 19:
|capitaleAbitanti = {{formatnum:1744085}}
|capitaleAbitantiAnno = [[1917]]
|dipendenze = [[File:Reichskolonialflagge.svg|20px|border]] [[Impero coloniale tedesco]]<br />{{simbolo|War Ensign of Germany (1903–1919).svg|20|bordo}} [[Ober Ost]]<br />{{Bandiera|POL}} [[Regno di Polonia (1916-1918)|Regno di Polonia]]<br />{{simbolo|Flag of Finland (1918–1920).svg|20|bordo}} [[Regno di Finlandia (1918)|Regno di Finlandia]]<br />{{simbolo|Flag of Lithuania (1918).svg|20|bordo}} [[Regno di Lituania (1918)|Regno di Lituania]]<br />[[File:Flag of Courland_(state).svg|20px|border]] [[Ducato di Curlandia e Semigallia (1918)|Ducato di Curlandia e Semigallia]]<br />[[File:UnitedFlag Balticof DuchyBaltic flagGermans.svg|20px|border]] [[Ducato Baltico Unito]]<br />{{bandiera|BLR 1991-1995}} [[Repubblica Popolare Bielorussa]]<br />{{simbolo|Flag of Ukraine (1917–1921).svg|20|bordo}} [[Repubblica Popolare Ucraina#L'etmanato|Etmanato]]
|forma di stato = [[Impero]]
|governo = [[Monarchia costituzionale pura]] a carattere [[Monarchia federale|federale]]
Riga 43:
|territorio originale = Prussia
|superficie massima = 540&nbsp;858 km²
|periodo massima espansione = [[19101890]]-[[1914]]<ref name="gem1900">{{cita web |titolo=Impero tedesco: suddivisione amministrativa e comuni, 1900 al 1910 |url=http://www.gemeindeverzeichnis.de/gem1900/gem1900.htm?gem1900_2.htm |lingua=de |accesso=25 aprile 2007}}</ref>
|popolazione = {{formatnum:41058792}} nel 1871<ref name="pop1871"/><br/>{{formatnum:56367178}} nel 1900<ref name="pop1871"/><br/>{{formatnum:64925993}} nel 1910<ref name="pop1871">{{cita web |titolo=Statistiche sulla popolazione dell'Impero Tedesco, 1871 |url=http://www.deutsche-schutzgebiete.de/einwohner.htm |lingua=de |accesso=25 aprile 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070405061459/http://deutsche-schutzgebiete.de/einwohner.htm |urlmorto=si }}</ref><br />{{formatnum:67800000}}
|periodo popolazione = 1914
Riga 54:
|portale = Germania
}}
'''Impero tedesco''', noto anche come '''Impero germanico'''<ref>In italiano, fra il 1871 e il 1918, lo Stato era indicato anche con la locuzione di Impero germanico. [{{Cita|Gallucci}}]</ref>, '''Germania imperiale'''<ref>{{Cita|Bülow}}.</ref> o '''Secondo Reich'''<ref>{{cita libro | nome=Richard J. | cognome=Evans | titolo=Il Terzo Reich al potere 1933-1939 | anno=2010 | editore=Mondadori | città=Milano | edizione= ebook | posizione= Prologo e ''passim'' | traduttore=Alessio Catania | isbn=9788852015496 | url=https://www.google.it/books/edition/Il_Terzo_Reich_al_potere/TT5r0IKlKzgC?hl=it&gbpv=1&dq=Secondo+Reich&pg=PA1919&printsec=frontcover }}</ref><ref group="N">Come "Primo Reich" si intende il [[Sacro Romano Impero]] (962 d.C. - 1806), come Terzo Reich la [[Germania nazista]] (1933-1945).</ref> (''Zweites Reich''), econ ufficialmentela designatodesignazione comeufficiale '''Reichdi tedesco''' (''[[Reich Tedesco|'''Deutsches Reich''']]''; (pur noto retrospettivamente anche come: '''''Deutsches Kaiserreich'''''<ref group="N">I tedeschi, quando si riferiscono al ''Reich'' del periodo monarchico, usano tipicamente il termine ''Kaiserreich'' (ossia [[impero]]); infatti la sola parola ''Reich'' non designa alcuna forma monarchica, ma solo uno Stato di notevole rilevanza</ref>) sono le denominazioni con cui ci si riferisce comunemente allo [[Stato monarchico]] che governò i territori della [[Germania]] nel periodo che va dal conseguimento dell'[[unificazione tedesca]] il 18 gennaio 1871 fino all'abdicazione del ''[[Kaiser]]'' [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] il 9 novembre 1918.
 
Il nome ufficiale dello [[Reich Tedesco|Stato]] rimase anche durante il periodo della [[Repubblica di Weimar]] e sino alla fine della [[seconda guerra mondiale]]. La capitale era [[Berlino]], la valuta il [[Goldmark]], l'inno imperiale ''[[Heil dir im Siegerkranz]]'' e l'inno nazionale non ufficiale ''[[Die Wacht am Rhein]]''. La bandiera era un tricolore composto di tre bande orizzontali di eguali dimensioni, di colore nero, bianco e rosso. La famiglia imperiale regnante fu quella [[Regno di Prussia|prussiana]] degli [[Casato di Hohenzollern|Hohenzollern]].
 
Dopo il 1850, i vari Stati che componevano l'Impero tedesco si svilupparono rapidamente e accrebbero notevolmente la propria produzione industriale, soprattutto per quanto riguarda [[carbone]], [[ferro]] (e successivamente [[acciaio]]) e prodotti chimici, sviluppando, altresì, una vasta [[rete ferroviaria]]. Nel 1871 la Germania aveva una popolazione di 41&nbsp;milioni di abitanti, saliti a 68 nel 1913, concentrati principalmente nei centri urbani.<ref>J. H. Clapham, ''The Economic Development of France and Germany 1815–1914'' (1936)</ref> Durante i suoi quarantasette anni di esistenza, l'Impero tedesco fu senza ombra di dubbio un gigante economico, industriale, tecnologico e scientifico, tanto che nel 1913 era la più grande economia d'Europa (avendo superato per [[prodotto interno lordo]] anche il [[Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda|Regno Unito]]) e la terza a livello mondiale (dopo Stati Uniti e Cina)<ref name="Gat2008"/>, producendo ben l'8,8% della ricchezza del pianeta<ref name="Gat2008">{{cita libro|autore=Azar Gat|titolo= War in Human Civilization |url= https://books.google.com/books?id=S6gSDAAAQBAJ&pg=PA517 |anno= 2008|editore= [[Oxford University Press]]|isbn= 978-0-19-923663-3|p=517}}</ref><ref>Le otto più grandi economie del mondo nel 1913 erano, in ordine decrescenteː Stati Uniti (19,1% del PIL mondiale), Cina (8,9%), Germania (8,8%), Russia (8,6%), Regno Unito (8,3%), Francia (5,3%), Italia (3,5%), Giappone (2,3%). Vediː Azar Gat, op. cit.</ref><ref name="Gat2008">{{cita libro|autore=Azar Gat|titolo= War in Human Civilization |url= https://books.google.com/books?id=S6gSDAAAQBAJ&pg=PA517 |anno= 2008|editore= [[Oxford University Press]]|isbn= 978-0-19-923663-3|pagina= 517}}</ref>; inoltre, anche a livello manifatturiero era la più grande potenza industriale d'Europa<ref name = "BarberoPrimaGuerra"/> e disponeva dell'[[esercito]] più potente del mondo.<ref name = "BarberoPrimaGuerra">{{cita web|url = https://www.festivaldellamente.it/it/152-Come-scoppiano-le-guerre-La-prima-guerra-mondiale/|titolo = Come scoppiano le guerre? La prima guerra mondiale|data =evento n.6 dell'edizione 2014|autore =[[Alessandro Barbero]]|editore =[[Festival della mente]] di [[Sarzana]]|accesso = 24 novembre 2021}}</ref>
 
== Storia ==
Riga 68:
# Nel [[1866]], in concerto con l'[[Italia]], attaccò e sconfisse l'Austria nella [[guerra austro-prussiana]], che culminò nella [[battaglia di Sadowa]]; questa vittoria nello stesso anno gli permise di escludere l'antico rivale austriaco quando formò la [[Confederazione Tedesca del Nord|Confederazione della Germania del Nord]], il diretto precursore dell'Impero del 1871, con gli Stati che avevano appoggiato la Prussia nel conflitto.
#Infine, sconfisse la [[Francia]] nella [[guerra franco-prussiana]] (1870-1871); la Confederazione venne trasformata in Impero con l'incoronazione del re prussiano [[Guglielmo I di Germania|Guglielmo I]] come imperatore tedesco, al [[Reggia di Versailles|palazzo di Versailles]], per somma umiliazione dei francesi.
[[File:Wernerprokla.jpg|thumb|left|upright=1.4|La [[proclamazione dell'Impero tedesco]] nella [[Reggia di Versailles]]. [[Bismarck]] è raffigurato con la divisa bianca al centro del dipinto.]]
Bismarck stesso preparò a grandi linee la [[Costituzione della Confederazione Tedesca del Nord|Costituzione della Germania del Nord del 1866]], che sarebbe poi diventata, con qualche aggiustamento, la [[Costituzione dell'Impero tedesco|Costituzione dell'Impero tedesco del 1871]]. La Germania divenne quindi una [[monarchia costituzionale]]: disponeva infatti di un ''[[Reichstag (Impero tedesco)|Reichstag]]'', un [[parlamento]] con poteri formalmente limitati, ma ''de facto'' con pieni poteri legislativi, eletto direttamente con [[suffragio]] maschile. Comunque, la legislazione richiedeva anche il consenso del ''[[Bundesrat (Germania)|Bundesrat]]'', il consiglio federale dei deputati degli Stati, nel quale la [[Prussia]] godeva, essendo il più grande e popoloso fra gli Stati tedeschi, di grande influenza grazie al maggior numero di delegati. Il potere esecutivo era investito dall'imperatore, il ''Kaiser'', che nominava il cancelliere imperiale; ciò avveniva formalmente solo per volontà dell'imperatore, ma, poiché il cancelliere non godeva di alcun potere di legiferare, a differenza dei suoi colleghi stranieri, egli era fortemente dipendente dalla Dieta. Mentre gli Stati minori mantenevano i propri governi, le forze armate erano controllate del governo federale. Anche se autoritario per molti aspetti, l'Impero permise lo sviluppo dei [[Partito politico|partiti politici]].
 
Riga 76:
 
=== La morte di Bismarck e l'impero austro-ungarico ===
Dopo la morte di Guglielmo I nel marzo [[1888]], durante il cosiddetto ''[[Anno dei tre imperatori]]'', [[Federico III di Germania|Federico III]], suo figlio e successore, regnò solo per novantanove giorni, lasciando la corona al giovane e impetuoso [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]], che costrinse Bismarck a lasciare l'incarico nel marzo 1890, e impresse il «[[Nuovo corso (Impero tedesco)|nuovo Corso]]» alla politica imperiale.
 
L'opposizione interna del Partito Socialdemocratico (SPD) crebbe fino a renderlo il maggiore partito socialista al mondo, prendendo un terzo dei voti nelle elezioni del gennaio [[1912]] per il ''[[Reichstag (Impero tedesco)|Reichstag]]'', il parlamento imperiale. Il governo, cionondimeno, rimase nelle mani di una coalizione conservatrice appoggiata dai liberali di destra e dal clero cattolico, e pesantemente dipendente dal favore del Kaiser.
Riga 93:
== Organizzazione ==
=== Istituzioni ===
L'Impero tedesco era unouna Statoconfederazione federale, composto dadi venticinque Stati sovrani e dadi un "Territorio dell'Imperoimpero" (l'Alsazia-Lorena). Lasotto presidenzail dellagoverno confederazione spettava di diritto aldel re di Prussia, il chequale, in quanto talepresidente della confederazione, portavarivestiva il titolo di "Imperatoreimperatore tedesco" (''Deutscher Kaiser'') ed esercitava la rappresentanza estera del ''Reich''.<ref group="N">L'art. 11 della costituzione recitava: «La Presidenza della Confederazione appartiene al Re di Prussia, che porta il titolo di Imperatore Tedesco. L'Imperatore ha il compito di rappresentare il ''Reich'' secondo le norme del diritto internazionale, di dichiarare la guerra in nome del ''Reich'' e di fare la pace, di stipulare alleanze e altri trattati con Stati stranieri, di accreditare e ricevere gli ambasciatori.» (cfr. il testo della costituzione del ''Reich'' del 1871, riportato sul sito {{de}} [http://www.verfassungen.de/de67-18/verfassung71-i.htm verfassungen.de]).</ref> Il potere legislativo era esercitato dalla Dieta Imperiale (''Reichstag'') e dal Consiglio Federale (''Bundesrat''). La Dieta Imperiale era composta da 397 deputati, eletti a suffragio universale e diretto. Il secondo era composto di 58 plenipotenziari, nominati dai singoli sovrani in numero proporzionale all'importanza del proprio Stato federato; la Prussia, disponendo di diciassette voti in virtù della sua maggiore dimensione e popolazione, era arbitra in ogni questione. La Confederazione era retta dalla costituzione del 16 aprile 1871 che poneva la [[politica estera]], [[finanza|finanziaria]], [[economia|economica]], [[dogana]]le, le grandi scelte di [[Politica|politica interna]] e l'[[esercito]] nelle mani del [[governo]] centrale.
 
Il governo era retto da un [[Cancelliere]] e da [[Segretario di Stato|Segretari di Stato]] che non dipendevano dalla maggioranza parlamentare, bensì unicamente dal ''[[Kaiser]]'', che aveva il potere di nominarli e di sospenderli e poteva prorogare o sciogliere il [[Parlamento]].
La confederazione era retta dalla [[Costituzione dell'Impero tedesco|Costituzione del 16 aprile 1871]] che poneva la [[politica estera]], [[Finanza|finanziaria]], [[Economia|economica]], [[Dogana|doganale]], le grandi scelte di [[Politica|politica interna]] e l'[[esercito]] nelle mani del [[governo]] centrale.
 
Il [[potere legislativo]] era esercitatodiviso dallafra Dietail Imperiale (''[[Reichstag (Impero tedesco)|Reichstag]]'') e dal Consiglio Federale (''[[Bundesrat (Germania)|Bundesrat]]''). La Dieta Imperiale era composta da 397 deputati, elettieletto a [[suffragio universale]] e diretto maschile ogni cinque anni., Ile il Consiglio Federale era composto di 58 plenipotenziari, nominati dai singoli sovrani in numero proporzionale all'importanza del proprio Stato federato; la Prussia, disponendo di diciassette voti in virtù delle sue maggiori dimensione e popolazione, era di fatto arbitra in ogni questione. Il ''Reichstag'' discuteva leil [[LeggeBundesrat (Germania)|leggiBundesrat]], ma queste non diventavano esecutive se non erano approvate dal ''Bundesrat''.
 
Il Reichstag discuteva le [[legge|leggi]], ma queste non diventavano esecutive se non erano approvate dal Bundesrat.
Il governo era retto da un [[Cancelliere]] e da [[Segretario di Stato|Segretari di Stato]] che non dipendevano dalla maggioranza parlamentare, bensì unicamente dal ''[[Kaiser]]'', che aveva il potere di nominarli e di sospenderli e poteva prorogare o sciogliere il [[Parlamento]].
 
=== I partiti politici ===
Riga 106:
Il [[Partito di Centro Tedesco]] (''Deutsche Zentrumspartei'', noto anche semplicemente come ''Zentrum'', Centro), aveva una forte impronta cattolica e un carattere interclassista, e si oppose con decisione al [[Kulturkampf]] bismarckiano.
 
Una particolare importanza ebbe il costante rafforzamento del socialismo tedesco, il nemico che Bismarck non fu capace di spezzare. Il [[Partito Socialdemocratico di Germania]] era nato nel [[1875]], al [[programma di Gotha|congresso di Gotha]], grazie all'unificazione tra l'Associazione Generale dei Lavoratori Tedeschi (''Allgemeiner Deutscher Arbeiter-Verein''), creata nel [[1863]] da [[Ferdinand Lassalle]], e il Partito Operaio Socialdemocratico di Germania (''Sozialdemokratische Arbeiterpartei Deutschlands''), di orientamento marxista, fondato nel [[1869]] da [[Wilhelm Liebknecht]] e [[August Bebel]]. Il nuovo partito sopravvisse all'ondata repressiva durata dal [[1878]] al [[1890]], rafforzandosi costantemente insieme al [[Sindacato|movimento sindacale]], fino a diventare alla fine del secolo la forza guida della [[Seconda Internazionale]].
 
=== Il sistema giuridico ===
{{Vedi anche|Costituzione dell'Impero tedesco}}
[[File:Meyers b18 s0533a.jpg|thumb|[[Crimine]]ː condannati in proporzione alla popolazione nell'Impero tedesco (e, come confronto, anche in [[Terza Repubblica (Francia)|Francia]] e [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]]), 1882–1886.]]
Le leggi e i sistemi giudiziari dei vari stati erano molto diversi e posero enormi complicazioni, specialmente per il commercio interno. A parte un codice commerciale comune, già introdotto dalla Confederazione nel [[1861]] (venne adattato per l'Impero e, con grandi modifiche, è ancora in vigore), c'erano poche similitudini tra le leggi.
 
Riga 134:
'''''Kulturkampf''''': a seguito dell'incorporazione degli stati cattolici del sud, il [[cattolicesimo]], rappresentato dal partito cattolico di centro, sembrava la minaccia principale al nazionalismo militar-aristocratico prussiano. I cattolici del sud, provenienti da una più forte base agraria e suddivisi sotto le gerarchie di contadini, artigiani, clero e aristocrazia principesca dei piccoli stati, più spesso delle loro controparti protestanti del nord, ebbero dei problemi iniziali a competere con l'efficienza industriale e l'apertura ai commerci con l'estero degli [[Zollverein]].
 
[[File:Deutsches Reich Konfessionskarte.jpg|thumb|upright=1.8|La distribuzione delle confessioni religiose nell'Impero tedesco:<br/>i cattolici (tonalità di blu) e i riformati (tonalità rosa).]]
Dopo il [[1878]] la lotta contro il [[socialismo]] avrebbe unito Bismarck con il partito cattolico di centro, portando una fine al ''Kulturkampf'', che aveva lasciato nei cattolici un'irrequietezza maggiore di quanta non ne fosse esistita prima, e rafforzò il cattolicesimo in Germania piuttosto che indebolirlo.
 
Riga 303:
D'altro canto l'Impero garantì la [[libertà di stampa]], la [[Proprietà (diritto)|proprietà]] privata e riuscì a costruire un avanzato sistema di [[sicurezza sociale]] basato sulle assicurazioni obbligatorie, il cui nucleo è sopravvissuto agli sconvolgimenti di due guerre mondiali e al nazismo e ancora sopravvive. L'Impero aveva un moderno sistema elettorale per il parlamento federale, il ''Reichstag'', in cui ogni maschio adulto aveva diritto di voto. Questo consentì ai socialisti e ai cattolici centristi di giocare un ruolo importante nella politica nazionale, sebbene entrambi i gruppi politici fossero ufficialmente visti, più o meno, come "nemici dell'Impero".}}
 
Quello dell'Impero è stato anche un periodo di enorme sviluppo per la vita culturale tedesca. Questo è vero sia per la ricerca e le [[università]], quanto per le arti e la [[letteratura]]. [[Thomas Mann]] pubblicò ''I Buddenbrook'' nel [[1901]]. [[Theodor Mommsen]] vinse il [[Premio Nobel per la letteratura]] un anno prima, grazie alla sua monumentale Storia di Roma. Pittori come quelli raccolti nei gruppi ''[[Der Blaue Reiter]]'' e ''[[Die Brücke]]'' diedero un contributo significativo all'arte moderna. L'[[Fabbrica di turbine AEG|edificio turbine]] dell'[[AEG (azienda)|AEG]]<ref>Cfr. la [https://www.courses.psu.edu/nuc_e/nuc_e405_g9c/berlin/bauten/turbinenhalle.jpg foto] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151109190620/https://www.courses.psu.edu/nuc_e/nuc_e405_g9c/berlin/bauten/turbinenhalle.jpg |datedata=9 novembre 2015 }}</ref> a Berlino di [[Peter Behrens]] ([[1909]]) è una pietra miliare dell'architettura moderna ed un esempio del funzionalismo emergente.
 
La questione del ''[[Sonderweg]]'' ossia se la natura della società e della politica dell'Impero abbia reso inevitabile il [[Nazionalsocialismo|Nazismo]] è tuttora dibattuta. Alcuni storici, come [[Fritz Fischer (storico)|Fritz Fischer]], [[Hans-Ulrich Wehler]] e [[Wolfgang Mommsen]] hanno sostenuto che, durante il Secondo Reich, un{{'}}''élite'' aristocratica, reazionaria e "pre-moderna" penetrò in profondità nella società tedesca e, quindi, la [[Repubblica di Weimar]] era condannata al fallimento fin dall'inizio. Per altri studiosi, come [[Gerhard Ritter]], solo la Prima Guerra Mondiale e il periodo ad essa successivo aprirono le porte al Nazismo.
Riga 312:
{{Vedi anche|Stati dell'impero tedesco}}
[[File:Karte Deutsches Reich, Verwaltungsgliederung 1900-01-01.png|upright=1.8|thumb]]
[[File:Deutsche Kolonien.PNG|upright=1.4|thumb|[[Colonialismo tedesco]]: in giallo il [[Venezuela]] (''Klein-Venedig''), dove si era svolto un tentativo di colonizzazione nel [[XVI secolo]]; in rosso alcuni stabilimenti coloniali tentati da vari Stati tedeschi (soprattutto il [[Brandeburgo]]) nel [[XVII secolo]]; in azzurro le colonie dell'Impero germanico alla vigilia della [[prima guerra mondiale]].]]
* Regni (''Königreiche'')
** [[Regno di Baviera|Baviera]] (''Bayern'') - Capitale [[Monaco di Baviera]]
Riga 376:
 
* {{Cita libro|autore=Bernhard von Bülow|titolo=La Germania imperiale|url=https://www.google.it/books/edition/La_Germania_imperiale/pQbrh8thrhkC?hl=it&gbpv=0|anno=1994|editore=Studio Tesi|cid=Bülow|ISBN=9788876924248}}
 
* Massimo L. Salvadori, ''Storia dell'età contemporanea''. Torino, Loescher, 1990. ISBN 88-201-2434-3.
* {{Cita libro|autore=Nicola Taccone Gallucci|titolo=L'impero germanico e l'avvenire d'Europa|url=https://www.google.it/books/edition/L_impero_germanico_e_l_avvenire_d_Europa/cVweG_kWN1IC?hl=it&gbpv=0|anno=1872|editore=Tip. editrice degli Accattoncelli|cid=Gallucci}}