Lisippo: differenze tra le versioni

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|Epoca = -300
|Attività = scultore
|AttivitàAltre = e bronzista
|Nazionalità = greco antico
|Immagine = Kunsthistorisches Museum,Lisippus-2.jpg
|Didascalia = Statua moderna di Lisippo sull'edificio del [[Kunsthistorisches Museum]] di [[Vienna]], realizzata da [[Alois Düll]]
}}
 
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[[File:Socrates Louvre.jpg|thumb|''Socrate'', busto scolpito, copia romana]]
[[File:L'atleta di Fano.jpg|thumb|L{{'}}''[[Atleta di Fano]]'', [[Getty Villa|Villa Getty]], [[Malibù]] (California)]]
La prima opera di cui cisi giungeha notizia grazie a [[Pausania il Periegeta|Pausania]]<ref>Pausania, VI 1, 4-5.</ref> è la statua eretta a Olimpia per le vittorie atletiche di Troilo nel 372 a.C. Insieme all'opera di Lisippo, Pausania nomina altre opere di bronzisti sicioni configurando l'ambiente entro il quale all'inizio della propria carriera operava colui che ne avrebbe in seguito cambiato le regole. Di questo suo primo lavoro ci resta la base recante l'iscrizione, rinvenuta sul luogo<ref>Atene, Museo epigrafico 6164.</ref>.
 
Di uno Zeus Nemeios realizzato per [[Argo (città antica)|Argo]], attribuito a Lisippo da Pausania<ref>Pausania, II 30, 3.</ref>, è giunto il riflesso tramite l'immagine su una moneta argiva di età imperiale: vi si legge una precoce realizzazione di quello schema antitetico che resterà tipicamente lisippeo, con un lato del corpo in tensione, in questo caso il destro, che regge sulla gamba il peso del corpo e tiene lo scettro saldamente puntato a terra, e un altro rilassato verso il quale si scarica la tensione del lato opposto con il volgersi della testa.
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Tra il 343 e il 340 a.C. si data il soggiorno di Lisippo a [[Mieza (Macedonia)|Mieza]], chiamatovi insieme ad altri artisti da [[Filippo II di Macedonia]], per l'educazione del giovane Alessandro. In questa occasione avvenne quell'incontro tra Lisippo e [[Aristotele]] che tanta influenza dovette avere sul concetto di ''mimesi'' quale si sarebbe sviluppato nel pensiero del filosofo<ref>''Politica'', 1460 b 10</ref>. Tra i temi più frequenti del periodo, svolti da tutti gli artisti confluiti a Mieza, vi era quello della ''Caccia al leone'', tra le attività presenti nell'educazione del giovane principe ed è a quest'epoca che occorre datare l'originale plastico attribuibile a Lisippo da cui deriva il mosaico pavimentale di [[Pella (città antica)|Pella]] e che attraverso quest'ultimo ci appare debitore dei fregi nel [[Mausoleo di Alicarnasso]]. In seguito Lisippo ritrasse Alessandro in combattimento, in varie pose eroiche e atteggiamenti divinizzati (come nel [[ritratto di Alessandro Magno]] di Monaco di Baviera). Tra le opere prodotte per il sovrano ci furono la statua di Alessandro appoggiato alla lancia, Alessandro nella [[battaglia del Granico]] nonché il suo sarcofago, già ad [[Alessandria d'Egitto]], perduto durante le guerre tra cristiani e pagani.
 
Seguirono, dopo la [[Battaglia di Cheronea (338 a.C.)]], il donario (v. [[Agias]]) commissionato da [[Daoco II]] e, datato intorno al 335 a.C., l{{'}}''[[Eros con l'arco|Eros di Tespie]]'' opere in cui appare il tipico protendersi dell'opera nello spazio (per quanto riguarda l'Agias il dato si intuisce dalle riproduzioni ceramografiche) che culminerà nell{{'}}''[[Apoxiomenos]]''.
 
Il ''gruppo del Granico'', destinato al santuario di Zeus a [[Dion (Macedonia centrale)|Dion]] per commemorare i soldati caduti nella omonima battaglia del 334 a.C., era composto da venticinque statue equestri in bronzo ed è descritto da Plinio<ref>XXXIV, 64.</ref>, che lo vide a Roma, dove era stato portato nel 146. Dopo il 331 a.C. Lisippo realizza la ''Quadriga del Sole''<ref>Plinio, ''Naturalis historia'', XXXIV, 63.</ref>; ancora legata al periodo di Alessandro è l'allegoria del ''[[Kairos]]'', simbolo del momento propizio per il quale creò una iconografia che ebbe in seguito molta fortuna. Da situare dopo la morte di Alessandro è invece l{{'}}''Apoxiomenos''<ref>Plinio, ''Naturalis Historia'',XXXIV, 62.</ref>, del quale resta una celebre copia al Vaticano. Intorno al 320 a.C. collabora con [[Leocare]] al gruppo votivo dedicato da [[Cratero]] a Delfi<ref>Plutarco, ''Alessandro'', 40, 4.</ref>.
 
Alle ''Fatiche di Eracle'', gruppo statuario bronzeo per la città di [[Alizia]], seguì la commissione, da parte dei Tarantini, per l'esecuzione a [[Taranto]] di una statua alta circa 17 metri di [[Zeus]], raffigurato in posizione eretta vicino a un pilastro sormontato da un'aquila e nell'atto di scagliare una folgore, secondo l'iconografia locale dello Zeus Kataibates. Il secondo colosso eseguito per i Tarantini era un ''[[Eracle di Lisippo|Eracle meditante]]'' di cui riferisce [[Strabone]]<ref>VI, 278.</ref>.
 
== Stile ==
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Lisippo andò oltre il [[canone di Policleto]] introducendo in scultura quegli accorgimenti prospettici che già venivano usati in architettura. Per i Greci infatti la visione si materializzava attraverso sfere successive che si propagavano dalla forma dell'occhio e che influenzavano la percezione degli oggetti stessi, deformandoli. In questo senso va motivata la riduzione della testa, rispetto alla misura tradizionale di 1/8 del corpo, e accentuando lo slancio dei corpi snelli e longilinei. Il nuovo canone introdotto da Lisippo ci è stato trasmesso da Vitruvio (III, 1-3).
 
L{{'}}''[[Apoxyómenos]]'', con la sua proiezione delle braccia in avanti, è considerata la prima scultura pienamente tridimensionale dell'arte greca, che per essere apprezzata appieno richiede che lo spettatore vi faccia il giro attorno.
 
Inoltre, in qualità di ritrattista del sovrano, Lisippo {{Senza fonte|è considerato il fondatore del ritratto individuale}} che, riproducendo l'aspetto esteriore del soggetto, ne suggeriva anche le implicazioni [[psicologia|psicologiche]] ed emotive. Fino ad allora il particolare senso collettivo delle città greche aveva frenato l'interesse verso la rappresentazione dell'individuo e tutti i ritratti dei secoli precedenti (come quelli di [[Pericle]], di [[Socrate]], di [[Eschilo]]...) sono da considerarsi dei puri "tipi" ideali (l'eroe, il filosofo, il letterato). All'interno della bottega tuttavia, chi condurrà alle ultime conseguenze tali premesse sarà Lisistrato, mentre in Lisippo l'allontanamento dalla tradizione significò, per quanto possibile, assoggettamento del vero alla libertà del soggetto creatore.<ref>{{Cita|Moreno 1995|p. 18.}}.</ref>
 
== Altre opere attribuite a Lisippo e copie romane dagli originali ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|cognome=[[Antonio Giuliano|nome=Antonio]]|titolo=Arte greca :. Dall'età classica all'età ellenistica|città= Milano|editore= Il saggiatoreSaggiatore|anno= 1987|cid=Giuliano 1987|sbn=RLZ0304300}}
* {{Cita libro|autore=[[Paolo Moreno]]|capitolovoce=LisippoLISIPPO|url_capitolourl=httphttps://www.treccani.it/enciclopedia/lisippo_%28Enciclopedia(Enciclopedia-dell%27'-Arte-Antica-II-Supplemento%29)/|anno=1995|titolo=Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale: Secondo supplemento|editore=Istituto della enciclopediaEnciclopedia italiana|città=Roma}}
* {{Cita libro|curatore=Paolo Moreno|titolo= Lisippo: l'arte e la fortuna|url= https://archive.org/details/lisippolarteelaf0000unse_u0d6|curatore=Paolo Moreno|città=Milano|editore=Fabbri|anno=1995|edizione=Catalogo della mostra tenuta a Roma|ISBNisbn= 88-450-5738-0|cid=Moreno 1995}}
* {{Cita libro|autore=Pierluigi De Vecchi|autore2=[[Elda Cerchiari]]|titolo=I tempi dell'arte|volume=1|editore= Bompiani|città=Milano|anno= 1999|isbn=88-451-7107-8}}
 
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogettoInterprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|lingua=en|autore=Andrew Stewart|titolo= One Hundred Greek Sculptors, their Careers and Extant Works|url=http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.04.0008%3Apart%3D2%3Achapter%3D4%3Asection%3D4|sito=[[The Perseus Project]]|accesso=24 maggio 2013}}
* {{Treccani|lisippo_(Enciclopedia-dei-ragazzi)||autore=Manuela Gianandrea|anno=2006|accesso=2025-01-31}}
 
{{artisti greci antichi}}