Jenisch: differenze tra le versioni

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== Situazione sociale ==
[[File:FlagLe ofdrapeau Yenishyeniche people(4)bis.svg|thumb|Bandiera Jenisch (non ufficiale) con simboli Jenisch che mettono in evidenza la loro vita nomade (il carro e il fuoco), la passione musicale (la fisarmonica) e il lavoro (cesto lavorato in vimini). La lavorazione dei cesti è stata da sempre una caratteristica del popolo Jenisch]]
 
Gli Jenisch hanno sempre recepito nel corso degli anni lo [[spirito del tempo]] della società dominante. Quattro sono comunque le caratteristiche che sono rimaste inalterate nel corso dei secoli:
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Oltre alla eliminazione per gassificazione nei campi di sterminio, molti Jenisch furono vittime del programma [[nazismo|nazista]] di [[eutanasia]].
Eclatante e conosciuta, grazie ai ''mass media'' di tutto il mondo, è ''l'esecuzione'' del giovane Ernst. [[Ernst Lossa]] fu una delle tante giovani vittime jenisch, ucciso a soli 14 anni con due iniezioni letali di [[morfina]] e [[scopolamina]] nella filiale di [[Irsee]] della cosiddetta ''casa di cura'' di [[Kaufbeuren]], diretta da [[Valentin Faltlhauser]],<ref>[[Kaufbeuren]] uno dei tanti centri con reparti pediatrici costituiti per l'eliminazione fisica di bambini e ragazzi tramite [[eutanasia]]. Il primo, come fa notare un Dizionario dell'Olocausto: ''[....] venne costituito vicino a [[Berlino]] nell'ospedale di [[Brandeburgo]]-Gorden diretto da Hans Heinze. Ben presto ne vennero aperti altri: un centro a [[Eglfing]]-[[Haar]], diretto da Hermann Pfannmüller; un altro a [[Eichberg]], diretto da Friedrich Mennecke; a [[Vienna]], l{{'}}''Am Spiegelgrund'', diretto prima da Erwin Jekelius e poi da Ernst Illing. Alla fine, oltre venti reparti pediatrici attuavano il programma di eliminazione. In questi reparti, medici ed infermieri uccidevano i bambini somministrando loro [[barbiturico|barbiturici]] e altri farmaci comuni - soprattutto [[morfina]], [[scopolamina]], [[Fenobarbital|luminal]] e [[Barbital|veronal]] - ma talvolta li lasciavano semplicemente morire di fame. Per di più, i medici facevano esperimenti sui bambini prima che morissero e dopo ne prelevavano gli organi per lo studio'' . - Dizionario dell'Olocausto, a cura di Walter Laqueur, Volume I, pag. 279, Editoriale L'Espresso su Licenza Einaudi, Roma 2012</ref> in [[Baviera]], uno dei centri della [[Aktion T4]].<ref>[[Marco Paolini]]: ''Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute'', Einaudi Torino 2012 ISBN 978-88-06-21017-5</ref>. Nella sua cartella clinica i medici nazisti scrissero: ''la morte è stata causata da broncopolmonite''.
 
Lossa nacque ad [[Augusta (Germania)|Augusta]] nella [[Germania]] [[Baviera|bavarese]] da genitori jenisch appartenenti ad un ceppo nomade.<ref>Già considerati ''zingari'' nella Germania pre nazista, tanto da essere ''schedati '' come tali nello ''zigeuner book'', di fatto furono accolti nella comunità zingara, la ''Romani Union'', solo dopo la seconda guerra mondiale:{{cita web |url=http://www.bak.admin.ch/kulturschaffen/04265/04267/04269/index.html?lang=it |titolo=Copia archiviata |accesso=24 febbraio 2013 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140302184146/http://www.bak.admin.ch/kulturschaffen/04265/04267/04269/index.html?lang=it }}</ref><ref>«Kinder zwischen Rädern». Kurzfassung des Forschungsberichtes «Das Hilfswerk für die Kinder der Landstrasse» - pubblicato su mandato dell'Ufficio federale della cultura N. 67 della collana <undKinder> dell'Istituto Marie Meierhofer, Zurigo 2001, p. 13</ref> La sua famiglia, composta dal padre Christian, dalla madre Anna e da due sorelline più piccole, per guadagnarsi da vivere girava le città bavaresi e del sud della Germania, disegnando immagini religiose.<ref>{{cita testo|url=https://giadinskj.wordpress.com/2012/02/07/in-memoria-ernst-lossa/|titolo=Giadinskj Wordpress}}</ref>
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La scrittrice e poetessa ha stabilito il suo centro operativo in Italia ed è diventata testimone autorevole della persecuzione subita dagli Jenisch. Invitata dai media di tutta Europa, partecipa a trasmissioni radiofoniche e televisive facendo luce con le sue testimonianze e le sue denunce a uno dei periodi più bui della [[storia della Svizzera]] del [[XX secolo]].
 
{{citazione|<small>Per tutti i Rom, Sinti e Jenische,<br />per tutte le ebree e gli ebrei,<br />per gli uccisi di ieri e per quelli di domani</small>}}
per tutte le ebree e gli ebrei,
per gli uccisi di ieri e per quelli di domani</small>
}}
 
{{citazione|Non c'era mare ai nostri piedi<br />
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/geronimo/Storia/Ladri-di-bambini-7396712.html|titolo=Ladri di bambini - intervista di Claudio Visentin alla Rete due della Radiotelevisione Svizzera sulla tragedia dei bambini jenisch}}
* {{cita web|url=http://www.coe.int/AboutCoe/media/interface/publications/roms_it.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120710102336/http://www.coe.int/AboutCoe/media/interface/publications/roms_it.pdf|urlmorto=sì|titolo=Documento del Consiglio d'Europa}}
* {{cita web|url=http://www.bak.admin.ch/kulturschaffen/04265/04267/04269/index.html?lang=it|titolo=Sito della Confederazione Svizzera|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140302184146/http://www.bak.admin.ch/kulturschaffen/04265/04267/04269/index.html?lang=it}}
* {{cita web | url = http://www.mariellamehr.com/riepilogo.htm | titolo = Una tesi italiana di laurea sulla scrittrice jenisch Mariella Mehr | accesso = 26 giugno 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110403060132/http://www.mariellamehr.com/riepilogo.htm | urlmorto = sì }}