Cagiva: differenze tra le versioni

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==Storia==
===Gli inizi===
[[File:Logo Cagiva.png|thumb|upright|Il primo logo Cagiva, della primavera del 1978: l'elefantino distintivo è posto innanzi al numero uno tricolore, ereditato da Aermacchi-HD.<ref name="logo">{{Cita web |url=http://www.cagiva.it/_vti_g4_logo.aspx?rpstry=39_ |titolo=Le evoluzioni del logo CAGIVA nel corso degli anni|accesso=29 dicembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141229082615/http://www.cagiva.it/_vti_g4_logo.aspx?rpstry=39_ |dataarchivio=29 dicembre 2014 |urlmorto=sì }}</ref>]]
 
Cagiva entrò nel mercato motociclistico nel [[1978]], dapprima con una scuderia di due moto da corsa affidate a [[Gianfranco Bonera]] e [[Marco Lucchinelli]], subito dopo aver rilevato lo stabilimento di [[Varese|Schiranna]] nel quale venivano prodotte le [[Harley Davidson#Il dopoguerra, la crisi degli anni'70, il rilancio|AMF-Harley Davidson]] (e prima ancora le [[Aermacchi (azienda)|Aermacchi]]).
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===Le competizioni: Rally Dakar (Paris-Dakar)===
[[File:CagivaEdi 750Orioli Elefant- Lucky1994 Explorer- DakarCagiva Elefant 944 Marathon.jpg|thumb|left|Una[[Edi Orioli]] nel 1994 con la Elefant permotorizzata [[Ducati]], con cui in quell'anno darà a Cagiva la seconda vittoria alla [[Parigi-Dakar]]]]
 
Cagiva debutta in questo campionato nel [[Rally Dakar 1985|1985]], con il modello Elefant[[Cagiva 650Elefant|Elefant]], equipaggiato da un bicilindrico [[Ducati]] (marchio all'epoca parte del gruppo varesino)<ref name="Dakar">{{cita web|url=https://www.cuoredesmo.com/i-motori-ducati-alla-parigi-dakar/|titolo=I motori Ducati alla Parigi-Dakar|data=22 aprile 2020}}</ref> e guidato da [[Hubert Auriol]], il chequale aveva abbandonato il team [[BMW]], con cui aveva vinto il titolo nel 1983, per sposare il progetto italiano. La moto, inizialmente spinta da un propulsore 650&nbsp;cm³,<ref name="Dakar"/> è curata, progettata e assistita in gara da Roberto Azzalin e il suo staff. Dopo un inizio di alta classifica, una rottura meccanica fa concludere l'annata all'ottava posizione.
 
Gli anni successivi la moto cambia la livrea in [[Lucky Strike|Lucky Explorer]], senza migliorare le prestazioni per via dei ritiri dei piloti, delle squalifiche o per problemi alle coperture.
 
La svolta si ha nel [[Rally Dakar 1990|1990]], anno in cui [[Edi Orioli]] vince la sua seconda Dakar, (la prima per Cagiva). In quest'anno la moto aveva apportatopresentava molte innovazioni, dal motore Ducati portato a 900&nbsp;cm³<ref name="Dakar"/> all'iniezione elettronica. Cagiva vince e porta due piloti italiani sul podio, con Alessandro De Petri terzo classificato (che riesce a conquistare 5cinque tappe) e il settimo posto di Arcarons (vincitore di due speciali).
 
L'anno successivo Cagiva conquista il quinto posto di Arcarons, mentre [[Cyril Neveu]] si ritrova venticinquesimo per via di problemi elettrici. Nel [[Rally Dakar 1992|1992]], Cagiva riesce a piazzarsi seconda, terza e quarta rispettivamente con Laporte, Arcarons e Morales, mentre Orioli si ritrova settimo e Trolli decimo.
 
Nel [[Rally Dakar 1994|1994]], stante un cambio di regolamento che impone mezzi derivati dalla produzione al posto dei precedenti prototipi, la motoElefant di serie viene elaborata da CH Racing:<ref>{{cita web|url=https://www.parisdakar.it/cagiva-elefant-marathon-dakar-1994/|titolo=Cagiva Elefant Marathon Dakar 1994|data=9 febbraio 2017}}</ref> vengono applicati i carburatori Kehin e migliori sospensioni. Con questa moto Cagiva domina il campionato, concludendo con Orioli vincitore della Dakar per la terza volta, dopo una combattuta lotta con Arcarons.
 
L'anno successivo, nel [[Rally Dakar 1995|1995]], viene introdotto il [[Global Positioning System|GPS]], la lotta si fa più serrata e la Cagiva conclude seconda e terza, rispettivamente con Arcarons e Orioli. Parteciperà anche alle Dakar successive, ma si piazzerà sempre tra il sesto e il settimo posto, lasciando infine la corsa dopo l'edizione del [[Rally Dakar 1997|1997]].