Libero Grassi: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m + PostCognomeVirgola |
m Annullata la modifica di 2.38.38.54 (discussione), riportata alla versione precedente di YogSothoth Etichetta: Rollback |
||
(312 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{citazione|Io non sono pazzo: non mi piace pagare. È una rinuncia alla mia dignità di imprenditore.|Libero Grassi, ''intervistato da [[Michele Santoro]], 11 aprile 1991''}}
{{Bio
|Nome = Libero
Riga 11 ⟶ 12:
|Attività = imprenditore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = ucciso da ''[[Cosa Nostra]]'' dopo essersi opposto a una richiesta di [[Pizzo (mafia)|pizzo]]. È divenuto simbolo della lotta alla criminalità<ref>https://vittimemafia.it/29-agosto-1991-palermo-assassinato-libero-grassi-imprenditore-uomo-coraggioso-ucciso-dalla-mafia-dallomerta-dellassociazione-degli-industriali-dallindifferenza-dei-partiti-e-dallassenza-dello-stato/</ref>
|Immagine = Grassi_libero.jpg
}}
=== Origini ===
Nato a [[Catania]], ma trasferito a 8 anni a [[Palermo]], i genitori gli danno il nome di Libero, in ricordo del sacrificio di [[Giacomo Matteotti]]. La sua famiglia era [[antifascista]] ed anche Libero matura una posizione avversa al regime di [[Benito Mussolini]]<ref name="biografia">{{Cita web|url=http://www.liberograssi.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=55&Itemid=73|titolo=Biografia di Libero Grassi|editore=ITIS Libero Grassi|accesso=10 agosto 2012|urlarchivio=https://www.webcitation.org/query?url=http%3A%2F%2Fwww.liberograssi.it%2Fjoomla%2Findex.php%3Foption%3Dcom_content%26view%3Darticle%26id%3D55%26Itemid%3D73&date=2012-08-10|dataarchivio=10 agosto 2012|urlmorto=sì}}</ref>. Nel [[1942]] si trasferisce a [[Roma]], dove studia [[Scienze politiche]] durante la [[seconda guerra mondiale]] e si avvicina al [[Partito d'Azione]].
===
Malgrado
Nel 1955 partecipa alla fondazione del [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]] di [[Mario Pannunzio]] ed [[Ernesto Rossi]].
Nel 1956 sposa [[Pina Maisano Grassi|Giuseppina Maisano]] da cui avrà due figli: Davide e Alice. Nel 1961 inizia a scrivere articoli politici per vari giornali e successivamente si dà anche alla politica attiva con il [[Partito Repubblicano Italiano]], per il quale viene nominato, nella seconda metà degli anni sessanta, "suo rappresentante in seno al consiglio di amministrazione dell'azienda municipalizzata del gas"<ref name=biografia /> (si dimette nel giugno 1969), e candidandosi alle provinciali nel [[1972]] senza essere eletto<ref>[https://books.google.it/books?id=4pAKN6LxZYEC&pg=PT103&lpg=PT103&dq=libero+grassi+partito+repubblicano+regionali&source=bl&ots=g-Z8_hPiER&sig=cAKT9MIzSWBwJgbTOyoj7D8mLDI&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjZkPORuPPOAhUHaRQKHcAQDVEQ6AEIHzAB#v=onepage&q=libero%20grassi%20partito%20repubblicano%20regionali&f=false Libero Grassi, cara mafia ti sfido]</ref>. Prende parte alle campagne sul [[Referendum abrogativo in Italia del 1974|referendum per il divorzio]] e per l'[[Referendum abrogativi in Italia del 1981|interruzione di gravidanza]] e si schiera contro la criminalità organizzata che a Palermo in quegli anni riesce rapidamente a occupare posti di potere politico ed economico.<ref name="Diario">Diario del mese, anno II, n. 3, 5 dicembre 2003, pp. 148-149</ref>
Negli stessi anni fonda la ''Sigma'', azienda di famiglia che produce pigiameria maschile e che fino al 1991 arriverà a occupare un centinaio di dipendenti con clienti in Italia e all'estero.
=== Le minacce di ''cosa nostra'' ===
Libero Grassi è anche tra i primi a sperimentare un impianto di [[energia solare]] ma il progetto non trova finanziatori<ref name=Diario />. In questo momento di difficoltà viene preso di mira da ''[[Cosa Nostra]]'', che pretende il pagamento del [[pizzo (mafia)|pizzo]]: riceve strane telefonate da un fantomatico "geometra Anzalone" che chiede offerte "''per i picciotti chiusi all'[[Ucciardone]]''"<ref name=":0">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/03/19/non-pagheremo-gli-industriali-fanno-catturare-la.html|titolo='NON PAGHEREMO' E GLI INDUSTRIALI FANNO CATTURARE LA GANG DI ESTORSORI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-02-02}}</ref>. Libero Grassi ha il coraggio di opporsi alle richieste di [[racket]] della [[mafia]] e di uscire allo scoperto, con grande esposizione mediatica.
Nel gennaio [[1991]] il ''[[Giornale di Sicilia]]'' aveva pubblicato una sua lettera<ref>{{Cita web |url=http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2011/01/10/libero_grassi_lettera_caro_estortore_20_anni_dopo_mafia_addio_pizzo.html |titolo=''Libero Grassi, 20 anni fa la lettera al "Caro estortore"'' da sky.it, 10 gennaio 2011 |accesso=29 agosto 2011 |dataarchivio=16 novembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111116234001/http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2011/01/10/libero_grassi_lettera_caro_estortore_20_anni_dopo_mafia_addio_pizzo.html |urlmorto=sì }}</ref> sul rifiuto di cedere ai ricatti della mafia.
{{Citazione|Volevo avvertire il nostro ignoto estorsore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l'acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere. Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al "Geometra Anzalone" e diremo no a tutti quelli come lui.|Libero Grassi, ''Caro estortore'', Giornale di Sicilia, 10 gennaio 1991}}
L'imprenditore collabora con la polizia per individuare gli estorsori (i fratelli Antonino e Gaetano Avitabile, "esattori" del clan Madonia di [[Resuttana]], che vengono arrestati il [[19 marzo]] [[1991]] assieme a un complice), e rifiuta l'offerta di una scorta personale<ref name=":0" />.
La stessa [[Sicindustria]] gli volta le spalle. In una lettera pubblicata sul ''[[Corriere della Sera]]'' il 30 aprile 1991 afferma che «l'unico sostegno alla mia azione, a parte le forze di polizia, è venuta dalla [[Confesercenti]] palermitana»<ref>{{Cita web|url=http://www.addiopizzocatania.org/it/giuseppe-fa|titolo=Addio Pizzo Catania}}</ref> e definisce "scandalosa" la decisione del giudice catanese Luigi Russo (del 4 aprile 1991) in cui si afferma che non è reato pagare la "protezione" ai boss mafiosi.
===L'assassinio===
Il 29 agosto del 1991, alle sette e mezzo di mattina, venne ucciso a Palermo con quattro colpi di pistola mentre si recava a piedi al lavoro.
Ai funerali partecipa una grande folla, compreso il Presidente della Repubblica [[Francesco Cossiga]]. Il figlio Davide sorprende tutti alzando le dita in segno di vittoria mentre porta la bara del padre. Non mancano le polemiche, tra chi sostiene fin dall'inizio la battaglia dell'imprenditore, come i [[Federazione dei Verdi|Verdi]] e il [[Centro Peppino Impastato]], e chi non ha preso le sue difese, come [[Assindustria]], che lo aveva accusato di volersi fare pubblicità<ref name=Diario />.
Qualche mese dopo la morte di Grassi, è varato il decreto che porta alla legge anti-racket 172, con l'istituzione di un fondo di solidarietà per le vittime di estorsione.
La vedova [[Pina Maisano Grassi]], nonostante minacce e intimidazioni, proseguì fino alla morte la lotta per la legalità in nome del marito, all'interno delle istituzioni e al fianco della società civile in sostegno delle tante associazioni anti-racket sorte dal 1991 in Sicilia e nel resto d'Italia.<ref name=balzarotti/> Nel [[1992]] venne eletta [[senatore|senatrice]] nelle file dei Verdi, fino al 1994<ref>[http://www.senato.it/leg/11/BGT/Schede/Attsen/00001405.htm senato.it - Scheda di attività di Giuseppina MAISANO GRASSI - XI Legislatura]</ref>.
A Libero Grassi è stato intitolato un istituto tecnico commerciale di Palermo.<ref>{{Cita web |url=http://www.isducabruzzi-grassi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=104&Itemid=603 |titolo=Il Libero Grassi |accesso=28 agosto 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160911065205/http://www.isducabruzzi-grassi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=104&Itemid=603 |dataarchivio=11 settembre 2016 |urlmorto=sì }}</ref>
== I processi ==
Nell'ottobre del 1991 viene arrestato il killer [[Salvatore Madonia]], detto Salvino, figlio di [[Francesco Madonia|Francesco]] (boss di [[Resuttana-San Lorenzo|Resuttana]]), e il complice alla guida della macchina, [[Marco Favaloro]], che in seguito iniziò a collaborare con la giustizia e contribuì alla ricostruzione dell'agguato<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/10/15/cosi-uccidemmo-libero-grassi-il-drammatico.html|titolo=' COSI' UCCIDEMMO LIBERO GRASSI' IL DRAMMATICO RACCONTO DEL PENTITO - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-03-01}}</ref>. L'omicidio di Libero Grassi venne trattato nel processo denominato "''[[Mariano Agate|Agate Mariano]] + 56''", che vedeva sul banco degli imputati il gotha di Cosa Nostra accusato di oltre un decennio di delitti, sulla base delle rivelazioni dei collaboratori di giustizia [[Gaspare Mutolo]] e [[Pino Marchese]], i quali affermarono che l'eliminazione di Grassi si rese necessaria per scoraggiare altri commercianti a seguire il suo esempio<ref>{{Cita web|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1993/03/10/page_009.pdf|titolo=«A questo cornuto dovevamo sparare» E la Cupola decise di uccidere libero Grassi|autore=Giampaolo Tucci|editore=L'Unità|data=10 marzo 1993|p=9}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/07/28/chiesto-ergastolo-per-madonia-il-pm.html|titolo=Chiesto l'ergastolo per Madonia Il pm: 'Fu lui a sparare a Grassi' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-03-01}}</ref>. Grazie anche alle determinanti dichiarazioni di Favaloro, Madonia è stato condannato in via definitiva all'[[ergastolo]], che sta scontando al 41-bis<ref name=balzarotti>[http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/libero-grassi-luomo-perbene-che-sfido-la-mafia ''Libero Grassi, l'uomo perbene che sfidò la mafia''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160903034856/http://www.ristretti.org/Le-Notizie-di-Ristretti/libero-grassi-luomo-perbene-che-sfido-la-mafia |date=3 settembre 2016 }}, L. Balzarotti, B. Miccolupi, Corriere della Sera, 29 agosto 2016</ref>, e con lui l’intera [[Commissione provinciale|Cupola]] di ''Cosa Nostra,'' accusata di aver ordinato l'omicidio (sentenza contro Agate + 56 del 18 aprile [[2008]])<ref>[http://www.cinquantamila.it/storyTellerThread.php?threadId=MADONIA+Salvatore Cinquantamila.it]</ref>.
== Televisione ==
Un mese dopo la morte dell'imprenditore, [[Maurizio Costanzo]] e [[Michele Santoro]] gli dedicano una lunga trasmissione condotta a reti unificate su [[Rai 3]] e [[Canale 5]].
Alla memoria di Grassi sono state realizzate le seguenti opere televisive:
* Nel 2011 Pietro Durante realizza il docufilm "Libero nel nome". Verrà trasmesso sia da Rai 2 nel 2011, che da Canale 5 nel 2016.
*Nel 2016 su [[Rai 1]] viene mandata in onda una [[docu-fiction]] chiamata ''[[Io sono Libero]]'' dedicata agli ultimi mesi di Libero Grassi.
* Nel 2018 su [[Canale 5]] viene mandata in onda la fiction ''[[Liberi sognatori]]'' di cui la prima puntata è dedicata proprio alla vita di Libero Grassi, interpretato da [[Giorgio Tirabassi]].
== Onorificenze ==
Riga 32 ⟶ 65:
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|motivazione=Imprenditore siciliano, consapevole del grave rischio cui si esponeva, sfidava la mafia denunciando pubblicamente richieste di estorsioni e collaborando con le competenti Autorità nell'individuazione dei malviventi. Per tale non comune coraggio e per il costante impegno nell'opporsi al criminale ricatto rimaneva vittima di un vile attentato. Splendido esempio di integrità morale e di elette virtù civiche, spinte sino all'estremo sacrificio.<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=3991|titolo=Libero Grassi Medaglia d'oro al valor civile|sito=Presidenza della Repubblica|accesso=24 gennaio 2012}}</ref>
|luogo=[[Palermo]],
}}
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{cita libro|nome=Marcello|cognome=Ravveduto|titolo=Libero Grassi. Storia di un siciliano normale|città=Roma|editore=Ediesse|anno=1997}}
* Antonella Mascali, ''Lotta Civile'', Chiarelettere, 2009
* Chiara Caprì con Pina Maisano Grassi, ''Libero. L'imprenditore che non si piegò al pizzo'', prefazione di Marco Travaglio, Castelvecchi, 2011 ISBN 978-88-7615-615-1
* Laura Biffi, Raffaele Lupoli, Riccardo Innocenti, ''Libero Grassi. Cara mafia, io ti sfido'', curatore L. Politano, Round Robin Editrice, 2011
* Marcello Ravveduto, ''Libero Grassi. Storia di un'eresia borghese'', Feltrinelli, Milano, 2012
==Voci correlate==
* [[Attentato di via Fauro]]
* [[Comitato Addiopizzo]]
* [[Cosa nostra]]
* [[Estorsione]]
* [[Pizzo (mafia)]]
* [[Racket]]
* [[Vittime di Cosa Nostra]]
== Altri progetti ==
Riga 43 ⟶ 92:
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|url=http://www.isducabruzzi-grassi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=104&Itemid=603|titolo=Biografia di Libero Grassi, Istituto Tecnico Commerciale Statale “Libero Grassi” di Palermo|accesso=28 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160911065205/http://www.isducabruzzi-grassi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=104&Itemid=603|dataarchivio=11 settembre 2016|urlmorto=sì}}
* [https://www.youtube.com/watch?v=M9fMiONElC4 Intervista a Libero Grassi] del programma [[Samarcanda (programma televisivo)|''Samarcanda'']]'' -'' 11 aprile [[1991]]
{{Antimafia in Italia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|storia d'Italia}}
[[Categoria:Lotta alla mafia|Grassi, Libero]]▼
[[Categoria:Medaglie d'oro al valor civile|Grassi, Libero]]▼
[[Categoria:Vittime della mafia|Grassi, Libero]]▼
[[Categoria:Assassinati con arma da fuoco]]
▲[[en:Libero Grassi]]
[[Categoria:Studenti della Sapienza - Università di Roma]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Palermo]]
|