Magna Carta: differenze tra le versioni
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[[File:John of England vs Louis VIII of France.jpg|miniatura|Re Giovanni combatte [[Filippo II di Francia]] nella [[prima guerra dei baroni]]]]
Una volta fallita la pace scoppiarono violenze tra le due fazioni, che portarono alla [[prima guerra dei baroni]].<ref>{{cita|Holt, 1992a|p. 1}}; {{cita|Crouch, 1996|p. 114}}; {{cita|Carpenter, 1990|p. 12}}.</ref> I nobili ribelli dedussero che instaurare un dialogo con Giovanni fosse impossibile e si rivolsero al figlio del re [[Filippo II di Francia]], il futuro [[Luigi VIII di Francia|Luigi VIII]], per chiedere aiuto, offrendogli nel contempo il trono inglese di cui poteva vantare delle legittime, sebbene flebili, rivendicazioni.<ref>{{cita|Carpenter, 2004|pp. 264-267}}; {{cita|Carpenter, 1990|p. 12}}; {{cita|Baucero, 2016|p. 46}}.</ref> La guerra presto si tramutò in una situazione di stallo. Il re si ammalò e morì nella notte del 18 ottobre 1216, lasciando [[Enrico III d'Inghilterra|Enrico III]], di soli nove anni, come suo erede.<ref>{{cita|Warren, 1990|pp. 254-255}}; {{cita|Baucero, 2016|pp. 46-
==== Sotto il governo di Enrico III: la Carta del 1216 ====
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[[File:John Lilburne.jpg|thumb|upright|[[John Lilburne]] criticò la ''Magna Carta'' come una definizione inadeguata delle libertà inglesi]]
La Carta fu spesso al centro del dibattito giuridico inglese. Nel 1621, venne presentato un disegno di legge al Parlamento al fine di rinnovare la ''Magna Carta'', un tentativo tuttavia infruttuoso. Il giurista [[John Selden]] sostenne che i diritti dell{{'}}''[[habeas corpus]]'' trovassero una loro ragion d'essere già nella Carta.<ref>{{cita|Turner, 2003b|p. 156}}; {{cita|Hindley, 1990|p. 189}}.</ref> Coke, dal canto suo, promosse la ''[[Petition of Right]]'' del 1628, in cui citò la ''Magna Carta'' nel suo preambolo, sperando di estendere le sue disposizioni e renderle vincolanti per la magistratura.<ref>{{cita|Hindley, 1990|pp. 189-190}}; {{cita|Turner, 2003b|p. 157}}.</ref> Tale proposta sollevò l'opposizione della monarchia che rispose asserendo che la situazione giuridica coeva fosse molto meno netta rispetto a quella che si presentava all'epoca della promulgazione della Carta; in seguito, la Corona scelse di limitare lo studio della ''Magna Carta'' ai soli aspetti storici e ordinò l'arresto di Coke per tradimento.<ref>{{cita|Hindley, 1990|p. 189}}; {{cita|Danziger e Gillingham, 2004|pp. 280-281}}.</ref>
Nel 1640 l'Inghilterra sprofondò nella [[guerra civile inglese|guerra civile]] che portò all'esecuzione del re Carlo I nove anni più tardi. Sotto il successivo [[protettorato di Cromwell]] alcuni giuristi misero in dubbio se la ''Magna Carta'' fosse ancora vigente in quanto frutto di un accordo raggiunto con un monarca.<ref>{{cita|Danziger e Gillingham, 2004|p. 271}}.</ref> Un ''[[pamphlet]]'' pubblicato nel 1660 e intitolato ''The English devil'', indirizzato contro Cromwell e la sua scelta di condannare il documento all'oblio, criticò molto questa posizione.<ref>{{cita|Woolwrych, 2003|p. 95}}.</ref>
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Quando i coloni inglesi partirono per il [[Nuovo Mondo]] portarono con sé carte reali per giustificare il proprio insediamento nei territori d'oltreoceano. Per esempio la Carta della [[colonia della Massachusetts Bay]] dichiarava che i suoi abitanti avrebbero «avuto e goduto di tutte le libertà e le immunità dei soggetti liberi e naturali».<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Brink|nome1=Robert J.|titolo=History on display: one lawyer's musings on Magna Carta|rivista=Massachusetts Lawyers Weekly|data=18 agosto 2014|url=http://masslawyersweekly.com/reprints/history-on-display-one-lawyers-musings-on-the-magna-carta/|accesso=20 novembre 2014|lingua=en|dataarchivio=20 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141220063532/http://masslawyersweekly.com/reprints/history-on-display-one-lawyers-musings-on-the-magna-carta/|urlmorto=no}}</ref> Similmente, la [[Virginia Company|Carta della Virginia]] del 1606, per gran parte redatta da Sir [[Edward Coke]], dichiarava che i coloni avrebbero goduto della stessa «libertà, diritto di voto e immunità», delle persone nate in Inghilterra.<ref>{{cita|Howard, 2008|p. 28}}.</ref> Poiché nel ''[[Massachusetts Body of Liberties]]'' del 1641, il primo codice di leggi compilato nelle colonie, vi erano delle somiglianze con la clausola 29 della ''Magna Carta'', la Corte Generale del Massachusetts interpretò il documento medievale come la base della ''[[common law]]'' inglese; le altre colonie avrebbero poi seguito tale esempio.<ref>{{cita|Hazeltine, 1917|p. 194}}.</ref> Nel 1638 il [[Maryland]] tentò di riconoscere la ''Magna Carta'' come parte della sua costituzione, ma tale proposito venne respinto dal re Carlo I.<ref>{{cita|Hazeltine, 1917|p. 195}}.</ref>
Nel 1687 il politico e fondatore della [[Provincia di Pennsylvania]] [[William Penn]] pubblicò un'opera in cui era contenuta la prima copia della ''Magna Carta'' stampata sul suolo americano. I commenti di Penn riprendevano l'idea già formulata da Coke riguardo alla convinzione che la Carta potesse essere considerata una legge fondamentale.<ref>{{cita|Turner, 2003b|p. 210}}.</ref> I coloni fecero spesso riferimento ai libri di legge inglese e ciò li condusse a un'interpretazione anacronistica della ''Magna Carta'', ritenendo che essa garantisse il processo con giuria e l{{'}}''habeas corpus''.<ref>{{cita|Turner, 2003b|p. 211}}.</ref>
Lo sviluppo della supremazia parlamentare nelle isole britanniche non influenzò costituzionalmente le [[Tredici Colonie]] che mantennero un'aderenza alla ''common law'' inglese, ma interessò direttamente il rapporto con Londra.<ref>{{cita|Hazeltine, 1917|pp. 183-184}}.</ref> Per spiegare meglio il fenomeno, quando i coloni americani [[guerra di indipendenza americana|combatterono contro la Gran Bretagna]], essi ritennero di battersi non tanto per la nuova libertà, quanto per preservare i diritti che essi ritenevano sanciti nella ''Magna Carta''.<ref name="NARA-legacy">{{Cita web|titolo=Magna Carta and Its American Legacy|url=http://www.archives.gov/exhibits/featured_documents/magna_carta/legacy.html|editore=[[National Archives and Records Administration]]|accesso=30 gennaio 2015|lingua=en|dataarchivio=16 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130216101520/http://www.archives.gov/exhibits/featured_documents/magna_carta/legacy.html|urlmorto=no}}</ref>
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La Carta rimane anche un argomento di grande interesse per gli storici: Natalie Fryde l'ha descritta pittorescamente come «una delle vacche più sacre nella storia medievale inglese», rilevando come sia improbabile che possano terminare i dibattiti sulla sua interpretazione e significato.<ref name="cita|Fryde, 2001|p. 1"/> Per molti versi ancora un "testo sacro", la ''Magna Carta'' è generalmente considerata parte della [[costituzione non codificata]] [[Costituzione del Regno Unito|del Regno Unito]]; in un discorso del 2005, il [[Lord Chief Justice]], Lord Harry Woolf, la descrisse come «il primo di una serie di strumenti oggi ritenuti dotati di uno status costituzionale speciale».<ref name=woolfspeech>{{cita web|url=http://magnacarta800th.com/wp-content/uploads/2011/10/Precedent_Recent_Constitutional_Change.pdf|titolo=Magna Carta: a precedent for recent constitutional change|opera=Judiciary of England and Wales Speeches|data=15 giugno 2005|accesso=4 novembre 2014|lingua=en|dataarchivio=4 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141104200742/http://magnacarta800th.com/wp-content/uploads/2011/10/Precedent_Recent_Constitutional_Change.pdf|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita|Holt, 1992b|p. 21}}.</ref>
La ''Magna Carta'' venne ristampata in [[Nuova Zelanda]] nel 1881 come uno degli Atti imperiali in vigore.<ref>{{cita web |url= http://www.nzlii.org/nz/legis/imp_act_1881/mc25ei84/ |titolo= Magna Carta (25 Ed I) |editore= New Zealand Law online |accesso=
Negli Stati Uniti la Carta continua a essere considerata il precursore della [[costituzione degli Stati Uniti|Costituzione]] e del ''[[United States Bill of Rights|Bill of Rights]]''.<ref name=ChartersOfFreedom>{{cita web|url=https://www.archives.gov/exhibits/charters/constitution_q_and_a.html|titolo=United States Constitution Q + A|opera=The Charters of Freedom|editore=National Archives and Records Administration|accesso=4 novembre 2014|dataarchivio=16 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160316053614/http://www.archives.gov/exhibits/charters/constitution_q_and_a.html|urlmorto=no}}</ref> Nel 1976, il Regno Unito prestò una delle quattro copie sopravvissute della ''Magna Carta'' del 1215 agli Stati Uniti per le celebrazioni del bicentenario, donandogli per l'occasione una vetrina decorata. Il documento originale è stato restituito dopo un anno, ma una replica e la vetrina sono ancora in mostra nella cripta del [[Campidoglio (Washington)|Campidoglio]] a [[Washington]].<ref>{{cita web|titolo=Magna Carta Replica and Display|url=http://www.aoc.gov/capitol-hill/other/magna-carta-replica-and-display|editore=Architect of the Capitol|accesso=20 novembre 2014|lingua=en|dataarchivio=4 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141104165002/http://www.aoc.gov/capitol-hill/other/magna-carta-replica-and-display|urlmorto=no}}</ref>
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[[File:Magna Carta - John Pine engraving 1733.jpg|miniatura|upright|sinistra|Riproduzione della Carta del 1215, realizzata nel 1733 da John Pine]]
Si presume che almeno tredici esemplari (copie conformi) della Carta del 1215 furono emesse dalla cancelleria reale in quello stesso anno, di cui sette distribuite il 24 giugno e altre sei successivamente. Queste vennero inviate agli [[sceriffo|sceriffi]] e ai vescovi delle contee, probabilmente incaricati del privilegio.<ref>{{cita|Breay, 2010|pp.
Le due copie del 1215 di proprietà della British Library, note come ''Cotton MS. Augustus II.106'' e ''Cotton Charter XIII.31A'', furono acquistate dall'antiquario Sir [[Robert Bruce Cotton]] nel XVII secolo.<ref>{{cita|Breay, 2010|pp.
La copia della Cattedrale di Lincoln era quella indirizzata alla contea. Fino al 1846 era esposta nella cattedrale per poi essere trasferita in un altro edificio.<ref
La quarta copia, ritrovata nel 1812, fu consegnata per la prima volta nel 1215 alla [[Cattedrale di Old Sarum]] e poi spostata [[Cattedrale di Salisbury|in quella di Salisbury]] che ne ha preso il posto.<ref>{{cita web|autore=Salisbury Cathedral|titolo=The Salisbury Connection|url=http://www.salisburycathedral.org.uk/magna-carta-how-did-magna-carta-come-about/salisbury-connection|accesso=13 novembre 2014|data=2013|lingua=en|dataarchivio=15 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141215182419/http://www.salisburycathedral.org.uk/magna-carta-how-did-magna-carta-come-about/salisbury-connection|urlmorto=no}}</ref><ref name="Vincent104">{{cita|Vincent, 2012|p. 104}}.</ref><ref name="Salisbury Cathedral 2013">{{cita web|autore=Salisbury Cathedral|titolo=The Document|url=http://www.salisburycathedral.org.uk/magna-carta-what-magna-carta/document|accesso=13 novembre 2014|data=2013|lingua=en|dataarchivio=8 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141008043634/http://www.salisburycathedral.org.uk/magna-carta-what-magna-carta/document|urlmorto=no}}</ref> È forse la meglio conservata delle quattro, grazie anche a un restauro avvenuto negli anni 1940, tuttavia si possono notare piccoli fori di spillo probabilmente causati da una sua affissione.<ref name="Salisbury Cathedral 2013"/><ref name=Baucero75/><ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/england/wiltshire/8182987.stm|titolo=Award for cathedral Magna Carta|opera=[[BBC News Online]]|data=4 agosto 2009|accesso=4 gennaio 2015|lingua=en|pubblicazione=|dataarchivio=16 ottobre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211016204538/http://news.bbc.co.uk/1/hi/england/wiltshire/8182987.stm|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|autore=Salisbury Cathedral|titolo=Visiting Magna Carta|url=http://www.salisburycathedral.org.uk/magna-carta/visiting-magna-carta|accesso=13 novembre 2014|data=2013|lingua=en|dataarchivio=15 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141215152418/http://www.salisburycathedral.org.uk/magna-carta/visiting-magna-carta|urlmorto=no}}</ref> La grafia su questa versione è diversa da quella delle altre tre, suggerendo che non sia stata scritta da uno scriba reale, ma piuttosto da un [[amanuense]] della cattedrale, avvezzo alla copiatura, che l'ha poi fatta autentificare dalla corte reale.<ref name="cita|Breay, 2010|p. 37"/><ref name="Vincent104"/><ref name=Baucero75>{{cita|Baucero, 2016|p. 75}}.</ref>
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Le clausole successive, fino all'ottava, regolano il diritto successorio con soluzioni distinte per coloro che ereditavano in minore età e chi fosse stato già maggiorenne, fissando anche le tasse che dovevano pagare. Si poneva attenzione affinché i tutori non potessero appropriarsi indebitamente degli averi di coloro che erano sotto la loro protezione, mentre particolari diritti vennero predisposti per le vedove a cui era concesso anche di risposarsi previo assenso del proprio signore. Dalla clausola 9 alla 11 veniva affrontata la questione dei debiti con una disciplina particolare per quelli verso gli ebrei.<ref name=Breay28/><ref>{{cita|Baucero, 2016|pp. 114-115}}.</ref>
Lo ''[[scutagium]]'' era una forma di tassazione medievale: tutti i cavalieri e i nobili erano obbligati a prestare servizio militare a favore della Corona in cambio delle proprie terre che, teoricamente, appartenevano al Re, ma molti di essi preferivano pagare del denaro per esserne esentati; con il denaro ricavato, spesso, la Corona pagava i [[mercenari]].<ref>{{cita|Poole, 1993|pp.
[[File:John of England (John Lackland).jpg|miniatura|upright|sinistra|Re Giovanni tiene in mano una chiesa, illustrazione di [[Matthew Paris]] databile tra il 1250 e il 1259]]
Il sistema giudiziario inglese si era notevolmente modificato nel secolo precedente, con i giudici reali che andarono a svolgere un ruolo più importante nel garantire la giustizia in tutto il paese. Giovanni d'Inghilterra aveva più volte ricorso alle sue prerogative reali per estorcere ingenti somme di denaro ai baroni, richiedendo di fatto pagamenti per garantire la giustizia in casi particolari. Per mettere un freno a ciò, le clausole 39 e 40 richiedevano l'applicazione del giusto processo nel sistema di giustizia reale, mentre la clausola 45 prevedeva che il re nominasse funzionari reali competenti per i ruoli più importanti.<ref name=Breay29>{{cita|Breay, 2010|p. 29}}.</ref> Sebbene queste clausole non avessero alcun significato sostanziale nella carta originale, divennero particolarmente importanti nei secoli successivi.<ref name=Breay29/> Negli Stati Uniti, per esempio, la Corte Suprema della [[California]] ha interpretato la clausola 45 nel 1974 come un requisito di ''[[common law]]'' che garantisse a un imputato, di fronte alla possibilità di essere incarcerato, il diritto ad avere un processo supervisionato da un giudice legalmente riconosciuto.<ref>''Gordon v. Justice Court'', [http://online.ceb.com/calcases/C3/12C3d323.htm 12 Cal. 3d 323] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20211016211709/http://online.ceb.com/calcases/C3/12C3d323.htm |
Le [[foresta reale|foreste reali]] erano economicamente importanti nell'Inghilterra medievale ed erano sia protette che sfruttate dalla Corona, fornendo al re terreni per la caccia, per l'approvvigionamento di materie prime e per ottenere denaro.<ref name=Huscroft97>{{cita|Huscroft, 2005|p. 97}}; {{cita|Poole, 1993|pp.
Su questo tema la carta del 1215 annoverava diverse clausole: le clausole 47 e 48 promettevano di disboscare le terre aggiunte alle foreste reali sotto Giovanni e di indagare sull'uso dei diritti reali in queste zone, ma non prendevano in considerazione quelle dei sovrani precedenti, mentre la clausola 53 prometteva una qualche forma di riparazione per coloro che avevano subito gli effetti dalle recenti modifiche. La clausola 44 doveva garantire una certa giustizia da parte dei tribunali della Foresta.<ref name=Breay32/> Né la Magna Carta né la successiva [[carta della Foresta]] si dimostrarono, tuttavia, del tutto soddisfacenti come strumento per mitigare le tensioni politiche sorte nell'esercizio delle foreste reali.<ref name=Breay32/>
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