Col nome di Antiochia in Commagene servì da capitale per il regno ellenistico di [[Commagene]] a partire dal [[160 a.C.]] circa e fino a quando si arrese a [[Impero romano|Roma]] nel [[72]] d.C.
[[Giuseppe Flavio]] racconta, infatti, che nel quarto anno di regno di [[Vespasiano]] (dal luglio del [[72]]), [[Antioco IV di Commagene|Antioco, re della Commagene]], fu implicato in vicende tali che lo portarono a dover rinunciare al trono del [[regno di Commagene|regno cliente di Commagene]] a vantaggio di un'annessione romana. Il [[governatore provinciale romano|governatore]] della [[Siria (provincia romana)|provincia romana di Siria]], [[Lucio Cesennio Peto]], non sappiamo se in buona o cattiva fede nei confronti di Antioco, mandò una lettera a Vespasiano accusando lo stesso regnante, insieme con suo figlio [[Gaio Giulio Archelao Antioco Epifane|Epifane]], di volersi ribellare ai Romaniromani e di aver già preso accordi con l'[[Impero partico]]. Bisognava prevenirli per evitare una guerra che coinvolgesse l'[[Impero romano]].<ref name="GFlavioVII.7.1">[[Flavio Giuseppe]], ''[[Guerra giudaica (Flavio Giuseppe)|La guerra giudaica]]'', VII, 7.1.</ref> Giuntagli una simile denuncia, l'imperatore non poté non tenerne conto, tanto più che la città di Samosata, la maggiore della Commagene, si trovava sull'[[Eufrate]], da dove i parti avrebbero potuto guadare il fiume ed entrare facilmente entro i [[limes orientale|confini imperiali]]. Così Peto venne autorizzato ad agire nel modo più opportuno. Il comandante romano allora, senza che Antioco e i suoi se l'aspettassero, invase la Commagene alla testa della ''[[legio VI Ferrata]]'' insieme con alcune [[coorte|coorti]] e [[ala (esercito romano)|''ali'' di cavalleria]] [[Auxilia|ausiliaria]], oltre a un contingente di alleati del re [[Aristobulo di Calcide]] e di [[Soemo]] di [[Emesa]].<ref name="GFlavioVII.7.1" /> L'invasione avvenne senza colpo ferire, poiché nessuno si oppose all'avanzata romana o resistette.<ref name="GFlavioVII.7.1" /> Frattanto Peto inviò un [[vexillatio|distaccamento]] a occupare Samosata con un presidio, mentre col resto dell'esercito si diresse alla ricerca di Antioco. I figli del re, [[Gaio Giulio Archelao Antioco Epifane|Epifane]] e [[Callinico (principe di Commagene)|Callinico]], dopo aver combattuto contro i Romaniromani, furono costretti ad attraversare l'Eufrate e rifugiarsi presso [[Vologase I di Partia]], lasciando la Commagene in mano romana.<ref name="GFlavioVII.7.2">Giuseppe Flavio, ''La guerra giudaica'', VII, 7.2.</ref>
Sotto [[Publio Elio Adriano|Adriano]] divenne base della [[legione romana|legione]] [[Legio VI Ferrata|VI ''Ferrata'']] e successivamente della [[Legio XVI Flavia Firma|XVI ''Flavia Firma'']], e terminale di diverse strade militari.
|