Prospettiva: differenze tra le versioni
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Anche per la prospettiva, configurandosi come diretta applicazione di uno dei [[metodi di rappresentazione]] appartenenti al corpo della [[geometria descrittiva]], vale il requisito della sostituibilità fra la figura obiettiva e la sua proiezione. Ciò significa che data la figura nello spazio, deve sempre essere possibile determinarne l'immagine su di un piano e viceversa, data l'immagine, si deve poter risalire alla configurazione della figura nello spazio (al punto di vista o al punto di proiezione).
Tale reciprocità non è ottenibile in misura piena e immediata, come avviene per le [[proiezioni parallele]], perché nella prospettiva centrale uno stesso oggetto, proiettato da un medesimo punto di vista su piani a differente distanza da esso, dà luogo a immagini simili ma di dimensioni diverse. Per risalire, quindi, alle reali dimensioni dell'oggetto,
[[Image:GoldenGateBridge-001.jpg|thumb|Il famoso [[Golden Gate Bridge]] di [[San Francisco]]. Una normale fotografia è in tutto assimilabile a una prospettiva<ref>a condizione che l'obiettivo della macchina fotografica non provochi distorsioni evidenti (nell'immagine riprodotta, una lieve distorsione è riscontrabile sulla sinistra)</ref>. Nell'apparato della [[macchina fotografica]], il quadro è la superficie sensibile della pellicola, il centro di proiezione il secondo punto nodale dell'obiettivo, mentre la distanza fra il centro e l'immagine è data dalla distanza focale principale dell'obiettivo; le rette proiettanti sono i raggi luminosi.]]
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[[File:Pier maria calandri, trattato d'abacho, xv sec., biblioteca laurenziana ashb 359 c. 206v.jpg|thumb|''Perspectiva'' medievale, da un abaco del XV secolo]]
Dal punto di vista linguistico, il vocabolo "prospettiva" è la forma femminile sostantivata di "prospettivo", derivante a sua volta dal latino tardo "prospectivus", "che assicura la vista"<ref>Giacomo Devoto, [[Gian Carlo Oli]], ''[[Vocabolario illustrato della lingua italiana]]'', Selezione dal Reader's Digest, Milano.</ref>.
Nel campo degli studi ottici medievali, la ''perspectiva'' indicava l'[[ottica]] stessa (''perspectiva naturalis'')<ref>De Vecchi-Cerchiari, cit., pag. 27.</ref>, intesa come percezione visiva ==Storia==
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In tempi più recenti sono state proposte concezioni fusioniste miranti a superare le divisioni che possono essere ritenute solo apparenti, concezioni che sono parte di un dibattito di amplissime proporzioni e tendente a ricercare i fondamenti strutturali su cui è costruito l'intero edificio della [[matematica]], con la sua infinita rete di connessioni e articolazioni. Ricerche che però non hanno messo in discussione la teoria fondante ritenuta ancora la più valida, quella degli [[insiemi]]. Tutto ciò lascia comunque a margine l'operatore che si avvale tecnicamente di un determinato gruppo di elementi, seppure essi facciano parte di un'immensa costruzione, o addirittura di un universo a sé stante, come è intesa la matematica secondo la concezione [[neoplatonismo|neoplatonica]] di [[Roger Penrose]]. I metodi descrittivi di rappresentazione infatti sono ancora quelli definiti nell'Ottocento, con le sole modifiche apportate alle abitudini degli operatori dalla normativa tecnica, al fine di uniformare le convenzioni grafiche per rendere gli elaborati leggibili senza ambiguità alcuna.
Nel campo della pittura, è ovvio che la prospettiva non assolve più ad alcuna funzione da quando gli artisti, almeno quelli più rappresentativi, hanno interrotto con decisione il filo di una continuità che nel passato era durata dalla [[preistoria]] fino a quasi tutto l'Ottocento. Le [[
Per tali scopi, una risorsa che offre prestazioni sotto vari aspetti enormemente superiori all'esecuzione manuale è quella costituita dagli [[computer|elaboratori elettronici]]. Oggi sono disponibili applicazioni [[software]] con cui si possono ottenere modelli [[tridimensionalità|tridimensionali]] di qualsiasi oggetto, anche partendo dalle [[proiezione ortogonale|proiezioni ortogonali]] di esso, come anche si può avere la visualizzazione di ambienti e spazi virtuali del tutto simili a quelli reali. È poi possibile osservare questi modelli da qualsivoglia punto di vista, girando intorno a essi od entrandovi, visualizzando contestualmente innumerevoli prospettive di essi.<ref>Vedi il collegamento esterno a "Great Buildings Collection", un portale sull'architettura da dove si può scaricare gratuitamente la versione semplificata di un programma che consente di osservare da ogni posizione vari modelli schematici di celebri edifici. Basta anche fare alcune prove con [[Google Earth]] per rendersi conto delle risorse offerte dai sistemi elettronici integrati.</ref>
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