Uranio impoverito: differenze tra le versioni
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Il 4 gennaio [[2010]] l'[[Associazione Vittime Uranio]] ha reso noto nel corso di una [[conferenza stampa]] a [[Lecce]] il bilancio sul numero di militari italiani morti per possibile contaminazione da uranio impoverito. Si tratta, secondo l'associazione, di almeno 216 casi di morte. «È tuttavia – ha spiegato all'[[ANSA]] [[Francesco Palese]], giornalista responsabile del sito Vittimeuranio.com e portavoce dell'associazione – un bilancio incompleto.» Nel corso della conferenza stampa è stato diffuso anche un documento della Sanità militare italiana che riporta 171 morti e 2500 malati, registrando l'ultimo decesso nel 2006 e non comprendente i reduci da molte missioni, dai poligoni e tutti coloro che al momento della morte non erano più in servizio. «Integrando questo documento con i dati in possesso dell'associazione – ha detto Palese – arriviamo a contare 216 morti, ma è un dato ancora parziale.»<ref>[http://www.repubblica.it/ultimora/cronaca/URANIO-ASSOCIAZIONE-VITTIME-ALMENO-216-I-MILITARI-MORTI/news-dettaglio/3744890 URANIO: ASSOCIAZIONE VITTIME, ALMENO 216 I MILITARI MORTI | News Cronaca | La Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
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Nel 2019 viene riconosciuta la gravità della contaminazione e le reticenze dei vertici militari<ref>{{Cita web|url=https://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli/uranio-impoverito-negazionismo-dei-vertici-militari/|titolo=L’Uranio impoverito è stato sottovalutato: ora lo ammettono anche i militari. Ecco il documento esclusivo|sito=Tiscali Notizie|lingua=it|accesso=2023-03-24}}</ref>. A tal proposito sono significativi i due esposti, presentati alla [[Procura militare]] e alla Procura ordinaria di Roma, da parte del [[generale]] [[Roberto Vannacci]], comandante dell'Operazione "Prima Parthica" in Iraq, al fine di denunciare le gravi e ripetute omissioni nella tutela della salute del contingente italiano.
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