Torre Einstein: differenze tra le versioni
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== Storia ==
Il progetto della torre Einstein fu il primo che impegnò Mendelsohn dopo il ritorno dalle armi della [[prima guerra mondiale]]. La commissione proveniva dall'astronomo [[Erwin Finlay-Freundlich]], conosciuto grazie all'intercessione della moglie, il quale era interessato all'erezione di una monumentale torre-telescopio al fine di effettuare esperimenti ed osservazioni tese a confermare per via sperimentale la [[teoria della relatività]] con strumentazioni adeguate alla rilevazione di un'eventuale deviazione nella traiettoria della luce, effettivamente prevista dai postulati di [[Albert Einstein]]. Una prima bozza progettuale di questa struttura risale già al 1917, quando Mendelsohn era impegnato sul fronte russo, in trincea: «Dopo un'ora di sonno, sono colto da un nuovo accesso di febbre disegnativa che produce una massa di schizzi» scriveva il 24 giugno 1917, in piena guerra «Oggetti, per la maggior parte, tellurici e planetari freundlichiani». Egli, dunque, coltivava l'idea di realizzare un osservatorio già ben prima della richiesta di Freundlich e, anzi, aveva avviato un processo ideativo che anche una volta aperto il cantiere della struttura si presenterà ricchissimo di disegni, prospetti ed idee. Ovviamente Mendelsohn era molto allettato dalla commissione, che gli avrebbe consentito di declinare le sue modernissime concezioni architettoniche con una teoria fisica altrettanto moderna come quella proposta da Einstein.<ref name=a>{{cita|Zevi|p. 58}}.</ref>
Dopo aver reperito i finanziamenti necessari grazie al governo tedesco, desideroso di abbattere il vecchio osservatorio di Potsdam (ormai obsoleto) e di contribuire alla causa sostenendo economicamente la costruzione di una struttura più moderna sul medesimo sito, Mendelsohn e Freundlich aprirono ufficialmente il cantiere della torre Einstein. L'iter costruttivo fu assai accidentato: il governo centrale, infatti, aveva concesso un finanziamento solo parziale, allorché i denari rimanenti erano completamente a carico di contributi privati, con tutti gli oneri relativi alla fradicia situazione economica della Germania postbellica. Ce lo testimonia Louise Mendelsohn, moglie dell'architetto:
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