Internet: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|il tipo di rete di computer|Internet (informaticarete di computer)}}
[[File:Applications-internet.svg|thumb|upright=0.8|Icona usata per raffigurare Internet nel [[Tango Desktop Project|progetto Tango]].]]
 
'''Internet''' (raramente adattata in '''interrete'''<ref>{{Cita web|url=https://www.dizionario.rai.it/p.aspx?nID=lemma&rID=1593818&lID=1045635|titolo=DOP: Dizionario di Ortografia e Pronunzia della lingua italiana|sito=www.dizionario.rai.it|accesso=2024-12-25 dicembre 2024}}</ref>) è un'architettura di sistema che permette l'interconnessione tra diverse [[Rete di computer|reti di computer]] a livello globale ([[internetwork]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/technology/Internet|titolo=Internet - Description, History, Uses, & Facts |lingua=en|autore=Robert Kahn, Michael A.Dennis|accesso=3 dicembre 2024}}</ref>
 
Il termine nasce, nell'ambito delle [[Radiocomunicazione|comunicazioni radio]] in tempo di guerra, come abbreviazione di "''internet workingtraffic''", attestato già nel 1945 nell'ambito delle comunicazioni radio in tempo di guerra.<ref>{{cita web|titolo=United States Army Field Manual FM 24-6 Radio Operator's Manual Army Ground Forces June 1945|autore=United States War Department|url=https://archive.org/details/Fm24-6/mode/2up|p=2|accesso=9 giugno 2023|citazione= ''Internet traffic: Traffic between stations which are not assigned to the same net''}}</ref>. Nel significato di interconnessione di terminali e computer appartenenti a reti diverse (''internetwork'', come acronimo di ''interconnected networks'') si trova nell'[[Request for Comments|RFC]] 675, ''Specification of Internet Transmission Control Protocol'', pubblicato nel dicembre 1974.<ref>{{IETF|675|Specification of Internet Transmission Control Program}}</ref>
 
Solo dal 1991, sulla base dello specifico [[Hypertext Transfer Protocol|protocollo HTTP]], si è cominciato a sviluppare il [[World Wide Web]] (WWW), successivamente diventato il protocollo predominante, fino a far confondere, nel linguaggio comune, il termine WWW con il termine "internet.": Perper questo sempre più spesso quando si incontra il termine internet su letteratura non specialistica, in realtà si intende il WWW, uno dei maggiori [[Mezzo di comunicazione di massa|mezzi di comunicazione di massa]] (assieme a [[Radio (mass media)|radio]] e [[televisione]]),<ref>[https://www.reuters.com/article/us-media-internet-life-idUSTRE55G4XA20090617 The Internet is by far the most popular source of information and the preferred choice for news ahead of television, newspapers and radio, according to a new poll in the United States.]</ref><ref>{{Cita web |url=http://en.soi2014.se/information-and-facts/internet-is-the-most-important-source-of-information/ |titolo=Copia archiviata |accesso=18 luglio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170709190022/http://en.soi2014.se/information-and-facts/internet-is-the-most-important-source-of-information/ |dataarchivio=9 luglio 2017 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.pewinternet.org/2011/09/26/part-5-the-role-of-the-internet/]</ref> grazie all'offerta all'[[utente]] di una vasta serie di contenuti potenzialmente [[informazione|informativi]] e di servizi.
 
Internet è l'interconnessione globale tra reti di telecomunicazioni e [[rete di computer|informatiche]] di natura e di estensione diversa, resa possibile da una ''suite'' di [[protocolli di rete]] comune chiamata "[[TCP/IP]]" dal nome dei due protocolli principali, il [[Transmission Control Protocol|TCP]] e l'[[Internet Protocol|IP]], che costituiscono la "lingua" comune con cui i [[computer]] [[connessione (informatica)|connessi]] a Internet (gli [[host]]) sono interconnessi e comunicano tra loro a un livello superiore indipendentemente dalla loro sottostante [[Architettura (computer)|architettura]] [[hardware]] e [[software]], garantendo così l'[[interoperabilità]] tra sistemi e sottoreti fisiche diverse.
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In quanto [[rete di telecomunicazione]], come diffusione è seconda solo alla [[rete telefonica generale]], anch'essa di diffusione mondiale e ad accesso pubblico, ma ancora più "capillare" di Internet.
 
Uno dei primi internet fu svilluppato da microsoft con microsft Internet Explorer che è stato attivo fino al 2022 .<ref>{{Cita web|url=https://www.google.com/search?q=quale+era+il+primo+internet+di+microsoft&client=firefox-b-d&sca_esv=bdae0d2953dd278c&ei=cRXUZ4XnOLrui-gP6arG0Qs&ved=0ahUKEwjF4-ahvomMAxU69wIHHWmVMboQ4dUDCBA&uact=5&oq=quale+era+il+primo+internet+di+microsoft&gs_lp=Egxnd3Mtd2l6LXNlcnAiKHF1YWxlIGVyYSBpbCBwcmltbyBpbnRlcm5ldCBkaSBtaWNyb3NvZnQyBRAhGKABMgUQIRifBTIFECEYnwUyBRAhGJ8FMgUQIRifBTIFECEYnwUyBRAhGJ8FMgUQIRifBUivH1DrBFj6HXABeAGQAQCYAaMDoAGiDqoBCDEuMTEuNC0xuAEDyAEA-AEBmAIOoALdD8ICChAAGLADGNYEGEfCAgQQIRgVmAMAiAYBkAYIkgcIMS4xMi40LTGgB4Zh&sclient=gws-wiz-serp|titolo=Google Search|sito=www.google.com|accesso=2025-03-14}}</ref>
 
Adesso Iternet EXplorer non esiste più ma esiste Microsoft EDGE il successore .
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Internet}}
{{Approfondimento|titolo=
|contenuto={{#chart:Number of Internet hosts.Line.chart}}<div style="text-align:center;">[[:c:Data:Number of Internet hosts.tab|'''Data''']]</div>}}
|titolo=Numero di [[host]] su Internet tra il 1981 e il 1991
{{Approfondimento|titolo=
|contenuto=
|contenuto={{#chart:Global Internet Traffic Volume.chart}}<div style="text-align:center;">[[:c:Data:Global Internet Traffic Volume.tab|'''Data''']]</div>}}
{{#chart:Number of Internet hosts.Line.chart}}
}}
 
L'origine di Internet risale agli [[anni 1960|anni sessanta]], su iniziativa degli Stati Uniti d’Americad'America, che misero a punto durante la [[guerra fredda]] un nuovo sistema di difesa e di controspionaggio.
 
La prima [[pubblicazione scientifica]] in cui si teorizza una rete di computer mondiale ad accesso pubblico è ''On-line man computer communication'' dell'agosto [[1962]], pubblicazione scientifica degli statunitensi [[Joseph Licklider]] e Welden E. Clark. Nella pubblicazione Licklider e Clark, ricercatori del [[Massachusetts Institute of Technology]], danno anche un nome alla rete da loro teorizzata: "Intergalactic Computer Network".
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Le ''[[emoticon]]'' vennero istituite il 12 aprile 1979, quando [[Kevin MacKenzie]] suggerì di inserire un simbolo nelle mail per indicare gli stati d'animo.
 
Tutto era pronto per il cruciale passaggio a Internet, compreso il primo [[Denial of Service]]: il 27 ottobre 1980, un errore negli [[header]] di un messaggio si propagò su tutti i router (a quel tempo chiamati Interface Message Processor), portando rapidamente alla saturazione della rete e bloccando per ore l'accesso ad Arpanet<ref>{{Cita web|url = https://motherboard.vice.com/read/happy-anniversary-to-the-early-internets-first-network-wide-crash|titolo = Happy Anniversary to the Early Internet's First Network-Wide Crash|accesso = 21 dicembre 2015|lingua = en|sito = Motherboard}}</ref><ref>{{Cita web|url = httphttps://www.computerhistory.org/tdih/October/27/|titolo = This Day in History: October 27 {{!}} Computer History Museum|accesso = 21 dicembre 2015}}</ref><ref>{{Cita web|url = httphttps://www.cs.kent.edu/~javed/internetbook/hobbestimeline/HIT.html|titolo = Hobbes' Internet Timeline - the definitive ARPAnet & Internet history|accesso = 21 dicembre 2015}}</ref><ref>{{Cita libro|autore = James F. Kurose,Keith W. Ross|titolo = Reti di calcolatori e Internet. Un approccio top-down|anno = 2008|editore = Pearson|città = |p = 660|ISBN = 978-88-7192-455-7}}</ref>. Definendo il ''Transmission Control Protocol'' ([[Transmission Control Protocol|TCP]]) e l{{'}}''Internet Protocol'' ([[Internet Protocol|IP]]), DCA e ARPA diedero il via ufficialmente a Internet come l'insieme di reti interconnesse tramite questi protocolli.
 
=== Internet in Italia ===
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=== Nascita del World Wide Web (1991) ===
Nel 1991 presso il [[CERN]] di [[Ginevra]] il ricercatore [[Tim Berners-Lee]] definì il protocollo [[Hypertext Transfer Protocol|HTTP]] ''(HyperText Transfer Protocol)'', un sistema che permette una lettura [[ipertesto|ipertestuale]], ''non-sequenziale'' dei documenti, saltando da un punto all'altro mediante l'uso di rimandi (link o, più propriamente, [[Collegamento ipertestuale|hyperlink]]). Inoltre, il 6 agosto Berners-Lee pubblicò il primo sito web della storia, presso il CERN, all'indirizzo httphttps://info.cern.ch/hypertext/WWW/TheProject.html<ref>Il sito è attualmente on line grazie a un lavoro di restauro della pagina e dell'indirizzo originari, cfr. [httphttps://www.corrierecomunicazioni.it/it-world/21033_cern-rinasce-il-primo-sito-web-del-mondo.htm Cor.Com]</ref>. Nel [[World Wide Web]] (WWW), le risorse disponibili sono organizzate secondo un sistema di librerie, o pagine, a cui si può accedere usando appositi programmi detti ''[[web browser]]'' con cui è possibile "navigare" visualizzando [[file]], testi, ipertesti, suoni, immagini, animazioni e filmati. Il primo browser con caratteristiche simili a quelle attuali, il [[Mosaic]], venne realizzato nel 1993.
 
Il 30 aprile 1993 il CERN decise di rendere pubblica la tecnologia alla base del World Wide Web in modo che fosse liberamente implementabile da chiunque. A questa decisione fece seguito un immediato e ampio successo del World Wide Web in ragione delle funzionalità offerte, della sua efficienza e della sua facilità di uso. Internet crebbe in modo esponenziale e in pochi anni riuscì a cambiare la società, trasformando il modo di lavorare e di relazionarsi. Nel 1998 venne introdotto il concetto di eEconomy.
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Se prima del 1993 Internet voleva essere una rete dedicata alle comunicazioni all'interno della [[comunità scientifica]] e tra le associazioni governative e amministrative, da tale anno si assiste alla diffusione costante di accessi alla rete da parte di computer di utenti privati.
All'inizio del 1995 i sistemi connessi a Internet nel mondo erano quasi 5 milioni, circa il doppio di un anno prima, e si stimava che permettessero l'accesso a circa 50 milioni di utenti.<ref>{{RivistaVG/Cita|e2000|183}}.</ref>
Si arriva al 1998 con centinaia di milioni di computer connessi in rete in parallelo alla diffusione sempre più spinta di PC nel mondo, all'aumento dei contenuti e servizi offerti dal Web e a modalità di navigazione sempre più usabili, accessibili e [[user-friendly]] nonché a velocità di trasferimento dati a più alta [[velocità di trasmissione|velocità]] passando dalle connessioni [[ISDN]] alle moderne connessioni [[V.90]] e a [[banda larga]], quest’ultime tramite sistemi [[DSL]]. Questa è la situazione di diffusione di Internet nel [[mondo occidentale]], mentre nel [[secondo mondo|secondo]] e [[terzo mondo]] il tasso di penetrazione è ovviamente inferiore, ma in continua crescita grazie al progressivo riammodernamento delle infrastrutture di reti di telecomunicazioni.
 
=== Internet nei primi anni 2000 ===
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La didattica a distanza (anche indicata con l'acronomo DAD) è una forma di [[didattica]] che avviene senza la presenza degli insegnanti e degli studenti in aula, avvalendosi piuttosto di strumenti [[online]]. Il termine si contrappone alla ''didattica in presenza'', che è invece caratterizzata dalla presenza fisica degli studenti e degli insegnanti nelle aule.
 
Per apprendimento online (noto anche come ''apprendimento in linea'', ''teleapprendimento'', ''teledidattica'' o con il termine inglese ''e-learning'') s'intende l'uso delle [[Tecnologia|tecnologie]] [[Multimedialità|multimediali]] e di Internet per migliorare la qualità dell'[[apprendimento]] facilitando l'accesso alle risorse e ai servizi, così come anche agli scambi in remoto e alla collaborazione a distanza<ref>{{Cita web|url=httphttps://ec.europa.eu/transparency/regdoc/rep/1/2001/IT/1-2001-172-IT-F1-1.Pdf|titolo=definizione}}</ref>.
 
== Caratteristiche ==
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=== La differenza tra Internet e il Web ===
Prima di esaminare le caratteristiche è utile fare una premessa: sebbene siano molto spessi utilizzati come sinonimi (anzi: si dice "Internet" quando occorrerebbe dire "Web"), Internet e il [[World Wide Web|Web]] sono due concetti diversi. Sintetizzando e semplificando, si può dire che Internet è una determinata rete di computer (qui "computer" è usato in senso specialistico quindi andando ben oltre a ciò che è ritenuto "computer" dalla massa degli utilizzatori di tecnologia informatica) quindi è una struttura fisica. Invece, il Web rappresenta uno specifico servizio (uno dei tanti impiegabili tramite Internet) e, in dettaglio, è il servizio rappresentato da contenuti e informazioni fruibili mediante un [[browser]] su indirizzo [[http]] o applicazioni web. Il Web si appoggia a Internet.
 
=== Struttura fisica ===
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In quanto "Rete delle reti" Internet non possiede dunque una [[topologia di rete|topologia]] ben definita, ma mette insieme reti con topologie differenti.
 
La "ragnatela" di collegamenti è composta, a livello fisico-infrastrutturale, da un'ossatura molto veloce e potente nota come [[rete di trasporto]]. Essa comprende [[dorsale (informatica)|dorsali di rete]] a cui si connettono, attraverso collegamenti di [[backhaul|backhauling]]ing (''raccordo''), reti private e sottoreti a volte più deboli e lente. Tale struttura rispecchia quella della rete telefonica, con la quale Internet condivide proprio l'infrastruttura di accesso per la connessione delle utenze private.
 
I collegamenti tra i vari nodi interni si appoggiano su criteri statistici di disponibilità ([[multiplazione|multiplazione statistica]]) e non su criteri totalmente deterministici, a causa della natura distribuita e aleatoria piuttosto che centralizzata dei processi in rete.
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La conversione da indirizzo mnemonico URL a indirizzo IP, necessaria per l'instradamento effettivo in rete nei nodi di commutazione, è fornita dal cosiddetto [[Domain Name System|DNS]], mentre la comunicazione tra [[client]] e server si instaura in seguito alla definizione dei cosiddetti [[socket (reti)|socket]] in cui oltre agli indirizzi IP di client e server vengono specificate anche le cosiddette [[porta (reti)|porte]] coinvolte nel servizio di comunicazione da espletare.
 
[[File:Internet2.jpgsvg|thumb|L'accesso alla navigazione in rete sul [[Web]] tramite [[web browser]]]]
 
Le modalità di uso di Internet differiscono a seconda del tipo di servizio che si richiede e al tipo di server a cui ci si collega; per citarne solo alcune:
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[[File:Icann_logo.svg|thumb|[[Logo]] dell'[[ICANN]]]]
 
Attualmente e sin dai suoi sviluppi al grande pubblico dalla metà degli anni '90 la rete Internet si è caratterizzata come una rete fondamentalmente "[[anarchia|anarchica]]" cioè priva di regolamentazione effettiva ufficiale (ciascun utente può contribuire ai suoi contenuti secondo regole non sempre ben definite, chiare e omogenee).<ref>[http://www.i-com.it/AllegatiDocumentiHome/457.pdf Layout 1<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130309232153/http://www.i-com.it/AllegatiDocumentiHome/457.pdf |data=9 marzo 2013 }}</ref><ref>[http://www.key4biz.it/News/2011/05/25/Net_economy/Neelie_Kroes_Digital_Agenda_eG8_Nicolas_Sarkozy_internet_203526.html e-G8: per Neelie Kroes urgente la regolamentazione di Internet. Dalla Ue 300 mld di euro per sostenere il mercato digitale<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121015222733/http://www.key4biz.it/News/2011/05/25/Net_economy/Neelie_Kroes_Digital_Agenda_eG8_Nicolas_Sarkozy_internet_203526.html |data=15 ottobre 2012 }}</ref><ref>{{cita web|url=httphttps://www.unipa.it/gpino/Assenza%20di%20un%20obbligo%20generale.pdf|titolo=Assenza di un obbligo generale di sorveglianza a carico degli Internet Service Providers sui contenuti immessi da terzi in rete|editore=unipa.it|accesso=5 dicembre 2014}}</ref> Secondo altri la Rete rappresenta invece un esempio di [[libertà di espressione]] e [[democrazia]] globale dei tempi moderni e per questo da tutelare.<ref>{{cita web|url=http://www.bitcity.it/news/22520/zuckerberg-e-schmidt-contro-l-eccesso-di-regolamentazione-di-internet.html|titolo=Zuckerberg e Schmidt contro l'eccesso di regolamentazione di Internet|autore=Chiara Bernasconi|data=26 maggio 2011|editore=G11 MEDIA S.R.L. |accesso=3 aprile 2022 |urlmorto= no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220222101807/https://www.bitcity.it/news/22520/zuckerberg-e-schmidt-contro-l-eccesso-di-regolamentazione-di-internet.html}}</ref><ref>[httphttps://www.slidetomac.com/losce-e-la-liberta-della-rete-internet-deve-essere-considerato-un-diritto-21241.html L'OSCE e la libertà della rete: Internet deve essere considerato un Diritto - SlideToMac Blog<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Tutto ciò rappresenta di fatto un punto cruciale che secondo alcuni critici dovrà essere risolto nell'immediato o prossimo futuro. In generale la ragione di tale condizione è da ricercare semplicemente nella natura e nelle finalità originarie di Internet come rete dati dedicata alla diffusione di documenti all'interno della [[comunità scientifica]] e delle organizzazioni e non pensata invece per scopi puramente pubblici.
 
L'impatto della tecnologia digitale sui valori ede i principi costituzionali è definito [[costituzionalismo digitale]].<ref>{{cita pubblicazione|autore=[[Tommaso Edoardo Frosini]]|titolo=Il costituzionalismo nella società tecnologica|rivista=Il diritto dell'informazione e dell'informatica|volume=36|numero=3 |data=2020|pp=465-484| url=https://dirittodiinternet.it/wp-content/uploads/2021/12/afro.pdf|accesso=6 gennaio 2025}}</ref>
 
=== Sicurezza ===
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Inoltre, essendo divenuto una forma di comunicazione di massa, Internet ha necessitato di diversi tentativi di filtraggio di parte delle informazioni veicolate o addirittura di controllo a fini di [[sicurezza pubblica|pubblica sicurezza]]. Uno dei programmi ampiamente riconosciuti è [[Carnivore (software)|Carnivore]], voluto dall'[[FBI]] per controllare la posta elettronica in entrata e in uscita alla ricerca di parole chiave di interesse. Per tutti questi motivi il filone della [[sicurezza informatica]] nell'ambito delle reti è molto attivo.
 
In Italia, sempre per motivi di sicurezza pubblica legati a norme anti[[terrorismo]], il ''Decreto Pisanu'' dal 2006 imponeva l'obbligo agli utenti che volevano connettersi a Internet tramite rete [[Wi-Fi]] di registrarsi con le proprie credenziali di identità presso il gestore stesso della rete nonché la previa richiesta di autorizzazione alla questura da parte del gestore stesso per l'installazione della rete Wi-Fi connessa alla rete Internet. Questa restrizione, da molti vista come puramente [[burocrazia|burocratica]], ha significato per molti un ostacolo alla diffusione di tale tipo di accesso a Internet rispetto ad altri paesi europei ed esteri in cui l'accesso tramite Wi-Fi era invece pienamente liberalizzato. Tale situazione è cambiata durante il [[governo Berlusconi IV]], il quale non prorogando il decreto ha [[liberalizzazione|liberalizzato]] l'accesso Internet tramite Wi-Fi a partire dal 1º gennaio 2011, ma sul quale però restano aperti diversi interrogativi su quale sia il corretto iter da seguire per eventuali esercenti pubblici che volessero offrire un servizio WI-FI alla propria clientela.<ref>Liberalizzazione Wi-Fi - http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=8293&ID_sezione=38&sezione= {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101208184714/http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=8293&ID_sezione=38&sezione= |data=8 dicembre 2010 }}</ref><ref>[httphttps://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/05/il-decreto-pisanu-in-soffitta-tra-tanta-confusione/75407/ Decreto Pisanu in soffitta e tanta confusione | Guido Scorza | Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
In senso opposto invece si muove la proposta di legge italiana dell'onorevole [[Gabriella Carlucci]] che anziché difendere l'anonimato su Internet sancisce l'impossibilità di caricare contenuti di ogni genere senza identificarsi e inoltre propone di espandere il reato di diffamazione ai contenuti digitali.<ref name="test">Proposta di legge Gabriella Carlucci</ref>
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'''[[Malware|Il Malware]]'''
 
Software maligno, noto anche come "software canaglia", è generalmente definito come un software distribuito attraverso reti, dispositivi di archiviazione portatili, ecc. e che provoca intenzionalmente malfunzionamenti non voluti e problemi di sicurezza delle informazioni, come la perdita di privacy o di informazioni riservate, danni al sistema (inclusi, ma non solo, crash di sistema, ecc.), perdita di dati, ecc. su personal computer, server, dispositivi intelligenti, reti di computer, ecc. e cerca di impedire agli utenti di rimuoverli in vari modi, proprio come "canaglie". Il termine "malware" si riferisce generalmente al software distribuito tramite reti, dispositivi di archiviazione portatili, ecc. e che provoca intenzionalmente malfunzionamenti indesiderati e problemi di sicurezza delle informazioni, come la fuga di informazioni riservate o sulla privacy, danni al sistema (inclusi, ma non solo, crash del sistema, ecc.), perdita di dati e tentativi di impedire agli utenti di rimuoverlo in vari modi, come se fosse una "canaglia". <ref>{{Cita web|url=https://learn.microsoft.com/en-us/previous-versions/tn-archive/dd632948(v=technet.10)|titolo=Defining Malware: FAQ|autore=Archiveddocs|sito=learn.microsoft.com|lingua=en|accesso=2023-01-27 gennaio 2023}}</ref> Il malware può assumere la forma di eseguibili binari, script, contenuti attivi, ecc. <ref>{{Cita pubblicazione|autore=United States Computer Emergency Readiness Team|titolo=An Undirected Attack Against Critical Infrastructure}}</ref> Per definizione, i virus informatici, i worm informatici, i cavalli di Troia, i ransomware, gli spyware, gli scareware, i software che sfruttano le vulnerabilità e persino alcuni adware sono inclusi nella categoria dei malware. Tuttavia, i malfunzionamenti non intenzionali e non voluti delle apparecchiature informatiche sono generalmente considerati come fetori del software.
 
=== Privacy ===
D'altra parte l'intercettazione e il filtraggio dei dati personali degli utenti da parte degli ISP o dei maggiori network di rete a scopo di [[indagine di mercato|ricerche di mercato]] pone oggi anche il problema della [[privacy]] dell'utente in Rete.<ref>{{Cita libro|nome=Ignacio|cognome=Cofone|titolo=The Privacy Fallacy: Harm and Power in the Information Economy|url=https://www.cambridge.org/core/books/privacy-fallacy/547578F2A1AE0C40963105CE066B412E|accesso=2024-03-12 marzo 2024|data=2023|editore=Cambridge University Press|ISBN=978-1-316-51811-3|DOI=10.1017/9781108995825}}</ref>
 
'''Monitoraggio'''
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=== Pubblicità ===
Internet si sta sempre più affermando anche come canale [[pubblicità|pubblicitario]], promozionale e [[commercio|commerciale]].
I suoi vantaggi sono dati dalla possibilità di effettuare quasi dei collegamenti virtuali one-to-one a costi estremamente competitivi.; Al giorno d'oggi, Internet è sostenuta e mantenuta da un milione di imprese commerciali,<ref>{{Cita web|url=https://www.truenumbers.it/online-advertising/|titolo=Quante sono le aziende che fanno davvero pubblicità online|sito=Truenumbers|data=2017-02-10 febbraio 2017|accesso=2021-01-24 gennaio 2021}}</ref> innumerevoli sono ormai i [[sito web|siti web]] di grandi e [[piccola e media impresa|piccole medie imprese]], nonché [[Portale web|portali]] di [[e-commerce]]. Forte e in crescita è inoltre il ricorso della pubblicità direttamente sulla [[posta elettronica]] degli utenti fino al caso limite di [[spam]].
 
=== Tutela dei minori ===
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{{vedi anche|Disinformazione|Propaganda|Big Data|Fake news}}
 
L'espressione in [[lingua inglese]] '''''Fakefake news''''' e in [[Lingua italiana|italiano]] '''"false notizie'''", '''"notizie fasulle'''",<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/fake-news|titolo=fake news nell'Enciclopedia Treccani|accesso=10 novembre 2018}}</ref> o ancora '''"pseudonotizie'''"<ref>https://dizionario.internazionale.it/parola/pseudonotizia</ref><ref>https://www.dizionario-italiano.it/dizionario-italiano.php?lemma=PSEUDONOTIZIA100</ref>, indica [[Articolo (giornalismo)|articoli]] o pubblicazioni su [[Rete sociale|reti sociali]] redatti con [[Informazione|informazioni]] inventate, ingannevoli o distorte,<ref name="sky">{{cita web|url=httphttps://tg24.sky.it/mondo/2017/03/28/faq-fake-news-post-verita.html|titolo=Fake news: cosa sono e come riconoscerle. FAQ|accesso=15 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180131170725/https://tg24.sky.it/mondo/2017/03/28/faq-fake-news-post-verita.html|dataarchivio=31 gennaio 2018|urlmorto=no}}</ref> resi pubblici con il deliberato intento di [[Disinformazione|disinformare]] o di creare scandalo attraverso i [[Mezzo di comunicazione di massa|mezzi di informazione]]. Dopo la nascita di Internet il termine, nell'immaginario collettivo, è spesso collegato alla Rete.
 
In [[statistica]] e [[informatica]], la locuzione [[Lingua inglese|inglese]] '''big data''' ("grandi [masse di] dati", o in [[Lingua italiana|italiano]] '''"megadati'''"<ref>{{Cita web|url= https://www.techdico.com/translation/italian-english/megadati.html|titolo=megadati — Translation in English - TechDico|sito=TechDico|lingua=en|accesso=2021-01-24 gennaio 2021}}</ref>) indica genericamente una raccolta di [[Informazione|dati informativi]] così estesa in termini di volume, velocità e varietà da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici per l'estrazione di valore o [[conoscenza]]. Il termine è usato dunque in riferimento alla capacità (propria della [[scienza dei dati]]) di analizzare ovvero estrapolare e mettere in relazione un'enorme mole di dati eterogenei, strutturati e non strutturati (grazie a sofisticati metodi statistici e informatici di [[Elaborazione dati|elaborazione]]), allo scopo di scoprire i legami tra fenomeni diversi (ad esempio [[Correlazione (statistica)|correlazioni]]) e prevedere quelli futuri.
 
=== Diritto all'oblio ===
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Con la [[locuzione]] "''diritto all'oblio''" si intende, in [[diritto]], una particolare forma di [[garanzia]] che prevede la non diffusione, senza particolari motivi, di informazioni che possono costituire un precedente ''pregiudizievole'' dell'onore di una persona, per tali intendendosi principalmente i precedenti giudiziari di una persona.
 
In base a questo principio non è legittimo, ad esempio, diffondere informazioni relative a [[Condanna|condanne]] ricevute o, comunque, altri dati sensibili di analogo argomento, salvo che si tratti di casi particolari ricollegabili a fatti di cronaca. Anche in tali casi la pubblicità del fatto deve essere proporzionata all'importanza dell'evento ede al tempo trascorso dall'accaduto. Le leggi che regolamentano il diritto all'oblio si applicano esclusivamente alle [[Persona fisica|persone fisiche]] e non alle aziende.
 
=== Diritto di accesso a Internet ===
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==== Consumo energetico ====
Internet ha un forte impatto ambientale.<ref>{{Cita web|url=https://www.greenplanner.it/2020/09/07/internet-inquinamento/|titolo=Internet e l'inquinamento, un problema da non sottovalutare|autore=Redazione Green Planner|sito=Magazine Green Planner|data=7 settembre 2020-09-07|accesso=2021-01-24 gennaio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://economiacircolare.com/inquinamento-da-internet-quanto-pesa-e-come-ridurlo/|titolo=Inquinamento da Internet: quanto pesa e come ridurlo|sito=Economia Circolare|data=2020-11-20 novembre 2020|accesso=2021-01-24 gennaio 2021}}</ref> Le stime dell'uso di elettricità[[energia elettrica]] di Internet sono state oggetto di controversia: secondo un documento di ricerca in [[revisione paritaria]] del 2014 che ha analizzato diverse affermazioni tra {{formatnum:20000}} opere pubblicate in letteratura durante il decennio precedente, vanno da 0,0064 kilowatt all'ora per gigabyte trasferito (kWh/GB) a {{M|136|u=kWh|up=GB}}. I ricercatori hanno attribuito queste discrepanze principalmente all'anno di riferimento (cioè se sono stati presi in considerazione i guadagni di efficienza nel tempo) e al fatto che "i dispositivi finali come personal computer e server siano inclusi" nell'analisi.<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://publicationslist.org/data/lorenz.hilty/ref-218/2014_Coroama_Hilty_Assessing_Internet_Energy_Intensity_AAM.pdf |titolo=Assessing Internet Energy Intensity: a Review of Methods and Results|rivista=|Environmental Impact Assessment Review| numero=45 |anno= 2014|pp= 63-­68|editore=Elsevier|autore=Vlad C. Coroama|autore2=Lorenz M. Hilty|doi=10.1016/j.eiar.2013.12.004|lingua=en|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211202000211/http://publicationslist.org/data/lorenz.hilty/ref-218/2014_Coroama_Hilty_Assessing_Internet_Energy_Intensity_AAM.pdf|issn = 0195-9255 }}</ref>
 
Nel 2011 i ricercatori accademici hanno stimato che l'energia complessiva assorbita da Internet sia compresa tra 170 e {{M|307|u=GW}}, meno del due percento dell'energia usata dall'umanità. Questa stima includeva l'energia necessaria per costruire, far funzionare e sostituire periodicamente i 750 milioni di laptop stimati, un miliardo di smartphone e 100 milioni di server in tutto il mondo, nonché l'energia di router, [[Cella radio|celle radio]], interruttori ottici, trasmettitori Wi-Fi e i dispositivi ''Cloud'' usati durante la trasmissione del traffico Internet.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.newscientist.com/blogs/onepercent/2011/10/307-gw-the-maximum-energy-the.html|titolo=One Per Cent: Internet responsible for 2 per cent of global energy usage|sito=web.archive.org|data=2014-10-01|accesso=24 gennaio 2021-01-24|dataarchivio=1º ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141001113334/http://www.newscientist.com/blogs/onepercent/2011/10/307-gw-the-maximum-energy-the.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=httphttps://conferences.sigcomm.org/hotnets/2011/papers/hotnetsX-final56.pdf|titolo=pdfThe Energy and Emergy of the Internet|accesso=7 settembre 2025 }}</ref> Secondo uno studio non sottoposto a revisione paritaria pubblicato nel 2018 da ''The Shift Project'' (un ''[[think tank]]'' francese finanziato da sponsor aziendali), quasi il 4% delle emissioni globali di CO{{apici e pedici|b=2}} potrebbe essere attribuito al trasferimento di dati globali e alla relativa infrastruttura necessaria al trasferimento.<ref>{{Cita web|url=https://www.dw.com/en/is-netflix-bad-for-the-environment-how-streaming-video-contributes-to-climate-change/a-49556716|titolo=Is Netflix bad for the environment? How streaming video contributes to climate change {{!}} DW {{!}} 11.07.2019|autore=Deutsche Welle (http://www.dw.com) |sito=DW.COM|lingua=en-GB|accesso=24 gennaio 2021-01-24}}</ref> Lo studio ha anche affermato che lo [[streaming]] di video online da solo ha rappresentato il 60% di questo trasferimento di dati e quindi ha contribuito a oltre 300 milioni di tonnellate di emissioni di CO{{apici e pedici|b=2}} all'anno, e ha sostenuto nuove norme sulla "sobrietà digitale" che limitano l'uso e le dimensioni di file video.<ref>{{Cita web|url= https://theshiftproject.org/en/article/unsustainable-use-online-video/|titolo="Climate crisis: The Unsustainable Use of Online Video" : Our new report|sito=The Shift Project|data=10 luglio 2019-07-10|lingua=en-GB|accesso=24 gennaio 2021-01-24}}</ref>
 
==== Censura ====
{{vedi anche|Censura di Internet}}
 
Le opinioni sul tema della censura di Internet sono variegate, essendoci argomenti sia a favore che contro di essa.<ref name="pro-contro">{{cita web|url=https://www.princeton.edu/~chiangm/anticensorship.pdf|titolo=A Taxonomy of Internet Censorship and Anti-Censorship|lingua=en|formato=pdf|accesso=17 maggio 2012}}</ref> Inoltre, il livello di censura di Internet varia da [[Stato|paese]] a paese: mentre in alcuni essa è praticamente assente, in altri (come ad esempio [[Iran]]<ref>{{Cita web|url=https://www.clickblog.it/post/115625/instagram-censurato-in-iran|titolo=Instagram censurato in Iran|accesso=24 gennaio 2021|dataarchivio=18 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170918193530/http://www.clickblog.it/post/115625/instagram-censurato-in-iran|urlmorto=sì}}</ref> e [[Cina]]<ref>{{Cita web|url=http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/01/04/2008-la-cina-censura-youtube/|titolo=YouTube censurato in Cina}}</ref><ref>{{Cita web|url=httphttps://mag.wired.it/news/storie/i4p-come-aggirare-la-censura-cinese-senza-credere-ai-miracoli.html|titolo=Come aggirare la censura in Cina}}</ref>) può arrivare perfino a limitare l'accesso alle notizie e reprimere la discussione tra i cittadini sul [[World Wide Web|web]].<ref name="open-net">{{cita web|url=https://opennet.net/research/data|titolo=OpenNet Initiative - Filtering Data|data=8 novembre 2011|lingua=en|accesso=17 maggio 2012}} e {{cita web|url=https://opennet.net/research/profiles|titolo=OpenNet Initiative - Country Profiles|data=8 novembre 2011|accesso=17 maggio 2012}} A causa di problemi legali e tecnici, OpenNet non controlla il filtraggio di materiale pedopornografico.</ref> La censura di Internet si verifica anche in risposta o in previsione di eventi come elezioni, proteste e rivolte. Ad esempio, in [[Tunisia]] ed [[Egitto]] la cyber-censura "è viva e sta bene" in seguito alla [[primavera araba]].<ref name="a-spring">{{Cita news|lingua=en|autore=John Naughton|url=http://www.guardian.co.uk/technology/2012/feb/26/internet-companies-power-politics-freedom|titolo=Tech giants have power to be political masters as well as our web ones|pubblicazione=[[The Observer]]|accesso=17 maggio 2012|giorno=26|mese=febbraio|anno=2012}}</ref>
 
== Utenti ==
Agli inizi sembrava che la Rete fosse destinata a una partecipazione essenzialmente maschile, nel 2002 per la prima volta le donne ''[[Online e offline|online]]'' hanno superato gli uomini.
 
In uno studio americano del 2005 infatti, la percentuale di uomini che usava Internet era leggermente superiore alla percentuale di donne, sebbene questa differenza si sia invertita in quelle sotto i 30 anni. Gli uomini si collegavano più spesso, trascorrevano più tempo online e avevano maggiori probabilità di essere utenti della banda larga, mentre le donne tendevano a sfruttare maggiormente le opportunità di comunicazione (come la posta elettronica). Gli uomini erano più propensi a usare Internet per pagare i conti, partecipare alle aste e per attività ricreative come scaricare musica e video. Uomini e donne avevano la stessa probabilità di usare Internet per acquisti e operazioni bancarie. Altri studi indicano che nel 2008 le donne erano significativamente più numerose degli uomini nella maggior parte dei servizi di social networking, come Facebook e Myspace, sebbene i rapporti variavano con l'età. Inoltre, le donne hanno guardato più contenuti in streaming, mentre gli uomini ne hanno scaricati di più. In termini di blog, gli uomini erano più propensi ad usarli in primo luogo; tra coloro che ne avevano un blog, gli uomini avevano maggiori probabilità di avere un blog professionale, mentre le donne avevano maggiori probabilità di avere un blog personale<ref>{{Cita web|url=http://business.rapleaf.com/company_press_2008_07_29.html|titolo=Rapleaf Business: Press - Rapleaf Study Reveals Gender and Age Data of Social Network Users|sito=web.archive.org|data=2009-03-20|accesso=24 gennaio 2021-01-24|dataarchivio=20 marzo 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090320211742/http://business.rapleaf.com/company_press_2008_07_29.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.entrepreneur.com/|titolo=Entrepreneur - Start, run and grow your business.|sito=Entrepreneur|lingua=en|accesso=2021-01-24 gennaio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://technorati.com/blogging/state-of-the-blogosphere/|titolo=Technorati: State of the Blogosphere 2008|sito=web.archive.org|data=2009-10-02|accesso=24 gennaio 2021-01-24|dataarchivio=2 ottobre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091002101707/http://technorati.com/blogging/state-of-the-blogosphere/|urlmorto=sì}}</ref>.
 
L'età media dei fruitori nel 2014 risultava attorno ai quarantaquattro anni.<ref>[[Kevin Kelly]], The Inevitable, (2016), ''L'inevitabile. Le tendenze tecnologiche che rivoluzioneranno il nostro futuro'', (2017), Milano, Il Saggiatore, trad. Alberto Locca, ISBN 978-88-428-2376-6, pag 31</ref>. Nel 2019, un terzo degli utenti online in tutto il mondo aveva un'età compresa tra i 25 e i 34 anni. Gli utenti in questa fascia di età costituivano il più grande gruppo di utenti online al mondo. Inoltre, il 18% degli utenti online globali aveva un'età compresa tra i 18 e i 24 anni<ref>{{Cita web|url=https://www.statista.com/statistics/272365/age-distribution-of-internet-users-worldwide/|titolo=Internet users by age worldwide|sito=Statista|lingua=en|accesso=2021-01-24 gennaio 2021}}</ref>.
 
{| class="wikitable"
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|86,6%
|-
| colspan="5" |<sup>*</sup>stima. Fonte: Unione internazionale delle telecomunicazioni<ref>{{Cita web|url=https://www.itu.int/en/ITU-D/Statistics/Pages/facts/default.aspx|titolo=Measuring digital development: Facts and figures 2020|accesso=2021-01-24 gennaio 2021}}</ref>.
|}
 
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