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Tiscali è stata fondata a gennaio 1998 a [[Cagliari]], in seguito alla [[deregolamentazione]] del mercato [[Telefonia|telefonico]] italiano, su iniziativa dell'[[imprenditore]] [[Sardegna|sardo]] [[Renato Soru]], già confondatore di [[Czech On Line]]. L'[[azienda]] deve il nome all'[[Tiscali (sito archeologico)|omonimo monte]] sardo, situato tra i comuni di [[Dorgali]] e [[Oliena]] (in [[Provincia di Nuoro]]), in cui sono presenti i resti di un [[Villaggio di Tiscali|villaggio nuragico]] risalente al [[VI secolo a.C.|VI]]-[[IV secolo a.C.]]
Nel corso del 1999 Tiscali promosse in [[Italia]] l'accesso gratuito a [[Internet]] denominato ''Tiscali Free Net''<ref>{{Cita news |url= https://www.repubblica.it/online/internet/tariffa/ultimo/ultimo.html |titolo= In Rete senza abbonamento Si paga solo la telefonata |autore= Giorgio Lonardi |pubblicazione= [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |data= 28 gennaio 1999 |accesso= 8 settembre 2022 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20220908100904/https://www.repubblica.it/online/internet/tariffa/ultimo/ultimo.html |dataarchivio= 8 settembre 2022 |urlmorto= sì}}</ref>. L'iniziativa indusse i principali [[Fornitore di servizi Internet|provider]] italiani a superare il modello
Nel 1999, Tiscali fu [[Quotazione|quotata]] sulla [[Borsa di Milano]] con l'ausilio di [[ABN AMRO]] [[Rothschild]] e [[Banca IMI]], in qualità di coordinatori globali<ref name="Goolge:bJRoAwAAQBAJ, cap. XI">{{cita libro |url= https://books.google.it/books?id=bJRoAwAAQBAJ&pg=PT65&lpg=PT65#v=onepage&q=amro%20rothschild&f=false |titolo= Tiscali. Una storia tutta italiana |capitolo= Il parco buoi |isbn= 978-88-7563-812-2 |collana=I tascabili (n. 263) |città= Genova |editore= Fratelli Frilli Editori |data= 3 dicembre 2012 |via= {{cita testo|url=https://archive.is/20200215202350/https://www.worldcat.org/title/tiscali-una-storia-tutta-italiana-dal-parco-buoi-al-paese-delle-volpi/oclc/823206756&referer=brief_results |titolo=archive.is}} | accesso = 15 febbraio 2020 |oclc=823206756 |lccn=2012443757 | urlarchivio = https://archive.is/20200215201941/https://books.google.it/books?id=bJRoAwAAQBAJ&pg=PT65&lpg=PT65%23v=onepage&q=amro%20rothschild&f=false | dataarchivio = 15 febbraio 2020 | urlmorto = no}}</ref>, con un prezzo di collocamento di 46 euro per [[Azione (finanza)|azione]]; dal 2001 fino al 2003 le azioni furono negoziabili anche sulla [[Borsa di Parigi]]. Nei mesi successivi all'ingresso nei mercati azionari, durante la cosiddetta "[[bolla delle dot-com]]", le quotazioni di Tiscali in [[Borsa valori|borsa]] registrarono aumenti vertiginosi, raggiungendo il picco di 1197 euro per azione, a marzo 2000. L'esaltante performance azionaria permise alla società di effettuare numerose acquisizioni "contro carta", offrendo cioè proprie azioni anziché denaro contante. Dal 1999 al 2003 Tiscali [[Fusioni e acquisizioni|acquisì]] numerose aziende [[Europa|europee]], tra le quali [[Liberty Surf]] in [[Francia]] e di [[World Online]] nei [[Paesi Bassi]], con la strategia di costituire un "provider pan-europeo" in grado di porsi come alternativa continentale alle ex [[Azienda pubblica|aziende pubbliche]] di [[telecomunicazioni]]. Nel 2004 il primo [[Buy-back|riacquisto delle obbligazioni circolanti]] permise di ridurre l'[[indebitamento]] [[Società (diritto)|societario]]. Mentre il fondatore Soru si apprestava all'ingresso in politica, le azioni di Tiscali dimezzarono il loro valore rispetto all'ingresso in Borsa nel 1999, risentendo anche della scoppio della bolla speculativa del settore.<ref name="Goolge:bJRoAwAAQBAJ, cap. XI" />
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=== Le gestioni di Huisman, Pompei e Rosso (2004-2009) ===
Renato Soru, eletto [[Presidenti della Sardegna|presidente della Sardegna]] alle [[Elezioni regionali in Sardegna del 2004|elezioni di giugno 2004]], nelle settimane successive lasciò la guida della società. Come [[amministratore delegato]] gli succedette
L'11 gennaio 2006 [[Tommaso Pompei]] succedette a Huisman nella guida della società. Nel corso del 2007 si concretizzarono la vendita del Tiscali Campus<ref>{{Cita web |url=https://www.aduc.it/notizia/tiscali+vende+sede+cagliari+incassa+60+milioni+euro_88161.php |titolo=Tiscali vende la sede di Cagliari e incassa 60 milioni di euro |sito=[[Associazione per i diritti degli utenti e consumatori]] |data=16 febbraio 2007 |accesso=14 settembre 2022 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211024101729/https://www.aduc.it/notizia/tiscali+vende+sede+cagliari+incassa+60+milioni+euro_88161.php|dataarchivio=24 ottobre 2021 |urlmorto=no}}</ref> e le acquisizioni dell'operatore britannico [[Pipex]], grazie alla quale Tiscali divenne così il quarto provider Internet del Regno Unito e di [[Homechoice]], che le permise di entrare nel mercato della [[IPTV]]. Tiscali disponeva così di una [[Rete di telecomunicazioni|rete]] proprietaria in [[Comunicazioni in fibra ottica|fibra ottica]] paneuropea (ossia che attraversa molti nodi del continente europeo) e di una [[rete di accesso]] che copre numerose centrali telefoniche ([[Unbundling local loop|ULL]]). A luglio 2007, inoltre, fu raggiunto un accordo con [[Telecom Italia Mobile|TIM]] che permise a Tiscali di diventare [[Operatore virtuale di rete mobile|operatore mobile virtuale]].
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|-
!2003-2009
|[[File:Tiscali logo (2003-2009).svg|centro|100x100px]]
| rowspan="2" |«Internet with a passion.»
| rowspan="2" |<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Spot Tiscali ADSL 2005|lingua=it-IT|accesso=2022-11-25|url=https://www.youtube.com/watch?v=dHt6X4cizHk}}</ref>
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Oltre ai servizi di [[banda larga]] e [[Banda ultralarga|ultralarga]], di [[VoIP]] e di [[telefonia mobile]] (con [[Tiscali Mobile]]) per clienti privati e [[business]], l'[[azienda]] opera con il proprio [[Portale (Web)|portale]] [https://www.tiscali.it/ Tiscali.it] e il [[motore di ricerca]] [[istella]] ("stella", in alcuni [[dialetti sardi]]) lanciato nel 2013,<ref name=istella>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/03/19/news/istella_motore_italiano-54841735/?ref=NRCT-54841735-2|titolo=Istella, la nuova scommessa di Tiscali: arriva il motore di ricerca "social"|autore=Rosaria Amato|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=19 marzo 2013|accesso=9 settembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180630133518/http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/03/19/news/istella_motore_italiano-54841735/?ref=NRCT-54841735-2|dataarchivio=30 giugno 2018|urlmorto=no}}</ref> che dichiara di adottare una politica di tutela della [[privacy]] che non prevede la conservazione dei dati degli utenti né delle ricerche da essi effettuate.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/03/19/news/cos_soru_racconta_istella_la_mia_magnifica_ossessione-54903973/?ref=NRCT-54841735-3|titolo=Così Soru racconta istella: "La mia magnifica ossessione"|autore=Daniele Vulpi|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=19 marzo 2013|accesso=9 settembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180630133523/http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/03/19/news/cos_soru_racconta_istella_la_mia_magnifica_ossessione-54903973/?ref=NRCT-54841735-3|dataarchivio=30 giugno 2018|urlmorto=no}}</ref>
In passato ha offerto anche [[Tiscali TV]], un servizio di [[IPTV|trasmissione televisiva via Internet]] (2007-2008)<ref>{{cita testo|titolo=Tiscali chiude la sua offerta di IPTV|url=http://www.dvb24.it/?p=3030|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180223051430/http://www.dvb24.it/?p=3030}}</ref> e [[indoona]], un servizio di [[messaggistica istantanea]] e per [[smartphone]] e [[Web]] (2009-2017).<ref>La piattaforma (il cui nome derivava dal sardo ''in d'una'', tutto in una) era disponibile per [[iOS]], [[Android]] e [[Windows Phone]] e offriva servizi di messaggistica vocale e testuale, VOIP e videochiamate; essa permetteva inoltre di accedere a blog, alle informazioni sul proprio comune, e di interagire con i propri dispositivi connessi in rete</
== Note ==
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