Zeus: differenze tra le versioni

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|nome traslitterato = Zèus
|nome italiano = Zeus
|luogo di nascita = Monte Egeo, nei pressi di [[Litto]]<ref>[[Esiodo]], ''[[TeogoniaCreta (EsiodoGrecia)|TeogoniaCreta]]'', v. 477.</ref>
|affiliazione = [[dèi olimpici]]
}}
'''Zeus''' ({{lang-grc|Ζεύς|Zeus}} <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]:</small> {{IPA|[dzeu̯szděu̯s]|grc}}) nella [[Religione dell'antica Grecia|religione greca]] è il re degli [[dèi]] [[olimpi]], dio del cielo e governatore dei [[Meteorologia|fenomeni meteorologici]]<ref>Dio del [[Troposfera|Cielo terrestre]] (non [[Firmamento|siderale]]), era "adunator di nembi e di tempeste" (νεϕεληγερέτης, κελαινεϕής) e dispensatore della pioggia benefica (ὄμβριος, νάϊος); egli determina il succedersi, in cielo, della luce e dell'oscurità, egli suscita i venti benefici e prosperi e gli uragani (cfr. {{Treccani|zeus|zeus}})</ref>, in particolare del [[Dio del tuono|tuono]]. I suoi simboli sono la [[Fulmine|folgore]], il [[Bos taurus|toro]], l'[[Aquila chrysaetos|aquila]], la [[Quercus|quercia]] e l'[[Olea europaea|olivo]].
 
Figlio del titano [[Crono]] e di [[Rea (divinità)|Rea]], è il più giovane tra i suoi fratelli e le sue sorelle: [[Estia]], [[Demetra]], [[Era (divinità)|Era]], [[Ade (divinità)|Ade]] e [[Poseidone]]. Nel mito è sposato con Era (protettrice del matrimonio e dei figli), anche se nel [[santuario]] dell'oracolo di [[Dodona]] come sua consorte si venerava [[Dione (divinità)|Dione]] (viene raccontato nell{{'}}''[[Iliade]]'' che Zeus sia il padre di [[Afrodite]], avuta con Dione).
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== Zeus nella mitologia ==
=== La nascita di Zeus ===
Il titano [[Crono]] ebbe molti figli dalla sorella e moglie [[Rea (divinità)|Rea]]: [[Estia]], [[Demetra]], [[Era (divinità)|Era]], [[Ade (divinità)|Ade]] e [[Poseidone]], ma li divorò tutti appena nati, dal momento che aveva saputo da Gea e [[Urano (divinità)|Urano]] che il suo destino era di essere spodestato da uno dei suoi figli così come lui stesso aveva spodestato suo padre. Quando però Zeus stava per nascere, Rea escogitò un piano per salvarlo, in modo che Crono ricevesse la giusta punizione per ciò che aveva fatto a Urano e ai suoi stessi figli. Rea partorì Zeus a [[Creta (Grecia)|Creta]], consegnando al suo posto a Crono una pietra fasciata con dei panni che egli divorò immediatamente. La madre nascose Zeus in una cesta sospesa ad un albero, sorvegliato dai Cureti, creature danzatrici del monte IdeIda, dalle ninfe dei fiumi e dalla capra Amaltea. Il mito sarebbe, secondo [[Cicerone]], un'allegoria: ''Krònos, altro non è che una leggera variante di [[Chronos (Orfismo)|chrònos]], tempo. Quanto poi al nome Saturno deriva dal fatto che questo dio è saturo di anni. La finzione che divorasse i suoi figli sta a simboleggiare che il tempo distrugge i giorni che passano e fa degli anni trascorsi il suo nutrimento senza mai saziarsi. Analogamente si immaginò che il figlio Giove lo incatenasse per evitare che si abbandonasse a movimenti disordinati e per conservarlo avvinto ai moti degli astri''<ref>[[Cicerone]], ''Rhetorica'' - ''[[De natura deorum]]'', libro II v. 64</ref>.
 
Rea nascose quindi Zeus in una grotta sul [[Monte Ida (Grecia)|Monte Ida]] a Creta e, a seconda delle varie versioni della leggenda:
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=== La legge divina di Zeus ===
 
Sebbene la mitologia greca non presenti precetti e comandamenti che gli dèi consegnano agli uomini, come accade invece nella storia del popolo ebraico con il [[Yahweh|dio d'Israele]], Zeus è re della giustizia e presta sempre attenzione a coloro che non onorano la legge dell'ospitalità, a chi non accoglie i forestieri, e benedice coloro che rispettano la natura e chi difende e onora gli stranieri. I greci credevano che uomini di alto valore avessero interagito con gli dèi tanto da ricevere istruzioni sacre su come comportarsi in vita. Tra questi abbiamo [[Platone]], [[Esiodo]], [[Omero]] e molti altri. Essi nei loro dialoghi e poemi affermano il carattere degli dèi e come l'uomo debba seguirli. Inoltre il mito parla di precetti esatti dati da [[Apollo]] alla [[Pizia]], le cosiddette [[Massime Delfiche]].
Sebbene la mitologia greca non preveda precetti o comandamenti trasmessi dagli dèi agli uomini, come invece accade nella tradizione del popolo ebraico con il [[Yahweh|Dio d’Israele]], Zeus è considerato il re della giustizia e vigila su coloro che non rispettano la [[Xenia (antica Grecia)|legge dell’ospitalità]]. Egli punisce chi non accoglie i forestieri e benedice invece chi onora la natura e protegge gli stranieri.
 
I Greci credevano che uomini di grande valore avessero avuto contatti diretti con gli dèi, ricevendo da essi istruzioni sacre su come condurre la propria vita. Tra questi si ricordano [[Platone]], [[Esiodo]], [[Omero]] e altri ancora. Nei loro dialoghi e poemi, essi descrivono il carattere degli dèi e indicano come l’uomo debba imitarli.
 
Inoltre, il mito fa riferimento a precetti precisi trasmessi da [[Apollo]] alla [[Pizia]], noti come le [[Massime delfiche|Massime Delfiche]].
 
=== Altri racconti su Zeus ===