Transizione di genere: differenze tra le versioni
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== La legge in Italia ==
In Italia, dopo una mobilitazione del [[Movimento Identità Trans]] e dei [[Partito Radicale (Italia)|Radicali]]<ref>1979: All'interno del Partito Radicale milanese, Pina Bonanno fonda il MIT (Movimento Identità Trans). Aderiscono Roberta Franciolini per il Piemonte, Gianna Parenti per la Toscana, Roberta Ferranti per il Lazio, Marcella di Folco per l'Emilia-Romagna. Per un approfondimento vedere [http://www.mit-italia.it/storia.htm M.I.T.] {{webarchive|url=https://archive.is/20070223061225/http://www.mit-italia.it/storia.htm |data=23 febbraio 2007 }} e [http://www.gay.tv/ita/magazine/we_like/dettaglio.asp?i=1320 Breve storia del transessualismo.] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927215155/http://www.gay.tv/ita/magazine/we_like/dettaglio.asp?i=1320 |data=27 settembre 2007 }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.linkiesta.it/2022/04/legge-164-diritti/|titolo=L’epopea dei diritti {{!}} La legge 164, 40 anni fa, diede dignità alle persone trans e ci mise all’avanguardia|sito=Linkiesta.it|data=2022-04-20|lingua=it
Nella teoria, dunque, nel caso il medico non ritenga necessario l'intervento chirurgico per raggiungere l'equilibrio, in Italia è possibile comunque ottenere il cambiamento dei dati anagrafici, come ha chiarito una sentenza del Tribunale di Roma nel 2012<ref>{{Cita web|url=http://sesso.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/07/15/notizia-flash-dal-tribunale-di-roma/|titolo=Notizia Flash dal Tribunale di Roma|cognome=Simonelli|nome=Chiara|sito=Sesso - L'Espresso|data=15 luglio 2011|accesso=2022-12-09|dataarchivio=21 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140421053814/http://sesso.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/07/15/notizia-flash-dal-tribunale-di-roma/|urlmorto=sì}}</ref><ref>''il trattamento medico-chirurgico previsto dalla legge n. 164/82 è necessario nel solo caso in cui occorre assicurare al soggetto transessuale uno stabile equilibrio psicofisico, ossia nel solo caso in cui la discrepanza tra il sesso anatomico e la psicosessualità determini un atteggiamento conflittuale di rifiuto dei propri organi sessuali. Pertanto deve ritenersi che, nei casi in cui non sussista tale conflittualità, non è necessario l'intervento chirurgico per consentire la rettifica dell'atto di nascita.''</ref>. Nei fatti, si è sempre data una interpretazione rigida della legge e si è dunque sempre ritenuto necessario l'intervento chirurgico al fine dell'adeguamento dei dati anagrafici.
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=== La Corte di Cassazione ===
In deroga alla legge n. 164/1982 (vigente al 2023) che prevede l'obbligatorietà dell'intervento chirurgico ai fini della riattribuzione del sesso anagrafico, con sentenza n. 221/2015 la Consulta ha stabilito che tale intervento non è più necessario né obbligatorio.<ref>{{cita web|url=https://www.questionegiustizia.it/rivista/articolo/il-giudice-nel-procedimento-di-rettificazione-del-sesso_una-funzione-ormai-superata-o-ancora-attuale__363.php|titolo=Il giudice nel procedimento di rettificazione del sesso: una funzione ormai superata o ancora attuale?}}</ref> Anche la Cassazione si è pronunciata in tal senso.<ref>Cassazione Civile - Sez. I - sentenza n. 15138/2015, per la quale, per la rettificazione della riattribuzione del sesso anagrafico nei registri di stato civile, non è necessario sottoporsi all'intervento chirurgico demolitori o o modificativo dei caratteri sessuali anatomici primari. Cfr. {{cita web|url=https://www.anaao.it/content.php?cont=10812#:~:text=20%2F07%2F2015-,Cassazione%20Civile%20%2D%20Sez.,la%20%E2%80%9Clegge%20dei%20confini%E2%80%9D.|titolo=Cassazione Civile - Sez. I - sentenza n. 15138/2015 Per cambiare sesso all'anagrafe non serve l'intervento chirurgico}}</ref>
L’art. 1, comma 26, della L. n. 76 del 2016 prevede espressamente che “la sentenza di rettificazione di attribuzione di sesso determina lo scioglimento dell’[[unione civile]] tra persone dello stesso sesso”. Il comma 27 stabilisce l'instaurazione di unione tra persone dello stesso sesso qualora la transizione abbia avuto luogo in una coppia eterosessuale e le parti " abbiano manifestato la volontà di non sciogliere il matrimonio o di non cessarne gli effetti civili."<ref>{{cita web|url=http://www.articolo29.it/2022/alla-corte-costituzionale-limpossibilita-convertire-lunione-civile-matrimonio-seguito-della-sentenza-rettificazione-sesso-uno-dei-partner/|titolo=Alla Corte Costituzionale L’impossibilità Di Convertire L’unione Civile In Matrimonio A Seguito Della Sentenza Di Rettificazione Di Sesso Di Uno Dei Partner}}</ref> Tuttavia, nel primo caso, lo scioglimento dell'unione civile fra persone del medesimo sesso non dà automaticamente luogo al riconoscimento di un [[matrimonio civile]], parificato a quello di una coppia eterosessuale.
Il tribunale di [[Trapani]] il 6 luglio 2023 ha riconosciuto a una donna transgender il diritto di cambiare nome e [[identità di genere]] all’anagrafe senza alcun intervento chirurgico effettuato o programmato e senza alcuna terapia ormonale; primo caso in Italia di una donna transgender riconosciuto dai giudici [
== L'iter legale oggi ==
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Il primo intervento documentato di cambio di sesso riguarda [[Dora Richter]] che tra il 1922 e il 1931 si sottopose ad asportazione chirurgica dei testicoli, asportazione del [[pene]] e [[vaginoplastica]]. In seguito Lili Elbe, che si sottopose a intervento nel 1930, ispirò il libro e l'omonimo film da esso tratto, ''[[The Danish Girl]]''.
Nel terzo millennio si è verificata un fenomeno crescente di transizione minorile, che ha portato a indagini
=== De-transizione ===
La detransizione è la cessazione o l'inversione di un'identificazione transgender o di una transizione di genere, temporaneamente o permanentemente, attraverso mezzi sociali, legali e/o medici. Il termine è più ampio e descrive una molteplicità di fenomeni rispetto al mero concetto di "rimpianto" e la decisione può essere basata su una serie di ragioni, tra cui un cambiamento nell'identità di genere, problemi di salute legati alle terapie ormonali, pressione sociale o economica, discriminazione, stigma<ref>{{Cita
Alcuni studiosi utilizzano il termine ritransizione piuttosto che detransizione, ed il termine è anche utilizzato per descrivere la ripresa della transizione o dell'identità transgender a seguito di una detransizione.
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