Caterina da Siena: differenze tra le versioni
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{{Santo
|nome = Santa Caterina da Siena ▼
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{{Bio
|Nome = Caterina
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== Biografia ==
{{dx|[[File:Sassoferrato 009.jpg|sinistra|miniatura|[[Sassoferrato (pittore)|Sassoferrato]], ''Santa Caterina e il Cristo bambino che le porge la corona di spine'', 1643 circa]]}}
▲|nome = Santa Caterina da Siena
▲|didascalia = Anonimo, ''Santa Caterina da Siena'', XVI secolo
▲|sesso = F
▲|note = [[Religioso (cristianesimo)|Religiosa]], [[Verginità|Vergine]], [[Santo patrono|Patrona]] di [[Roma]] e d'[[Italia]], compatrona d'[[Europa]] e [[Dottore della Chiesa]]
▲|nato = [[Siena]], 25 marzo [[1347]]
▲|morto = [[Roma]], {{Calcola età3|1380|4|29|1347|3|25}}
▲|venerato da = Chiesa cattolica, Comunione anglicana
▲|beatificazione =
▲|canonizzazione = [[1461]] da [[papa Pio II]]
▲|santuario principale = [[Basilica di Santa Maria sopra Minerva]]<br>[[Santuario di Santa Caterina (Siena)|Santuario di Santa Caterina]]<br>[[Basilica Cateriniana di San Domenico]]
▲|ricorrenza = 29 aprile; 30 aprile (per la [[messa tridentina]])
▲|attributi = abito domenicano, [[Lilium candidum|giglio bianco]], [[Iris germanica|giglio di Santa Caterina]], anello, stimmate, corona di spine sul capo, croce, [[Libro (araldica)|libro]], penna, [[Cuore (Bibbia)|cuore]]
▲|patrono di = infermieri; [[Roma]], [[Italia]], compatrona d'[[Europa]], [[Roverismo|scolte]]; [[#Patronati|vedi patronati]]
▲}}
Caterina nacque a [[Siena]], nel rione di [[Fontebranda]], nella [[contrada dell'Oca]], nel 1347, figlia del tintore di panni Jacopo di Benincasa e di sua moglie Lapa di Puccio di Piagente, ventitreesima di venticinque figli. Assieme a lei nacque una sorella gemella, battezzata con il nome di Giovanna, che morì a poche settimane di vita.<ref name=barbero>{{Cita video|autore = |titolo = Alessandro Barbero Come pensava una donna nel Medioevo? 1 - Caterina da Siena|url = https://www.youtube.com/watch?v=EGCRqDVjB0E&ab_channel=DavideTotaro|accesso = 7 maggio 2023|data = 25 agosto 2014|editore = |lingua = it|ora = |minuto = |secondo = |citazione = |urlarchivio = |dataarchivio = |cid = |postscript = }}</ref>
A differenza dei fratelli, fu lungamente allattata dalla madre, come testimoniano le opere di [[Raimondo da Capua]], suo grande estimatore, assiduo frequentatore della madre di lei a seguito della sua morte. Fece voto di verginità a sei anni,
Quando Caterina raggiunse l'età di dodici anni, i genitori iniziarono varie trattative per concludere un matrimonio vantaggioso per la figlia. Caterina, totalmente in disaccordo in quanto promessa a Dio, si scontrò con le aspettative dei genitori. A seguito di un dialogo con la sorella Bonaventura, Caterina sembrò accettare il suo destino, ma poi, a quindici anni, a seguito della morte della sorella di parto, dichiarò espressamente che si era votata al Signore e che non intendeva ritirare la parola data. Bisogna tuttavia tenere presente che, nel Medioevo, se una donna voleva consacrarsi a Dio con i voti religiosi, l'unica strada che poteva percorrere era quella di entrare in un monastero e versare a esso una dote; Caterina non aveva questa possibilità perché non possedeva una dote nei termini richiesti. Però non cedette, pur non sapendo come avrebbe realizzato il suo desiderio.<ref name=barbero/>
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=== Beneficenza ===
[[File:Pietro di Francesco degli Orioli 001.jpg|miniatura|[[Pietro di Francesco degli Orioli]], ''Caterina dona la veste al povero - Cristo in visione mostra a Caterina la veste ornata di pietre preziose'',
Caterina da Siena riteneva che assistere gli ammalati e i poveri, che impersonavano Cristo sofferente, fosse il modo per trovare il Signore. Sono ricordati diversi episodi di carità verso i poveri (come i vestiti dati ai più bisognosi o un mantello donato a un povero pellegrino) e verso gli infermi (come Cecca la lebbrosa, che lei assistette e curò con amore, anche se si narra che la sua assistenza venne ricambiata con percosse e insulti). Caterina fu attiva soprattutto presso l'[[ospedale di Santa Maria della Scala]], che accoglieva moltissimi pazienti affidati alle modeste cure mediche del tempo e alla pietosa assistenza dei parenti e di qualche volontario. C'erano anche malati che nessuno assisteva, o perché non avevano parenti, o perché erano afflitti da malattie contagiose: Caterina si dedicò ad assistere in particolare quest'ultimo tipo di ammalati. Questa sua attività durò per mesi, specialmente in tempo di epidemie, allora molto frequenti e micidiali; il suo esempio cominciò a essere imitato da altre Mantellate della sua fraternità.
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=== Corrispondenza ===
[[File:L'epistole della serafica vergine s. Caterina da Siena.tif|miniatura|''L'epistole della serafica vergine S. Caterina da Siena'',
Caterina da Siena iniziò un'attività di corrispondenza, avvalendosi di membri della brigata a cui dettava le sue lettere. Ne scrisse circa 300, durante gli ultimi dieci anni (1370-1380) della sua vita. Questo ricco epistolario affrontava problemi e temi sia di vita religiosa che di vita sociale di ogni classe, e anche problemi morali e politici che interessavano tutta la Chiesa, l'impero, i regni e gli Stati dell'Europa trecentesca. Caterina scrisse anche a personalità importanti dell'epoca. Su questi interessi qualcuno esprimeva giudizi critici, per questo Caterina dovette presentarsi al Capitolo dell'[[Ordine dei frati predicatori|Ordine Domenicano]], che si tenne a Firenze nel 1374.
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=== Dalle rive del Rodano a quelle del Tevere ===
[[File:Domenico Beccafumi
Rientrata a Siena da Firenze, Caterina fu impegnata ad assistere gli ammalati, colpiti da una delle frequenti epidemie di quel tempo. Intanto due dei suoi precedenti discepoli e confessori, trasferiti a Pisa, diffusero in quella città la sua fama tanto che Piero [[Gambacorti (famiglia)|Gambacorti]], il signore di quella città, invitò Caterina a Pisa. Caterina accettò quell'invito e vi si recò nei primi mesi del 1375. Secondo la tradizione qui, nella [[domenica delle Palme]], nella [[chiesa di Santa Cristina (Pisa)|chiesa di Santa Cristina]], davanti a un [[croce delle Stimmate di santa Caterina|crocifisso]] oggi nel [[santuario Cateriniano]], Caterina ricevette le [[stigmate]], che però su richiesta della santa rimasero a tutti invisibili. {{Citazione|... vidi il Signore confitto in croce, che veniva verso di me in una gran luce e fu tanto lo slancio dell'anima mia, desiderosa di andare incontro al suo Creatore che il corpo fu costretto ad alzarsi. Allora dalle cicatrici delle sue sacratissime piaghe, vidi scendere in me cinque raggi sanguigni diretti alle mani e ai piedi e al mio cuore. Subito esclamai: Ah Signore, Dio mio: te ne prego: che non appariscano queste cicatrici all'esterno del mio corpo. Mentre dicevo così, prima che i raggi arrivassero a me, cambiarono il loro colore sanguigno in colore splendente, e sotto forma di pura luce arrivarono ai cinque punti del mio corpo, cioè, alle mani, ai piedi e al cuore.<ref>''Rivelazioni: libri secondo e terzo a laude di Dio'', Giovanna Maria della Croce, a cura di A. Bartolomeo Romagnoli, Sismel-Edizioni del Galluzzo, 2007,[https://books.google.it/books?id=kUcupeDOjuMC&pg=PA18&lpg=PA18&dq=onepage&q&f=false]</ref>}}
[[File:Catherine of Siena writing.jpg|sinistra|miniatura|[[Rutilio Manetti]], ''Santa Caterina da Siena'',
Incomincia agli inizi del 1376 la corrispondenza con il [[papa Gregorio XI]], da lei definito il "dolce Cristo in terra". In un anno furono ben dieci le missive da lei dirette al pontefice. In esse vengono toccati tutti i temi riguardanti la riforma della Chiesa, a cominciare dai suoi pastori, insistendo sul ritorno del papa alla sua sede propria che è [[Roma]].
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Il 18 giugno 1376 Caterina giunse ad [[Avignone]], dove l'attendevano fra' Raimondo con i suoi compagni. La religiosa fu ricevuta dal papa. Per quanto riguarda l'ambasceria per la città di Firenze il comportamento dei messi mandati dal Governo della città toscana rese vana la mediazione di Caterina. Il 13 settembre Gregorio XI varcò il ponte sul [[Rodano]] e lasciò Avignone diretto a [[Roma]]. Una volta arrivato a [[Marsiglia]] il pontefice proseguì il viaggio per nave, facendo scalo a [[Genova]]. Lì fu messo in crisi dalla notizia dei disordini scoppiati a Roma e delle disfatte delle truppe pontificie per opera dei fiorentini. La maggioranza dei cardinali insisteva per tornare indietro. In questo clima di incertezza si narra che fu Caterina a rassicurare il papa che la volontà divina lo chiamava a Roma e che Cristo lo avrebbe protetto, facendogli riprendere il viaggio. Gregorio non sopravvisse molto al ritorno, morendo il 27 marzo 1378.
Gravi problemi sorsero quando fu eletto il successore del papa Gregorio XI. Uno scisma era scoppiato nella Chiesa a causa della rivolta di alcuni cardinali, in gran parte stranieri, che avevano dichiarata invalida l'elezione di [[papa Urbano VI|Urbano VI]]. Il 20 settembre del
=== Ultime settimane di vita e morte ===
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=== Misticismo ===
[[File:ClementedeTorres.jpg|sinistra|miniatura|[[Clemente de Torres]], ''Matrimonio mistico di santa Caterina''
Caterina fu oggetto di fenomeni mistici caratterizzati anche da visioni. Secondo i racconti del suo confessore, già all'età di sei anni ella si sarebbe rifugiata in un eremo per soddisfare il suo desiderio di consacrarsi. Durante una notte di carnevale del 1367 le apparve Cristo accompagnato dalla Vergine e da una folla di santi, e le donò un anello visibile solo a lei, sposandola misticamente. Dopo essere stata accolta dalle Mantellate, frequenti furono le sue estasi presso la chiesa del convento dedicata a san Domenico. Qui stava ritirata in preghiera e qui aveva frequenti colloqui familiari con Gesù Cristo, suo mistico sposo. Sono annoverate frequenti estasi da lei avute mentre rimaneva appoggiata a un pilastro ottagonale della chiesa. Qui dette le sue vesti a Gesù sotto forma di povero, che poi la rivestì di vesti che non le fecero più sentire il freddo. Qui le apparve Gesù circondato da luce che le aprì il petto e le porse il suo cuore, dicendo: "Ecco carissima figlia mia, siccome io l'altro giorno ti tolsi il tuo cuore, così ora ti do il mio per il quale tu sempre vivi".
[[File:Agostino Carracci 018.jpg|miniatura|sinistra|[[Agostino Carracci]], ''Estasi di santa Caterina da Siena'', [[Galleria Borghese]], [[Roma]]
Nel ''Trattato della Divina Provvidenza'' vengono da lei stessa descritti alcuni di tali episodi mistici, tra i quali rende per esempio ciò che Dio le avrebbe rivelato circa il mistero trinitario e l'incarnazione del Figlio:
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=== Le ''Lettere'' ===
Alla morte di Caterina i suoi discepoli raccolsero le sue lettere. Il [[teologo]] Tommaso Caffarini, incaricato delle trattative per la canonizzazione di Caterina, fu autore della raccolta considerata ufficiale. Le ''Lettere'' riscossero fin da subito un enorme successo. L{{'}}''[[editio princeps]]'', curata da Bartolomeo Alzano, fu data alle stampe da [[Aldo Manuzio]] a [[Venezia]] nel
=== Le ''Orazioni'' ===
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=== Il ''Dialogo della Divina Provvidenza'' ===
Caterina dettò il ''Dialogo della Divina Provvidenza'' (noto anche come ''Libro della Divina Dottrina'') in volgare ai suoi discepoli Neri Pagliaresi, Stefano Maconi e Barduccio Canigiani nell'
== Culto ==
[[File:Revelación del Santísimo Rosario a Santo Domingo de Guzmán.jpg|miniatura|destra|Vergine che dona il rosario a [[Domenico di Guzmán|San Domenico di Guzmán]]. Nella scena compaiono anche Fray Pedro de Santa María Ulloa, santa Caterina da Siena e suor [[María de León Bello y Delgado]].(affresco della Chiesa di Santo Domingo de Guzmán a [[San Cristóbal de La Laguna]], [[Tenerife]], [[Spagna]]).]]
Caterina da Siena fu canonizzata dal papa senese [[papa Pio II|Pio II]] nel
[[File:Canonizzazione S. Caterina da Siena.jpg|miniatura|Papa Pio II (al secolo Enea Silvio Piccolonimi) proclama la canonizzazione di Santa Caterina da Siena. Con bolla pendente. ''Diplomatico Riformagioni'' (Leone), 1461 giugno 29]]
Paolo VI ha proclamato santa Caterina [[dottore della Chiesa]] il 4 ottobre
{{citazione|Tutti voi, del resto, ricordate quanto [...] sia stata affamata di giustizia e colma di viscere di misericordia nel cercare di riportare la pace in seno alle famiglie e alle città, dilaniate da rivalità e da odi atroci; quanto si sia prodigata per riconciliare la repubblica di Firenze con il Sommo Pontefice [[papa Gregorio XI|Gregorio XI]], fino a esporre alla vendetta dei ribelli la propria vita. [...]<br />
Noi certamente non troveremo negli scritti della Santa, cioè nelle sue Lettere, conservate in numero assai cospicuo, nel Dialogo della Divina Provvidenza ovvero Libro della Divina Dottrina e nelle «orationes», il vigore apologetico e gli ardimenti teologici che distinguono le opere dei grandi luminari della Chiesa antica, sia in Oriente che in Occidente; né possiamo pretendere dalla non colta vergine di Fontebranda le alte speculazioni, proprie della [[teologia sistematica]], che hanno reso immortali i Dottori del medioevo scolastico. E se è vero che nei suoi scritti si riflette, e in misura sorprendente, la teologia dell'[[Tommaso D'Aquino|Angelico Dottore]], essa vi compare però spoglia di ogni rivestimento scientifico. Ciò invece che più colpisce nella Santa è la sapienza infusa, cioè la lucida, profonda e inebriante assimilazione delle verità divine e dei misteri della fede, contenuti nei Libri Sacri dell'Antico e del Nuovo Testamento: una assimilazione, favorita, sì, da doti naturali singolarissime, ma evidentemente prodigiosa, dovuta a un [[carisma (cristianesimo)|carisma]] di sapienza dello Spirito Santo, un carisma mistico.|Paolo VI, ''Omelia per la proclamazione di santa Caterina da Siena a Dottore della Chiesa'', 3 ottobre 1970<ref>{{cita web | autore = | url = http://w2.vatican.va/content/paul-vi/it/homilies/1970/documents/hf_p-vi_hom_19701003.html | titolo = Omelia del Santo Padre Paolo VI- Proclamazione di Santa Caterina a Dottore della Chiesa | data = 3 ottobre 1970 | sito = vatican.va | editore = Libreria Editrice Vaticana | città = Roma | lingua = it, pt | urlarchivio = https://archive.is/20150810014727/http://w2.vatican.va/content/paul-vi/it/homilies/1970/documents/hf_p-vi_hom_19701003.html | dataarchivio = 10 agosto 2015 | urlmorto = no | accesso = 2 marzo 2019 }}</ref>}}
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=== Reliquie ===
[[File:Saint Catherine of Siena tomb.jpg|upright=1.6|miniatura|sinistra|Tomba di santa Caterina nella [[basilica di Santa Maria sopra Minerva]] a Roma
[[File:Head of Saint Catherine of Siena.jpg|miniatura|Reliquia della testa di santa Caterina a Siena]]
Numerose sono oggi le reliquie attribuite a Caterina. Ella fu sepolta a Roma, nel cimitero di [[Basilica di Santa Maria sopra Minerva|Santa Maria sopra Minerva]]: il corpo è ancora conservato in tale basilica. Ma l'anno successivo, nel 1381, il suo cranio fu portato come reliquia a Siena, e nel 1385<ref>[https://viafrancigena.visittuscany.com/site/it/interesse-religioso/testa-e-dito-di-santa-caterina/ Testa e dito di Santa Caterina]</ref> fu oggetto di culto solenne e portato in processione nella [[Basilica di San Domenico (Siena)|basilica di San Domenico]], dove tuttora è conservato.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.siena-agriturismo.it/santa_caterina_da_siena.htm|titolo=Santa Caterina, patrona d'Italia e d'Europa|editore=siena-agriturismo.it|accesso=14 maggio 2014}}</ref> Nella stessa basilica è conservato un dito di Caterina: con tale reliquia viene impartita la benedizione all'Italia e alle Forze Armate nel pomeriggio della domenica in cui si tengono le Feste internazionali in onore della santa.
Il piede sinistro è invece conservato a Venezia (nella [[Basilica dei Santi Giovanni e Paolo (Venezia)|chiesa dei Santi Giovanni e Paolo]]). Nel [[cattedrale di Santa Maria Assunta (Siena)|Duomo di Siena]] era presente una costola: essa però fu donata al santuario di Santa Caterina ad [[Astenet]] in Belgio, costruito nel
La mano sinistra della santa, che porta il segno delle [[stigmate]], è custodita nel monastero del Santo Rosario di [[Monte Mario]] a [[Roma]]. Fu asportata dal corpo durante l'apertura dell'urna nel 1487. A staccare questa parte del corpo della santa fu fra' [[Gioacchino Torriani]] O.P.,
=== Miracoli riconosciuti ===
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=== Patronati ===
Santa Caterina è stata proclamata patrona d'Italia nel
La santa senese è anche patrona nella città di [[Siena]] della [[contrada del Drago]] e della [[
* [[Cengio]] ([[Provincia di Savona|SV]])
* [[Poggio San Vicino]] ([[Provincia di Macerata|MC]])
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* [[Diocesi di Gamboma]]
Infine l'arcidiocesi Ordinariato Militare per l'Italia riconosce santa Caterina come patrona del Corpo delle infermiere volontarie della [[Croce Rossa italiana]] e dell'associazione Patronato per l'Assistenza Spirituale Forze Armate - P.A.S.F.A., entrambi enti operanti nel contesto dell'ordinamento militare. Viene presa a modello dall'Associazione Guide Italiane (e quindi poi da [[AGESCI]]) e venerata come patrona non ufficiale delle scolte.<ref>{{Cita libro|titolo=Manuale della Branca RS|editore=Fiordaliso|città=Roma|anno=2018}}</ref>
== Iconografia ==
Santa Caterina da Siena viene raffigurata con la veste bianca mantata di nero dell'ordine domenicano, il giglio, la corona di spine e le stimmate, un libro; spesso è accompagnata da altri santi Domenicani come [[Domenico di Guzman]]. Talvolta è raffigurata nel momento del matrimonio mistico con Gesù, in analogia con l'iconografia di [[santa Caterina d'Alessandria]] (che tuttavia è ben distinguibile per l'abito) o con un cuore in mano, altre volte mentre bacia le ferite di Cristo.<ref>{{Cita libro|titolo=I santi e i loro simboli|autore=Rosa Giorgi|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2011}}</ref>
<gallery class="center" widths="180" heights="240">
File:Catharina siena crowns.jpg|XIV-XV secolo
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== Collegamenti esterni ==
* [[s:
* {{cita web|http://www.caterinati.org/|Sito dei caterinati}}
* [http://www.classicistranieri.com/liberliber/Caterina%20da%20Siena/ Opere di Santa Caterina da Siena] PDF - TXT - RTF
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