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|nome = Rodolfo Lanciani
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Appartenente ad un'antica e nobile famiglia, originaria di Monticelli (dal 1872 Montecelio e dal 1937 [[Guidonia Montecelio]]) poi trasferitasi a Roma, Rodolfo era figlio di [[Pietro Lanciani]], ingegnere ed architetto pontificio. È stato uno dei soci fondatori della [[Società romana di storia patria]].
 
Dopo il [[matrimonio]] nel 1875 con la statunitense Ellen Rhodes - morta il 14 febbraio 1914 e da cui ebbe una figlia, Marcella, morta nel [[1961]] - sposò in seconde nozze la duchessa Teresa Maria Caracciolo (1855-1935), vedova del principe Marcantonio VI Colonna (1844–1912).
 
Rodolfo Lanciani morì a Roma il 21 maggio [[1929]]; il 22 maggio furono celebrati i solenni funerali ed il 23 maggio fu commemorato al [[Senato]], alla presenza di [[Benito Mussolini]].
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Dopo essersi laureato in filosofia e matematica nel [[1865]] e poi in [[ingegneria]] nel [[1868]] presso l'[[Università degli studi di Roma "La Sapienza"|Università di Roma]], si occupò principalmente dell'antica [[Roma]] e fu segretario della Commissione Archeologica Comunale, dalla sua fondazione nel [[1872]], e ingegnere della Direzione Generale dei Musei e Scavi presso il [[Ministero della Pubblica Istruzione]] tra il [[1887]] e il [[1890]]. Protagonista e testimone diretto di un periodo straordinario dell'esplorazione archeologica di Roma, durante il quale la febbre edilizia fu pari soltanto a quella del secondo dopoguerra, in questa attività poté seguire tutti i numerosi ritrovamenti avvenuti nel corso dei lavori per Roma capitale, che descrisse con grande vivacità, come quello del [[Pugile in riposo]].
 
Nel decennio [[1868]]-[[1878]] esercitò la professione di ingegnere comunale di [[Montecelio]], subentrando al padre finché non ebbe un incarico più prestigioso: infatti tra il [[1878]] e il [[1927]] per lui fu creata la cattedra di "Topografia Romana" all'Università di Roma e per i suoi meriti successivamente fu nominato [[senatore]] del [[Regno d'Italia]] il 3 giugno [[1911]].
 
== Gli studi ==
I risultati dei suoi studi sulla dislocazione dei monumenti antichi della città furono pubblicati tra il [[1893]] e il [[1901]] con il titolo di ''Forma Urbis Romae'': si tratta della pianta di tutti i resti conosciuti dell'epoca romana e fino al [[VI secolo]], composta da 46 tavole in scala 1:1000. Benché nel tempo alcune interpretazioni di Lanciani siano state messe in discussione, l'opera, ora disponibile anche in rete, presenta un notevole interesse anche per i non specialisti, in quanto integra anche le sovrapposizioni moderne (strade, piazze, ville ecc.) agli edifici antichi.
 
Le sue ricerche di archivio e bibliografiche furono pubblicate tra il [[1902]] e il [[1912]] nei quattro volumi della "Storia degli Scavi di Roma e le Notizie intorno alle Collezioni Romane di Antichità", mentre altri volumi riguardanti i ritrovamenti dall'anno [[1000]] al [[1879]] sono stati recentemente pubblicati in sei volumi più un settimo di indici tra il [[1989]] e il [[2002]].