Radio libere: differenze tra le versioni

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== Storia ==
In [[Italia]] fino al 1974 i privati non potevano aprire una [[stazione radio]]. La legge riservava allo Stato l'esercizio esclusivo della [[radiodiffusione circolare]]. Le uniche eccezioni, dopo la caduta del [[regime fascista]], erano state: [[Radio Sardegna]] (1943-1952) e [[Radio Ferrara]] (per alcuni mesi del 1946). Si ascoltava la radio pubblica ([[Radio Rai]]) e si guardava la televisione pubblica ([[Rai TV]]). Solo nel Nord Italia potevano essere ricevute le tre emittenti estere che trasmettevano in [[lingua italiana]]: [[Radio Capodistria]], [[Radio Monte Carlo (Italia)|Radio Monte Carlo]] e [[Radio Svizzera Italiana]]. Il segnale delle tre emittenti era ricevibile in territorio italiano grazie alle trasmissioni in [[onde medie]] (AM). Per quanto riguarda invece le trasmissioni in [[modulazione di frequenza]] (FM) si avvalevano di cosiddetti "ponti caldi", cioè ripetitori non autorizzati (i quali da anni trasmettevano anche il segnale televisivo delle stesse emittenti).
 
Nel [[1974]] la [[Corte costituzionale (Italia)|Corte Costituzionale]] concesse ai privati la facoltà di trasmettere via cavo in ambito locale<ref>[http://www.giurcost.org/decisioni/1974/0226s-74.html Sentenza C. Cost n. 226 del 10 luglio 1974]</ref>. Fu la prima storica sentenza contro il monopolio statale. La trasmissione via etere rimaneva interdetta ai privati. Però, sentendo che i tempi stavano cambiando, alcuni pensarono che prima o poi sarebbero state liberalizzate anche le trasmissioni via etere. Senza aspettare un successivo pronunciamento, nacquero in alcune città italiane le prime [[radio pirata]], sull'esempio del Regno Unito<ref>[https://www.newslinet.com/storia-della-radiotelevisione-italiana-le-radio-pirata-italiane-in-onde-corte/ Storia della radiotelevisione italiana]</ref>. La prima radio pirata in Italia fu [[Radio Valle Camonica]], le cui trasmissioni cominciarono il 6 novembre 1974 alle ore 15:30.<ref>{{Cita web|url=https://new.radiovallecamonica.it/la-storia-della-radio/|titolo=La Storia della Radio|sito=Radio Valle Camonica|lingua=it-IT|accesso=2024-11-06}}</ref> Alle ore 11 del 23 novembre 1974 dai colli dell'Osservanza a [[Bologna]] iniziarono le trasmissioni di [[Radio Bologna per l'accesso pubblico]], ideata dalla Cooperativa Lavoratori Informazione. Nata da un'idea di Roberto Faenza e Rino Maenza, l'emittente trasmise per otto giorni interviste, discorsi e musica. Meno di un mese dopo, in dicembre, Radio Parma avviò le trasmissioni sperimentali e, dal 1º gennaio 1975, iniziò i programmi regolari sulla frequenza 102 MHz.: Èè dunque considerata la prima radio libera italiana con programmazione continuativa, che da allora fino ad oggi continua a trasmettere con un palinsesto completo. Tuttavia, già il 3 luglio 1973 era stata fondata Radio Fiemme, emittente con sede a Ziano di Fiemme, in Trentino-Alto Adige, che trasmetteiniziò continuativamentea datrasmettere piùsulla frequenza anni103.<ref>{{Cita7 web|url=https://wwwMHz.uniontel.it/blog/le-radio- Radio Fiemme è pertanto una delle prime iniziative radiofoniche libere-44-anni-di-storia-tutta-italiana|titolo=Le radioin libereItalia, 44attiva anniancor diprima storiadella tuttaliberalizzazione italianaufficiale {{!}}dell’etere Uniontel.it|sito=wwwe delle note vicende giuridiche che coinvolsero le radio urbane.uniontel.it|lingua=it|accesso=2024-05-18}}</ref> LaPoco tempo dopo, il 10 marzo 1975, nacque la prima radioemittente libera di [[Milano]] fu, [[Radio Milano International]] (10 marzo 1975), che si posizionò sui 101.00 MHz. Fu la prima emittente ad essere prima sequestrata e poi dissequestrata, contribuendo, giuridicamente, a rompere il monopolio RAI.
Nel 1970 in Sicilia Danilo Dolci fu promotore, tra le altre, di una nuova iniziativa nonviolenta particolarmente creativa e clamorosa, l'apertura della prima radio italiana a infrangere il monopolio radiofonico della [[RAI]]. ''Radio Libera'' ''Partinico'' iniziò le sue trasmissioni alle 17:31 del 25 marzo 1970 per lanciare un appello disperato: a più di due anni dal tremendo sisma che aveva devastato la Sicilia occidentale «si marcisce di chiacchiere e di ingiustizie, la Sicilia muore». Infatti, non un solo edificio era stato ricostruito, la gente continuava a vivere nelle baracche. 27 ore dopo l'inizio delle trasmissioni le forze dell'ordine provvedevano al sequestro degli impianti e alla chiusura dell'emittente.<ref>{{Cita pubblicazione|data=2025-03-05|titolo=Danilo Dolci|rivista=Wikipedia|lingua=it|accesso=2025-03-28|url=https://it.wikipedia.org/wiki/Danilo_Dolci}}</ref>
 
Gli apparecchi che gli italiani avevano in casa erano in grado di ricevere sia la [[modulazione di ampiezza]] (AM) che la [[modulazione di frequenza]] (FM). Però gli italiani erano abituati ad ascoltare la sola AM. Le radio private sfruttarono le potenzialità dell'FM. L'FM presentava pregi e difetti. Un limite era l'ampiezza geografica: difficilmente un'emittente poteva coprire un'intera provincia. Le radio libere trasformarono questo limite in punto di forza: nacquero programmi indirizzati a pubblici (''target'') facilmente individuabili. I punti di forza delle radio libere, rispetto al gestore pubblico, erano invece la possibilità di utilizzare tecnologie nuove come la [[stereofonia]] (in questo precedettero la stessa Rai) e l'interattività con gli ascoltatori (sebbene questa fosse già stata avviata dalla RAI con la trasmissione ''[[Chiamate Roma 3131]]'' dalla fine degli anni '60) che vennero coinvolti direttamente dando loro la possibilità di telefonare nel corso dei programmi fornendo opinioni e commenti, oppure dando loro la possibilità di scegliere brani musicali di loro gradimento; molte radio cominciarono così a impostare [[palinsesto|palinsesti]] dedicati a fasce di utenza ben precise centrando la programmazione su tematiche musicali (Rock, musica italiana, folklore locale etc.) o sociali (politica ''in primis''). La Rai trasmetteva in FM dagli 87,50 ai 100,00 MHz<ref>{{cita web|url=https://www.flickr.com/photos/79918201@N07/28292411974/|titolo=''La Rai al contrattacco'' (4 marzo 1976)|accesso=11 agosto 2016}}</ref>. Tutte le radio private occuparono inizialmente le frequenze superiori ai 100 MHz (fino a 108,00), poi successivamente utilizzarono anche quelle inferiori, a causa dell'affollamento incontrollato.
Nel [[1974]] la [[Corte costituzionale (Italia)|Corte Costituzionale]] concesse ai privati la facoltà di trasmettere via cavo in ambito locale<ref>[http://www.giurcost.org/decisioni/1974/0226s-74.html Sentenza C. Cost n. 226 del 10 luglio 1974]</ref>. Fu la prima storica sentenza contro il monopolio statale. La trasmissione via etere rimaneva interdetta ai privati. Però, sentendo che i tempi stavano cambiando, alcuni pensarono che prima o poi sarebbero state liberalizzate anche le trasmissioni via etere. Senza aspettare un successivo pronunciamento, nacquero in alcune città italiane le prime [[radio pirata]], sull'esempio del Regno Unito<ref>[https://www.newslinet.com/storia-della-radiotelevisione-italiana-le-radio-pirata-italiane-in-onde-corte/ Storia della radiotelevisione italiana]</ref>. La prima radio pirata in Italia fu [[Radio Valle Camonica]], le cui trasmissioni cominciarono il 6 novembre 1974 alle ore 15:30.<ref>{{Cita web|url=https://new.radiovallecamonica.it/la-storia-della-radio/|titolo=La Storia della Radio|sito=Radio Valle Camonica|lingua=it-IT|accesso=2024-11-06}}</ref> Alle ore 11 del 23 novembre 1974 dai colli dell'Osservanza a [[Bologna]] iniziarono le trasmissioni di [[Radio Bologna per l'accesso pubblico]], ideata dalla Cooperativa Lavoratori Informazione. Nata da un'idea di Roberto Faenza e Rino Maenza, l'emittente trasmise per otto giorni interviste, discorsi e musica. Meno di un mese dopo, in dicembre, Radio Parma avviò le trasmissioni sperimentali e, dal 1º gennaio 1975, iniziò i programmi regolari sulla frequenza 102 MHz. È considerata la radio libera italiana con un palinsesto completo che trasmette continuativamente da più anni.<ref>{{Cita web|url=https://www.uniontel.it/blog/le-radio-libere-44-anni-di-storia-tutta-italiana|titolo=Le radio libere, 44 anni di storia tutta italiana {{!}} Uniontel.it|sito=www.uniontel.it|lingua=it|accesso=2024-05-18}}</ref> La prima radio libera di [[Milano]] fu [[Radio Milano International]] (10 marzo 1975), che si posizionò sui 101.00 MHz.
 
Gli apparecchi che gli italiani avevano in casa erano in grado di ricevere sia la [[modulazione di ampiezza]] (AM) che la [[modulazione di frequenza]] (FM). Però gli italiani erano abituati ad ascoltare la sola AM. Le radio private sfruttarono le potenzialità dell'FM. L'FM presentava pregi e difetti. Un limite era l'ampiezza geografica: difficilmente un'emittente poteva coprire un'intera provincia. Le radio libere trasformarono questo limite in punto di forza: nacquero programmi indirizzati a pubblici (''target'') facilmente individuabili. I punti di forza delle radio libere, rispetto al gestore pubblico, erano invece la possibilità di utilizzare tecnologie nuove come la [[stereofonia]] (in questo precedettero la stessa Rai) e l'interattività con gli ascoltatori (sebbene questa fosse già stata avviata dalla RAI con la trasmissione ''[[Chiamate Roma 3131]]'' dalla fine degli anni '60) che vennero coinvolti direttamente dando loro la possibilità di telefonare nel corso dei programmi fornendo opinioni e commenti, oppure dando loro la possibilità di scegliere brani musicali di loro gradimento; molte radio cominciarono così a impostare [[palinsesto|palinsesti]] dedicati a fasce di utenza ben precise centrando la programmazione su tematiche musicali (Rock, musica italiana, folklore locale etc.) o sociali (politica ''in primis''). La Rai trasmetteva in FM dagli 87,50 ai 100,00 MHz<ref>{{cita web|url=https://www.flickr.com/photos/79918201@N07/28292411974/|titolo=''La Rai al contrattacco'' (4 marzo 1976)|accesso=11 agosto 2016}}</ref>. Tutte le radio private occuparono inizialmente le frequenze superiori ai 100 MHz (fino a 108,00), poi successivamente utilizzarono anche quelle inferiori, a causa dell'affollamento incontrollato.
 
Nel [[1976]] arrivò una seconda, decisiva, sentenza della Corte Costituzionale (n. 202 del 28 luglio 1976<ref>{{Cita web|url=http://www.giurcost.org/decisioni/1976/0202s-76.html|titolo=Consulta OnLine - Sentenza n. 202 del 1976|accesso=2018-03-21}}</ref>): venne liberalizzata la trasmissione via etere in ambito locale. Le radio libere ebbero così copertura legale; da allora poterono moltiplicarsi su tutto il territorio nazionale. Il fenomeno fu considerato, inizialmente, più come una moda temporanea che come un'evoluzione del modo di concepire la radiofonia in Italia, ma nel tempo molte emittenti dimostrarono di poter competere qualitativamente con le emittenti pubbliche. La limitazione territoriale venne superata creando reti interconnesse (''network'') che coprirono l'intero territorio nazionale. In pochi anni l'emittenza radiofonica privata si impose non più come alternativa all'emittenza pubblica, ma come principale fucina di idee e di professionisti ([[disc jockey]] e tecnici) con capacità professionali sempre maggiori. Questo regime di concorrenza giovò anche alla stessa Rai, che si vide costretta a puntare su trasmissioni innovative e mirate che difficilmente avrebbero avuto modo di essere realizzate senza lo stimolo della concorrenza.
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* [[Calabria]]: Radio Prometeo, di ispirazione comunista, nata nel 1975 e Radio Cosmick nata nel 1976,entrambe di [[Mesoraca]]; [[Radio Ciroma]] nata alla fine del 1980, Radio Rosarno International, nata nel 1981;<!-- è stata una delle prime radio a trasmettere in [[stereofonia]]; '''(Nota non veritiera: nel 1981 esistevano già centinaia di emittenti in tutta Italia che trasmettevano in stereofonia. Informazione facilmente verificabile sulle riviste specializzate dell'epoca (Millecanali, Monitor, Altrimedia, etc.)'''-->
* [[Campania]]: Radio Ercolano (fondata il 10 luglio 1975), Radio Alternativa Palepoli (dal dicembre 1975, oggi Radio Amore), Radio Marte (dal marzo 1976), [[Radio Kiss Kiss]] (dal settembre del 1976), Radio Alfa (a [[Salerno]] dal 6 novembre 1976), Radio Sapri (1976-1982)<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=La radio che intervistò Papa Wojtyła il 17 gennaio 1979.|lingua=it-IT|accesso=2023-12-18|url=https://www.youtube.com/watch?v=CZ7Y3mP7D4A}}</ref>;
* [[Emilia-Romagna]]: [[Radio Bologna per l'accesso pubblico|Radio Bologna]] (23-24 novembre [[1974]]), Radio Parma (dal 1º gennaio 1975)<ref>{{cita web|url=http://www.radioparma.it/storia.html|titolo=Radio Parma. La nostra storia|accesso=8 gennaio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190106095716/http://www.radioparma.it/storia.html|dataarchivio=6 gennaio 2019|urlmorto=sì}}</ref>, [[Punto Radio]] (dal 10 marzo [[1975]], [[Zocca]] poi [[Bologna]]), Radio Rimini 102(25 dicembre 1975), Radio Riviera (dalsempre settembrea Rimini, 30 dicembre 1975)<ref>{{cita web|url=httphttps://wwwmassimoemanuelli.storiaradiotv.itcom/2022/05/08/radio-riviera/RADIO%20RIMINI.htm|titolo=Radio Rimini 102Riviera|accessodata=118 agostomaggio 20162022}}</ref>, Radio Ravenna Uno (dal dicembre 1975)<ref>{{cita web|url=https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/quando-le-radio-libere-iniziarono-a-cantare-1.5349225|titolo=Quando le radio libere iniziarono a "cantare"|accesso=24 luglio 2020}}</ref>, [[Radio Alice]] (dal 9 febbraio 1976), [[Radio Città Fujiko]] (dal 1976 a Bologna), Radio Sabbia (dal 1976 a [[Riccione]])<ref>{{cita web|url=http://www.storiaradiotv.it/RADIO%20SABBIA.htm|titolo=Radio Sabbia|accesso=11 agosto 2016}}</ref>, Radio Music International (a [[Cotignola]] dal [[1976]]), Modena Radio City (dal 6 giugno 1976 a [[Modena]])<ref>{{cita web|url=https://www.modenaindustria.it/storia-delle-radio-modenesi/#:~:text=MODENA%20RADIO%20CITY%3A,allora%20%C3%A8%20sempre%20in%20onda|titolo=Storia delle radio modenesi|accesso=31 luglio 2022}}</ref> [[Radio Pico]] (dal 25 aprile 1976 a [[Mirandola]]), Radio Studio 103 (dal 1976 a [[Ravenna]])<ref>{{cita web|url=http://www.storiaradiotv.it/RADIO%20STUDIO%20103.htm|titolo=Radio Studio 103|accesso=11 agosto 2016}}</ref>, Radio Lidi (a [[Lido di Spina]] dal 1976), Radio Gamma (a [[Forlì]] dal 1976)<ref>{{cita web|url=http://www.gammagioiosa.net/radio/content/la-nostra-storia-storia-della-radio|titolo=Radio Gamma|accesso=11 agosto 2016}}</ref>, Antenna Uno Rockstation (dal 1977), Ravegnana Radio (dal 1978)<ref>{{cita web|url=http://www.storiaradiotv.it/RADIO%20RAVEGNANA.htm|titolo=Ravegnana Radio|accesso=11 agosto 2016}}</ref>, Radio Meeting (dal 1977 al 1995 a Mirandola); Radio BIM ([[Bellaria-Igea Marina]]); Radio Budrio (dal 26 dicembre 1975).
* [[Friuli-Venezia Giulia]]: Radio Onda Est (dal 1976; nel 1979 diventò Radio Estereo International), Radio Lina (dal 27 novembre 1977); [[Radio Onde Furlane]] di [[Udine]] (dal 1980); [[Radio Fragola Trieste]] (dal 1984); Radio Regione Gorizia, che poi è diventata Radio Gorizia 1<ref>{{Cita libro|nome=Peppino|cognome=Ortoleva|nome2=Giovanni|cognome2=Cordoni|nome3=Nicoletta|cognome3=Verna|titolo=Radio FM 1976-2006: trent'anni di libertà d'antenna|url=https://books.google.com/books?id=nYu4AAAAIAAJ&newbks=0&printsec=frontcover&dq=Radio+Regione+Gorizia&q=Radio+Regione+Gorizia&hl=it|accesso=2024-05-20|data=2006|editore=Minerva|lingua=it|ISBN=978-88-7381-156-5}}</ref> (dal 1976 al 2010);<ref>{{Cita web|url=http://www.radiogorizia1.it/scheda_news.asp?recordID=2903|titolo=RADIO GORIZIA 1 - News|sito=web.archive.org|data=2010-10-06|accesso=2024-05-20|dataarchivio=6 ottobre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101006015533/http://www.radiogorizia1.it/scheda_news.asp?recordID=2903|urlmorto=sì}}</ref>
* [[Lazio]]: [[GBR (rete televisiva)|GBR radio]] (dal 1974), Radio Luna (dal 1975)<ref>{{cita web|url=http://www.storiaradiotv.it/RADIO%20LUNA%20ROMA.htm|titolo=Radio Luna|accesso=11 agosto 2016}}</ref>, [[Spazio Radio]] (dal 1976), [[Radio Dimensione Suono]] (1976), [[Radio Radicale]] (dal 1976), Radio Contro (1976), [[Radio Città Futura]] (dal 1977), [[Radio Onda Rossa]] (dal 24 maggio 1977); [[Radio BBS]] (dal 1977); [[Radio In]] (1979-1980);
* [[Liguria]]: [[Radio Savona Sound|Radio Savona Libera]] (dal 1975, a Savona, la prima radio libera in Liguria)<ref>{{Cita web|url=https://tunein.com/radio/Radio-Savona-Sound-1040-s95278/|titolo=Radio Savona Sound, 104.0 FM, Liguria, Italia {{!}} Radio Online Gratuita|sito=TuneIn|lingua=en-US|accesso=2024-07-24}}</ref>, [[Radio Tigullio]] (a [[Santa Margherita Ligure]], dal 1976), [[Radio Babboleo]] (dal 1976), [[Radio 103|Radio Stereo 103]] (dal 1976), [[Radio Ponente|Radio Ponente 77]]; [[Radio Onda Ligure 101|Onda Ligure]] ad [[Albenga]] (che trasmette ininterrottamente dal [[1977]]), [[Radio Liguria Uno]] a Genova (dal 1979, nota per la trasmissione ''[[Ondestorte]]'').
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* [[Marche]]: Radio Emmanuel (dal 14 luglio 1973), Radio Civitanova 102 (dal 1º agosto 1975, in seguito Radio Antenna Centro), Radio Quattro (Porto S. Giorgio, 1975-1990), Radio Città Campagna (Fermo, 1975 - 1983), Radio Ricerca ([[Tolentino]], 1976-1981), Radio Fermo Uno (1976-oggi), Radio Arancia (dal febbraio 1976, oggi Arancia network);
* [[Piemonte]]: Radio Torino International (a [[Pinerolo]], dal 1975), [[Radio Gemini One#La prima : Radio Gemini One .28Torino.2C 1975-1981.29|Radio_Gemini_One]] (a [[Torino]], dal 1975), [[Radio Flash Orizzonte]] (dal 1976), Trs Radio (dal 1976), [[Radio Centro 95]] (dal 1976), [[Radio GRP]] (dal 1976), Radio Mondo (dal 1976), [[Radio Torino Biblica]] dal 1976, [[Radio Veronica One]] (dal 1977); [[Radio Evangelo Piemonte]] dal 1983, [[Radio Beckwith Evangelica|Radio Beckwith]] (dal 1984).
* [[Puglia]]: Radio Alto Jonio Stereo ([[Maruggio]] 1975), Radio Taranto Stereo 102.500 (1975); Radio Trani International (1974); Radio Trani 1 (1975); Radio Nord Barese (1978); Radio Barletta Stereo (1975); Canale 100 (1976), Bitonto RadioMia (ex Radio Giovinazzo Centrale) (gennaio 1977), RadioOne, [[Controradio (Bari)|Controradio]] (1980); Radio Tele Zuma (a [[San Severo]], 1975).
* [[Sardegna]]: Radio Antenna Nord (a [[Sassari]], dal 1975)<ref>{{cita web|url=https://storiaradiotv.wordpress.com/2017/09/21/censimento-radio-libere-della-sardegna/}}</ref>, Radio Sandwich (ad [[Alghero]], dal 1975) e [[Radiolina]] (dal 1975)<ref>{{cita web|url=http://www.sardegnablogger.it/14-agosto-1967-in-inghilterra-si-liberalizza-letere-nascono-le-radio-libere/|titolo=14 agosto 1967: in Inghilterra si liberalizza l'etere. Nascono le radio libere|accesso=11 agosto 2016}}</ref>, Radiogliastra (a [[Lanusei]] dal 1975, poi Radio Music 100), Radio Sulcis Stereo (a [[Carbonia]], marzo 1977, Radio Tele Meilogu a [[Thiesi]] settembre 1977);
* [[Sicilia]]: [[Studio 93]] (a [[San Piero Patti]], 1975), [[Radio Aut]] (1977-1978), RCL (a [[Campobello di Licata]] 88 Mhz - 1976); a [[Palermo]] si ricordano: Radio Pal (1976), Radio Palermo centrale (1976), Radio tele Palermo (1976) e Radio In (1976); Radio Prizzi Alternativa ([[Prizzi]] 09/1977); Radio RCS (03/1979-in attività).
* [[Toscana]]: [[Controradio (Firenze)|Controradio]] (dal 1975); Radio Toscana Libera (1975)<ref>Nel 1975 Radio Toscana Libera iniziò le trasmissioni dal castello di Lari la radio in seguito vendette le frequenze a RTL nel 1983. Furono anni intensi e pionieristici, molti i cantanti, i gruppi, che venivano intervistati direttamente in loco.</ref>; [[Contatto Radio]] (dal 1979); [[Radio Rosa Livorno]] (1977-1981); Radio Antenna Libera (1977); Radio Libera Fm (1981); [[Radio Voce della Speranza]] di [[Firenze]] (dal [[1971]], fa parte del circuito radiofonico della [[Adventist World Radio]]);
* [[Trentino]]: [[Radio Fiemme 104 stereo]] (prima radio in Italia dal 3 luglio 1973)<ref>{{cita web|url=https://corrieredeltrentino.corriere.it/notizie/cultura-e-tempo-libero/23_luglio_03/radio-fiemme-compie-50-anni-la-radio-libera-piu-antica-d-italia-dalle-trasmissioni-clandestine-alla-app-43b8a491-d6d0-418b-a9cc-8871e0d33xlk.shtml}}</ref> [[Radio Dolomiti]] (dal 24 dicembre 1975), [[Radio Tele Trentino|Radio Trento]] (dal 1975, poi Radio Tele Trentino); [[Radio Tandem]] (di [[Bolzano]] dal 1977);
* [[Veneto]]: Radio Padova (a [[Padova]], dal 1975), Radio Belluno (a [[Belluno]], dal 2 novembre 1975), Radio Centro Veneto (ad [[Oderzo]] dal 1975), Radio Gamma 5 (a [[Padova]], dal 1976), [[Radio Sherwood]] (a Padova, dal 1977), Radio Base (a [[Conegliano]]), [[Radio Delta]] (a [[Caltrano]], dal 1977); Radio Pace (a [[Verona]], dal 1977); Radio Globo (anch'essa a Verona dal 1977); Radio Cooperativa(dal 1978, ad Albignasego dal 1988), Radio Riviera Centrale (a [[Mira (Italia)|Mira]], dal 1978); Radio Mira (a Mira, dal 1982).
Due casi particolari (non ascrivibili al fenomeno delle radio libere in senso stretto) sono quelli di [[Radio Sardegna]] (1943-1952) e [[Radio Ferrara]], che iniziò a trasmettere nell'aprile del [[1946]].