Cattolici Conservatori: differenze tra le versioni

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{{Partito politico
|nome = Cattolici Conservatori
|leader = [[Stefano Cavazzoni]]<br>[[Carlo Santucci]]<ref>https://www.isacem.it/it/l%E2%80%99archivio-di-carlo-santucci</ref> <br>[[Stefano Jacini (1886-1952)|Stefano Jacini]]
|stato = ITA 1861-1946
|fondazione = [[1913]]
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|sede =
|abbreviazione =
|ideologia = [[Conservatorismo nazionale]]<br />[[ClericalismoCattolicesimo intransigente]]<br />[[Cattolicesimo intransigenteClericalismo]]
|collocazione = [[Destra (politica)|Destra]] a [[estrema destra]]
|seggi1 = {{Seggi|9|508|P|a=1913}}
}}
I '''Cattolici Conservatori''' furono un gruppo parlamentare e politico del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] di ispirazione [[Conservatorismo nazionale|conservatrice]], [[Clericalismo|clericale]], con delle posizioni talvolta [[cattolicesimo intransigente|intransigenti]] e [[Reazione (politica)|reazionarie]].
 
Una "destra estrema" di ispirazione [[cattolicesimo|cattolica]], [[conservatorismo|conservatrice]], [[reazione (politica)|reazionaria]], [[legittimismo|legittimista]] e anti-liberale si era esistitacostituita in seno al [[Parlamento subalpino]] del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] durante il cosiddetto "decennio di preparazione" ([[anni 1850|anni '50 dell'Ottocento]]) durante ilnel quale [[Camillo Benso di Cavour|Cavour]] e i suoi governi prepararono la [[seconda guerra d'indipendenza]] e l'unificazione italiana, varando decise norme di segno [[laicismo|laicista]] ed [[anticlericalismo|anticlericale]] volte a diminuire l'influenza sociale della Chiesa in Piemonte e contrastare indirettamente lo [[Stato Pontificio]]. In
Era questouna periodo,fase in cui i monarchici cattolici di orientamento anti-liberale opposti a questatale politica governativa di espansione ed anticlericalismo si raggruppavano in un gruppo parlamentare distinto da quello ordinario della "[[Destra storica]]" (schierato compattamente su posizioni liberali sin dal governo di [[Massimo d'Azeglio]]), definito da [[Antonio Gramsci]] nei suoi [[quaderni del carcere|appunti]] come "'''''partito municipalista piemontese'''''". Il leader morale della fazione era [[Clemente Solaro della Margarita]], ex ministro degli affari esteri sotto Carlo Alberto. Tuttavia, questo raggruppamento parlamentare piemontese si sciolse dopo la [[proclamazione del Regno d'Italia]], e definitivamente con il "''[[Non expedit]]''" di [[Pio IX]] (1871).
 
Il leader morale della fazione era [[Clemente Solaro della Margarita]], ex ministro degli affari esteri sotto Carlo Alberto. Tuttavia, questo raggruppamento parlamentare piemontese si sciolse dopo la [[proclamazione del Regno d'Italia]], e definitivamente con il "''[[Non expedit]]''" di [[Pio IX]] (1871).
Il ''Non expedit'' ricevette un allentamento ad opera di papa [[Pio X]], che acconsentì all'elezione di candidati cattolici e devoti alla Santa Sede al Parlamento italiano mediante il [[Patto Gentiloni]] (1912) con il leader liberale [[Giovanni Giolitti|Giolitti]], in cambio di una tutela dei valori cattolici ed un comune contrasto all'avanzata socialista. Il Patto Gentiloni consentì così per la prima volta ai cattolici italiani dai tempi della proclamazione dello Stato unitario di organizzarsi elettoralmente in Parlamento, riprendendo idealmente uno schema ideologico simile al partito anti-laicista subalpino di un cinquantennio prima.
 
Il ''Non expedit'' ricevette un allentamento ad opera di papa [[Pio X]], che acconsentì all'elezione di candidati cattolici e devoti alla Santa Sede al Parlamento italiano mediante il [[Patto Gentiloni]] (1912) con il leader liberale [[Giovanni Giolitti|Giolitti]], in cambio di una tutela dei valori cattolici ed un comune contrasto all'avanzata socialista. Il Patto Gentiloni consentì cosìdunque per la prima volta ai cattolici italiani dai tempi della proclamazione dello Stato unitario di organizzarsi elettoralmente in Parlamento, riprendendo idealmente uno schema ideologico simile al partito anti-laicista subalpino di un cinquantennio prima.
Lo schieramento dei Cattolici Conservatori nacque nel 1913 dalla destra dell'[[Unione elettorale cattolica italiana|Unione Elettorale Cattolica Italiana]]: alle [[Elezioni politiche italiane del 1913|elezioni politiche di quell'anno]] ottenne l'1,8%, eleggendo nove deputati.<ref>{{Cita libro|nome=Dieter|cognome=Nohlen|nome2=Philip|cognome2=Stöver|titolo=Elections in Europe: A Data Handbook|url=https://books.google.com/books?id=zUbQRQAACAAJ&newbks=0&hl=it|accesso=|data=2010|editore=Nomos Publishing House|lingua=en|p=1047|ISBN=978-3-8329-5609-7}}</ref> Nel 1919 si fusero con altri soggetti di ispirazione cattolica, dando vita al [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare Italiano]], il primo vero e proprio partito di cattolici in senso moderno dell'Italia unita, che ottenne il 20,5% dei voti e 100 seggi alle [[Elezioni politiche in Italia del 1919|elezioni politiche immediatamente successive]].<ref>{{Cita libro|nome=Francesco|cognome=Leoni|titolo=Storia dei partiti politici italiani|url=https://books.google.com/books?id=Im2XqQWy1QYC&newbks=0&hl=it|accesso=|data=2001|editore=Guida Editori|lingua=it|ISBN=978-88-7188-495-0}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Piergiorgio|cognome=Corbetta|nome2=Maria Serena|cognome2=Piretti|titolo=Atlante storico-elettorale d'Italia: 1861-2008|url=https://books.google.com/books?id=HW0NAQAAMAAJ&newbks=0&hl=it|accesso=|data=2009|editore=Zanichelli|lingua=it|ISBN=978-88-08-06751-7}}</ref>
 
Il raggruppamento dei Cattolici Conservatori nacque nel 1913 dalla [[Destra (politica)|destra]] dell'[[Unione elettorale cattolica italiana|Unione Elettorale Cattolica Italiana]]: alle [[Elezioni politiche italiane del 1913|elezioni politiche di quell'anno]] ottenne l'1,8%, eleggendo nove deputati.<ref>{{Cita libro|nome=Dieter|cognome=Nohlen|nome2=Philip|cognome2=Stöver|titolo=Elections in Europe: A Data Handbook|url=https://books.google.com/books?id=zUbQRQAACAAJ&newbks=0&hl=it|accesso=|data=2010|editore=Nomos Publishing House|lingua=en|p=1047|ISBN=978-3-8329-5609-7}}</ref>
 
LoNel schieramento dei Cattolici Conservatori nacque nel 1913 dalla destra dell'[[Unione elettorale cattolica italiana|Unione Elettorale Cattolica Italiana]]: alle [[Elezioni politiche italiane del 1913|elezioni politiche di quell'anno]] ottenne1919 l'1,8%, eleggendo nove deputati.<ref>{{Cita libro|nome=Dieter|cognome=Nohlen|nome2=Philip|cognome2=Stöver|titolo=Elections in Europe: A Data Handbook|url=https://books.google.com/books?id=zUbQRQAACAAJ&newbks=0&hl=it|accesso=|data=2010|editore=Nomos Publishing House|lingua=en|p=1047|ISBN=978-3-8329-5609-7}}</ref> Nel 1919 si fuserounione con altri soggetti di ispirazione cattolica, dandosi vitaconcretizzò alnel [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare Italiano]], il primo vero e proprio partito di cattolici in senso moderno dell'Italia unita, che ottenne il 20,5% dei voti e 100 seggi alle [[Elezioni politiche in Italia del 1919|elezioni politiche immediatamente successive]].<ref>{{Cita libro|nome=Francesco|cognome=Leoni|titolo=Storia dei partiti politici italiani|url=https://books.google.com/books?id=Im2XqQWy1QYC&newbks=0&hl=it|accesso=|data=2001|editore=Guida Editori|lingua=it|ISBN=978-88-7188-495-0}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Piergiorgio|cognome=Corbetta|nome2=Maria Serena|cognome2=Piretti|titolo=Atlante storico-elettorale d'Italia: 1861-2008|url=https://books.google.com/books?id=HW0NAQAAMAAJ&newbks=0&hl=it|accesso=|data=2009|editore=Zanichelli|lingua=it|ISBN=978-88-08-06751-7}}</ref>
 
==Note==