Bovalino: differenze tra le versioni

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|Amministratore locale = Vincenzo Maesano
|Partito = [[lista civica]] Agave
|Data elezione = 12-6-2017
|Data rielezione = 14-6-2022
|Data istituzione = 19-12-1807
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Gravemente danneggiata dal [[terremoto del 1783]], durante la dominazione francese Bovalino venne riordinata dal punto di vista amministrativo in seguito all'[[eversione della feudalità]], decretata da [[Giuseppe Bonaparte]]: con la legge del 19 dicembre [[1807]], che riformava l'amministrazione periferica del Regno, il paese divenne Comune autonomo, con annessi i casali di [[Benestare]] e di [[Cirella]], i quali però se ne distaccarono in base al Decreto del 4 maggio 1811, che modificò parzialmente le novità amministrative precedenti; infatti Benestare divenne anch'esso Comune autonomo, mentre Cirella fu aggregato al Comune di [[Natile]]. Con il ritorno dei [[Borbone]], si formò anche a Bovalino un sentimento patriottico liberale, rappresentato dalla famiglia Ruffo, il cui membro più famoso, Gaetano Ruffo, fu tra gli organizzatori della fallita [[Rivolta di Gerace]] del 1847, insieme a Rocco Verduci, Domenico Salvadori, Michele Bello, Pietro Mazzone, conclusasi con la fucilazione dei cinque patrioti il 2 ottobre di quell'anno a [[Gerace]]<ref>Vittorio Visalli, ''I Calabresi nel Risorgimento italiano. Storia documentata delle rivoluzioni calabresi dal 1799 al 1862'', Walter Brenner Editore, Cosenza, 1989.</ref>. Altre importanti figure di patrioti bovalinesi furono il garibaldino [[Francesco Calfapietra]], che partecipò alla [[Spedizione dei Mille]] e, successivamente, anche alla [[Terza guerra d'indipendenza italiana|Terza guerra d'indipendenza]], e il conte [[Domenico Antonio Grillo]], esponente liberale che fu sindaco di Bovalino dal 1860 al 1863, il primo dopo la proclamazione del [[Regno d'Italia]].
 
Con l'[[Unità d'Italia]] Bovalino subì rapidi cambiamenti economici e sociali: infatti molte famiglie, nobili e no, lasciarono il borgo di Bovalino Superiore per sistemarsi nella nascente Marina, dove già anni prima le famiglie più in vista del paese avevano costruito le proprie residenze intorno alla ''Torre Scinosa'', mentre anche numerose famiglie di pescatori avevano formato dei nuclei abitativi negli attuali rioni Borgo e Sant'Elena. Questa tendenza subì un'accelerazione con la costruzione, a partire dal 1865, della linea ferroviaria [[Taranto]]-[[Reggio Calabria]], terminata in dieci anni: la Marina, dove la ferrovia fu inaugurata il 1° febbraio [[1871]]<ref>{{Nicola Monteleone, ''La Locride dai Borboni ai Savoia'', AGE, Ardore 1997.</ref>, assunse dunque una funzione politica e sociale non indifferente, anche per via del trasferimento di nuove famiglie dai paesi circonvicini (gli Oliva da Platì, gli Stranges da San Luca, i Vitale da [[Sant'Ilario dello Ionio|Sant'Ilario]], i De Blasio da [[Palizzi]] e gli Amaduri da [[Gioiosa Jonica]]).
 
Di conseguenza, su pressione dei nuovi gruppi emergenti, il sindaco Giuseppe Calfapetra e il Consiglio comunale chiesero a re [[Vittorio Emanuele II di Savoia]] il trasferimento della sede municipale a Bovalino Marina, richiesta che il sovrano concesse con il Regio Decreto del 29 giugno [[1874]]. Bovalino Superiore decadde dunque al rango di semplice frazione e ciò ebbe un effetto negativo sui monumenti presenti nell'antico borgo, come il castello, che crollò parzialmente a causa del [[terremoto di Messina del 1908]]. Dopo di allora, trascurato e abbandonato, i resti del maniero vennero in parte venduti a privati, mentre negli anni Cinquanta l'intero complesso fu tagliato in due per creare la strada comunale che conduceva all'antico borgo medievale.
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* '''Chiesa di San Nicola di Bari''': situata a Bovalino Marina, è la principale del paese e si affaccia sulla piazza Camillo Costanzo. Prima della sua fondazione, nella marina di Bovalino erano presenti due piccole chiese settecentesche, oggi non più esistenti: la chiesa delle Anime del Purgatorio, eretta dal duca Francesco Pescara Diano nel [[XVIII secolo]], e posta nel rione Borgo vicino all'attuale Palazzo Stranges di via Garibaldi; e la chiesa di San Michele Arcangelo, fondata nel [[1786]] da Francesco Saverio Amato in località Pomadonna, lungo la via Dromo, passata poi alla famiglia dei baroni Di Blasio. Dopo il trasferimento della sede comunale a Bovalino Marina nel [[1874]], si ebbe la necessità di costruire un nuovo e più grande edificio ecclesiastico: pertanto, nel [[1882]] iniziarono i lavori di costruzione della nuova chiesa, che terminarono il 15 settembre [[1891]], quando fu aperta e consacrata al culto. Inizialmente fu edificata in [[stile romanico]] e ad una sola navata, mentre in seguito venne aggiunta una navata laterale e la [[sacrestia]]. Nel [[1898]] il consiglio comunale chiese all'[[Ordinario (diritto canonico)|ordinario diocesano]] il trasferimento dell'arcipretura da Bovalino Superiore a Bovalino Marina, cosa che avvenne il [[1º ottobre]] di quell'anno per opera del vescovo di [[Gerace]], Francesco Saverio Mangeruva. Gravemente danneggiata dal [[terremoto di Messina del 1908]], l'edificio fu successivamente riparato con una spesa complessiva di {{formatnum:400000}} lire, a carico dello [[Stato]]<ref>{{cita|Ardore, 2002|p. 72}}.</ref>. Nel [[1929]] fu edificata la terza navata, consacrata il 28 ottobre [[1931]] dal vescovo Giovanni Battista Chiappe. Di particolare pregio è l'altare maggiore in marmo, comprato a [[Messina]] dal commerciante Michele Ferrigno, originario però di un'altra chiesa in quanto antichissimo e con due stemmi vescovili scolpiti ai lati. All'interno della chiesa è presente anche un quadro del pittore bovalinese Parisi, raffigurante l{{'}}''Apparizione della Madonna a [[san Francesco da Paola]]''. Negli anni '80 il pittore Guido Paita, di Cassano, ha decorato il soffitto, le pareti e la semicupola con dipinti della ''Gloria della Santissima Trinità'' e il ''Trionfo della Croce'' in un tripudio di angeli osannanti. La chiesa è retta dai frati minori francescani ed è sede del Vicariato "Beato Camillo Costanzo".
* '''Chiesa di San Martino Vescovo''': si trova nella frazione di Bosco Sant'Ippolito, distante qualche chilometro dal capoluogo comunale. Ebbe origine dallo smembramento del territorio parrocchiale bovalinese in seguito alle proteste degli abitanti della frazione, privo di un proprio edificio di culto e troppo distante dalla chiesa di San Nicola di Bari, situata nel centro abitato della Marina. Queste rimostranze indussero il vescovo Michele Alberto Arduino a decretare, con bolla vescovile del [[26 giugno]] [[1967]], a trasferire il beneficio parrocchiale di San Martino Vescovo in [[Gerace]] alla chiesa di Bosco Sant'Ippolito. La costruzione dell'edificio ecclesiastico iniziò nel [[1975]], grazie all'iniziativa del padre [[francescano]] Donato Candido de Piccoli e alle offerte dei fedeli, mentre l'apertura e la consacrazione avvennero nel [[1977]]. Nella chiesa, un edificio moderno che si inserisce bene nel contesto urbano, l'11 di ogni mese si svolge la santa messa e la processione in onore della [[Madonna di Lourdes]], patrona della frazione bovalinese.
* '''Chiesa di Santa Maria delle Grazie''': situata nella frazione di Pozzo, la chiesa di Santa Maria delle Grazie fu costruita nel [[1962]] grazie al contributo dell'intera comunità. La facciata è arricchita da tre campane, una delle quali proviene dalla chiesa ormai diruta dello Zopardo, a Bovalino Superiore. All'interno si custodisce con grande devozione la statua lignea di Maria Santissima delle Grazie, un tempo collocata proprio nella chiesetta dello Zopardo. Dopo il crollo del tetto causato dall'alluvione dell'ottobre [[1951]], la statua fu recuperata dagli abitanti del Pozzo e portata a [[Napoli]] per essere restaurata. Tornata al suo splendore, fu accolta e proclamata patrona della frazione, che le rende omaggio ogni prima domenica di luglio. Alle spalle dell'altare si erge un [[Crocifisso]], accanto al quale campeggiano le parole: "Io sono il pane di vita". Il [[tabernacolo]], di grande valore simbolico, è stato realizzato con la forma di una bocca di forno tradizionale, come quelle che un tempo servivano a cuocere il pane nelle case del popolo. Su di esso si legge l'invito: "Favorite! Favorite!", tipica espressione con cui, ancora oggi, gli abitanti della zona accolgono con calore e ospitalità il forestiero. Nel calendario liturgico della comunità si commemora anche [[Santa Rita]] ogni 22 maggio.
 
== Società ==
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=== Cinema ===
Il celebre regista italiano [[Elio Ruffo]] era originario di Bovalino, paese che ha fatto da sfondo al suo film ''[[Una rete piena di sabbia]]'', del [[1967]]. Nel [[2014]] il regista Andrea Grollino ha ambientato a Bovalino la versione cinematografica del romanzo ''Fiori di carta.'' Le musiche dell'opera filmica sono state curate da Bruno Panuzzo.
 
== Geografia antropica ==